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Il vino tra tradizione, mercato e regole: un incontro del Rotary Tolentino a Serrapetrona

Il vino tra tradizione, mercato e regole: un incontro del Rotary Tolentino a Serrapetrona

Serrapetrona ha ospitato un evento di rilevanza organizzato dal Rotary Tolentino, presieduto da Giuseppe Bocci, con un tema di fondamentale importanza per il futuro del settore vitivinicolo: "Il vino tra tradizione, mercato e regole: presente e futuro di un patrimonio italiano". L’incontro, tenutosi alla cantina Alberto Quacquarini, ha visto la partecipazione di esperti del settore e ha offerto spunti di riflessione sulle sfide e le opportunità che il mondo del vino si trova ad affrontare, tra innovazione, tradizione e regolamentazione.

Tra i relatori, Roberto Potentini, enologo e docente universitario, che ha fornito un’analisi dettagliata dei vini dealcolizzati, un settore emergente che sta guadagnando terreno, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, la California, la Nuova Zelanda, l’Australia e la Francia. Secondo Potentini, sebbene questi vini non rappresentino una minaccia per i consumatori tradizionali, possono attrarre nuovi segmenti di mercato, come quelli delle bevande analcoliche.

"In Italia, il fenomeno è ancora agli inizi, con una regolamentazione che è entrata in vigore solo alla fine del 2024, ma la crescita del settore è già visibile", ha aggiunto Potentini. Potentini ha, inoltre, evidenziato il calo dei consumi di vino, che nelle Marche è passato da 110 litri pro capite nel 1980 a soli 24 litri nel 2023. C’è stata una discesa che si è verificata in particolare dal 2007 in poi.

Ha anche sottolineato come, nonostante questa discesa, la cultura del vino sia diventata sempre più sofisticata, con un forte interesse per l’enoturismo e lo "storytelling" legato alle cantine. Benedetto Ranieri, socio del Rotary Tolentino, ex direttore generale dell’assessorato dell’agricoltura della Regione Marche e moderatore dell’incontro, ha focalizzato l’attenzione sulla viticoltura nelle Marche, descrivendo una regione particolarmente vocata alla produzione vinicola, con oltre 11.000 aziende vitivinicole e 18.000 ettari di terreno coltivato a vigna.

Ha trattato la storia del vitigno. La più antica testimonianza della presenza della vite coltivata è rappresentata da ritrovamenti di reperti inerenti la lavorazione del vino in Mesopotamia. In Italia è arrivata con gli Etruschi. Ha parlato delle difficoltà che il settore sta vivendo o vissuto, come le malattie delle viti e i costi energetici, ma ha anche sottolineato le opportunità offerte dalla tecnologia.

A prendere la parola è stata anche Paola Calafati Claudi, segretario dell’Unesco Tolentino Terre Maceratesi, che ha illustrato l’importanza del “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico” e delle pratiche agricole tradizionali, un’iniziativa fondamentale per la tutela delle tradizioni vitivinicole. Il nutrizionista Roberto Talamonti ha poi condiviso le sue riflessioni sul rapporto tra vino e nutrizione, approfondendo i benefici e i rischi legati al consumo moderato di vino.

La serata è stata, inoltre, un’occasione per degustare alla cantina Quacquarini la vernaccia, vino spumante docg che rappresenta una vera e propria eccellenza del territorio. La produzione di questo vino è limitata a un’area circoscritta che include l’intero comune di Serrapetrona e parte dei comuni limitrofi. La sua particolare tecnica di spumantizzazione, che prevede tre fermentazioni, lo rende un prodotto unico nel suo genere.

Alla serata hanno partecipato, infine, il presidente dell’Unione Montana Monti azzurri di San Ginesio Giampiero Feliciotti, il sindaco di Serrapetrona Silvia Pinzi, il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni, il governatore eletto del Distretto 2090 Stefano Gobbi, insieme ai fratelli Luca e Mauro Quacquarini, titolari della cantina insieme alla sorella Monica, che hanno offerto ai partecipanti una visione completa del futuro del vino nelle Marche, tra innovazione, tradizione e sfide del mercato.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto e crescita per tutti i presenti, con l’auspicio che la cultura del vino marchigiano possa continuare a prosperare, valorizzando le tradizioni e accogliendo le nuove sfide del mercato globale. Al termine c’è stata la cerimonia dell’ingresso di due nuovi soci del Rotary Tolentino, Simone Scisciani, socio unico e amministratore unico dell’impresa edile Scisciani e Frascarelli e Stefano Vissani professionista nell'allevamento del bestiame per la produzione di suini.

 

 

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