Economia

Coronavirus, Aerdorica: "Le decisioni del Governo ci penalizzano, temiamo il peggio"

Coronavirus, Aerdorica: "Le decisioni del Governo ci penalizzano, temiamo il peggio"

"I provvedimenti finora adottati dal Governo per far fronte alla situazione di profonda crisi derivata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno completamente trascurato i gestori aeroportuali, costretti a chiedere la cassa integrazione per oltre 10.000 dipendenti delle società di gestione". È quanto denunciato da Assaeroporti, i cui dati raccolti evidenziano come nel mese di marzo 2020 gli scali italiani abbiano perso 12 milioni di passeggeri, ad aprile 16 milioni e a maggio, stando alle prime proiezioni, 17 milioni.  In tre mesi il sistema aeroportuale nazionale registra quindi una contrazione di 45 milioni di passeggeri, rispetto a un anno fa. Rischiano di avere seri problemi gli aeroporti che hanno garantito, durante il periodo Covid-19, il servizio dei trasferimenti anche di carattere sanitario e che ora si vedono negare un rimborso da parte dello Stato. Se ne è parlato alla Conferenza delle Regioni, dove si è registrato un clima di preoccupazione sia per il mancato rimborso sia per quanto previsto dall'articolo 203 del Decreto Legislativo di rilancio, che impone minimi contrattuali insostenibili per le compagnie aeree low-cost, rischiando di desertificare così tutti gli Aeroporti italiani minori: Trieste, Bologna, Rimini, Ancona, Perugia, Pescara, Pisa, Brindisi, Catania, Alghero, Bergamo Orio al Serio e Ciampino. “Abbiamo garantito l’apertura in questo tempo difficile – dice Carmine Bassetti amministratore delegato di Aerdorica – e questo significa avere dei costi e non avere delle entrate. E’ per questo che le decisioni del Governo penalizzano gli aeroporti come il nostro. Se andiamo avanti così non escludo che il nostro scalo potrebbe avere dei seri problemi già dopo l’estate. Confido in un’azione di rilancio dei flussi e delle rotte da parte della Regione. In un momento come questo tutti gli aeroporti sono aiutati perché questo significa sostenere il turismo e l’economia della nostra regione”. Al termine della Conferenza delle Regioni consenso unanime sulle richieste da avanzare al Governo e sul punto l’impegno del Presidente della Conferenza Bonaccini a rappresentare i problemi degli aeroporti in un incontro al Governo.  

01/06/2020 16:23
"Finanza Subito", accordo tra Confindustria Macerata e banche del territorio: "Sostenere le imprese nella fase 2"

"Finanza Subito", accordo tra Confindustria Macerata e banche del territorio: "Sostenere le imprese nella fase 2"

L’emergenza Covid-19 ha generato per le imprese italiane un’importante crisi di liquidità, il territorio Maceratese, già colpito dagli eventi sismici del 2016, risente maggiormente di questa grave emergenza economica/sociale. La disponibilità di liquidità finanziaria rappresenta un presupposto fondamentale e imprescindibile per garantire la sopravvivenza delle aziende e in generale del sistema economico territoriale, per questo Confindustria Macerata, Confidi Macerata e le Banche, Banca Macerata, Banco Desio, BCC Recanati e Colmurano, BPER Banca, IGEA Banca, Intesa Sanpaolo, UBI Banca, UniCredit S.p.A. hanno firmato l’accordo “Finanza Subito” per affiancare ed accompagnare le imprese associate nella fase delicata della ripartenza. L’intesa rappresenta un esempio concreto di collaborazione all’interno della filiera creditizia: Confindustria Macerata supporterà le imprese accompagnandole nella presentazione delle domande (restando esclusa la raccolta di domande di finanziamento) e per l’attivazione delle procedure di accesso al credito facilitando la preparazione documentale e l’individuazione del fabbisogno; le banche si impegneranno a mettere in atto tutte le azioni per snellire tempi di istruttoria, delibera e di erogazione dei finanziamenti previsti dai decreti Cura Italia e Liquidità. Gli Istituti bancari firmatari daranno inoltre disponibilità ad agevolare i meccanismi dell’anticipazione della cassa integrazione, come previsto nell’ambito dell’accordo Abi sostenendo i lavoratori che non hanno ancora avuto erogata la CIG. Confindustria Macerata  accompagnerà l’impresa nel definire il suo fabbisogno finanziario, sarà di supporto nell'interpretare i provvedimenti governativi, suggerirà gli strumenti di credito più adeguati e aiuterà nella preparazione e presentazione delle pratiche; le banche collaboreranno con Confindustria Macerata per lo scambio di informazioni sullo stato e la tempistica della pratica e per la soluzione rapida di eventuali criticità sorte in sede di istruttoria, prevedendo allo scopo figure dedicate. Grazie a questo accordo, si prevede una riduzione dei tempi complessivi di erogazione del finanziamento,   tutti gli attori coinvolti, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, interverranno in maniera concreta per consentire alle aziende di ottenere liquidità nel minor tempo possibile. Il fermo delle attività produttive e il generale rallentamento dell’export hanno generato un blocco di vendite e incassi, a fronte di spese non derogabili e di costi fissi, e, pertanto, una conseguente crisi di liquidità. La ripartenza sta avvenendo in modo rallentato, impedendo un veloce recupero in termini di fatturato e di flussi di entrata.  In questo contesto, la disponibilità della liquidità finanziaria è presupposto fondamentale per la sopravvivenza delle aziende e il ritorno all’operatività. L’accordo “Finanza Subito” va dunque nella direzione di mettere ogni soggetto della filiera produttiva maceratese in condizione di ripartire e di riavviare la propria attività potendo contare sul sostegno al credito garantito dai principali Istituti Bancari. Confindustria Macerata e gli Istituti di Credito firmatari hanno raccolto l’appello delle piccole medie imprese sul tema liquidità,  la grande parte di queste si ritrova oggi con un fatturato ridotto, impegni con i fornitori da onorare, costi fissi da sostenere e uno scenario di ripartenza molto incerto. L’accordo “Finanza Subito” interviene su uno degli aspetti più critici, quello della disponibilità finanziaria delle imprese.  (Foto di repertorio)     

29/05/2020 17:13
Coronavirus, Cia Marche: "Ripercussioni drammatiche in agricoltura"

Coronavirus, Cia Marche: "Ripercussioni drammatiche in agricoltura"

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha avuto conseguenze drammatiche anche in agricoltura. Un settore che, con impegno e responsabilità, ha svolto la preziosa funzione di garante dell’approvvigionamento alimentare durante la fase di lockdown. La Cia – Confederazione Agricoltori Marche sottolinea come sul fronte economico alcune importanti realtà produttive sono state condizionate negativamente dalla sospensione della commercializzazione e dalla chiusura del canale HO.RE.CA. «Altrettanto drammatica – fanno sapere della Confederazione agricoltori -, la situazione del settore agrituristico che ha azzerato le sue entrate reddituali e che, in prospettiva, rischia di compromettere un valore produttivo di oltre 1,5 miliardi di euro. Non meno impattante, il tema della sostenibilità ambientale condizionato dalla sospensione dell’attività di forestazione e di manutenzione del verde, che ha caratterizzato la prima parte del periodo emergenziale, e dal proliferare incontrollato della fauna selvatica con crescita dei danni, già in passato insostenibili, per le attività agricole». Tutto ciò, se non gestito accuratamente, rischia di svuotare di contenuti le strategie programmate a livello europeo, a partire dalla sfida del green deal al cui interno l’agricoltura con le strategie “From farm to fork” e “Biodiversità” deve svolgere un ruolo da protagonista. Senza dimenticare le ripercussioni che l’emergenza epidemiologica potrà avere sulla politica agricola comune in un contesto d’incertezza anche sul lato delle risorse programmate per i prossimi anni. «Per tali ragioni – spiega Mirella Gattari Presidente della Cia Marche - il prossimo 3 giugno alle 14 la Giunta Nazionale della CIA Agricoltori Italiani ha deciso di inserire all’ordine del giorno dei lavori uno specifico punto sul tema: “La sfida della sostenibilità ambientale nel contesto covid-19: politiche europee – territori sistemi produttivi”. All’incontro è prevista la partecipazione di Anna Casini, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche».  

29/05/2020 12:06
Tolentino, Simonelli Group: Nando Ottavi vince il Premio Guzzini

Tolentino, Simonelli Group: Nando Ottavi vince il Premio Guzzini

Si è svolto venerdì scorso, il Premio Giuseppe Guzzini, l’evento promosso da Ucid Marche in memoria dell’imprenditore recanatese scomparso nel 2015. Evento che mira ad incentivare e sostenere la propensione di un'imprenditorialità e managerialità rispettosa dei valori dell'uomo e della dottrina sociale della Chiesa, in grado di coniugare lo sviluppo economico dell’impresa con quello del territorio. Il premio, giunto quest’anno alla quarta edizione, è stato assegnato all’imprenditore maceratese Nando Ottavi, presidente della Simonelli Group, azienda leader nella produzione e commercializzazione di macchine da caffè professionali, che si è distinto per aver saputo coniugare il successo industriale con una cultura d’impresa basata sul merito e sulla solidarietà, rispettosa dell’ambiente, incentrata sulla valorizzazione e responsabilizzazione del capitale umano, tesa a realizzare un concetto di innovazione e progresso sostenibile. La manifestazione, che si è svolta in teleconferenza ed è stata trasmessa in diretta YouTube, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti d’onore tra cui Corrado Passera, ex ministro ed ora Presidente di Illimity Bank, Gianluca Galletti, presidente nazionale dell’UCID, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il vescovo di Macerata Nazareno Marconi ed il cardinale Edoardo Menichelli. I lavori virtuali sono stati condotti da Roberto Petrini, giornalista economico di Repubblica, che ha guidato anche la tavola rotonda dal tema “costruire il futuro dopo l’epidemia: imprese, società e stili di vita”. Ad avviare la manifestazione è stato il presidente UCID Marche Remo Fiori, che ha ricordato il significato e la funzione dell’unione cristiana imprenditori e dirigenti, ed ha ringraziato Confindustria Marche e Macerata che hanno patrocinato l’iniziativa insieme all’associazione il Paesaggio dell’eccellenza ed al Comune di Recanati. E’ stata poi la volta di Alessandro Guzzini, presidente UCID Macerata, che ha ricordato la figura del padre, ed i valori che il premio mira a celebrare “nella convinzione che il vero sviluppo economico possa avvenire solamente mediante l’attività di impresa, mediante la nascita e lo sviluppo di aziende che siano in grado di produrre beni e servizi amati dai loro clienti, di generare innovazione utile per la società, di fare profitti mantenendo allo stesso tempo una fortissima attenzione ai propri dipendenti, ai fornitori, all’ambiente.” Molto incisivo anche l’intervento del Vescovo Marconi che ha sottolineato l’importanza del tessuto industriale per il benessere collettivo, e la necessità di avere un sistema bancario sano e delle famiglie imprenditoriali sane a supporto di questo. Dopo i saluti iniziali è stata la volta della premiazione di Ottavi che, visibilmente commosso, ha mostrato il premio consistente in una scultura di bronzo dell’artista Maceratese Ermenegildo Pannocchia. Ottavi ha voluto innanzitutto ringraziare la famiglia Guzzini e l’UCID e poi ha raccontato brevemente la storia della Simonelli dedicando il premio alla sua famiglia, ai suoi soci che sono venuti a mancare negli scorsi anni e a tutti i suoi collaboratori. La tavola rotonda è iniziata con l’intervento del Dott. Passera che ha manifestato la necessità di riformare il sistema economico capitalistico, iniziando una lotta seria contro i monopoli e l’evasione fiscale, e riportando al centro del sistema economico l’uomo ed il bene comune per la realizzazione di un capitalismo responsabile. Passera ha sottolineato come per realizzare tutto questo serva una nuova cultura e una nuova classe dirigente che possieda certi valori e che sia in grado di costruire un futuro diverso. Il contributo del Presidente Galletti è stato invece incentrato sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale, alla luce dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco e sulla necessità di andare verso un capitalismo sostenibile, che si differenzi dal modello finanziario che ha dominato negli ultimi venti anni, ma anche dai sistemi statalisti e socialisti che hanno dimostrato in passato di non funzionare. Marco Tarquinio ha illustrato il tema della solidarietà che si concretizza sia nell’ambito imprenditoriale che in ambito politico: la pandemia fa riscoprire la necessità di riscoprire l’importanza degli altri per la propria salvezza. Non ci si salva da soli ma ci si salva solo come sistema: sistema imprenditoriale, sistema paese, sistema Europa. Il Cardinale Menichelli ha, infine, concluso gli interventi della tavola rotonda ricordando che la crisi significa anche tempo di giudizio e di discernimento e che vi è la necessita di una nuova coscienza per una fraternità responsabile che sappia coniugare la solidarietà con lo sviluppo. Particolarmente apprezzato è stato anche il saluto di Silvana Sabbatini, vedova di Giuseppe Guzzini, che ha ricordato la virtù dell’umiltà che il marito Giuseppe possedeva ed ha esortato ad impegnarsi per fare sempre le cose al meglio mantenendo sempre però un atteggiamento umile ed aperto all’ascolto. Hanno partecipato alla trasmissione YouTube circa 100 persone tra cui la segretaria nazionale dell’UCID Cristina Maldifassi, il presidente onorario Renzo Bozzetti, il membro del consiglio nazionale UCID Stelvio Lorenzetti oltre che tanti altri imprenditori e professionisti da tutta Italia.  

24/05/2020 13:22
Covid-19, responsabilità penale datore di lavoro. Confartigianato: "Ok i chiarimenti dell’Inail, ma serve una legge"

Covid-19, responsabilità penale datore di lavoro. Confartigianato: "Ok i chiarimenti dell’Inail, ma serve una legge"

In merito al delicato tema della responsabilità del datore di lavoro in caso di contagio da Covid-19 di un proprio dipendente in occasione di lavoro, Confartigianato continua la sua azione sindacale nei confronti di Inail, Governo e Parlamento. “E’ impensabile addossare la responsabilità agli imprenditori nei confronti dei propri dipendenti che contraggono il Covid – dichiara il Presidente Renzo Leonori -. Questo è un problema grave che Confartigianato ha denunciato subito, perché il Covid-19 è un rischio generico e non professionale e non può essere attribuita responsabilità civile e penale al datore di lavoro. Se l’Inail ha fornito una prima parziale risposta positiva, ora serve una norma che stabilisca tale principio”. L’Istituto nel fornire precisazioni in ordine alla responsabilità penale e civile del datore di lavoro, sembrerebbe infatti considerare un cambiamento di indirizzo rispetto alla tesi della presunzione semplice di origine professionale del contagio e, quindi, del conseguente infortunio sul lavoro, specificando che “che dal riconoscimento come infortunio sul lavoro non discende automaticamente l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro. Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa”. In altre parole, la responsabilità datoriale per infortunio va attentamente indagata ed accertata, attraverso la dimostrazione del dolo o della colpa del datore di lavoro, i cui criteri sono pertanto differenti da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative. Sotto il profilo penale, in particolare, il riconoscimento dell’infortunio da parte Inail non assume alcun rilievo, considerata la presunzione di innocenza e l’onere della prova, a carico del pubblico ministero. Per quanto riguarda la responsabilità civile del datore di lavoro è poi sempre necessario l’accertamento della colpa di quest’ultimo per aver causato l’evento dannoso. “Bisogna ribadire  - aggiunge Leonori - che questo virus è un rischio biologico generico che riguarda l’intera popolazione e pertanto le responsabilità improprie e i conseguenti rischi di ingiustificato contenzioso, non possono essere addossate ai datori di lavoro. Abbiamo chiesto al Governo ed al Parlamento una disposizione di legge che preveda espressamente l’esonero della responsabilità civile e penale del datore di lavoro in caso di contagio di un proprio dipendente. La precisazione dell’Inail va sicuramente nella giusta direzione ma, alla luce della molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità, non basta”.  

20/05/2020 13:32
Confindustria Macerata, Gianni Tardini: "Non possiamo accettare di essere spettatori dei processi decisionali"

Confindustria Macerata, Gianni Tardini: "Non possiamo accettare di essere spettatori dei processi decisionali"

“Le Marche sono terra di imprese, soprattutto di PMI. Aziende dove nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto tra datore di lavoro e collaboratori è franco, schietto, lineare. Nelle nostre aziende lavorare bene insieme è obiettivo comune. Oggi l’obiettivo è farlo in totale sicurezza. Non accettiamo quindi lezioni da chi strumentalmente usa questa tragedia per spezzare questo rapporto di lealtà e fiducia”. Arriva anche da Gianni Tardini, Presidente Piccola Industria Marche il sostegno alla presa di posizione del Presidente Claudio Schiavoni in merito alla mancata firma del protocollo d’intesa con la Regione Marche in tema di sicurezza. “Nelle Marche l’emergenza sanitaria ci ha visti tutti uniti nel mantenere un comportamento responsabile per contenere il diffondersi del virus e per garantire una ripresa tempestiva delle attività economiche sospese per decreto, riducendo il più possibile l’impatto su un tessuto produttivo già pesantemente provato – spiega Tardini - La crisi economica che ne è seguita dovrebbe vederci altrettanto uniti nel garantire una ripresa delle attività economiche – e una prosecuzione di quelle che non si sono mai fermate – chiara e organizzata. Ci dispiace molto constatare che non è così. Mi riferisco nello specifico al dialogo con la Regione Marche, che in questo momento non sta lavorando per una ripresa armonica e condivisa”. “La rigida applicazione del Protocollo Nazionale ha permesso a tutte quelle imprese che non si sono mai fermate di avere assicurata la propria continuità produttiva al servizio della collettività, garantendo la tutela della salute di tutti i propri collaboratori, prassi che costituisce modello anche per le imprese che dal 4 maggio hanno riavviato l’attività. – chiosa il presidente di Piccola Industria Marche  - Così hanno fatto le imprese marchigiane. L’intesa nazionale, applicata nelle aziende che hanno potuto proseguire le attività, ha dimostrato di funzionare. La tutela della salute dei lavoratori e la sicurezza delle nostre aziende sono principi non negoziabili. Se quel protocollo fosse stato insufficiente – o peggio ancora disatteso – oggi non staremmo qui a disciplinare ulteriori riaperture. Sorprende quindi la decisione della Regione Marche di proporre un nuovo protocollo e le modalità che hanno portato alla sua firma. E sorprende ancora di più che il Presidente Ceriscioli non abbia minimamente tenuto conto del ruolo e del peso che la nostra rappresentanza ha sul territorio. Un ruolo guadagnato in oltre cento anni di storia”. “Non possiamo accettare che Confindustria Marche diventi spettatrice dei processi decisionali  - conclude Tardini - o che non vengano messe nelle condizioni di contribuire con proposte alla costruzione di quelle norme che esse stesse saranno chiamate a rispettare. Ricevere bozze di documenti alla vigilia di un’approvazione di Giunta non è accettabile. La costruzione di un Protocollo condiviso è un’altra cosa.

18/05/2020 17:35
Confindustria Macerata conferma il 'no' al protocollo sicurezza della Regione Marche

Confindustria Macerata conferma il 'no' al protocollo sicurezza della Regione Marche

"In relazione alla mancata presenza di Confindustria alla sigla del Protocollo Sicurezza della Regione Marche con le Parti Sociali come Confindustria Macerata affermiamo il pieno e totale accordo alla scelta fatta di non partecipare al tavolo per la sigla, in quanto, come anche dichiarato dal Presidente Schiavoni, esiste già un Protocollo Nazionale, frutto del confronto bilaterale tra le Parti Sociali ed il Governo". Lo afferma il presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini.  "Non vediamo quindi la necessità di redigere un altro accordo che alimenta solo la frammentazione e la diversità tra le differenti Regioni italiane  - aggiunge Guzzini - e va a delegittimare, non integrare, quanto già sottoscritto e recepito a livello nazionale senza contare l'ennesimo appesantimento di oneri documentali in capo alle imprese". "Per gli imprenditori salvaguardare la salute dei propri collaboratori è la principale finalità, è quindi di estrema importanza applicare le norme di sicurezza e di prevenzione, insieme agli organi preposti, cosa che stiamo già facendo in attuazione del Protocollo nazionale. Ci saremmo aspettati - sottolinea il presidente di Confindustria Macerata - un orientamento più rivolto all'assistenza, alla prevenzione, alla consulenza per le imprese e non ad un approccio di vigilanza e controllo". Guzzini rileva come, secondo alcuni dati statistici, solo il 2% delle persone malate hanno contratto il Covid-19 in azienda: "Questo perché, forti dei nostri principi sul valore assoluto della persona, da subito, anche in assenza di protocolli, laddove le imprese sono rimaste aperte prima del 4 maggio, sono state applicate tutte le regole dettate e conosciute per la difesa della salute dei propri dipendenti".  Proprio nella direzione di una formazione sostanziale, anche rispetto alle check list dell'ASUR, Confindustria Macerata dedica la settimana prossima il 12esimo webinar delle Conversazioni Antifragili a questo tema, con la partecipazione del Prefetto di Macerata,  di rappresentanti dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell'Asur e della Direzione Territoriale del Lavoro. E’ in fase avanzata poi la fattibilità di un progetto sperimentale in collaborazione con l'ASUR, l'Ordine dei Medici e altre Enti di Assistenza di un piano di test sierologici. Un modo di dimostrare concretezza da parte del sistema Confindustriale in un'ottica di collaborazione con gli stakeholder pubblici e privati. "Il Presidente Ceriscioli ha espresso la sua soddisfazione rispetto al fatto che il protocollo sia stato firmato da chi secondo lui rappresenta il 95% delle imprese marchigiane - conclude Guzzini -.  Ci si dimentica forse che il sistema industriale con oltre 2000 aziende iscritte alla nostra Associazione a livello regionale e circa 80.000 collaboratori rappresenta oltre il 25 % dei 40 miliardi di PIL regionale prodotto. In occasioni come questa sarebbe bastato un maggiore ascolto mentre probabilmente c’è stata la necessità di inseguire intese frettolose, funzionali solo per obiettivi personali. Ribadisco la disponibilità ad una cooperazione proficua e costruttiva in un’ottica di confronto con le Istituzioni, gli Enti, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni di categoria".    

17/05/2020 13:44
Confcommercio Marche: "Il 18 maggio si apre grazie ai nostri protocolli". Ecco tutte le attività che potranno ripartire

Confcommercio Marche: "Il 18 maggio si apre grazie ai nostri protocolli". Ecco tutte le attività che potranno ripartire

Le Imprese che attendevano una risposta sulla possibile riapertura del 18 maggio dopo l’emergenza da Covid-19, hanno la certezza di poter riaprire. Un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri ha di fatto sancito la possibilità per le Imprese, ancora chiuse per le misure anti Covid-19, di riaprire da lunedì prossimo “nel rispetto - si legge nel comunicato stampa del Governo - dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”. In assenza di disposizioni regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Non è il caso delle Marche che ha approvato, già lunedì scorso, dei Protocolli frutto dell’intensissimo lavoro di concertazione tra Confcommercio Marche e i referenti dell’ente regionale, con il Governatore Ceriscioli in testa. La decisione del Governo arriva anche a seguito del forte scossone arrivato da Confcommercio Nazionale che chiedeva una risposta immediata per dare certezze alle Imprese. “Quella risposta è arrivata - commenta il Direttore di Confcommercio Marche prof.Massimiliano Polacco -, e conferma quanto abbiamo già affermato nel corso di queste settimane intense nelle quali abbiamo lavorato per dimostrare la bontà del nostro lavoro. Abbiamo presentato dei Protocolli con delle linee guida semplici ed efficaci allo stesso tempo per contrastare il contagio da Covid-19. Linee guida capaci di permettere alle Imprese una ripartenza immediata con la possibilità via via di aggiustare il tiro rispetto ad una auspicata redditività crescente. Siamo molto soddisfatti di quanto abbiamo fatto perché il lavoro fatto da noi nelle Marche ha avuto un effetto detonante a livello nazionale ed ha infranto il muro dell’incertezza che circondava il 18 maggio. E’ stato un grande sforzo di lobby nei confronti delle Imprese che rappresentiamo e non possiamo che andarne fieri”. Da lunedì 18 maggio dunque il mondo del Terziario, del Commercio in sede fissa e su aree pubbliche, dei Bar e dei Ristoranti e dei Servizi alla Persona tornerà al lavoro nel rispetto dei Protocolli per l’apertura che si affiancheranno ai protocolli sulla sicurezza per quanto riguarda le linee guida da applicare internamente alle Aziende. “Abbiamo inviato a altre Confcommercio regionali - commenta ancora Polacco -, i nostri testi, per poterli confrontare con i rispettivi Enti Regionali, e possiamo affermare senza timore di smentita che i nostri Protocolli sono stati adottati tout court o con poche differenze. Penso alla distanza di un metro tra i tavoli in Bar e Ristoranti, che ora anche a livello nazionale non è più indicato a 4 metri, grazie alla Regione Marche che ci ha permesso di essere apripista in tutta Italia, ascoltando le richieste della nostra Organizzazione. Davvero un grande lavoro!”.  In mattinata inoltre è arrivata la conferma e il via libera della regione Marche anche al settore turismo in particolare, dal 18 ripartiranno: villaggi turistici, campeggi e marina resort, attività ricettive rurali, residenze d’epoca extra-alberghiere, case per ferie, ostelli per la gioventù, case religiose di ospitalità; centri di vacanza per minori e anziani, rifugi alpini, escursionistici e bivacchi fissi, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, offerta del servizio di alloggio e prima colazione (b&b), aree di sosta attrezzate, le agenzie di viaggio, i tour operator e i servizi di prenotazione. Infatti gli alberghi non sono mai stati chiusi dalle misure anti covid-19, nonostante ciò sono stati tra le categorie che hanno sofferto di più durante il lockdown e che nei prossimi mesi dovranno ripartire con un turismo perlopiù di prossimità e da quando saranno riaperte le frontiere regionali, un turismo nazionale. Infine per quanto riguarda il settore degli stabilimenti balneari potranno ripartire anche loro già il 18 maggio con la sola attività di somministrazione, mentre per ripartire con l’esercizio vero e proprio di stabilimenti balneari dovranno ancora aspettare fino al 29 maggio prossimo.  

16/05/2020 15:53
Covid-19 Marche, la giunta regionale approva manovra da 201 milioni di euro

Covid-19 Marche, la giunta regionale approva manovra da 201 milioni di euro

La Giunta Regionale, nella riunione convocata per il pomeriggio di ieri, ha approvato il Rendiconto 2019 e a seguire le “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia, il lavoro ed il welfare connesse alla emergenza epidemiologica da Covid 19 per la ripartenza della Regione Marche”. Si tratta di una manovra straordinaria, corposa e complessa, che stanzia risorse per complessivi € 201 milioni.  "I beneficiari saranno famiglie, imprese, lavoratori, professionisti di sanità, sociale e sport, trasporti, imprese, agricoltura e pesca, lavoro, territorio, edilizia abitativa e ambiente, turismo e cultura. Abbiamo previsto misure specifiche - sottolinea il governatore Luca Ceriscioli -, sotto forma di contributi a nuclei familiari che a causa del lockdown nel periodo dello stesso abbiano visto azzerate e/o ridotte del 50% le entrate, contributi a fondo perduto per affitti passivi di cittadini ed imprese, per bar, ristoranti, strutture ricettive, attività commerciali, imprese sociali di servizi alla persona, onlus, settori dell'agricoltura e della zootecnia più in crisi, scuole paritarie, settore comunicazione stampa, radio e tv, trasporto pubblico locale, pesca, acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo, famiglie con disabili, attività di acconciatore ed estetista". "I meccanismi di erogazione saranno rapidi, agili, efficaci e a sportello, secondo criteri ben definiti che individueranno immediatamente i beneficiari e l'entità dei contributi" ha sottolineato il presidente Ceriscioli. La manovra, nello specifico, si articolo nel modo seguente. Approvazione di una PDL che prevede: - la sostituzione del vincolo originario dell’avanzo ex art. 109 D.L. n. 18/2020 con un vincolo a favore di interventi necessari ad attenuare la crisi del sistema economico derivante dagli effetti diretti ed indiretti del virus Covid 19 che genera € 56,3 milioni per contributi una tantum ed a fondo perduto a famiglie ed imprese; - fondo, per € 42,7 milioni, per interventi di investimento (a titolo esemplificativo e non esaustivo: manutenzioni ordinarie e straordinarie, adeguamenti, acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo, anche bar, ristoranti, strutture ricettive), con contributi una tantum ed a fondo perduto, connessi alla ripartenza del sistema economico e produttivo colpito dagli effetti diretti ed indiretti del virus Covid 19; - fondo corrente ex D.L. n. 18/2020, per € 2,100 milioni per interventi Covid 19; - recupero entrata/spesa vincolata per imprese interventi Covid 19, € 3,00 milioni. Totale Euro 104,1 milioni Approvazione di una DGR che stanzia € 97 milioni attraverso il mantenimento del vincolo originario dell’avanzo applicato, ma finalizzato ad interventi diretti a sostenere il sistema economico colpito e danneggiato dal Covid 19. All’esito dell’approvazione della PDL da parte del Consiglio Regionale, la Giunta definirà: - la platea dei beneficiari da individuare in famiglie, imprese, lavoratori, professionisti nei pilastri sanità, sociale e sport, trasporti, imprese, agricoltura e pesca, famiglie, lavoro, territorio, edilizia abitativa e ambiente, turismo e cultura; - le specifiche misure che a titolo esemplificativo e non esaustivo possono essere individuate in: contributo una tantum a nuclei familiari che a causa del lockdown nel periodo dello stesso abbiano visto azzerate e/o ridotte del 50% le entrate e in base all’ISEE; contributo a fondo perduto per affitti passivi di cittadini ed imprese; contributo a fondo perduto per bar, ristoranti, strutture ricettive; contributo a fondo perduto per attività commerciali, bar, ristoranti, strutture ricettive delle Aree Interne; contributo a fondo perduto imprese sociali di servizi alla persona; contributo a fondo perduto per onlus; contributo a fondo perduto per settori agricoltura e zootecnia più in crisi; contributo a fondo perduto per scuole paritarie; contributo a fondo perduto per settore comunicazione stampa, radio e tv; contributo a fondo perduto per aziende tpl; contributo a fondo perduto settore pesca; contributo a fondo perduto per acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo; contributo a fondo perduto famiglie con disabili; contributo a fondo perduto per attività di acconciatore, estetista. Il sistema di accesso che sarà il più rapido possibile anche attraverso il meccanismo della autocertificazione (ai sensi degli artt. 46 e 47 DPR n. 445/2000). Per quanto riguarda i tempi, la Regione conta di arrivare alle erogazioni nel tempo più breve possibile, consapevole che l’urgenza costituisce la cifra della differenza. Si aprirà, quindi, dalla prossima settimana un rapido confronto con il Consiglio regionale in modo da recepire tutte le proposte aggiuntive di miglioramento. 

16/05/2020 09:50
Macerata, il direttore CNA Ramadori sul Decreto Rilancio: "Bene l'attenzione alle piccole imprese, no allo sconto in fattura"

Macerata, il direttore CNA Ramadori sul Decreto Rilancio: "Bene l'attenzione alle piccole imprese, no allo sconto in fattura"

“Così tanta attenzione per le piccole e piccolissime imprese non si era mai vista”. Questo il commento a caldo del Direttore di CNA Macerata Luciano Ramadori sui contenuti del nuovo Decreto “Rilancio”. Il Direttore CNA si dice soddisfatto per una presa d’atto tanto attesa: “Finalmente si è capito il ruolo cardine delle PMI nel nostro Paese. Questa attenzione particolare è dovuta e ci segnala anche la grave situazione in cui versa il sistema produttivo italiano, costituito per il 92% da piccole realtà. Un po’ di amaro resta, perché se ci fosse stata questa accortezza per le PMI anche negli anni precedenti probabilmente non saremmo arrivati a questo punto così allarmante, ma tant’è…prendiamo per buono ciò che abbiamo e guardiamo alle tante cose da fare”. Questi gli interventi che, se confermati anche dal Parlamento, riguarderanno da vicino le piccole e medie imprese: “Sono tutte misure che come CNA chiediamo da tempo ai vari governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, per ora sono circoscritte all’emergenza ma potrebbero essere messe a sistema anche successivamente. Innanzitutto ci piace il metodo che tiene conto della grandezza dell’impresa. Apprezziamo particolarmente le tre soglie di aiuti a fondo perduto previste, con un indennizzo proporzionale sia alle perdite subite che alla grandezza dell’azienda, con aiuti maggiori per i più piccoli. Stesso metro di applicazione usato anche sul doppio livello d'intervento per i sostegni pubblici destinati alla ricapitalizzazione delle imprese, con una distinzione tra quelle sopra e quelle sotto i 50 milioni di euro”. Nella versione che circola del nuovo Decreto l’aggettivo “piccole” associato alla parola “imprese” è presente ben 16 volte: “Per le nostre associate di dimensioni ridotte – commenta Ramadori - sono previste bollette più leggere, uno stop della rata Irap e il rinvio delle tasse a settembre. Molto utili saranno gli interventi in favore del settore turistico e del commercio con il bonus vacanze e con il previsto annullamento della tassa sull’occupazione suolo pubblico e dell’IMU per gli alberghi”. Non tutto il testo del Decreto però ottiene il plauso dell’Associazione di categoria: “La nota dolente è lo sconto in fattura. Le micro e piccole imprese non possono pagare il conto del potenziamento di eco bonus e sismabonus. Lo sconto in fattura penalizza e soffoca imprese già allo stremo per la crisi economica provocata dal Covid-19. È positivo elevare fino al 110% le detrazioni per i lavori di efficientamento energetico e per il miglioramento delle classi di rischio sismico dei fabbricati, che tra l'altro ridà slancio alla ricostruzione post sisma, ma è inaccettabile che il rafforzamento degli incentivi si trasformi in nuovi e pesanti oneri a carico delle piccole imprese che dovrebbero anticipare ai clienti l'intero ammontare del beneficio fiscale riconosciuto dallo Stato, tanto più in una fase di straordinaria emergenza. Sul meccanismo dello sconto in fattura anche l'Autorità Antitrust si è espressa in più occasioni sottolineando che rappresenta uno strumento distorsivo della concorrenza. Chiederemo con forza che lo sconto in fattura possa esser stralciato nei prossimi passaggi parlamentari che attendono il documento. 

14/05/2020 12:35
Credito d'imposta ridotto al 30%, Tosoni: "Il Governo ha rettificato la norma, era incostituzionale"

Credito d'imposta ridotto al 30%, Tosoni: "Il Governo ha rettificato la norma, era incostituzionale"

"Il bonus pubblicità, più semplicemente denominato come credito di imposta, è stato recentemente ridotto dal 75 al 30% dall'art. 98 del D.L. 18/20 convertito nella legge "Cura Italia" n. 27 del 24 aprile". A sollevare la questione è il commercialista civitanovese Giuseppe Tosoni, da sempre molto attento alle questioni legate alla difesa e tutela delle aziende. "Si tratta di una norma incostituzionale - osserva -, che non rispetta le principali disposizioni normative a tutela dei diritti del contribuente contenute nella legge n. 212 del 27 luglio del 2000". Lo stesso commercialista ha inviato tali contestazioni direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - dipartimento per l'informazione e l'editoria, chiedendo una necessaria rettifica del nuovo testo.  La norma recentemente introdotta, infatti, va a privare illegittimamente dei diritti maturati su investimenti aziendali attuati nel rispetto dell'art. 57 bis della L. n. 96 del 21.06.17 e successive modifiche, che prevedeva un credito di imposta del 75% sulla base incrementale degli investimenti in questione rispetto all'anno precedente. Già ieri, 12 maggio, sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" veniva pubblicata la norma rettificativa che prevede l'innalzamento dal 30 al 50% dell'entità di tale credito per l'anno in corso. "È una grande soddisfazione e un legittimo riconoscimento del maggior vantaggio per le aziende interessate", rileva Tosoni che comunque si riserva di proseguire nell'azione intrapresa. "È già un  fatto positivo che il Governo si ravveda dalle proprie norme, nel pieno rispetto dei diritti dei contribuenti". 

13/05/2020 09:45
Area di crisi Fermano-Maceratese: firmato accordo di programma per la riqualificazione industriale

Area di crisi Fermano-Maceratese: firmato accordo di programma per la riqualificazione industriale

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha firmato l’accordo di programma per l’area di crisi complessa fermano-maceratese per l’attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) di un territorio che comprende 42 comuni delle province di Fermo, Macerata e Ascoli (Comune di Carassai). Tale territorio è stato riconosciuto con decreto MISE nel dicembre 2018 area di crisi industriale complessa. Soddisfazione per questo importante passaggio è stata espressa dal presidente e dall'assessore delegato all'Area di crisi complessa Fabrizio Cesetti: "È il positivo atto conclusivo - ha detto Cesetti - di un complesso e articolato iter, che ha visto coinvolti tutti i livelli istituzionali".  Il PRRI, sulla scorta dell’analisi dei dati critici di natura statistico-economica relativi al settore pelli-calzature che è l’ambito di specializzazione produttiva prevalente dell’area, nonché degli esiti della call che Invitalia ha pubblicato nel luglio 2019 per sollecitare manifestazioni di interesse ad investire nell’area, ha focalizzato alcuni indirizzi prioritari, che rappresentano gli obiettivi della strategia di rilancio dell’area di crisi: Promuovere il rilancio del settore manifatturiero attraverso: il consolidamento delle imprese esistenti; la diversificazione produttiva e la promozione di nuovi investimenti. Le leve da attivare per il sostegno alle attività del distretto sono: accompagnare i processi di aggregazione tra le imprese; incentivare la spesa per la ricerca e l’innovazione (tecnologica e digitale); favorire gli scambi commerciali e l’internazionalizzazione; agevolare investimenti sostenibili (tutela ambientale e efficienza energetica). Favorire un ecosistema di innovazione per la manifattura digitale e del nuovo artigianato; Sviluppare il settore turistico: promuovendo l’integrazione con le filiere culturali, le produzioni artigianali e alimentari tipiche; sviluppando un’offerta integrata costa-entroterra; potenziando e riqualificando le strutture ricettive, anche in chiave sostenibile e tecnologica. Sostenere il settore agroalimentare; Ricollocare il personale afferente ad uno specifico bacino di occupazione, attraverso misure di: sostegno al reddito; inserimento e qualificazione di giovani disoccupati; reimpiego e ri-orientamento delle competenze, a salvaguardia dell’occupazione; promozione del lavoro autonomo e di percorsi di autoimprenditorialità. Risolvere le principali carenze infrastrutturali del distretto, legate al potenziamento della rete viaria provinciale e al consolidamento e ampliamento di specifiche arterie di collegamento. Le Amministrazioni firmatarie sono: Ministero sviluppo economico, Ministero Infrastrutture e Trasporti, AnPAL, Regione Marche Provincia di Macerata, Provincia di Fermo. Per la realizzazione della strategia il PRRI prevede una strumentazione di agevolazioni, sia di sostegno agli investimenti che di politica attiva del lavoro, parte di competenza del Ministero dello Sviluppo economico e parte della Regione Marche, che sono le due Amministrazioni cofinanziatrici.  Il Ministero dello Sviluppo economico concorrerà con 15 milioni di euro a valere sulle risorse della legge n. 181/1989, per l’agevolazione di investimenti produttivi di dimensioni superiori a 1 milione di euro. La Regione Marche concorre con fondi pari a € 14.943.364,50.  

12/05/2020 14:10
Gli industriali delle Marche con Bonomi: "Tagliare l'Irap subito, il Governo si fidi di noi"

Gli industriali delle Marche con Bonomi: "Tagliare l'Irap subito, il Governo si fidi di noi"

"L’IRAP è una tassa odiosa, contro la quale da sempre tutti gli industriali combattono, sia a livello nazionale che locale. Non possiamo dunque, come sistema industriale delle Marche, che apprezzare e condividere le dichiarazioni rilasciate dal presidente designato di Confindustria durante il suo intervento ieri sera alla trasmissione di La7 Piazza Pulita”. Così Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche esprime condivisione per la recente presa di posizione di Carlo Bonomi sul tema dell’IRAP. “Aggiungo che è ora che il Governo si fidi di noi e del senso di responsabilità delle nostre aziende – aggiunge il presidente di Confindustria Marche - non chiediamo la luna, ma solo provvedimenti reali ed efficaci da subito. Le risorse economiche promesse non sono arrivate e l'effetto sull'economia delle tante manovre è inesistente. Il taglio dell’Irap è una richiesta semplice e facile da applicare, ma è solo il primo di una serie di strumenti che potrebbero essere messi in atto. Pensiamo ad esempio ai pagamenti dei debiti alle imprese da parte della PA, all’aumento delle compensazioni fiscali o allo sblocco delle infrastrutture già dotate di copertura finanziaria. Ci sono 35 miliardi a disposizione, attiviamoli subito!”. “Invece di fare proposte inaccettabili come quella di ridurre l’orario a parità di salario, o di promettere liquidità che invece non arriva - conclude Schiavoni - perché il governo non ascolta chi come noi non solo è disponibile a impegnarsi e a collaborare, ma ha ben chiaro di cosa ha bisogno il sistema industriale di questo paese per ripartire?”.  

08/05/2020 19:05
ex A.Merloni: sbloccati dopo 5 mesi i pagamenti

ex A.Merloni: sbloccati dopo 5 mesi i pagamenti

Erano senza stipendio da gennaio i 593 lavoratori della JP Industries di Fabriano e da ieri potranno contare sulla sicurezza del pagamento della cassa integrazione. Entro un paio di giorni gli operai avranno le mensilità accreditate nei propri conti correnti. "Oggi, l'Inps ha provveduto al versamento della cassa integrazione per i dipendenti della JP Industries che da gennaio non percepivano i pagamenti. Tempi tecnici di 2/3 giorni, e i soldi saranno accreditati nei conti correnti dei lavoratori" annuncia Vincenzo Gentilucci, responsabile regionale della Uilm Il 15 aprile, nella sede del Ministero del Lavoro era stata firmata la cassa integrazione per ristrutturazione, approvata a fine dicembre dal Mise. Da quella data quasi un altro mese prima dell'erogazione delle mensilità a partire da gennaio

08/05/2020 11:30
Il Banco Marchigiano scrive al Premier ed a Bankitalia: "queste le modifiche per supportare la piccola economia”

Il Banco Marchigiano scrive al Premier ed a Bankitalia: "queste le modifiche per supportare la piccola economia”

“Dobbiamo fare di tutto per agevolare il trasferimento di liquidità alle PMI ed alle micro imprese. Per questo è fondamentale liberare le Bcc dalle briglie che impediscono loro di sostenere l’economia del territorio con tempismo, in questa fase così difficile a causa della pandemia”. E’ questo il cuore della lettera che nei giorni scorsi il Banco Marchigiano ha inviato al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Una missiva densa non solo di appassionati auspici ma, soprattutto, di concrete idee per come agevolare il più possibile un’accelerazione dell’intervento di immissione di liquidità a favore dei piccoli imprenditori.  “Il vero collo di bottiglia in cui la liquidità stanziata dallo Stato si blocca e non arriva ai conti correnti degli imprenditori – dice Marco Bindelli, vice presidente del Banco Marchigiano-Credito Cooperativo e consigliere delegato ai rapporti con il credito cooperativo e le Capogruppo – sono quei vincoli normativi, regolamentari e di vigilanza, cui sono sottoposte mega banche come Deutsche Bank, Société Generale, BBVA o Unicredit e alle quali, dalla costituzione dei Gruppi bancari cooperativi (Gbc), anche le Bcc sono sottoposte, mettendole nella condizione di non riuscire a fare al meglio quello che è il cuore della nostra vocazione, ovvero supportare tempestivamente le realtà economiche piccole e piccolissime del territorio”. Bindelli, esperto in materia, nella lettera a firma congiunta con il Presidente del Banco, Sandro Palombini, scende poi in alcuni dettagli fondamentali per capire quali sono le proposte nel concreto del Banco Marchigiano: “Volendo schematizzare gli interventi normativi che si ritiene necessari per le Bcc, con ovvie implicazioni favorevoli alle PMI e alle micro-imprese (danneggiate dalla crisi indotta dal Coronavirus), si segnalano alcune modifiche al Tub la cui realizzazione non richiede stanziamenti nel bilancio dello Stato. Ci si riferisce in particolare a: eliminare l’obbligo di redazione del bilancio consolidato disciplinato dall’Ifrs10, consentendo alle Bcc di ritornare nell’alveo delle banche “less significant”, con ovvia modifica del contratto di coesione e con ripristino dell’autonomia gestionale delle Bcc virtuose; oppure, in alternativa, consentire alle Bcc di affrancarsi dai Gbc di appartenenza e contestualmente aderire a sistemi di tutela istituzionali (Ips, Institution protection scheme) analoghi a quelli già previsti per le banche cooperative dell’Alto Adige” e ritornare, anche in questa ipotesi, tra gli enti “less significant”. “Con questi semplici interventi normativi – continuano i due esponenti del Banco Marchigiano - auspicati da molte Bcc, le medesime potrebbero assolvere al meglio la propria funzione di banche del territorio ed intensificare gli sforzi per favorire la rapida attuazione delle misure comprese nei recenti decreti legge contenenti misure per contrastare gli effetti economico-finanziari del Covid-19”. Per contribuire fattivamente all’emergenza sanitaria che mette a repentaglio la tenuta economica e sociale dei vari territori, le Bcc dovrebbero semplicemente essere poste nella condizione di adempiere alla propria mission, senza quei vincoli regolamentari e di vigilanza che ora si stanno parzialmente rimuovendo per le banche lucrative.  

05/05/2020 18:10
Le vacanze post Covid-19: le proposte per incentivare il turismo

Le vacanze post Covid-19: le proposte per incentivare il turismo

Visto l’impatto che il Covid-19 continua ad avere sull’economia del nostro Paese e del resto del mondo, sono tante le proposte che vengono avanzate dal governo per far sì che si possa ripartire nel migliore dei modi e che le imprese non subiscano troppe perdite. Particolarmente delicata sarà, in particolare, la ripartenza nel settore turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia. Quali sono, a questo proposito, le principali proposte per incentivare il turismo estivo in condizioni di sicurezza e quali conseguenze potrebbero esserci a livello finanziario e di investimenti? Fonte: Pixabay I possibili benefici della ripartenza Come anticipato, la ripartenza del settore turistico rappresenta una delle fasi più delicate che il governo sarà chiamato ad affrontare nel cosiddetto periodo post Coronavirus. Come dichiarato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, il Covid-19 avrebbe infatti provocato nel settore una crisi della stessa portata di quella seguita agli attacchi terroristici del 2001, causando grosse perdite per le compagnie aree, gli hotel e per tutti coloro impiegati in quest’ambito, con gravi conseguenze anche sui titoli in Borsa. Far ripartire il turismo, allora, non significherebbe solo dare al settore la possibilità di rialzarsi in piedi dopo un periodo di arresto forzato, ma anche fare in modo che gli investitori ricomincino a comprare azioni dei colossi del settore. Pur ripartendo con cautela, a poter beneficiare di una graduale riapertura potrebbero essere i servizi di ristorazione per chi viaggia, come la multinazionale Autogrill, che starebbe in questo periodo riuscendo a mantenere un andamento tutto sommato positivo, pur avendo subito un brusco calo da fine febbraio ad oggi, passando da una quotazione del valore di 9,18 euro il 20 febbraio all’attuale valore di 4,43 euro. Le proposte del governo Per quanto riguarda quanto proposto dal governo, invece, ciò di cui si è parlato di recente è la possibilità di mettere a disposizione delle famiglie un bonus vacanze, in particolare per tutti coloro con figli a carico e un reddito medio basso. Secondo il ministro Franceschini, il voucher potrebbe avere un valore di circa 500 euro ed essere impiegabile in stabilimenti e hotel italiani, proprio al fine di incentivare il turismo locale. Se questa proposta è stata accolta con piacere anche da Maria Elena Boschi e da Elena Bonetti, ad esprimersi positivamente sarebbe stato anche il CNA Macerata, che avrebbe sottolineato come l’introduzione di un simile bonus potrebbe rappresentare un primo importante punto di svolta per far ripartire il turismo a livello regionale. In alternativa, non manca la possibilità che si scelga di introdurre una tax credit, un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese dell’anno per tutti coloro che sceglieranno di trascorrere almeno tre notti in una struttura turistica italiana, con un limite di 325 euro. Si tratta ancora di sole proposte, ma che potrebbero dare un enorme contributo alla crisi che il settore turistico sta vivendo in questo momento. Come previsto, infatti, se tutti gli italiani scegliessero di trascorrere le vacanze estive all’interno del Paese, il settore turistico potrebbe compensare almeno il 30% delle perdite derivanti dall’assenza di turisti dall’estero.

28/04/2020 10:47
Covid-19, come accedere ai prestiti da 25mila euro: lo spiega il direttore generale Bcc Fabio Di Crescenzo

Covid-19, come accedere ai prestiti da 25mila euro: lo spiega il direttore generale Bcc Fabio Di Crescenzo

In un momento nel quale con sempre più insistenza si sente discutere di come organizzare la Fase 2 dell'emergenza coronavirus, ancor più fondamentale diventa il ruolo del sistema bancario italiano per fronteggiare la crisi economica. Abbiamo chiesto a Fabio Di Crescenzo, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, di raccontarci come la BCC si prepara ad affrontare la ripartenza e di spiegarci quali siano le misure intraprese a sostegno di imprese e famiglie messe duramente alla prova dal lockdown.   Direttore, come avete riorganizzato l’attività lavorativa all’interno delle vostre filiali per garantirne l’apertura nonostante l’emergenza coronavirus?  Fin dall’insorgere di questa tremenda pandemia la nostra principale preoccupazione è stata quella di far convivere misure di protezione delle persone, Dipendenti e Clienti, con l’impegno di mantenere attivo il servizio alla collettività, tenendo anche conto del fatto che la necessità di ricorrere alle tradizionali “operazioni di sportello” riguardava prevalentemente la parte più debole ed esposta della popolazione. Abbiamo fin da subito avuto la fortuna di disporre di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, quali mascherine, guanti e disinfettanti ed attrezzato tutte le postazioni di front office con pannelli in plexiglass oltre alla esposizione di cartelli recanti le indicazioni di carattere igienico e comportamentale che ormai sono entrate nella quotidianità di ognuno di noi. Seguendo ed in qualche caso anticipando le indicazioni delle Autorità e l’evolvere dell’epidemia, abbiamo con tempestività ridotto drasticamente la presenza dei colleghi nei luoghi di lavoro, orientativamente intorno al 50%, creando all’interno di ogni struttura, ove possibile, 2 squadre che si sono alternate senza mai incontrarsi; abbiamo fatto massiccio ricorso allo smart working. Ed inoltre, abbiamo sollecitato in tutti i modi l’operatività a distanza della clientela, incentivando l’utilizzo degli strumenti più adeguati, dall’uso delle carte di debito e di credito all’home banking, offrendo assistenza continua da parte di colleghi esperti del settore. Altro fatto importante, abbiamo costituito un comitato che abbiamo chiamato “Covid-19”, al quale partecipano alcune strutture della Banca particolarmente impegnate nella complessa gestione di questa fase (Direzione, Responsabile dell’Area risorse umane, della Segreteria/Legale, dell’Organizzazione/Continuità operativa), i rappresentanti aziendali di tutte le sigle sindacali ed il Responsabile esterno della sicurezza: un luogo di promozione di iniziative e di condivisione delle strategie che ha visto unirsi tutte le componenti vitali della Banca. Di tutto quanto ho qui cercato di illustrare sinteticamente abbiamo sempre dato comunicazione alla clientela, sia con l’affissione di cartelli nelle nostre filiali, sia con il continuo aggiornamento del nostro sito web, sia con passaggi sulle radio locali e sia con pubblicazioni su organi di stampa a larga diffusione fra le nostre Comunità. Ed infine lasciatemi fare una citazione particolare per gli Amministratori, che hanno dato il loro importante supporto ed il convinto appoggio a qualsiasi iniziativa in favore dei Dipendenti e del Territorio.  Sono state predisposte sanificazioni periodiche degli ambienti?  Abbiamo fin da subito anche avviato un sistematico programma di sanificazione di tutti gli ambienti: la prima operazione è stata effettuata il 15 marzo, nei prossimi giorni verrà effettuata la terza sanificazione di tutti i locali di tutta la Banca. Quante persone possono essere presenti contemporaneamente all’interno delle vostre filiali? Come ne avete regolamentato l’afflusso?  In una prima fase abbiamo ridotto l’afflusso limitando a 2/3 persone la presenza all’interno dei nostri locali per poi scendere all’ingresso di una sola persona alla volta per le operazioni di sportello ed al ricorso al preventivo appuntamento per la restante operatività; fino a giungere alla chiusura del servizio di sportello pomeridiano per tutte le filiali, alla chiusura di 2 giorni alla settimana (martedì e giovedì) di 2 filiali ed alla chiusura totale di 2 filiali presenti in Comuni (Recanati e Macerata) ove la nostra Banca è presente con 2 sportelli. Vi saranno orari di apertura modificati sino al termine dell’emergenza?  Proprio in questi giorni, sulla scorta delle riflessioni che da più parti si fanno sulla cosiddetta “Fase 2” ed anche per l’impulso all’operatività che sta dando la messa a terra delle misure governative di aiuto a famiglie e imprese (sospensione del pagamento dei mutui e nuovi finanziamenti agevolati), ci stiamo preparando ad una fase nuova che vedrà aumentare la presenza del personale e della clientela all’interno delle nostre filiali: allo scopo, stiamo allestendo in tutte le postazioni di lavoro di cui dispone la Banca (un numero vicino a 150) degli schermi protettivi in plexiglass che, accanto all’obbligatorietà di fare uso di mascherine e guanti, dovrebbe preservare personale e clientela da rischi di contagio. E mi fa molto piacere cogliere una occasione come questa per fare un pubblico e particolare ringraziamento a tutti i miei colleghi che in questo periodo hanno dimostrato uno spirito di servizio e di collaborazione fuori dal comune sopportando nel migliore dei modi stress, tensione ed anche legittima paura; a loro voglio rivolgere anche un affettuoso augurio perché nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saranno chiamati ad un lavoro ancora più intenso ed impegnativo, sotto tutti i profili: sono certo che risponderanno con il senso di appartenenza, con la dedizione e con la professionalità che sono il segno distintivo della nostra Banca.  Da lunedì 27 aprile, intanto, riapriremo per 3 mattine alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì), le filiali di Piediripa e di Via Nazario Sauro a Recanati. Ci spiega come la BCC gestirà i prestiti garantiti dallo stato per ripartire dopo l’emergenza coronavirus? Chi e come può richiederli?  Con il DL n.18 del 17 marzo (“Cura Italia”) e con il DL n.23 dell’8 aprile, il cosiddetto “Liquidità”, l’autorità governativa ha inteso dare un aiuto a tutti i soggetti danneggiati dall’epidemia, prevedendo la sospensione del pagamento dei mutui per molte categorie (a mio avviso sarebbe stato più opportuno un intervento di maggiore ampiezza in termini di soggetti beneficiari) e la concessione di prestiti garantiti dallo Stato in favore dei soggetti genericamente individuati come “imprese”.  Quanto ai prestiti, sono state declinate singole iniziative tenendo conto della dimensione del soggetto di riferimento e prevedendo, conseguentemente, iter, importi e garanzie differenziate. I moduli di richiesta, oltre che nei siti degli Istituti statali che forniscono la garanzia (MCC, SACE, ISMEA), sono stati messi a disposizione dalla nostra Banca attraverso le pagine on line. Le richieste si possono avanzare utilizzando PEC, mail ed anche via “on line”.  Al momento, e tenuto anche conto del fatto che nei nostri territori sono attive principalmente imprese di piccole dimensioni, l’attenzione è concentrata sui finanziamenti di 25 mila euro, garantiti al 100% dallo Stato ed erogabili senza l’esame del merito di credito da parte della Banca (in effetti si tratta di finanziamenti pari al 25% del fatturato annuo, erogabili con un massimo di 25 mila euro), previsti dal DL 23 “liquidità”, all’art.13 lettera m: nei giorni scorsi sono pervenute diverse decine di richieste che la Banca ha già processato avvalendosi di una task force preventivamente costituita. E ce ne aspettiamo moltissime altre nei prossimi giorni. Ed aggiungo: per inoltrare la richiesta vai sul nostro sito www.recanati.bcc.it e segui il percorso guidato, è molto semplice! Quale sarà il tasso di interesse?  Parlando sempre dei prestiti fino a 25 mila euro, la norma ha previsto solo un limite massimo che oggi si attesta attorno all’1,90%. La nostra Banca ha voluto riservare a tale categoria di finanziamenti un tasso di particolare favore: applicheremo l’1% fisso, a prescindere dalla durata. E per i soci della nostra Banca, un’ulteriore agevolazione: 0,90%. Qual è il tempo previsto prima di avere i soldi e quando si dovranno restituire?  Per i prestiti fino a 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato è stato previsto un periodo di preammortamento di 24 mesi all’interno di una durata massima di 72 mesi: per le richieste già pervenute si può ipotizzare una erogazione nella prossima settimana, a partire già dai primissimi giorni; per quelle che arriveranno si può immaginare un iter di 3 o 4 giorni dal momento in cui sarà stata presentata tutta la prevista documentazione, grazie anche al supporto della nostra Capogruppo ICCREA e ad un processo semplificato di delibera. Per quanto riguarda invece i finanziamenti di maggiore ammontare con garanzie dello Stato inferiori al 100% e destinati generalmente alle imprese di più grandi dimensioni si può prevedere un iter di un paio di settimane per giungere alla erogazione. In questi giorni avete registrato un significativo aumento delle persone che si sono rivolte alle vostre filiali per richiedere i prestiti?  Certamente in questi ultimi giorni il contatto fra la clientela e le strutture operative della Banca si è intensificato molto per l’avvio delle pratiche relative alle misure di aiuto alle famiglie e di sostegno all’economia varate dal Governo: si è trattato, per il momento, di un contatto a distanza, fatto di colloqui telefonici, di scambio di mail e di pec ma riteniamo che nei prossimi giorni salirà notevolmente l’afflusso nelle filiali anche per la formalizzazione di tutte queste pratiche. Sul fronte dei mutui, come vi state muovendo?  Se ci riferiamo ai mutui chirografari ed ipotecari, destinati all’acquisto di beni strumentali e di immobili da parte di imprese e famiglie, cioè alle operazioni che occupano i primi posti nella normale attività della Banca, devo dire che tale comparto è in fortissimo rallentamento, per non parlare di una vera e propria fase di stallo, fermo restando che, a fronte di specifiche necessità della clientela, la Banca è in grado di soddisfare tutte le aspettative della clientela in tempi rapidi.  Avete previsto ulteriori iniziative, oltre a quelle previste dai decreti governativi, a sostegno delle famiglie e delle imprese che si trovano temporaneamente in difficoltà economiche a causa dell’emergenza coronavirus? In effetti la BCC di Recanati e Colmurano aveva in parte anticipato le misure poi adottate dal Governo, mettendo a disposizione delle imprese del nostro territorio, già nella primissima fase della crisi sanitaria, un finanziamento per il “sostegno delle piccole imprese”, di importo fino a 30.000 euro e durata fino a 48 mesi con preammortamento, a tassi agevolati (1,50% per i clienti, 1% per i soci della Banca), attivabile on line e procedura istruttoria semplificata, un prodotto del tutto simile a quello messo in campo dal Governo con il DL Liquidità e del quale abbiamo parlato finora. E tra le altre iniziative già proposte alla clientela mi fa piacere segnalare che il CDA della BCC di Recanati e Colmurano, mostrando grande sensibilità e vicinanza al territorio, ha deliberato di valutare con la più ampia disponibilità le richieste di moratorie al di fuori delle casistiche previste dagli art. 54 e 56 del DL. 18 del 17 marzo 2020, consapevole che le difficoltà che l’attuale situazione di emergenza ha comportato possono riflettersi negativamente anche su fasce di popolazione che apparentemente sembrerebbero indenni da questa situazione, ma che, invece, possono aver bisogno di intervenire a sostegno di familiari e parenti, fenomeno sociale ancora forte nelle nostre piccole comunità locali.  Nella prospettiva di un diverso rapporto Banca/Cliente al quale molto probabilmente ci dovremo abituare in futuro, sono stati rafforzati i servizi on line ed introdotte importanti implementazioni negli strumenti di pagamento elettronico, con particolare riferimento ai massimali a disposizione della clientela, al fine di ridurre l’esigenza di accesso agli sportelli e, nell’immediato, limitare i contatti ed il rischio di contagio.  In conclusione, stiamo affrontando una situazione imprevista per la quale nessuno di noi era preparato e che segnerà un cambiamento epocale e forse irreversibile nelle nostre abitudini, in ogni ambito. Le Banche avranno un ruolo fondamentale nella ricostruzione di un tessuto economico lacerato e fortemente indebolito, in particolare nel settore delle piccole e medie imprese e delle famiglie, in quello che è il mondo di riferimento della nostra Banca. E per dare un messaggio di ottimismo e di speranza dico che la BCC di Recanati e Colmurano saprà essere all’altezza della sfida, saprà aiutare e stimolare le migliori risorse di cui dispongono i nostri territori e sarà al fianco di tutti coloro che vorranno operare per riportare serenità, tranquillità e benessere nelle nostre comunità. Noi ci saremo!        

26/04/2020 11:00
Crisi Covid-19, Gruppo Igea Banca e Fidiprof stanziano 15 milioni a sostegno dei professionisti

Crisi Covid-19, Gruppo Igea Banca e Fidiprof stanziano 15 milioni a sostegno dei professionisti

Diventa operativo un efficace strumento per favorire l’accesso al credito dei liberi professionisti: il Gruppo Igea Banca e Fidiprof, il confidi di Confprofessioni, hanno formalizzato un accordo che stanzia un primo plafond di 15 milioni di euro per interventi di liquidità per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. I professionisti, infatti, possono richiedere – anche attraverso la piattaforma digitale BeProf - prestiti fino a 50 mila euro, con durata sino a 60 mesi con un pre-ammortamento di un anno. Per le professioni sanitarie, medici di medicina generale e odontoiatri, il finanziamento può arrivare sino a 100 mila euro. “Rispetto al Decreto Liquidità, appena varato dal Governo, il programma di finanziamenti messo a punto da Fidiprof e dal Gruppo Igea Banca è immediatamente operativo con grande flessibilità, perché attinge alle risorse proprie del sistema confederale – dichiara il presidente di Fidiprof Ezio Maria Reggiani -. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ci ha infatti spinto a rimodulare le linee di finanziamento, già in essere, con un nuovo prodotto calibrato sulle specifiche esigenze dei liberi professionisti, per far fronte alla crisi di liquidità che in queste settimane ha investito gli studi professionali». Anche nella nostra regione, quindi, si rafforzano le misure della Confederazione italiana libere professioni per far fronte alla crisi di liquidità: “Queste risorse arrivano in un momento particolarmente opportuno – afferma il vicepresidente di Confprofessioni Marche Aldemiro Andreoni – per sostenere i 39.000 professionisti marchigiani, colpiti duramente dall’emergenza Coronavirus, come dimostrano già le numerose domande dei lavoratori del nostro settore professionale per la Cassa integrazione in deroga”. Il piano di intervento prevede che Fidiprof, in qualità di soggetto garante autorizzato dal Mediocredito Centrale (MCC), gestirà direttamente il merito creditizio dei propri soci professionisti, che potranno così ottenere una garanzia massima possibile, con la facoltà di rimborsare le rate ordinarie del prestito trascorsi 12 mesi dall’erogazione del finanziamento.

24/04/2020 13:00
Confartigianato, Leonori sulla Fase 2: "Le nostre imprese devono riaprire il prima possibile"

Confartigianato, Leonori sulla Fase 2: "Le nostre imprese devono riaprire il prima possibile"

“A quanto pare, a partire dal 27 aprile, settori come moda, componentistica e automotive potranno riprendere l’attività - commenta il Presidente territoriale, Renzo Leonori - mentre il 4 maggio è prevista la ripartenza di tutto il comparto manifatturiero, dell’edilizia e di alcuni servizi e attività commerciali. A seguire poi, gradualmente secondo il livello di rischio di aggregazione, tutti gli altri, quindi bar, ristoranti e negozi. Sappiamo bene che la priorità è quella di garantire la sicurezza della salute pubblica e che procedere per step è efficace per contenere il contagio, ma bisogna tenere ben presente che ad ogni minima scelta sbagliata, pagheremo dei costi economici e sociali incredibili. Il comparto manifatturiero della moda e della calzatura, particolarmente in difficoltà, non possono più aspettare. Ci auguriamo quindi che il 27 aprile settori così strategici per il nostro territorio e per l’intero tessuto produttivo del Paese, possano finalmente riaprire, riorganizzandosi e riprendendo in mano il loro lavoro, sicuramente con nuove modalità e seguendo tutte le misure di sicurezza previste. La piccola impresa è di per sé già avvantaggiata nell’assicurare e mantenere tutti i livelli di sicurezza, proprio perché nella maggior parte dei casi ha dimensioni ridotte in termini di forza lavoro e i dipendenti, che vivono nello stesso comune in cui ha sede l’impresa, si spostano essenzialmente con l’auto e non con mezzi pubblici. Inoltre le nostre imprese, seguendo il protocollo di sicurezza sottoscritto a livello nazionale dalle parti sociali lo scorso 14 marzo, e grazie all’assistenza dei consulenti e medici del lavoro della nostra Associazione, sono pronte da giorni per ripartire nel massimo rispetto di tutte le misure di sicurezza”.

23/04/2020 19:05
Emergenza affitti, i sindacati degli inquilini alla Regione: "Serve un Fondo Straordinario"

Emergenza affitti, i sindacati degli inquilini alla Regione: "Serve un Fondo Straordinario"

"L’emergenza sanitaria innescata dal nuovo virus SARS-Cov-2 sta provocando gravissimi effetti economici che si ripercuotono sui redditi di moltissime famiglie, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si ritrovano a non avere risorse necessarie per fare fronte alle esigenze di prima necessità e di conseguenza agli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti".  A parlare sono i Sindacati degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT di Macerata, i quali giudicano positiva la sospensione dell’esecuzione degli sfratti inserita nel decreto “Cura Italia”, ma non sufficiente per affrontare l’urgente vuoto normativo sul tema degli affitti: "È necessario intervenire con misure efficaci di rapida attuazione per le locazioni ad uso abitativo, per quelle di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale a artigianale. Ciò per evitare un massiccio ricorso al contenzioso ed evitare numerosi sfratti". "I comuni non hanno risorse adeguate per intervenire e mezzi preposti a farlo. Si sollecita la Regione - sottolineano i sindacati - affinché preveda l’istituzione di un Fondo Straordinario per l’emergenza COVID-19 per il sostegno affitto abitativo e commerciale, accelerando e semplificando al massimo le procedure di accesso. Dovranno essere adottati degli specifici strumenti di rapido intervento e dalla assoluta e imprescindibile priorità rappresentata dalle famiglie che per effetto dell’epidemia hanno subito riduzioni di reddito, o che non hanno potuto utilizzare l’immobile per i mesi relativi all’isolamento da emergenza, come studenti, insegnanti, lavoratori fuori sede, ovvero gestori di attività di cui sia stata deliberata l’ordinanza di chiusura".  "Riguardo alle locazioni studentesche, in quei Comuni con sedi universitarie, in attesa che venga prevista una normativa specifica temporanea, si chiede ai proprietari di valutare la riduzione del canone e/o consentire agli studenti con contratti abitativi transitori di lasciare la sistemazione oggetto del contratto in corso in tempi brevi e inferiori ai termini di recesso indicati nel contratto e senza incorrere in penali" concludono i sindacati.   

22/04/2020 15:30
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