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Cultura San Severino Marche

San Severino, taglio del nastro per la mostra del Fai con gli scatti di Renato Bazzoni

San Severino, taglio del nastro per la mostra del Fai con gli scatti di Renato Bazzoni

Si terrà domani (sabato 16 settembre), alle ore 17,30 al teatro Feronia, l’inaugurazione della mostra “Conoscere e amare l’Italia” che racconta le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, padre del Fai. L’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 8 ottobre tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 (lunedi chiuso).

Architetto milanese nella Milano della ricostruzione e padre ispiratore del Fondo Ambiente Italiano, Renato Bazzoni progettò edifici industriali e alberghieri, abitazioni e ospedali ma la sua passione fu da sempre l’architettura rurale “creata dalla gente dei campi, delle montagne, delle coste” come amava definirla.

La mostra itinerante “Conoscere e amare l’Italia” raccoglie gli scatti dell’architetto-fotografo e ripercorre le tappe del suo impegno civile per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale italiano a partire dagli anni Cinquanta.

Dopo gli allestimenti alla Cavallerizza di Milano, al Teatrino di Vetriano in provincia di Lucca, al Teatro Ariston di Sanremo, al Palazzo Coelli di Orvieto, al Palazzo Baldeschi di Perugia e alla Villa Reale di Monza, l’esposizione giunge al Teatro Feronia.

La mostra è divisa in sei sezioni – a ciascuna corrisponde un monitor su cui scorrono le immagini – e comprende circa 300 scatti, parte di un corpus di quasi 30.000 foto, donato al Fai dalla signora Carla Bazzoni, moglie di Renato, scomparso nel 1996. La sezione dedicata alle Marche, dal titolo “Un mare di colline”, restituisce un ritratto della regione tra gli anni Sessanta e Settanta, il periodo della profonda trasformazione del territorio, con la costruzione di edifici fuori scala a ridosso dei centri storici, il degrado dei monumenti artistici, il traffico indisciplinato delle automobili. Allo stesso modo, risaltano i forti caratteri identitari dell’architettura locale e del paesaggio, i mattoni in cotto che unificano il tessuto urbano in un susseguirsi di colline che fanno tornare alla mente i versi di Giacomo Leopardi.

L’esposizione è arricchita da un video-documentario dedicato a Renato Bazzoni – a cura di Simone Pera e Alberto Saibene – che recupera rare interviste a Bazzoni e le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato.

 

 

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