Dopo i test, arriva lo stop da parte del Ministero della Salute che dispone il ritiro dal mercato dei crostini prodotti dalla San Giorgio srl con sede dello stabilimento alla via Per Ospitaletto 29/31 -25046- Cazzago San Martino (BS) , per la possibile presenza di corpo estraneo. Il provvedimento riguarda crostini - prodotto da forno tostato e fritto "BIONDA SPIGA" commercializzato da DICO SPA lotto 040417 avente scadenza minima 26-09-2017; "BONTA' DI PANE" commercializzato da PRIX QUALITY SPA lotto 040417-050517 avente scadenza minima 26-09-2017 e 03/10/17; "CROS&TINI" commercializzato da ICA FOODS SPA lotto 045116-050417-020517 avente scadenza minima 22/08/17, 27/09/17 e 01/10/17; "CROS&TINI" commercializzato da ICA FOODS SPA lotto 050417 avente scadenza minima 27/09/17; "PAM PANORAMA" commercializzato da PAM PANORAMA SPA lotto 045116-020517 avente scadenza minima 22/08/17 e 01/10/17; "PRIMO" commercializzato da SISA SPA lotto 030517 avente scadenza minima 01/10/17; "SAN GIORGIO" commercializzato da SAN GIORGIO SRL lotto 040317 avente scadenza minima 19/09/17; "SAN GIORGIO" commercializzato da SAN GIORGIO SRL lotto 055016-010417 avente scadenza minima 16/08/17 e 23/09/17; "SELEX" commercializzato da SELEX SRL lotto 065016-045116-015116-010417 avente scadenza minima 17/08/17, 22/08/17, 19/08/17 e 23/09/17; "UNES" commercializzato da UNES MAXI SPA lotto 065016-040417-020517-050517 avente scadenza minima 17/08/17, 26/09/17, 01/10/17 e 03/10/17 e per ultimo "VALE" commercializzato da SELEX SRL lotto 065016-045116 avente scadenza minima 17/08/17 e 22/08/17.
A scopo puramente precauzionale i dirigenti dell'azienda hanno deciso il ritiro dei prodotti al cui interno è stata riscontrata la presenza di un corpo estraneo che potrebbe, ma il condizionale è d'obbligo, rappresentare un pericolo per la salute dei consumatori. L’avviso di richiamo dei lotto di crostini è stato pubblicato sul sito del nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute. Si consiglia a tutti coloro che avessero acquistato i prodotti, di non consumarli né utilizzarli e riportarli nei punti vendita per la sostituzione o il rimborso.
Un rapporto segreto fuoriuscito dalle autorità di sicurezza tedesche ha rivelato che quasi sei milioni di migranti provenienti dalle coste dei paesi del bacino del Mediterraneo vogliono entrare in Europa. La relazione, che è stata disvelata dal tabloid tedesco Bild, sostiene che ci sono almeno 5,95 milioni di migranti sulle sponde del Mediterraneo che stanno cercando di entrare in Europa. Nella sola Turchia, il rapporto stima che ci sia 2,93 milioni di migranti che hanno messo gli occhi sui vantaggi di essere un richiedente asilo in un paese dell'Europa occidentale come la Germania. La Libia, secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, è attualmente sede di 1,2 milioni di migranti che sono pronti a sbarcare sulle nostre coste per poi raggiungere gli altri paesi europei. Lo scorso anno un numero record di migranti ha attraversato il mare verso l'Europa con la maggior parte di questi che sono approdati in Italia. Il nuovo governo italiano ha promesso di reprimere l'immigrazione clandestina nel corso di quest'anno, ma il paese non ha visto alcun rallentamento dei flussi, ed anzi nelle scorse ore è stato pubblicato il rapporto del Ministero dell’Interno che ha evidenziato il nuovo boom di sbarchi: un +44% rispetto a un anno fa che dovrebbe far comprendere al resto dei Paesi UE che è ora di dare un contributo ulteriore al nostro Paese.
Anche la Giordania, che ha accolto una gran numero di siriani in fuga dalla guerra civile, è menzionata nella relazione. I servizi di sicurezza tedeschi stimano che ci potrebbero essere fino a 720.000 migranti in Giordania che vogliono venire in Europa. I migranti dell'Africa centrale sono anch’essi presi in considerazione nella relazione, che sostiene che la maggior parte di coloro che partono dai porti di Libia e Algeria transitino prima in Mali e Niger, che sono diventati passaggi quasi obbligati per i migranti che provengono dalle regioni a sud del Sahara. Il rapporto tedesco corrisponde a un report sulle migrazioni simile a quelli dell'Agenzia europea delle frontiere Frontex che è stato rilasciato lo scorso anno. Per Frontex il livello di migrazione africana ha una tendenza ad aumentare nei prossimi anni, e gran parte di essa sarebbe stata innescata dalla situazione economica dei paesi dell'Africa occidentale altamente popolati. Il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha anche avvertito che la migrazione incontrollata di milioni di persone potrebbe sopraffare l'Unione europea se la rotta libica resta aperta.
"Il flusso di migranti dalla Libia verso l'Italia e l'UE non è sostenibile", ha detto all'inizio di questo mese. Il servizio di intelligence militare austriaca ha pubblicato una previsione sorprendente il mese scorso, sostenendo entro il 2020 l'Europa potrebbe vedere un afflusso di fino a 15 milioni di migranti. Gli austriaci hanno anche citato l'aumento dei migranti dell'Africa occidentale come una forza trainante per l'aumento del numero. Sono dati impressionanti che superano di gran lunga quelli della relazione tecnica del Viminale e che dovrebbero portare le istituzioni non solo europee, ma mondiali a prendere atto che gli esodi di massa che stiamo vivendo comportano soluzioni globali che non possono essere lasciate ai singoli stati che vivono il fenomeno migratorio in via diretta, in primis l’Italia.
Cucine a gas pericolose. Sono quelli della Balay, Bosch e Siemens fabbricate fra il 2006 e il 2011 a rischio esplosione.
L’allarme arriva dalla stessa azienda BSH Hausgeräte GmbH, nota anche con la sigla BSH, azienda tedesca produttrice di elettrodomestici di livello internazionale che produce principalmente i marchi Bosch e Siemens oltre a sei marchi minori tra cui Balay. Nello specifico l’azienda ha richiamato volontariamente una serie di modelli che presenterebbero un pezzo difettoso ovvero il raccordo del gas. Che non essendo a tenuta stagna potrebbe andare a fuoco e anche esplodere. BSH Hausgeräte GmbH ha lanciato una campagna di allerta che riguarda migliaia di cucine che si trovano nelle case di tutta Europa compresa l'Italia.
Chi lo direbbe che negli innocui sacchi termici per bambini, un accessorio indispensabile per l'inverno, possono nascondersi in maniera subdola sostanze venefiche per i piccoli che li contengono, eppure è quanto emerge dai test effettuati dal Rapex.
La causa dell’incresciosa situazione, la troppa chimica che si nasconde nei tessuti e nelle fibre degli articoli per l'infanzia, visto che, secondo l’indagine del sistema comunitario di allerta rapido per i prodotti pericolosi, su 15 articoli esaminati ben quattro contenevano sostanze chimiche quali ftalati. Quel che è peggio è che gli articoli più a rischio sono quelli destinati a bambini di età compresa dagli zero ad un anno, ovvero più vulnerabili degli altri all’aggressione di queste sostanze chimiche e per giunta sacchi termici, in questo caso, non certo venduti in catene di distribuzione clandestina, tutt’altro, parliamo di punti vendita specializzati nell’abbigliamento o dell’intimo dei piccoli. Infetterebbe, secondo Rapex, con la semplice traspirazione del corpo, la sudorazione oppure portando il prodotto in bocca.
Riportiamo la lista di articoli per l'infanzia segnalati dal Rapex al nostro Ministero della salute riportati di seguito: sacco a pelo "Babies"' Marca: Troller Nome: Skinnpose Tipo / Numero di lotto / codice a barre: 9325021013657; sacco a pelo "Babies" Marca: Troller Nome: Iglo2 Numero di lotto / codice a barre: 6418991027588; sacco a pelo / piede caldo "Babies" Marca: EGR Nome: Footwarmer flexi artico Numero di lotto / codice a barre: 7350013210976 e Babies 'sacco a pelo / coprigambe Marca: Vinter & Bloom Nome: Åkpåse "Mini Dots" Tipo / numero di modello: 37.035-1 Numero di lotto / codice a barre: 7340096720509. I ftalati vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la morbidezza. Non essendo legati chimicamente alla plastica, possono facilmente "migrare" e depositarsi sulla pelle, essere inalati o ingeriti. Si sospetta che alcuni di essi agiscano come interferenti endocrini, cioè creino scompensi ormonali e danneggino lo sviluppo dei nascituri. In campo tessile sono usati per le stampe di scritte o disegni applicate a magliette, pigiamini, specie nell’abbigliamento dei più piccoli. Se la stampa si "screpola" vuol dire che contiene pochi ftalati, viceversa una stampa che resta sempre morbida e inalterata ne contiene molti. L’Unione europea ha classificato due tipi di ftalati (il Deph e il Dpb) come "tossici per la riproduzione" perché dai test condotti su animali emerge che riducono la fertilità maschile. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli né negli articoli destinati all’infanzia.
Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati, distruttori del sistema endocrino umano. La presenza di ftalati negli articoli per l'infanzia e il conseguente ritiro dal commercio in vari Paesi europei viene segnalato sistematicamente nel sistema RAPEX a partire dal 2005. Secondo gli ultimi rapporti del ministero della Sanità si tratta prevalentemente di articoli di origine cinese. Dal 2008 una media di più di 110 notifiche l’anno riguarda questa categoria di prodotti pericolosi, per la presenza degli ftalati oltre al limite consentito. Nel 2015 hanno rappresentato il 37% delle notifiche totali relative a prodotti per l'infanzia.
Dopo i test, arriva lo stop da parte del ministero della Salute che dispone il ritiro dal mercato di due tipi di ricotte a causa della possibile presenza di aflatossine. Si tratta della Ricotta di pecora e della Ricotta della Mafalda prodotte del Caseificio Fruzzetti.
Il lotto richiamato è esclusivamente il numero 18.02.2017, che corrisponde anche alla data di scadenza. L’avviso di richiamo del lotto di ricotte è stato pubblicato sul sito del nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute. Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata.
Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus.
Attenzione farina di mais gialla bramata. Il Ministero della Salute, ha pubblicato attraverso il proprio portale web un’importante comunicazione per tutti i consumatori, riguardo al richiamo dal commercio della “Farina di mais gialla bramata” con il marchio “La Bresciana”, confezione da 1 Kg, lotto di produzione 0810016, con termine minimo di conservazione 30-11-2017, prodotta da Molino Bresciano di Coffinardi Giuseppe & C. s.n.c. presso lo stabilimento Vicolo del Molino 10 – Azzano Mella – Brescia. La farina è stata immediatamente richiamata dalla vendita a causa della contaminazione di fumonisine, micotossine che derivano dal genere di funghi Fusarium, oltre i limiti consentiti dalla legge.
Nello specifico la micotossina è pericolosa per la salute, può avere effetti tossici sull’organismo, provocando vomito e aumentare il rischio di cancro. Si raccomanda alle persone che hanno acquistato la farina in questione di non consumarla. Pertanto tutti coloro che hanno acquistato il prodotto sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita d’acquisto per effettuare il rimborso o la sostituzione dello stesso.
L'allerta alimentare è stata lanciata oggi dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco. La catena di supermercati discount Lidl ha ritirato dagli scaffali le confezioni latte Milbona della catena tedesca. Il lotto ritirato è quello con l’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro il 07.05.2017 e 08.05.2017 e recante il codice DE-BB-018-EG. Nel latte, venduto in confezione di cartone da 1 litro, grazie a un’analisi microbiologica, è stata rinvenuta la presenza di “Bacillus cereus”. Stando alle indicazioni del Ceirsa, Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione per la Sicurezza Alimentare, questo tipo di infezione ha un periodo di incubazione che va dalle 10 alle 16 ore e causa sintomi principalmente a carco del tratto gastrointestinale, con crampi e diarrea, ma anche vomito e febbre. La malattia dura uno o due giorni. Il latte Milbona proviene da mucche alimentate con mangimi che non contengono ingredienti geneticamente modificati. La certificazione utilizzata da Lidl è quella sviluppata, in collaborazione con il Ministero dell’alimentazione e dell’agricoltura, dall’associazione tedesca “Alimenti senza modificazioni genetiche” (Verband Lebensmittel ohne Gentechnik – VLOG). Non è dato sapere se anche il latte Milbona è venduto in Italia.
Per il momento nessuna risposta dal nostro Ministero della Salute. In ogni caso, anche se il ritiro del latte è avvenuto in Germania, data l'ampia risonanza che l'accaduto ha avuto nei notiziari in lingua tedesca, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali che potrebbero trovarsi all'estero e non conoscere bene il tedesco. Lidl invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituire le confezioni in qualsiasi punto vendita per la sostituzione o il rimborso, anche senza lo scontrino fiscale.
Non è un’inchiesta giornalista “mediterranea” a denunciare una terribile pratica che avverrebbe sulle piccole migranti che giungono sulle coste del Nord Africa in attesa di raggiungere le Nostre. È la stampa anglosassone a rilanciare una prassi shock che sarebbe adottata dai trafficanti di esseri umani: alle ragazze, anche giovanissime, verrebbero somministrati contraccettivi pericolosi. La “scusa” risiederebbe nell’elevata probabilità che verranno violentate durante il viaggio. In grandi quantità o nelle ragazze troppo giovani, l'ormone in questione, il progesterone, può portare alla menopausa prematuramente. Ma i contrabbandieri di migranti che si muovono lungo le rotte verso l’Africa sub sahariana, se ne infischierebbero dei rischi e lo starebbero somministrando alle bambine dai 13 anni in su - che spesso viaggiano non accompagnate - per prevenire la gravidanza a seguito di una violenza sessuale.
La violenza sessuale è un evento estremamente comune sulle rotte dei migranti verso l’Africa settentrionale ed è spesso perpetrata da autisti ed intermediari, ossia dalle stesse persone cui dipenderebbe la sorte dei viaggiatori che hanno intenzione di raggiungere l’Europa. Molti provengono da paesi che vivono nel caos e lacerati da guerre e lotte intestine come la Nigeria, il Sud Sudan, Somalia ed Eritrea. La tendenza è stata notata dagli operatori umanitari che lavorano in quelle aree dell'Europa, che costituiscono i punti di ingresso chiave per i migranti, tra tutte l'isola italiana di Lampedusa. Helen Rodriguez, un ginecologo che lavora sull'isola, avrebbe riferito al Times quanto sarebbe a sua conoscenza circa la situazione delle giovani migranti: "Sanno che sono molto a rischio di essere violentate in viaggio in modo da ricevere queste iniezioni in Etiopia o nel Sudan per non rimanere incinte".
Tuttavia, ha detto che la maggior parte delle ragazze non si rende conto dei "terribili effetti a lungo termine" del contraccettivo che gli è stato dato. La dottoressa Rodriguez avrebbe detto al giornale che quasi un quinto delle ragazze eritree che aveva visto non avevano le mestruazioni a causa delle iniezioni di progesterone. Il rischio di essere violentate è solo uno fra la miriade che i migranti devono affrontare nel tentativo di arrivare in Europa passando dall’Africa sub Sahariana. Il viaggio è fatto via terra attraverso il deserto, che è frequentato da banditi, e poi affrontando il Mediterraneo su barconi o gommoni. L'anno scorso, più di 5.000 persone sono annegate nel tentativo di attraversare il braccio di mare che separa le coste libiche da quelle dell’Italia meridionale. Tuttavia, una volta in Europa, le donne e i bambini non sono al sicuro dalla violenza sessuale.
In particolare, solo per fare qualche esempio, nel campo d’accoglienza di Dunkerque, "violenza sessuale, violenza e lo stupro sono tutti fin troppo comuni", ha detto un volontario a l'Observer."I minorenni sono aggrediti e le donne vengono violentate e costrette a pagare per la tratta con i loro corpi." La stampa inglese è anche impietosa sulle recenti norme anti immigrazione votate dal proprio governo: si segnala sul The Independent che “Nonostante i pericoli enormi affrontati dai giovani rifugiati, il governo ha recentemente votato per abolire l’emendamento Dubs, la legislazione che avrebbe consentito al Regno Unito di far giungere 3.000 bambini rifugiati. Quando il governo ha votato per porre fine alla normativa la scorsa settimana, soli 350 bambini erano arrivati”. Non ci sono parole, quindi, per descrivere questo ulteriore orrore e l’insensibilità dimostrata da alcuni Paesi e da personaggi anche in quelli “accoglienti” che chiudono gli occhi di fronte alle atrocità connesse ai fenomeni migratori, in barba ad una solidarietà tra popoli che dovrebbe guidare tutte le nazioni che ritengono di essere “civili” e d’ispirarsi a valori “superiori”.
Un caso di corruzione proprio nell’Ufficio della migrazione diventa anche un caso di quello che lo “Sportello dei Diritti” ha più volte soprannominato razzismo istituzionale elvetico. Dopo il giro di permessi falsi scoperti di recente in Canton Ticino, proprio il direttore del Dipartimento delle Istituzioni svizzero Norman Gobbi nel denunciare la situazione che vive il cantone, ha rilasciato una dichiarazione shock al quotidiano «Tages Anzeiger» che ove confermata, sarebbe l’ulteriore prova dello speciale trattamento intollerante che vivono i nostri connazionali in Svizzera. Sono queste le parole virgolettate che compaiono nell’intervista dopo che gli sarebbe stato chiesto se non fosse stato troppo facile dare la colpa a uno straniero (tra l'altro naturalizzato): «No, è stato un errore quello di assumere un italiano, soprattutto per l'Ufficio della migrazione. Questo per me non è accettabile. Non ho mai sentito di uno svizzero che lavorasse per le autorità italiane. Ecco perché mettiamo a disposizione del nostro dipartimento prevalentemente personale svizzero nato qui o naturalizzato».
Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di dichiarazioni inaccettabili che provengono da chi è a capo di istituzioni che hanno a che fare col fenomeno delle migrazioni e che per loro natura dovrebbero svolgere un servizio senza preconcetti e pregiudizi. Ancora una volta, nell’ottica di vicinanza ai migliaia di nostri connazionali che risiedono stabilmente nei cantoni elvetici o che fanno una vita quotidiana da transfrontalieri costituendo una fondamentale forza lavoro per le imprese d’Oltralpe, chiediamo l’intervento delle Nostre, a partire dalla Farnesina che attraverso la rappresentanza diplomatica in quel paese dovrebbe ufficialmente stigmatizzare il comportamento o pretendere una smentita inqualificabile del consigliere di stato svizzero e a verificare attraverso un’approfondita indagine se gli italiani vengono discriminati nei provvedimenti dell’autorità.
La Canadian Food Inspection Agency (CFIA) che, nell’interesse del consumatore, si occupa di divulgare notizie inerenti al ritiro dal mercato o la sospensione della commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute, tra cui anche gli alimenti, ha annunciato che sta richiamando il succo di mela a base di concentrato della Heinz, dal momento che potrebbe contenere muffe. I saggi di routine effettuati sul prodotto hanno evidenziato una probabile contaminazione da muffe, microrganismi fungini che producono le micotossine (connubio della parola greca mikes = fungo e quella latina toxicum = veleno), sostanze talmente tossiche da essere capaci di inquinare le derrate alimentari e non solo, risultando molto pericolose sia per la salute dell’uomo che degli animali.
I prodotti interessati sono stati venduti in formato da 1 litro. I loro imballaggi sono contrassegnati dal numero "VJ6F22 del 2017 14" e sono identificati dal codice UPC "0 57000 02064 4". I suddetti prodotti, indipendentemente dalla data di scadenza, sono stati dunque ritirati di urgenza dal commercio e chi li avesse già acquistati è pregato di non consumarli. Il concentrato di succo di mela è stato venduto in diverse regioni del Quebec, ma anche nelle province di New Brunswick, Ontario, Alberta, Manitoba e Terranova. La H. J. Heinz Company, chiamata di solito semplicemente Heinz, è una società agroalimentare statunitense è presente oggi in oltre 200 paesi tra cui l'Italia, famosa per produrre milioni di bottiglie di ketchup che vengono commercializzate in tutto il mondo.
Non si tratta della solita catena di Sant’Antonio su Whatsapp che invita a fare attenzione alle ormai sempre più frequenti truffe che utilizzerebbero gli smartphone quale veicolo per accedere ad informazioni importanti della nostra vita quotidiana. A rilanciare l’allerta, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che riporta alcuni dei numeri cui non bisogna assolutamente rispondere se riceviamo una chiamata o un sms:
+375602605281+37127913091+37178565072+56322553736+37052529259+255901130460
o qualsiasi numero che inizi con il: +375, +371, +381, +255 del quale ignorate il mittente. Ed in caso di risposta, bisogna riagganciare subito. Non dovete assolutamente richiamare. Potrebbero copiare l'elenco dei vostri contatti in pochissimi secondi. Se avete dati sensibili come quelli del conto banca o i dati della carta di credito sul telefono, con una semplice risposta al telefono, potrebbero essere clonati ed utilizzati in tempi rapidi, con il rischio di vedersi prosciugato il conto o azzerata la carta di credito o prepagata.
Sono sempre contatti da paesi stranieri delle provenienze più disparate.+375 È il prefisso Bielorussia.+371 Lettonia; +381 Serbia;+ 563- Valparaiso;+ 370- Lituania;+ 255- Tanzania.
Inoltre, non bisogna assolutamente premere le seguenti sequenze alfanumeriche # 90 o # 09 sul vostro cellulare se richiesto da qualsiasi chiamante. Si tratterebbe di un nuovo trucco per accedere alla scheda SIM, effettuare chiamate a vostre spese e potrebbero farvi incorrere in problemi con la giustizia. La provenienza dall’estero dei malintenzionati renderebbe anche difficili le indagini e l’individuazione dei colpevoli, con buona pace del recupero delle somme da questi frodate.
L'Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba ha sviluppato i primi droni 'impollinatori'. Questi robot volanti grandi come colibrì, volano delicatamente di fiore in fiore rubando il polline con la loro 'pancia' pelosa, proprio come fanno api e farfalle. Pur avendo una struttura piuttosto grezza e sono ancora telecomandati dall'uomo, in futuro, grazie a Gps e intelligenza artificiale, potranno volare autonomamente, formando sciami capaci di rimpiazzare i veri insetti impollinatori sempre più a rischio estinzione. Per giungere a questo risultato i ricercatori giapponesi sono partiti da dei comunissimi droni a quattro eliche acquistati online. Per trasformarli in veri e propri 'impollinatori' è bastato applicare sul fondo una striscia pelosa, prodotta con il crine di cavallo di un pennello: le setole sono state poi ricoperte con un particolare gel appiccicoso simile ad un adesivo attacca-e-stacca, che permette di prelevare il polline da un fiore per poi rilasciarlo sul fiore successivo. Con un po' di pratica, i ricercatori sono riusciti a telecomandare i droni in modo che sfregassero delicatamente le loro setole sullo stame di un giglio raccogliendone i granuli di polline. Sempre durante i test si è potuto osservare che il gel adesivo, colpito dalla luce, si mimetizza con l'ambiente circostante, riducendo il rischio di un attacco da parte di eventuali animali predatori.
In questi ultimi anni anche gli uomini sono diventati super attenti al proprio aspetto e alla cura della persona. Ai trattamenti come creme antirughe, anti stanchezza ecc.. i maschietti hanno sentito la necessità di prendersi cura anche del proprio aspetto dal punto di vista del make up, più precisamente delle unghie. Sempre un numero maggiore di esponenti del sesso forte frequenta i centri estetici e sceglie di affidarsi ad esperti di bellezza per curare il proprio look e le case cosmetiche di tutto il mondo hanno iniziato ad intraprendere un sentiero diverso che punta all’universo maschile.
E se la manicure per uomo è ormai un trattamento piuttosto comune, l’utilizzo di smalti colorati non è ancora stato sdoganato completamente. Eppure spinte in questo senso ci sono: è il caso Johnny Depp, David Beckham, Marc Jacobs, Max Gazzè, Morgan, David Beckham, Zac Efron ed anche il principe Harry che hanno postato foto su social nelle quali mostrano mani curate e unghie con smalti dai colori sobri. Da questa esplosione di tendenza aziende anche italiane, hanno lanciato linee di smalti per uomo dagli effetti matto o lucido. Con lo smalto ogni ragazzo avrebbe delle unghie curate e delle bellissime mani. Una manicure curata, secondo le aziende produttrice, è simbolo di successo, potere e aumenta la sicurezza di sé. Nel campo del beauty si sa, le novità sono all’ordine del giorno e quella degli uomini con lo smalto non è certo una novità e nemmeno più una provocazione. Tanto che sul mercato esistono anche linee specifiche dedicate al mondo maschile. Certo si tratta di un look un po’ estremo, ma resta il fatto che sempre più uomini si avvicinano all’uso dello smalto per unghie. Un tabù quasi sparito.
Arriva anche quest’anno lapidario il “Democracy Index 2016, o per dirlo all’italiana l'”Indice mondiale della democrazia 2016” stilato dal gruppo britannico The Economist che esamina lo stato della democrazia in 167 paesi. Questa graduatoria, consultabile all’indirizzohttp://pages.eiu.com/rs/783-XMC-194/images/Democracy_Index_2016.pdf , com’è noto viene realizzata ogni anno da l'Economist Intelligence Unit Index of Democracy sulla base di cinque categorie generali: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e partecipazione culturale. Le nazioni sono divise in quattro categorie: "Democrazie complete", "Democrazie imperfette", "Regimi Ibridi" e "Regimi autoritari". E per l’Italia le cifre indicano una bocciatura rispetto al resto dei paesi dell’Europa centrale. Il 21° posto su base globale, dopo Spagna, Mauritius, Uruguay, Giappone e a pari merito con gli Stati Uniti, conferma che siamo ancora una "democrazia imperfetta" al pari per l’appunto degli USA che lo erano già prima dell'elezione di Donald Trump. Questa è una delle sorprese: Donald Trump non ha (ancora) nessuna colpa per l'abbassamento dell'indice della democrazia negli Stati Uniti. Le cause sono piuttosto da ricercare nella sfiducia nell'establishement, ossia le stesse ragioni che hanno favorito l'elezione del nuovo presidente americano.
I dati che emergono dall’importante analisi invitano a far riflettere a partire dalla percentuale della popolazione mondiale che vive in una democrazia a titolo completo: meno del 5%. Sui 19 paesi classificati in questa categoria, 14 sono in Europa e – ironia della sorte – sette sono monarchie. Non sorprende che i primi tre e il quinto sono nordici (rispettivamente Norvegia, Islanda, Svezia, Danimarca). Al quarto posto si classifica la Nuova Zelanda, una delle cinque democrazie modello non europee, insieme a Canada, Australia, Mauritius e Uruguay.La categoria inferiore, delle cosiddette "democrazie imperfette", conta 57 paesi, la maggior parte dei quali in Asia, America latina, Europa dell'est e Africa, ma anche Francia, Italia, Portogallo, Belgio, Giappone e – una novità della classifica 2016 – gli Stati Uniti. I decreti liberticidi del neoletto presidente americano, almeno per ora, non c'entrano per nulla. Secondo quanto scrive The Economist, "è piuttosto un effetto delle stesse cause che hanno portato Trump alla Casa Bianca: una continua erosione della fiducia nel governo e negli eletti in generale".Un'erosione che gli analisti del gruppo britannico osservano in molti altri paesi, soprattutto nell'Europa dell'est e in America latina, con l'ascesa dei populismi. Rispetto alla classifica 2015, l'indice di democrazia di 70 paesi è retrocesso, mentre quello di 38 paesi è progredito. E al solito (l'indice è stato aggiornato sette volte dal 2006), i paesi con regimi "ibridi" o "autoritari" sono la maggioranza: 91 su 167. Fanalino di coda rimane la "Repubblica popolare democratica di Corea" (del Nord) di Kim Jong-un. Venendo all’Italia, il peggior punteggio, 6.43, riguarda la “funzione del governo” che ci pone al 47° posto mondiale, al di sotto di paesi come Capo Verde, Botswana, Timor Est, Trinidad e Tobago e Sri Lanka, mentre non se la passano meglio l’indice di “partecipazione politica” (7.22, 25° posto), quello di “partecipazione culturale” (8.13, 18° posto), e le “libertà civili”, (8.53, 40° posto). Il dato che riguarda la democrazia nel processo elettorale e il pluralismo segna un punteggio alto, 9.58, ma che ci pone comunque al 32° posto della speciale classifica.Per chi credeva ancora che l’Italia fosse una democrazia perfetta, anche quest’anno viene smentito da chi ci osserva dall’esterno, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che evidenzia come le impietose cifre riportate riflettano effettivamente la condizione di un Paese che seppur vicino geograficamente a stati che possono vantare livelli altissimi di libertà e diritti, si trovi schiacciato da lobby e sedimentati vincoli che lo legano nel pieno sviluppo di un definitivo processo democratico.
Un’altra allerta salute: dopo gli anti ipertensivi, i gastroprotettori, anti depressivi, anti asmatico e una medicina per la cefalea ritirarati giorni fa, l’Aifa ha appena tolto dal mercato italiano alcuni lotti di un altro farmaco in poche ore. Si tratta dei lotti n. 231508B 31.03.2017; 232199B 31.07.2017; 232858B 30.11.2017;231508A 31.03.2017; 231509A 31.03.2017; 232198A 31.07.2017; 232199A 31.07.2017; 232540C 31.08.2017; 232541A 31.08.2017; 232858A 30.11.2017; 232859A 30.11.2017; 331305A 28.02.2018; 331306A 28.02.2018; 331306B 28.02.2018; 331964B 31.05.2018; 331964A 31.05.2018; 331965A 31.05.2018; 332470A 31.07.2018; 332471A 31.07.2018; 332846A 30.09.2018; 332847A 30.09.2018; 333283A 31.10.2018; 333284A 31.10.2018; 333715A 31.12.2018; 333716A 31.12.2018; 431746A 30.04.2019; 431747A 30.04.2019; 432371A 30.06.2019; 432372A 30.06.2019; 432585A 31.07.2019 e 432586A 31.07.2019. della specialità medicinale GUTTALAX*OS GTT 15ML 7,5MG/ML – AIC 020949020 della ditta Boehringer Ingelheim It. Spa.
Lo ha comunicato la stessa azienda farmaceutica che ne ha predisposto il ritiro. Guttalax si usa nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale negli adulti e nei bambini. Il provvedimento si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente il risultato fuori specifica per il prodotto di degradazione C-Oxide emerso durante gli studi di stabilità. La ditta Boehringer Ingelheim ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.
In mattinata, presso l'ospedale cittadino di Civitanova, sono stati fatti avvistamenti "avicoli" che poco hanno a che fare con la location. Sarebbe stato più normale trovare i classici piccioni, anche se da queste parti i "pistacoppi" non sono visti molto di buon occhio ma quello che alcune persone hanno immortalato con i loro telefonini sono state tre simpatiche galline che razzolavano indisturbate nel prato antistante il nosocomio.Da un controllo veloce sui gruppi cittadini di facebook, abbiamo trovato solo qualche annuncio di gatti ma finora, nessuno riguardante galline smarrite.
L’Agencia Española de Medicamentos y Productos Sanitarios (AEMPS) ha pubblicato una nota informativa riguardo il ritiro precauzionale dal commercio di 13 lotti difettosi di Aspirina C della Bayer sia in formato granulato che granulato effervescente. L'avviso riguarda anche 12 lotti di Actron sempre della Bayer. Nello specifico si tratta della Aspirina C 400 mg / 240 mg compresse effervescenti in confezioni da 10 e 20 della Bayer, oltre a composti Actron della Bayer, un farmaco usato nel trattamento dell'artrite reumatoide, osteoartrosi, crampi mestruali, o dolore. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della notifica di allerta rapida e della dichiarazione di non conformità alle Norme di Buona Fabbricazione del sito di produzione, entrambe emesse dall’agenzia spagnola, anche se non vi è alcuna prova che la qualità del medicinale ne sia interessato.
I saggi di routine effettuati sul prodotto, hanno evidenziato che la qualità dello strato di alluminio in pochi di alcuni lotti del farmaco, "aveva alterato le proprietà di allungamento". A causa di questo problema, nel processo di fabbricazione del materiale di imballaggio si sono formati "piccoli fori nello strato di alluminio," quindi è possibile che "le preparazioni medicinali possono andare incontro ad un'alterazione dell'aspetto fisico del prodotto e potenzialmente potrebbe verificarsi una degradazione prematura". L'avviso ha a che fare con la scoperta difetti di classe 2, per il "confezionamento primario insufficiente nei sigillati di alcune unità, che può influenzare la corretta chiusura ermetica della busta". Mentre nel caso di dell'aspirina C effervescente (cinque lotti interessati), il problema è di classe 3, per una "possibile alterazione delle proprietà del materiale di imballaggio primario che potrebbero causare piccoli fori nel prodotto." I lotti in questione su ordine dell'AEMPS non potranno essere utilizzati e la ditte Bayer dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro dalla ricezione del provvedimento tramite i soliti canali. Il Ministero della Salute non ancora comunicato sul suo sito se questi lotti difettosi sono stati distribuiti anche in Italia.
Il RAPEX che, nell’interesse del consumatore, si occupa di divulgare notizie inerenti al ritiro dal mercato o la sospensione della commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute, tra cui anche i cosmetici, Venerdì ha annunciato con l'avviso numero A12/0121/17, il ritiro dal mercato di tutti i lotti del dentricio ayurvedico Vicco della Kerala Nature (cod. D40400131, mfg. data: 04/2014, data di scadenza: 03/2017). Nello specifico il conteggio totale dei batteri mesofili aerobi è troppo alto (valore misurato fino a 7100 ufc / g). Vi è, si legge nel bollettino, il rischio di contrarre infezioni a seguito del contatto del prodotto con la bocca, mani e occhi. Inoltre, il prodotto contiene sostanze allergeniche eugenolo e Limonene (0,052% e 0,021%, rispettivamente, in peso), mentre non sono inclusi nella lista degli ingredienti. Il prodotto, dunque, non è conforme al regolamento europeo sui cosmetici dal punto di vista igienico.
I saggi di routine effettuati sul prodotto in Slovacchia, hanno evidenziato un rischio per la salute chimico e microbiologico. La Pasta Dentifricia Vicco è di origine Indiana. Un dentifricio naturale ottenuto miscelando 20 differenti erbe, radici, piante e cortecce ben note da secoli nella letteratura Ayurvedica per le loro qualità sbiancanti e rinfrescanti ad azione astringente e rinforzante. Il dentifricio, è commercializzato in tubo imballato da 85g in una scatola di cartone bianca con marcatura rossa. Le autorità sanitarie slovacche hanno tempestivamente informato il RAPEX circa la contaminazione ed hanno provveduto ad ordinare il ritiro di tutti i lotti in Europa. Ad oggi non sono si conoscono casi di infezione correlati all’uso del dentifricio in questione.
Venerdì sera molto affollato a Civitanova e verso mezzanotte la fila di auto in Via Cecchetti era particolarmente lunga. All'improvviso, poco prima del sottopasso, si aprono le portiere di un auto ed esce un ragazzo che con tutta tranquillità, si avvia camminando nella rampa che porta ai locali dell'ex Inps e senza curarsi troppo di nascondersi, per quanto possibile, dalla vista di decine di automobilisti, si mette ad urinare con nonchalance.Finito di espletare i suoi bisogni, scende la rampa, reggiunge i suoi amici che nel frattempo avevano fatto solo pochi metri, sale in auto e via, pronti a divertirsi in qualche locale della città.Visto quello che è successo in passato in quelle zone (ad esempio sesso dentro l'ascensore), si direbbe che è poca cosa ma se per caso in quella colonna di auto ci fossero state le forze dell'ordine, la cosa avrebbe potuto avere un esito molto spiacevole per il giovane.Basta infatti fare una semplice ricerca su Google per vedere quanto può costare l'essere beccati ad urinare per strada.
L'acqua Sant'Anna di Vinadio è stata ritirata dai supermercati Auchan. È successo nella giornata di Venerdì 3 febbraio in seguito a diverse segnalazioni di alcuni consumatori, i quali si lamentavano per un cattivo odore e sapore dell'acqua contenuta nelle bottiglie. Diverse partite di Acqua S.Anna Minerale Naturale - sorgente Rebruant - 1500 ml cod. 8020141800002 del lotto di produzione L7012NOH avente scadenza minima 15- 01/19, sono state subito ritirate dal mercato già a partire da venerdì, 3 febbraio in tutta Italia. Infatti l'accaduto non riguarda solamente una città e segnalazioni analoghe provengono da tutto il territorio nazionale, viene spiegato dall'ufficio stampa di Auchan. Non ci sono dati dettagliati relativi alle bottiglie ritirate.
Da parte sua la Fonti di Vinadio Spa, sottolinea che non risultano episodi di contaminazione né di malori causati dal consumo dell' acqua. Si tratta di persone che hanno contattato direttamente Auchan per segnalare il cattivo odore dell'acqua. Comunque sono state ritirate le bottiglie e sostituite a scopo precauzionale. A quanto ci è dato sapere la problematica ha riguardato esclusivamente i supermercati Auchan. Secondo l'azienda, leader in Italia per l'imbottigliamento di acqua, la possibile alterazione organolettica dell'odore e del sapore (odore anomalo per eventuale presenza di tracce di H2O2/CH3COOH) potrebbe essere causata da diversi fattori, primo fra tutti la conservazione e gli shock termici subiti dal prodotto. L'acqua è minerale e sorgiva quindi è possibile che ciò accada. Ma stiamo parlando di una percentuale bassissima, a fronte di centinaia di milioni di bottiglie distribuite in tutto il mondo. In conclusione l'azienda rassicura i consumatori invitandoli a contattarla attraverso il servizio clienti per ogni informazione o segnalazione.