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Economia Macerata

A Macerata l’11 agosto per gli imprenditori artigiani è il "Tax Free Day"

A Macerata l’11 agosto per gli imprenditori artigiani è il "Tax Free Day"

A Macerata gli imprenditori artigiani lavorano 224 giorni per pagare i tributi e 141 per i propri consumi personali: nel 2017 le piccole e medie imprese maceratesi pagano il 61,5% di tasse (il peso complessivo del fisco nel 2016 era il 61,2%), potendo contare su un reddito disponibile di 19.256 euro, 126 euro in meno dell’anno scorso e 981 in meno rispetto al 2011.

Domani, 11 agosto 2017, sarà il Tax Free Day cioè il giorno della liberazione dalle tasse: una data da segnare sul calendario quella in cui gli artigiani maceratesi smettono di lavorare per il fisco e iniziano a guadagnare per se stessi e la propria impresa.

 

“Tra i problemi che impediscono lo sviluppo delle imprese italiane pesa senza dubbio l’elevata pressione fiscale complessiva sul reddito – dice il presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani – soffriamo dell’iniqua distribuzione del carico fiscale, a svantaggio delle imprese e, in particolare, delle piccole imprese personali. Per questo come CNA chiediamo maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro, di invertire la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli e usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.

 

Sono i dati rilevati da “Comune che vai, fisco che trovi”, il Rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle Pmi, nel quale Macerata si piazza all’ottantesimo posto nella classifica delle 135 città italiane analizzate dall’osservatorio.

Il Direttore Generale Luciano Ramadori spiega: “Il Centro Studi CNA ha analizzato un’azienda tipo, con un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di 175 mq, con 4 operai più un impiegato, con ricavi pari a 431mila euro e 50mila euro di reddito. In questo quadro Macerata si piazza all'80° posto nella classifica nazionale per pressione fiscale, nelle Marche è indietro a Fermo, Ascoli ed Ancona posizionate tra il 41° e 45° posto e davanti a Pesaro che con il 62,5 % di pressione fiscale si pone al 95 posto. Occorre porsi l'obiettivo insieme alla città capoluogo di ridurre questa pressione fiscale”.

 

 

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