Elezioni, Emiliozzi (M5S) tenta il bis: "Condizioni più difficili, ma mi batterò per continuare il lavoro"
“Affronterò questa campagna elettorale con immutati passione, impegno e senso di responsabilità. Mi batterò affinché il mio Movimento possa incidere il più possibile anche nella prossima legislatura”. Così la deputata Mirella Emiliozzi, candidata nel listino proporzionale delle Marche e nel collegio uninominale di Macerata, dopo il nulla osta della Corte di Appello giunto nella tarda serata di ieri.
“Benché le condizioni siano chiaramente più difficili di quelle del 2018 - spiega l’onorevole Emiliozzi - ho deciso di mettermi a disposizione ancora una volta perché desidero portare avanti il lavoro avviato in questi quattro difficili anni anche per il mio territorio, al quale non ho mai fatto mancare attenzione e impegno, con risultati a volte insperati”.
“Sono stata eletta alla Camera dei Deputali e per la Camera dei Deputati mi sono ripresentata. Non sono andata in cerca di posti al sole, non sono andata in cerca di ruoli e visibilità. Sono andata,invece, in cerca di possibilità per il nostro territorio. Questo sì. Ed è così che l’area di crisi complessa del Fermano-Maceratese è stata finalmente riconosciuta, è così che il patto per l’Export ha potuto supportare le PMI marchigiane nell’internazionalizzazione, è così che alcune nostre aziende hanno avuto la possibilità di partecipare a importanti progetti internazionali, ed è per questo che il Miur ha concesso proprio nelle Marche il primo corso universitario d’Italia nella lingua dei segni, così che sono arrivati milioni di euro per scuole, imprese, territorio".
“Molto altro è in itinere – continua l’onorevole - e vorrei portarlo a casa. Vivrò questa esperienza con un immutato impegno e senso di responsabilità. Ma soprattutto - conclude l’onorevole Emiliozzi - con la ferrea convinzione che il M5S rimane l’unico gruppo dedito all’interesse dei cittadini”.
“Lo dimostra il fatto che siamo continuamente sotto attacco, o nella migliore delle ipotesi, ignorati. Lo dimostrano soprattutto i fatti - conclude - come il Superbonus, il Decreto Dignità, l'abolizione del superticket, l’assegno unico familiare, la stabilizzazione di decine di migliaia di precari, le 80.000 assunzioni nella scuola o le 37.000 assunzioni nella sanità, il reddito e la pensione di cittadinanza per chi non riesce a ricollocarsi a lavoro”.
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