Montefano, le tradizioni al tempo dell'emergenza sanitaria: la Settimana Santa in streaming
Non sono affatto momenti facili ma i gesti, le abitudini e le tradizioni che contraddistinguono una comunità non possono e non devono essere dimenticate. In una piccola realtà come quella montefanese, il senso di appartenenza e l’attaccamento alle tradizioni è molto sentito e come spesso accade proprio nei momenti difficili si sente il bisogno di fare squadra, di unirsi, stringersi uno con l’altro per sconfiggere la paura.
Questo è anche il momento di ricordare tutte le vittime causate da questa pandemia e ringraziare chi quotidianamente si impegna perché tutto funzioni al meglio: medici, infermieri, operatori socio sanitari, forze dell’ordine, associazioni di volontariato.
La “Settimana Santa” è un momento importante, motivo di riflessione, raccoglimento e preghiera ma la tradizione con l’emergenza in atto non può essere riproposta e vissuta come gli anni precedenti e per questo l’antica “Venerabile Confraternita Della Santissima Trinità e Morte dei Santi Antonio Abate e Vincenzo Ferreri” con il contributo del parroco Don Ignazio sempre attento e vicino alla comunità montefanese, hanno colmato le difficoltà con le nuove tecnologie oggi a disposizione.
Un programma ricco che può essere seguito direttamente dalla pagina Facebook del parroco Don Ignazio, iniziato lunedì 5 con la benedizione delle palme e che prosegue con le Messe ed i rosari sempre in diretta, un modo nuovo ed inaspettato proposto ai fedeli per farli sentire Comunità ancor di più e non abbandonarli.
Ieri è stato il momento delle “Tre Ore”, non poteva mancare questo appuntamento caro da sempre a tutti i montefanesi, questa volta si è deciso di mandare in onda una predicazione delle “Tre Ore” degli anni passati, in questo modo si è colmato un problema difficilmente risolvibile in altre maniere.
Tra i momenti che coinvolgono di più i montefanesi, sicuramente c’è la “Processione del Venerdì Santo”, un avvenimento che richiama tantissime persone all’interno del centro storico di Montefano, talmente suggestiva da attrarre anche curiosi ed appassionati dai paesi vicini che apprezzano da sempre l’unicità della Processione del Cristo Morto, unica anche grazie alla Confraternita dei sacconi che con un abito nero caratteristico, indossato dalla testa ai piedi, suona in determinati momenti uno strumento antico detto “Battistangola”, formato da una forma tipica in legno a cui vengono inserite delle parti in metallo.
Ieri sera per le vie del paese si sentivano bene le “Battistangole”, infatti dalle proprie abitazioni i Confratelli hanno fatto sentire ad intervalli ben cadenzati il suono dello strumento antico, l’invito era quello di accendere una candela e ritrovarsi Comunità, piegata e provata da una situazione inattesa ma nello stesso tempo forte e coesa legata ancor di più dall’echeggiar del suono della tradizione.
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