La crisi che ha colpito il settore calzaturiero non ha risparmiato nemmeno l'azienda di Montecosaro che da diversi anni sta facendo i conti con una situazione economica problematica.
L'ultima mossa del calzaturificio guidato da Claudio Sagripanti, raggiunto l'accordo collettivo con le varie sigle sindacali, consiste nell'applicazione di un contratto di solidarietà che ha avuto inizio lo scorso lunedì 3 aprile e si protrarrà fino al 31 dicembre 2017.
Ricordiamo brevemente le varie fasi della crisi che hanno portato agli sviluppi degli ultimi giorni. La prima mossa fu l'apertura della Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) dal 28 marzo al 30 novembre del 2014, che arrivò per i dipendenti come un fulmine a ciel sereno. Il motivo della richiesta fu l'adeguamento della capacità produttiva al nuovo modello industriale e fu concessa per 17 mila ore complessive.
Il 26 giugno dello stesso anno ci fu la fusione tra le due aziende del gruppo, Manas e Alfiere, che diede vita ad una nuova società, il calzaturificio Alma spa. Motivazione di tale fusione fu la creazione di un "Nuovo modello industriale con generale riduzione dei costi" e fu perfezionata con data 24 novembre 2014.
Il primo gennaio del 2015 ci fu la richiesta della CIGS, la cassa integrazione straordinaria, con motivazione "Crisi aziendale", che fu concessa a partire dal 16 febbraio. Sempre nello stesso anno, a causa del perdurare della crisi, il 4 dicembre venne infine fatta richista per l'apertura della procedura di mobilità aziendale, entrata in essere dal 28 dicembre successivo. Le motivazioni addotte furono la diminuzione del fatturato.
La proceduta di licenziamento collettivo, portò alla riduzione del personale e conseguentemente ad una parte dei costi ma paradossalmente, per il modo in cui è stata fatta, ne portò degli altri.
Le persone interessate, tra quanti accettarono volontariamente l'indennità di buonuscita e quanti furono scelti dall'azienda sono state circa una trentina ma proprio i criteri scelti per licenziare gli ultimi, tra cui ricordiamo una persona portatrice di handicap che lavorava part time, sono stati oggetto di diversi ricorsi che in almeno quattro casi, si sono conclusi con un accordo che ha visto la ditta risarcire per diverse decine di migliaia di euro gli ex dipendenti allontanati ingiustamente.
Tornando ai fatti dei nostri giorni, parliamo in dettaglio del contratto di solidarietà in vigore da questa settimana.
In data 30 marzo c'è stato un incontro presso la sede Alma spa tra il presidente Claudio Sagripanti, un rappresentante di confindustria, le RSU e le organizzazioni sindacali che ha evidenziato, a seguito del protrarsi dell'andamento negativo della situazione produttiva aziendale, un esubero di 33 unità lavorative.
Nel tentativo di evitare questi nuovi licenziamenti, dopo un'attenta analisi sulla concreta fattibilità, le parti stesse hanno concordato l'avvio del CDS per 89 dipendenti su un totale di 94 che nello specifico riguardano 42 operai e 47 impiegati. La riduzione dell'orario lavorativo sarà del 10% per 14 lavoratori, del 25% per 6 e del 40% per i restanti.
Sperando che la situazione migliori quanto prima, facciamo un grosso in bocca al lupo a tutte le persone coinvolte.
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