Civitanova, Crocetti condannato ma resta in Consiglio. Ciarapica: "La legge parla chiaro, basta processi morali"
Il consigliere comunale Gianluca Crocetti, esponente di Civitanova Unica, non si dimetterà. Nonostante la condanna definitiva per evasione fiscale, confermata dalla Cassazione il 5 aprile scorso, Crocetti manterrà il suo incarico in Consiglio comunale. Lo prevede la legge, che non impone decadenza per pene inferiori ai due anni e per reati non espressamente incompatibili con la funzione pubblica.
La sentenza riguarda un’indagine avviata a seguito dell’incendio che colpì nel 2012 la lavanderia industriale LC Srl, di cui Crocetti era legale rappresentante. I giudici hanno riconosciuto un sistema di fatture per operazioni inesistenti, quantificando l’evasione fiscale in 63mila euro, cifra per la quale è stata disposta la confisca immediata dei beni. Crocetti è stato condannato a un anno e sette mesi, con pena sospesa e interdizione dai pubblici uffici anch’essa sospesa.
A difendere Crocetti è intervenuto con decisione il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, che ha definito le polemiche sollevate come “processi morali inutili”. “La legge italiana, che piaccia o no, è chiarissima – ha dichiarato il primo cittadino –: l’incompatibilità con la carica si verifica solo con condanne superiori ai due anni. Non esiste alcun ostacolo alla permanenza di Crocetti in Consiglio. Ha sempre svolto il suo ruolo con serietà e rispetto delle istituzioni”.
Ciarapica ha inoltre replicato alle critiche sulla sua presenza pubblica accanto ai consiglieri di maggioranza: “A chi critica la mia partecipazione alle inaugurazioni rispondo che continuerò ad esserci. Stare accanto a chi lavora per far crescere la città è parte del mio dovere istituzionale”.
Infine, un messaggio ai detrattori: “A chi preferisce la denigrazione e gli attacchi sui social, va la mia comprensione. Ma la città ha occhi per vedere e giudicare. Noi andiamo avanti, con coerenza e trasparenza”.
Commenti