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Economia Macerata

Venerdì a Verona l'Assise Generale di Confindustria

Venerdì a Verona l'Assise Generale di Confindustria

Dal presidente di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini, riceviamo

Venerdì 16 febbraio 2018 si terrà a Verona l’Assise di Confindustria. Un momento essenziale di confronto e partecipazione per il mondo dell’impresa. L’ultima Assise è stata nel 2011, l’obiettivo allora era superare la grande recessione, in questa abbiamo invece davanti due opzioni: tornare rapidamente indietro, senza che però si riesca ad attivare una rete di protezione sul Paese e in particolare sui titoli del nostro debito pubblico; andare avanti e aspirare a diventare primo Paese industriale d’Europa.

Tornare indietro è un rischio concreto. Andare avanti una sfida affascinante. E noi come imprenditori per DNA non ci tiriamo mai indietro e guardiamo avanti accettando la sfida. Di certo non c’è la bacchetta magica, Confindustria non propone un libro dei sogni. Indica un metodo che parte dall’ascolto per dare obiettivi concreti. Vere e proprie missioni-Paese che in modo coordinato individuino gli strumenti, tenendo conto delle risorse, valutando i risultati qualsiasi siano, in un’ottica di politica economica unitaria per tutto il Paese che oggi più che mai occorre. Non chiediamo più spesa pubblica, ma spesa migliore. Non vogliamo l’aumento del debito pubblico che scarichi ancora una volta gli oneri sul futuro. Le nostre tre-missioni Paese sono più lavoro, più crescita, meno debito pubblico. Presenteremo perciò a Verona obiettivi credibili, basati su una serie di azioni:

Primo, non bisogna smontare le cose fatte in questi anni e che hanno dato effetti economici positivi. Ci sono politiche che hanno inciso sui fattori produttivi in modo trasversale ai settori economici e che hanno permesso di accelerare i processi di cambiamento. Queste politiche – principalmente Jobs Act, Industria 4.0, riforma fiscale, sostegno alla promozione delle imprese all’estero – vanno valutate per gli effetti che hanno generato, adattate per renderle più efficaci se necessario, ma non depotenziate per motivi ideologici.

Secondo, è necessaria l’azione congiunta di tre attori: le imprese, che devono accelerare il cambiamento e diventare sempre più capaci di cogliere le opportunità della domanda mondiale; l’Europa, che deve essere motore di crescita economica, anche con strumenti diretti; la politica italiana, a tutti i livelli, che deve creare le condizioni migliori per investire, creare lavoro, fare crescita, ridurre il debito.

L’azione si sviluppa su sei ambiti, che chiamano in causa le imprese, l’Europa e la politica italiana:

o    Italia più semplice ed efficiente.

o    Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani.

o    Un paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro.

o    L’impresa che cambia e si muove nel mondo

o    Un fisco a supporto di investimenti e crescita.

o    Europa miglior luogo per fare impresa.

 

All’interno di ogni ambito declineremo le nostre proposte: alcune genereranno risorse – pubbliche, private e di provenienza comunitaria – che serviranno per finanziare investimenti in infrastrutture, capitale umano e ricerca; per premiare le imprese che creano lavoro, si innovano e vanno nel mondo; per rendere più semplice ed efficiente la mano pubblica.

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