Camporotondo di Fiastrone, "Sulle impronte di Tullio Colsalvatico": l'inaugurazione della mostra
Conoscere la storia del proprio paese attraverso l’opera e le testimonianze di vita di un illustre concittadino che ha amato e dato lustro alla propria terra. E’ questo lo scopo con cui gli alunni della scuola primaria di Camporotondo di Fiastrone (Macerata) hanno lavorato durante l’anno scolastico al progetto "Sulle impronte di Tullio Colsalvatico", poeta e scrittore di fama internazionale che, per aver salvato la vita nella prima metà degli anni Quaranta a decine di ebrei, è stato insignito post-mortem dell’onorificenza di “Giusto fra le Nazioni”.
Il lavoro svolto da alunni ed insegnanti di Camporotondo fa parte di un progetto più ampio chiamato “Piccole scuole in cammino”, attivato negli anni scorsi dall’Istituto comprensivo “Simone De Magistris” ed è stato riconosciuto meritevole del primo premio al recente Concorso regionale “Esploratori della memoria”, promosso dall’Associazione ANMIG di Ancona.
Ultima fase del progetto è la mostra fotografica-letteraria itinerante che, partendo dal “Giardino dei Giusti”, intitolato proprio a Tullio Colsalvatico (1901-1980), si snoda per le vie del centro abitato di Camporotondo di Fiastrone e che sarà inaugurata domani, giovedì 6 giugno, alle ore 18.
Realizzata attraverso pannelli di grande formato destinati a rimanere permanentemente esposti, la mostra propone fotografie d’epoca in grado di testimoniare l’opera di Tullio Colsalvatico e i suoi legami con il paese natale, che ha ispirato molte delle sue poesie e dei suoi racconti. Accanto alle immagini sono riprodotti significativi aforismi del poeta e notizie storiche. Passeggiando per le vie di Camporotondo di Fiastrone, sarà quindi possibile immergersi nella storia del piccolo borgo medievale, vivendo un viaggio emozionante nel tempo guidati proprio dalle “impronte” lasciate da Tullio Colsalvatico.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Camporotondo di Fiastrone, dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, dall’Istituto comprensivo Simone De Magistris e dal Circolo culturale Tullio Colsalvatico di Tolentino.
Tullio Colsalvatico (pseudonimo di Tullio Pascucci), nato a Colvenale di Camporotondo di Fiastrone nel 1901 e scomparso nel 1980 a Tolentino, è stato uno dei massimi cantori delle Marche, della sua terra natia, dei Monti Sibillini (nel 1956 fu tra le personalità che avanzarono la proposta dell’istituzione del Parco nazionale) e della vita rurale. Appoggiò la Resistenza e nel 2009 lo Stato di Israele gli ha conferito, alla memoria, il titolo di “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato la vita a molti ebrei italiani.
Negli anni Cinquanta sviluppò l’altra sua passione, l’archeologia, favorendo gli scavi della Grotta della Sibilla e nella zona di Pievefavera di Caldarola. Il re di Svezia, Gustavo VI, detto il “re archeologo”, lo volle nel 1965 tra i suoi accompagnatori durante un viaggio culturale in Italia.
Fiorente è stata la sua produzione letteraria, tra libri di poesie, novelle, racconti e romanzi. È del 1972 una fortunata raccolta di cinquemila aforismi, dal titolo “L’uomo, il tempo e l’amore”, nella quale Tullio Colsalvatico affronta in modo lieve, ma con grande profondità di pensiero, i temi della vita, delle fede, dell’etica e della società. In un saggio scritto nel 1961, dal titolo “Lo spirito della terra marchigiana”, Colsalvatico ricorda come questa sia “la regione del cantore del dolore” (Leopardi) e “del cantore della gioia” (Rossini) e abbia dato grandi uomini in tutti i campi, a cominciare da Raffaello, “uno dei pochi che vanno per il mondo col solo nome: e quando si dice il loro nome, si dice Italia!”.
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