"Normalissimi", il piccolo festival raccoglie consensi e combatte i pregiudizi sulla salute mentale
Linguaggi differenti per combattere i pregiudizi legati alla salute mentale. Ha messo insieme la narrativa, il graphic novel, il reportage e molto ancora “Normalissimi”, il Piccolo Festival per la Mente nato dalla collaborazione tra il Centro Sollievo degli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18, l’Associazione Scacco Matto Onlus e Kindustria di Matelica allo scopo di favorire la cultura dell’inclusione sociale attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione sulla salute mentale e di lotta allo stigma.
L’evento, ospitato si è articolato in diversi appuntamenti: il primo è stato con la “Trilogia Normalissima” di CTRL Magazine, una rivista di narrazione e fotografia che racconta storie di donne e di uomini, ma anche anime e luoghi, che difficilmente potremmo incontrare. Il secondo appuntamento, con Alessandro Baronciani e il suo “Quando tutto diventò blu” di Bao Publishing, ha raccontato una storia di paura e di coraggio e di come le due situazioni debbano coesistere perché la guarigione sia possibile. Un racconto così intimo da sembrare il diario di una persona vera e non un racconto di invenzione.
L’ultimo incontro ha visto infine protagonisti Elisabetta Pierini e il suo romanzo “La casa capovolta” di Hacca edizioni e le letture di Francesca Rossi Brunori, vincitrice del prestigioso Premio Italo Calvino,
"La casa capovolta" racconta le distorsioni che si nascondono dentro le case, le piccole manie che erodono le pareti, i segreti, anche quelli più innocui, che a poco a poco mangiano le tende, sporcano i vetri. Minuscoli massacri quotidiani che Elisabetta Pierini decide di raccontare attraverso le sguardo di una bambina che si fa proteggere dalla fantasia e dai sogni.
Ad ogni incontro ai partecipanti è stato fatto omaggio di una copia del libro, così da poter diffondere parole nuove per raccontare le infinite forme della normalità.
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