"E' un flauto magico che non ci meritiamo quello che è andato in scena a Macerata". Ha esordito così Letizia Marino, segretario provinciale della Lega Nord, presente stamattina alla conferenza stampa indetta dal partito per parlare de "Il Flauto magico" di Grahm Vick, andato in scena venerdìm scorso allo Sferisterio e definito dal deputato Patassini: "Una predica laica di quart'ordine imbastita da un radical chic con soldi pubblici".
"Quello a cui si è assistito venerdì sera - ha proseguito la Marino - è stata una strumentalizzazione politica della cultura. Una delusione grande ma non per la Lega, bensì per tutti quei cittadini che a Macerata hanno votato Lega e che si sono sentiti offesi da tale rappresentazione. I maceratesi negli ultimi mesi hanno semplicemente raccontato i loro disagi ed essere apostrofati per questo da testate importanti e internazionali come una città inospitale fa male. Quello maceratese è un popolo ospitale, ma i cittadini sono stanchi di non venire rispettati. Le scelte che hanno portato alla rappresentazione dell'opera di venerdì fanno pensare che dietro a tutto questo ci sia una cultura fatta dai salottini di sinistra avulsi dal territorio".
"Lo stravolgimento di un'opera internazionale - ha detto Patassini - fa pensare che quello che è stato messo in scena non sia stato realmente compreso dall'amministrazione che, ci chiediamo, se abbia realmente vistato il libretto prima della messa in scena. Macerata non esce bene da tutto questo e non uscirà bene dalle rappresentazioni della stessa opera in altre città d'Europa come Valencia, ad esempio, dove andrà in scena a dicembre prossimo. L'opera avrebbe dovuto parlare di criticità ambientali: quand'è che è diventata una questione social/politico maceratese? Inoltre ci chiediamo, in un'ottica di trasparenza, quanto tutto questo sia costato. I cittadini, soprattutto quelli che non hanno apprezzato, hanno il diritto di saperlo".
Non si parla di censura da parte della Lega secondo l'onorevole Luca Paolini: "Ma quello che vorremmo è che la cultura smettesse di avere un pensiero unico, veicolato solo da gente di una certa corrente politica. Vorremmo che l'avvento del nostro governo rappresentasse anche una rivoluzione culturale con volti nuovi messi a rivestire cariche da troppo tempo rappresentate da esponenti dello stesso pensiero politico".
"La Lega - ha infine concluso Pazzaglini, presente anch'esso alla conferenza - non è contro l'arte, né contro i simboli. Quello che critichiamo è la strumentalizzazione sbagliata che viene fatta di questi simboli. Un strumentalizzazione che diventa strumentalizzazione dello Sferisterio stesso e di artisti trascinati in una guerra politica. Quello che è stato fatto a Macerata rappresenta un tradimento verso chi ha comprato il biglietto per l'opera e, soprattutto, verso quello che dovrebbe essere il primo obiettivo di chi amministra, ovvero elevare. Abbiamo cercato di capire se eravamo di fronte ad un'opera artistica o ad un'operazione politica e per farlo dovremmo ricevere una risposta anche da parte dell'amministrazione di Macerata".
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