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Grande partecipazione a Recanati per l'incontro con l'inviato di guerra Gian Micalessin

Grande partecipazione a Recanati per l'incontro con l'inviato di guerra Gian Micalessin

Non è certo uno di quegli incontri che lasciano indifferenti, quello che c’è stato ieri a Recanati, presso l’auditorium del Campus l’Infinito, con il giornalista e reporter di guerra Gian Micalessin.

Giornalista di guerra dal 1983, quando ha fondato, con Almerigo Grilz e Fausto Biloslavo, l’Albatross Press Agency, Micalessin ha iniziato la sua carriera seguendo i mujaheddin afghani in lotta con l’Armata Rossa sovietica. Da allora ha raccontato più di 40 conflitti dall’Afghanistan all’Iraq, alla Libia e alla Siria passando per le guerre della Ex Jugoslavia, del Sud Est asiatico, dell’Africa e dell’America centrale.

Oltre agli articoli per “Il Giornale”, per cui lavora dal 1988, ha scritto per le più importanti testate nazionali ed internazionali (Panorama, Corriere della Sera, Liberation, Der Spiegel, El Mundo, L’Express, Far Eastern Economic Review). 

Sono molti i libri in cui lui racconta le sue esperienze di guerra e il suo punto di vista, che non è certo una visione che si adegua al politicamente corretto e al pensiero unico. Dai volumi “Gli occhi della guerra” e “Hezbollah, il partito di Dio del terrore e del welfare” pubblicati nel 2007 fino ad arrivare al suo ultimo lavoro “Fratelli traditi: La tragedia dei cristiani perseguitati in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata” dell’anno scorso. In essi il giornalista conduce i lettori nel lavoro dell’inviato di guerra, mettendoli di fronte ad una realtà dura e difficile da digerire.

Nel suo ultimo lavoro in cui racconta il dramma e la persecuzione dei cristiani nel mirino del terrore islamista c’è tutto lo spirito di Micalessin che non accetta un occidente che non difende le sue tradizioni e che vuole andare oltre la visione proposta dall’informazione mainstream, per dare invece un’interpretazione più complessa dell’intricata situazione siriana. 

L’incontro, molto partecipato (l’auditorium era colmo) e organizzato da Iustissima Civitas, è stato un appassionante viaggio nel giornalismo di guerra, che ha saputo colpire al cuore i tanti intervenuti. La narrazione è iniziata con il racconto dell’adolescenza del giornalista a Trieste, la voglia di scoprire che lo ha portato insieme a due amici a fare l’inviato di guerra, il primo lavoro in Afganistan, le difficoltà legate ad un passato ritenuto da molti scomodo, vista la militanza nel Fronte della Gioventù, e poi tutti gli altri conflitti (più di 40) seguiti. 

Micalessin è un bravo oratore oltre ad essere un ottimo giornalista. Ha saputo tenere il pubblico con il fiato sospeso nel racconto, inframezzato da letture dei suoi libri e filmati dei suoi reportage. Ha trasmesso al pubblico le atrocità della guerra, attraverso il racconto di sguardi, scene e sensazioni. Particolarmente intensa la testimonianza dello scoppio della prima epidemia di ebola o la morte dell’amico di sempre, Almerigo Grilz, con cui aveva iniziato a lavorare come inviato nei conflitti in giro per il globo. Il tema centrale è stato però quello legato a suo ultimo lavoro: “Fratelli traditi: La tragedia dei cristiani perseguitati in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata”.

Nel 2011 ha inizio la guerra civile siriana che vede un Occidente indifferente al dramma dei cristiani di Siria, perseguitati dall’Isis e dalle formazioni jihadiste. Micalessin parla della sciocca illusione di una Primavera Araba, descritta e raccontata dai mezzi di informazione come una rivolta democratica e liberale.

Invece quelle sollevazioni, appoggiata anche dall’America e da tante nazioni europee diventano terreno fertile per i fondamentalisti islamici. I cristiani di Siria saranno i primi a lanciare l’allarme, ma il loro avvertimento rimarrà inascoltato. Micalessin allora racconta il conflitto dal punto di vista dei Cristiani di Siria, spiega come siano stati appoggiate e fortemente finanziate formazioni estremiste islamiche, nella speranza di sostituire  il regime di Bashar al-Assad ed evidenzia falsità e ipocrisie raccontate su questo conflitto.

Non è stato solo un incontro con l’autore, ma un confronto e un momento di condivisione di punti di vista e idee molto importante, per riflettere non solo sull’attuale situazione mediorientale, ma anche sull’occidente, cioè su di noi.

IN FOTO, da sinistra: Elena Leonardi, Consigliere regionale Fratelli D’Italia, Gian Micalessin, Paolo Renna consigliere comunale di "Fratelli d'Italia" di Macerata, Simone Simonacci  consigliere comunale del Gruppo Iustissima Civitas di Recanati e Massimo Belvederesi, Portavoce Provinciale di Fratelli d'Italia

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