Civitanova, in 3mila al Marche Pride. C'è anche il sindaco Ricci: "Combattiamo insieme la battaglia dei diritti" (FOTOGALLERY)
Civitanova si veste dei colori dell'arcobaleno in occasione del Marche Pride 2023. Partendo da piazzale Martiri della Libertà, di fronte allo stadio della Civitanovese, le oltre 3mila persone accorse da tutta la regione per partecipare alla manifestazione hanno attraversato le vie del centro fino ad arrivare al Varco sul Mare. Presenti fra la folla tante associazioni nazionali fra cui Amnesty International, A.N.P.I. e l'Associazione genitori omosessuali.
Con Agedo, Arcigay, Cgil e Associazione Marche Pride a fare da capofila fra gli organizzatori, l'edizione di quest'anno ha visto la la partecipazione dell'Osservatorio di Genere con il progetto in collaborazione Astrea: "Uno scambio di buone pratiche che ha messo in comunicazione l'Italia con l'area balcanica", commenta Claudia Santoni, presidentessa dell'Odg.
Confermate le grandi assenze istituzionali che poco stupiscono data la linea del governo attuale: come lo scorso anno, la Regione ha negato il patrocinio all'evento e sulla stessa scia si è piazzato il Comune di Civitanova. L'unico rappresentante delle istituzioni era infatti Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.
"Sono qui oggi perchè credo sia importante riconoscere l'orgoglio e la festa di chi chiede positivamente un Paese dove tutti abbiano gli stessi diritti - commenta Ricci in testa al corteo - . La battaglia per i diritti deve essere portata avanti insieme dalla società civile e dalle istituzioni. I passi in avanti sono stati tanti, ma c'è ancora molto da fare: dobbiamo continuare a combattere una cultura omofoba che vive ancora nella violenza verbale e fisica".
Ciò che lascia più spesso attoniti i profani è la quantità di colori sgargianti, le sfide provocatorie al conformismo e la reclamazione della propria identità, anche se al di fuori dal tracciato preconfezionato. Il Pride è proprio questo senso di apertura, di accettazione libera da giudizio o pregiudizio.
"Il Pride per me oggi è riprendersi un spazio verso chi ce lo nega - commenta un partecipante - noi esistiamo e meritiamo gli stessi diritti di tutti. Io sono qui perchè pretendo di essere riconosciuto per quello che sono, senza dovermi nascodere dietro nulla. A chi non è voluto venire qui oggi, consiglio caldamente di farlo la prossima volta: non basterà un singolo Pride a cambiare le cose, ma far sentire la propria voce è l'unico modo per costruire un domani diverso".
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