Dopo il prologo di giovedì sera con Davide Van De Sfroos, si è aperta ieri sera, venerdì 9 agosto,ad Apiro la 51esima edizione di “Terranostra”, Festival internazionale del folclore organizzato da Comune e associazione Urbanitas. La tradizionale Cerimonia di apertura ha portato sul palco dell'ex pattinaggio tutti i gruppi ospiti per un assaggio del loro folclore. Giungono da Serbia (Talija Art Company), Martinica (Compagnie de danse Pom'Kanel), Perù (Asociacion cultural C.I.D.A.N. “Mi Perù”), Kazakistan (Tugan Zher), Kenya (Fopack music and dance Ensemble), Corea del Sud (Enyul Talchum). L'Urbanitas ha dato il benvenuto alle formazioni di questa edizione con il nuovo presidente Giordano Bertini, “colonna” del gruppo che si esibisce.
“Credo fortemente in questa manifestazione che negli anni '90 mi ha portato ad Apiro – dice Giordano Bertini – e i cui elementi trainanti sono da ricercare nell'interscambio culturale, sociale e umano”. Poi un grazie agli artefici del successo del festival: “Un ringraziamento particolare a tutta la cittadinanza di Apiro che nei giorni della rassegna riesce a creare un clima di festa pacifico integrandosi senza pregiudizi con i nostri ospiti. Ringrazio inoltre tutti i componenti dell'Urbanitas, risorsa umana basilare per la buona riuscita del festival: danno anima e corpo affinché la settimana di Ferragosto sia un'occasione di festa per compaesani, artisti ospiti e pubblico”.
Giordano Bertini raccoglie il testimone da Federico Ciattaglia, pure lui storica “bandiera” di Terranostra, che assume l'incarico di vicepresidente. Il programma prosegue così... Sabato 10 agosto si esibiscono i gruppi di Perù e Martinica, domenica 11 la Corea del Sud e la Serbia. Lunedì 12 invece il palco è tutto per i gruppi di Kazakistan e Kenya. Poi mercoledì 13 agosto si svolge la Festa paesana: una serata imperdibile per sentirsi davvero in mezzo al mondo, grazie a musica, balli e cucina tipica dei gruppi ospiti lungo le vie del centro di Apiro.
Ospiti dell'iniziativa i “P-Funking Band” per uno street show che culminerà in un energico e coinvolgente concerto,ore 22.30. Quindi, mercoledì 14 agosto ecco il Galà del folclore, lo spettacolo magico del festival in cui tutti i gruppi ospiti e l'Urbanitas presenteranno il meglio del loro repertorio. Infine, giovedì 15 agosto, è in programma la Giornata conclusiva: alle 10 la messa in piazza, con musiche e canti sacri dei gruppi ospiti; a seguire la sfilata per le vie del paese; alle 17 lo scambio dei doni fra le delegazioni e successivamente lo spettacolo del Minigruppo Urbanitas nell'ex pista di pattinaggio. Chiuderà la festa la band di Jerry Nardi con il “Family Show", ore 22.
I gruppi
Il gruppo folcloristico serbo “Talija” viene da Belgrado, è attivo da 26 anni e conta due orchestre e un corpo di ballo di circa 300 elementi di diverse fasce d'età, i quali indossano costumi della tradizione, a cominciare dalle scarpe nazionali serbe, opanci.
La Compagnia della Martinica (fondata nel 1984, dunque 40 anni fa) propone coreografie uniche, ispirate alla tradizione delle Antille, ma anche dei Caraibi e dell'Africa. Spettacolare è la danza del carnevale in cui si esibisce il gruppo: è uno dei più celebri balli in Martinica e nei Caraibi.
Il gruppo “Mi Perù” è riconosciuto dal Ministero della Cultura peruviano come “ambasciatore” della tradizione e della cultura del Paese. I suoi musicisti e ballerini appartengono a diversi gruppi etnici della popolazione e le coreografie sono autentiche, senza stilizzazioni o contaminazioni.
Il “Tugan Zher” mette in scena le tradizioni del Kazakistan, esaltando destrezza e forza degli uomini e bellezza ed eleganza delle donne. L'orchestra “Semeitau” propone sinfonie romantiche, ma al tempo stesso vivaci, usando anche strumenti tipici quali il Dombra e lo Shankobyz.
Il gruppo “Fopak” arriva da Nairobi. I suoi costumi mostrano disegni e colori della tradizione del Kenya. La musica scandisce la vita dei villaggi e ogni gruppo etnico ha uno stile particolare: il punto musicale comune è l'uso delle percussioni come il “bunde”, il tamburo “sukuti” e il “ngoma”.
Dalla Corea del Sud giunge l'Eunyul che presenta danze dei villaggi rurali eseguite anticamente da contadini e caratterizzate da maschere, le quali avevano in principio delle espressioni demoniache per spaventare gli spiriti maligni. Poi, col tempo, si sono adattate alla satira sociale.
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