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La Locandiera in vernacolo approda a Sant’Angelo in Pontano

La Locandiera in vernacolo approda a Sant’Angelo in Pontano

“La Locandiera” in vernacolo, con la regia del maestro Saverio Marconi, approda a Sant’Angelo in Pontano: appuntamento al teatro Angeletti, sabato 4 maggio alle ore 21 (ingresso libero). Marconi firma l’adattamento e la regia della celebre commedia di Carlo Goldoni; la traduzione in dialetto fermano-maceratese è di Manu Latini.

"Sui generis l’ambientazione della vicenda che avviene in una locanda e annesso stabilimento balneare della costa marchigiana negli anni Sessanta. Fortemente voluto dal sindaco Vanda Broglia e sostenuto con i fondi del Pnrr finalizzato al “Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità”, lo spettacolo viene proposto a Sant’Angelo in Pontano dopo i successi dell’anteprima a Caldarola (due sold out).

“Il teatro è vita e anche una piccola comunità come la nostra può trarne beneficio – commenta Vanda Broglia –. Abbiamo allestito eventi di richiamo nel nostro scrigno che è il palco dell’Angeletti e aver voluto la Locandiera va in questa direzione, coinvolgere tutte le generazioni. Ospitare il maestro Saverio Marconi, che firma la regia, è per noi un grande motivo di orgoglio”.

Il progetto culturale de “La Locandiera”, che torna in scena la residenza teatrale di una settimana a Caldarola, vede la collaborazione dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, grazie alla sensibilità del presidente Giampiero Feliciotti. Si tratta della nuova produzione dell’Associazione culturale Progetto Musical. Dal prossimo autunno “La Locandiera” sarà in tournée in vari teatri marchigiani e, a grande richiesta della comunità marchigiana a Roma, approderà anche nella Capitale.

“Ho pensato a un allestimento sui generis de La Locandiera – sottolinea il regista Saverio Marconi –.È ambientata negli anni ’60 in una cittadina di mare sulla costa marchigiana. Mirandolina è una ragazza del posto che gestisce la piccola pensione: Maresole. Siamo alla fine della stagione turistica, non ci sono molti clienti ma quelli ospitati sono molto particolari. C’è il marchese Filiberto, il Conte Arbì e l’ingegnere Sciapigotto. Ci sono anche due signorine allegre: Ortenzia di Macerata e Dejanira di Sforzacosta.

L’unico personaggio che non parla marchigiano è Fabrizio, il tuttofare della locanda. Lui è nato nel quartiere romano dalla Garbatella. Mi sono preso molte libertà rispetto alla commedia di Goldoni, una su tutte è di aver ambientato lo spettacolo in una scenografia della commedia dell’arte ma che non descrive una locanda del ‘700, bensì una degli anni ’60. Evviva il dialetto marchigiano e mi perdoni signor Carlo”.

Ecco il cast: Rachele Morelli (Mirandolina), Thomas Tossici (Ing. Sciapigotto), Manu Latini (Conte Arbì), Simone Pompozzi (Marchese), Simone Rossetti (Fabrizio), Anna Bruti (Dejanira), Ombretta Ciucani (Ortensia), Leonardo Scagnoli e Maria Polini (camerieri). Importante la scenografia, in continuo movimento, studiata e realizzata per l’occasione. Le scene sono firmate da Elisabetta Cereda, fonica e luci sono affidate ad Alessandro Pianesi. La crew è composta anche da Pietro Leombrini (aiuto regia), Lucrezia Cruciani, Maria Vittoria Calzetti, Matilde Corradini (assistenti). Disegno affidato a Monica Massi con la collaborazione di Rudy Teodori e Niccolò Moretti.

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