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Tolentino, 206 figuranti e record di presenze: ancora un successo per la Passione di Cristo alla Bura

Tolentino, 206 figuranti e record di presenze: ancora un successo per la Passione di Cristo alla Bura

Coinvolgente, suggestiva, emozionante. Queste alcune delle parole pronunciate dal pubblico sabato 1 aprile dopo aver preso parte alla sacra rappresentazione popolare della Passione di Cristo, organizzata dall'associazione Don Primo Minnoni in contrada Bura.

Probabilmente questa edizione della ripresa, dopo tre anni di fermo per la pandemia, è stata una delle più belle della Passione. L’attesa era molta da parte degli organizzatori così come la tensione: capire se i figuranti sarebbero tornati a vestire i panni dei narratori della storia di Gesù, sperare, nonostante il freddo di questi giorni, nella presenza delle persone, sono stati timori ricorrenti ma più forte è stato il desiderio di ripartire.

Desiderio esaudito nel migliore dei modi perché i numeri parlano di ben 206 figuranti. Registrato anche un record di presenze di pubblico: le navette a disposizione hanno continuamente portato persone dal centro città e dalle Terme di Santa Lucia, in direzione della Bura.

Il pubblico in questa edizione ha potuto assistere per la prima volta anche alla nuova scena dell’ultima cena, che nelle precedenti manifestazioni invece veniva proiettata. La scena, molto apprezzata, è stata realizzata nello stile dell’intera manifestazione: immersa nella colonna sonora e nello splendore della natura della contrada, basi fondamentali per la regista Ada Borgiani.

Il racconto della Passione ha visto l’importante contributo registrato di Saverio Marconi come narratore, quello di Luigi Moretti nella toccante voce di Gesù e di Barbara Salcocci in quella di Maria. L’attenta e particolare scelta musicale che fece Aldo Passarini, ha accompagnato e guidato il cammino del pubblico in una contemporaneità senza tempo, favorendo una intima e personale partecipazione.

Splendidi i costumi di Carla Accoramboni ispirati alla tradizione. Tonico Service, coadiuvato dagli instancabili volontari e componenti dell’associazione Don Primo Minnoni, ha realizzato tecnicamente l’impresa della manifestazione, immortalata negli scatti di alcuni componenti del FotoClub Diaframmazero e nelle riprese di Fabio Palmieri. A raccontare l’evento, coordinandone la comunicazione, Babara Olmai.

Ben 15 iscritti al CAI, Club Alpino di San Severino Marche, hanno partecipato alla Passione come pubblico, percorrendo a piedi fino alla Bura, sette chilometri, quelli che collegano le campagne tra i due comuni. Sono rimasti colpiti dalla rappresentazione anche i componenti del Coro misto Haliaetum della comunità degli italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola d’Istria, città gemellata con Tolentino, ospiti in città in questi giorni anche per prendere parte al concerto svolto domenica 2 aprile presso il cine teatro dello Spirito Santo, aperto dal Coro di Santa Maria Del Monte di Macerata insieme a quello della Bura.

Dopo le impegnative prove dei figuranti, dopo l’enorme impegno tecnico, registico e dei volontari, finalmente le colline della Bura sono tornate ad accogliere la tradizionale Passione di Cristo, un evento giunto alla XIX edizione, molto atteso dagli organizzatori e dagli abitanti della contrada che, nel giorno che precede la domenica delle Palme, si mostra in tutto il suo splendore anche notturno, grazie ad una illuminazione concepita per valorizzare al meglio la parte artistica, immersa in una natura che sa donare suggestioni.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Tolentino, dall’Unione Montana Monti Azzurri, da Europassione per l’Italia. L’associazione Don Primo Minnoni ha ringraziato gli sponsor, le realtà che hanno messo a disposizione le navette e tutte le persone che hanno contribuito a realizzare questa particolare rappresentazione, che in questi periodi riesce a scaldare i cuori e a far vivere dei momenti di grande emozione.

"Un ringraziamento speciale a Riccardo Tartuferi che ha vestito i panni di Gesù, per il grande impegno mostrato e per il coinvolgimento manifestato" - hanno dichiarato i componenti dell'associazione - . "Con lui gli organizzatori ringraziano tutti i figuranti, dai bambini di 5 anni agli adulti di più di ottanta. Senza di loro la passione non ci sarebbe. Questo aspetto porta anche a ricordare che eventi di questo tipo, oltre al loro valore religioso, spirituale, culturale e turistico, hanno un impatto sociale notevole: creano socializzazione, colmando il bisogno di tornare ad essere comunità e a vivere di rapporti umani semplici e veri".

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