Civitanova tra presente e futuro: preoccupazioni e richieste per una città più sostenibile e viva
L'associazione Viviamo Civitanova solleva preoccupazioni sul futuro della città, mettendo in luce scelte amministrative che sembrano non rispondere alle necessità dei residenti e delle attività commerciali locali. In un contesto di calo demografico e di perdita di attrattiva commerciale, Civitanova rischia di perdere la sua identità turistica e marittima. L'associazione chiede un maggiore impegno da parte degli amministratori, non solo per celebrare nuove aperture, ma anche per affrontare la preoccupante chiusura di numerose attività. Si auspica un confronto costruttivo per invertire questa tendenza negativa e garantire un futuro prospero e sostenibile per la città e i suoi abitanti.
"Una domanda sorge spontanea, come sarà la nostra amata Civitanova tra 10 anni? Gli Amministratori passano e la Città resta. Potevamo immaginare Civitanova meta Turistica se le sue risorse, la sua fonte di attrazione che è il mare, fosse stata integrata con infrastrutture e servizi che avessero consentito l’accessibilità e la fruibilità della meta desiderata. Quindi non la immagineremo Turistica perché siamo carenti di servizi, di accoglienza e senza ricettività adeguata ad una Città considerata Turistica.
Invece di incentivare il turismo, creare infrastrutture abbiamo dato l’opportunità di trasformare alberghi in abitativo perdendo la nostra capacità di accoglienza e la nostra identità Marinara. Non riusciamo più ad immaginarci fulcro dello shopping Marchigiano perché purtroppo a cascata se si perde di attrattiva viene a spegnersi l’interesse del pubblico e il commercio inizia a perdere i colpi inplodendo su se stesso.
Una volta che si perde quell’appeal commerciale è una conseguenza a catena che si diventi poco appetibili anche a grandi gruppi e marchi prestigiosi e la discesa diventa senza fondo. La immaginiamo una Città con tanto consumo di suolo, con tanta offerta di abitativo che, speriamo, sia accompagnata da altrettanta domanda. Ma i numeri parlano chiari e ‘’Picchio News’ del 4.2.25 ci dice che:
‘’Civitanova, calano i residenti e le nascite’’ e il dubbio ci attanaglia pensando ai tanti metri cubi di costruzioni destinate all’abitativo senza un aumento demografico. Sorgono dubbi sulle scelte Amministrative verso alcune preferenze come quelle del ‘’Resto del Carlino’’ del 16.12.22 che annuncia fondi per 6,7 milioni, tre asili con i fondi del PNRR.
In una città che invecchia, ‘'Cronache Maceratesi’’ del 4.2.25 ci dice che ‘’calano i residenti a Civitanova e 50 nati in meno nel 2024’', si sceglie di aumentare gli asili e non si mette in campo una politica a salvaguardia di una popolazione che invecchia. Non nuovi posti letto per anziani soli ma possiamo immaginare una città che avrà i suoi vecchi lasciati alle famiglie (se le hanno), ad un senso di abbandono da parte delle istituzioni. E’ preoccupante questo silenzio Amministrativo su temi sociali ma si percepisce un grande lavoro su fronte abitativo, sulle varianti e su una città che cresce più delle domanda.
A far da cornice c’è un silenzio tombale su quanto di più prezioso abbiamo al centro della nostra Piazza XX Settembre dato dalla chiusura a Giugno 2023 della storica Edicola (chiosco dal 1952) che ha portato con se una parte della vivacità del centro. A quasi due anni di distanza resta ancora una immagine di un brutto locale chiuso, tamponato con pannelli che esprime solo un senso di abbandono e sciatteria. Stessa fine del Bar chiuso in Piazza XX Settembre che già il ‘’Centro Pagina’’ del 13.11.22 diceva: ‘’occupato un chiosco in Piazza XX Settembre, ricettacolo di senza tetto’’.
Oggi ancora chiuso con tavole di legno esprime una immagine sconveniente, messo in sicurezza dall’Assessore Giuseppe Cognigni ma senza senso di decoro per la Città lasciato fino ad oggi rattoppato. ‘’Resto del Carlino’’ del 29 Marzo 2022 il Sindaco comunicava con enfasi che il chiosco sarebbe tornato ad essere quello di prima realizzato intorno agli anni Cinquanta da Silvio Fresia che faceva pendant con quello di Gigi mentre oggi lo troviamo ancora incerottato che esprime una immagine indecorosa per la Piazza XX Settembre.
Scelte che restano difficili da comprendere, che si fa fatica a sostenere come la riqualificazione della via Nave con la soppressione di 30 parcheggi destinati ai residenti mentre resta fuori dalla riqualificazione via Lido, più centrale tra Duca degli Abruzzi e Via Trento, che è solo pedonale e non ha parcheggi neanche oggi. Si sarebbe potuto continuare una riqualificazione più centrale e senza cancellare nessun parcheggio. Non si comprende questa scelta di pavimentare una via della parte estrema nord del centro con la conseguente soppressione dei posti auto destinati ai residenti.
Il tutto a nome di una riqualificazione per il Turismo che mai arriverà a toccare con il passeggio quel tratto di via troppo a nord senza vetrine ne interessi storici mentre in villeggiante si troverà a passeggiare nel Borgo Marinaro con due vie riqualificate e due squallidamente bucate e coperte da asfalto.
Una riqualificazione a nome di un commercio che chiede più parcheggi e per risposta li sottraggono. Sono scelte Amministrative per cui facciamo grande fatica comprendere, sono scelte dettate da chi non ha sentore della vita quotidiana come residente e di una conduzione quotidiana di una attività commerciale.
Si spprezza l’entusiasmo con cui il Sindaco Fabrizio Ciarapica inaugura le nuove aperture tanto che lo fa due volte per la stessa attività (cronache maceratesi del 9.12.24-5.12.24), giusto augurare un buon lavoro a chi investe a Civitanova ma auspichiamo la stessa attenzione per il taglio del nastro delle nuove aperture ma soprattutto verso le chiusure delle oltre 50 attività che hanno chiuso e auspichiamo un confronto per una controtendenza a questo saldo negativo tra chiusure e aperture.
Non chiediamo tanto ma solamente impegno per affrontare seriamente il problema come vediamo fare dalle Amministrazione vicine a noi anche per colore Politico. L’esempio dell’Assessore di Ancona Angelo Eliantonio che a supporto delle partite iva che si spengono nel centro della Città propone una diminuzione del 50% del costo dell’IMU a quei proprietari che abbassano il costo dell’affitto che diventa gravoso per le attività e appronta uno studio fattibile per un centro commerciale naturale oltre a studi per sostenere le micro e piccole imprese di Ancona.
Purtroppo una rondine non fa primavera e se Civitanova è ancora attrattiva, ringraziando l’impegno degli storici imprenditori, è perché ancora viaggiamo sugli allori di un passato di gloria commerciale. Quindi oltre a festeggiare per le aperture vorremmo l’attenzione del Sindaco e dell’Assessore Francesco Caldaroni soprattutto sii problemi che portano alla chiusura di queste attività.
Possiamo garantire che, vivendo a contatto con i nostri iscritti, non si arriva alla chiusura della attività solo per pensionamento perché se l’azienda ha reddito si cede e non si smantella. I motivi che portano alla chiusura di una attività sono tanti e una amministrazione attenta potrebbe prenderne atto discutendone con la categoria e cercare di trovare soluzioni fattibili come fanno le altre Amministrazioni.
Ogni giorno viviamo civitanova spera in un tavolo di confronto con gli Amministratore sui molti temi che abbiamo a cuore per una vita più tranquilla dei residenti e un futuro meno pesante per le partite iva iscritte alla associazione".
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