La sentenza del Tar che ha dato definitivamente ragione alla Khai nel ricorso contro la delibera della giunta Montali, che aveva bocciato l'insediamento dell'azienda nella zona industriale di Porto Recanati, fa ancora discutere.
L'ex sindaco Rosalba Ubaldi si è espressa in termini molto favorevoli in merito a questa sentenza, affermando: “La sentenza del Tar era attesa, non poteva essere diversamente, d'altronde oggi le condizioni delle industrie insalubri di prima classe sono diverse, l'Arpam e l'Asur hanno certificato le condizioni di massima sicurezza in quell'area”.
Difatti, soggiunge sempre Rosalba Ubaldi: “Quasi tutte le aziende là sono insalubri e nessuna di queste è pericolosa, sono presenti addirittura prima della giunta Ubaldi e di quella Fabbracci. Inoltre queste piccole aziende sono importanti per l'economia cittadina, non essendo la nostra una città industriale, anzi danno lavoro a 30-40 persone”.
Il finale del suo discorso è conciso e non si esime dal lanciare frecciatine verso i rivali politici: “Il nostro non è un ambiente insalubre ma salubre. La giunta Montali ha solo creato disparità fra un richiedente e un altro, non è giustificabile non acconsentire in situazioni di sicurezza approvata come questa. Una decisione miope e animata da spirito di cattiveria verso chi li ha proceduti. E la stessa sentenza del Tar diceva che le ragioni della giunta Montali non avevano motivazioni ben supportate”.
Leandro Scocco, residente nella zona industriale
Di tutt'altra opinione è, invece, Leandro Scocco, residenti da tanti anni nella zona industriale di Porto Recanati nel quartiere di Santa Maria in Potenza: “Come possono delle ditte autorizzate alle massime emissioni consentite essere considerate salubri? Ricordiamo che queste ditte rientrano nelle apposite tabelle insalubri, di conseguenza l'ambiente non può essere salubre”.
“Io abito a 200 metri, ci sono odori dissolventi, oggi non più continui perché la crisi economica ha fatto chiudere altre fabbriche. Dirò di più, in passato c'era la ciminiera di una fabbrica che distava appena 30 metri da casa mia, vi sembra possibile una distanza così minima da una abitazione privata?”.
Scocco non nasconde di essere basito dalle parole della Ubaldi e dalla situazione: “Come si può esultare quando parliamo comunque di una ditta in più insalubre a Porto Recanati? Ecco, magari io avrei esultato per un buon piano turistico visto la vocazione della città. Diciamo che ho serie perplessità sulla bontà dell'ambiente nella zona industriale”.
Detto questo, il residente di Santa Maria in Potenza lancia un ulteriore appello: “Vorrei organizzare, se mi è consentito, una giornata di pulizia dei fossi e delle aree verdi che nel mio quartiere ora sono state ridotte in discariche a cielo aperto”. Ce la farà?
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