Macerata-Loreto torna dal vivo: il saluto di Papa Francesco ai pellegrini (GALLERIA FOTOGRAFICA)
Dopo due anni di pandemia torna finalmente in presenza il pellegrinaggio Macerata-Loreto: lo Sferisterio, di nuovo a piena capienza, si fa eccezionalmente teatro della cerimonia d’apertura della manifestazione ospitando, a causa del Covid, solo 2mila dei pellegrini giunti a Macerata e diretti verso la Santa Casa di Loreto. Affluenza estremamente ridotta rispetto agli 80mila del 2019, che non ha comunque scoraggiato gli organizzatori e le maestranze.
“Sono emozionato nel veder tornare quello che ormai per le Marche era diventato un appuntamento irrinunciabile – commenta a margine il presidente Marche Francesco Acquaroli –. Finalmente possiamo riassaporare un po’ di normalità e di libertà, e questa è una sensazione bellissima”.
“Non poteva esserci tema più azzeccato di ‘A Dio tutto è possibile’: senza di Lui non sarebbe stato possibile tornare qui stasera - prosegue il primo cittadino di Macerata, Sandro Parcaroli -. È bellissimo tornare qui e ricominciare a pregare insieme dopo due anni, non poteva esserci cornice migliore dello Sferisterio”.
A dare il benvenuto ai fedeli è stato proprio il numero uno di Macerata, il primo a salire sul palco: “L’atmosfera di stasera è veramente stupenda, come quella che c’era la settimana scorsa quando al vostro posto c’erano i bambini del Macerata Opera Family. Un grande abbraccio ai pellegrini ucraini che so essere presenti qui stasera. Mi auguro che ce ne siano anche dalla Russia e che alla fine la pace trionfi”.
“Persone da tutta Italia, e anche da fuori in realtà, mi hanno contattato per chiedermi come arrivare qui stasera. Molti altri dicendomi che ci avrebbero seguiti da lontano in diretta streaming – aggiunge il direttore Ermanno Calzolaio -. Il prossimo anno torneremo allo stadio e potremo di nuovo essere tutti qui”.
Molto toccante la testimonianza di Elena Mazzola, fondatrice della Ong Emmaus fuggita da Leopoli con i ragazzi della sua comunità il giorno dell’inizio dell’invasione russa: “Tutta questa bellezza mi mette quasi a disagio. Sono fuggita dalla guerra con gli amici oggi qui presenti ed è stata un’esperienza del male che non avrei mai immaginato di fare. Ingiustizia, ferocia e crudeltà sono all’ordine del giorno in Ucraina ed è importante continuare a lottare per la Pace”.
Un invito al quale si è unito anche Papa Francesco, in collegamento telefonico dal Vaticano: “Portate alla gente la voglia della Pace e pregate la Madonna che la guerra in Ucraina termini presto”. "La speranza è una virtù più umile e salda dell’ottimismo – conclude il vescovo di Macerata, Nazareno Marconi –. Come ci insegna Charles Pèguy: ‘la speranza è una bambina che va ancora a scuola’, e noi, in un mondo dove tutti si sentono ‘imparati’, vogliamo continuare ad imparare che a Dio nulla è impossibile”.
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