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Politica Cingoli

Cingoli, Consalvi sulla questione ospedale: "È il momento di agire"

Cingoli, Consalvi sulla questione ospedale: "È il momento di agire"

Raffaele Consalvi lancia l'appello in merito alle problematiche sanitarie di Cingoli: "Mesi e mesi di lavoro oscuro tra la contrarietà dell’Amministrazione Comunale, ma con il sostegno di tanti cittadini, ora finalmente cominciamo a vedere la luce affinché la sanità cingolana abbia un futuro stabile".

L'esponente della lista "Uniti per Cingoli" sottolinea i dubbi presenti da parte dei cittadini nei confronti della collocazione del reparto di lungodegenza riabilitativa in continuità assistenziale con Jesi e del  Distretto sanitario. Inoltre riguardo alla mancanza dello IOM  (associazione benemerita di volontari).

Le domande dei cittadini più frequenti, sottolinea il capogruppo di "Uniti per Cingoli", erano: "Come faranno i nostri malati di cancro senza questa associazione? Ma soprattutto quando verranno ripristinati i posti letto con il relativo personale tolti questa estate ? ".

I  Fatti:

 Il 23 Dicembre in occasione del bilancio, il Consiglio Regionale approva il passaggio di Cingoli dall’AV2 all’AV3.

Il 20 Gennaio la Giunta Regionale con la delibera n. 29 ha approvato un cronoprogramma preciso e articolato che indica le date e le modalità del passaggio di tutte le attività. Entro il 31 Marzo tutte le funzioni ospedaliere e sanitarie, poi in seguito con step successivi tutte le altre funzioni con termine 31 Dicembre 2020 senza che ci siano vuoti di potere o interruzioni di servizio. ( vedi scheda )

 Nei giorni scorsi la Direttrice Asur ha delegato il Direttore Alessandro Maccioni nel portare avanti tutti i provvedimenti conseguenti previsti nella delibera regionale per accelerare il passaggio. Nel frattempo il Direttore d’intesa con il Dott.Guidi ha insediato tre commissioni tecniche a Cingoli (medici, funzionari e una referente del presidio di Cingoli) per stilare nel giro di dieci giorni criticità e proposte operative per attivare prima possibile i servizi (lavoro terminato il 28 Gennaio)

 Il 27 Gennaio si è tenuto un incontro con le organizzazioni sindacali e personale per fugare dubbi, perplessità e paure . Incontro giudicato molto positivo dai presenti per chiarezza e trasparenza.

"Questa fase teorica si deve trasformare in fase attuativa" afferma con decisione Consalvi.

"L’impegno - continua -  è riportare entro il 31 Marzo  medici, infermieri e ausiliari e riaprire i posti letto chiusi nel giugno scorso dando piena operatività ai reparti . Il reparto di riabilitazione ospedaliera sarà in continuità assistenziale con Macerata ma nel contempo l’ospedale di Jesi potrà come ha fatto finora a mandare i propri ammalati a riabilitarsi a Cingoli. Resta pacifico che ogni cittadino potrà ricoverarsi o farsi visitare in qualsiasi ospedale marchigiano e d’Italia.

 Riapertura progressiva dei poliambulatori chiusi o non funzionanti. Il primo che riapre come segno tangibile sarà quello di cardiologia nel pomeriggio del 7 febbraio con il Dott. Berrettini ( Primario di Cardiologia dell’ospedale di Camerino ) e di seguito oculistica, ginecologia ecc…

 Capitolo attrezzature : verrà acquistata una nuova ambulanza 4X4 per l’emergenza sanitaria, nuove attrezzature di ultima generazione per le analisi cliniche, estensori digitali per la radiologia, un nuovo e moderno ecografo per gli ambulatori di ginecologia e cardiologia.

 Verrà confermata ed estesa tramite convenzione la collaborazione con lo IOM di Jesi

Per ultimo, ma forse il capitolo più importante Martedì 4 Febbraio il Consiglio Regionale approverà il nuovo Piano Sanitario  dove è presente la proposta depositata dal Capogruppo PD in Regione Francesco Micucci che riconosce Cingoli come Ospedale montano di area disagiata alla pari di Pergola e Amandola. Il Piano una volta approvato dovrà poi essere vagliato dal Ministero della Sanità . Questo atto apre prospettive interessanti per il quale la città lotta da trent’anni".

Conclude Consalvi: "Noi passo dopo passo siamo andati avanti, sicuri di lavorare per l’interesse della comunità cingolana senza fini reconditi, da soli ma con tanti cittadini, mettendo in campo tutte le iniziative politiche per raggiungere la soluzione, con il cuore, a testa alta e con la schiena dritta. Sull’altro versante, hanno alimentato le paure e la protesta fine a stessa fino ad arrivare al dileggio dei “ tre amici al bar “. I tre amici al bar in tre mesi sono riusciti a cambiare una legge regionale, far fare una delibera sul cronoprogramma alla Giunta Regionale e per ultimo a modificare un Piano Sanitario Regionale per dare un futuro alla sanità cingolana".

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