Macerata, scoperta necropoli romana di fianco al Centro fiere. Iommi: "Databile alla fine dell'età imperiale"
Sono iniziati gli scavi esplorativi nell’area adiacente al Centro fiere di Villa Potenza in seguito al ritrovamento della necropoli di età tardo-romana di Recina. Le operazioni archeologiche sono ora in stato di attesa, data l’impossibilità di procedere in caso di pioggia, ma riprenderanno una volta che il clima si sarà stabilizzato con l’arrivo della bella stagione sotto la direzione della Soprintendenza. A fare chiarezza sul ritrovamento è l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: “Dobbiamo verificare la portata del ritrovamento. I lavori proseguiranno per almeno 2/3 mesi”.
“Lo spostamento del campo da rugby dalla sua attuale posizione vicino al sito archeologico di Recina, nei pressi del fiume, all’area adiacente al Centro fiere era stato motivato dalla volontà di allargare gli scavi di Helvia Recina – spiega Iommi -. Dopo aver ottenuto i fondi del PNRR per il nuovo campo sportivo, sono partite le normali procedure di appalto, le quali prevedevano un’analisi preliminare in prossimità di un’area archeologica”.
“Nonostante il sito in questione non fosse propriamente definibile come tale – continua - a rientrare nella categoria di area archeologica riconosciuta era quella adiacente del campo accanto al Centro fiere, dove dalle foto scattate dall’alto e da rilevazioni precedenti era già emersa chiaramente la presenza di un anfiteatro ancora sepolto”.
“Lo spazio individuato appena più ad est, tra l’area archeologica e il centro fiere, ai primi rilievi superficiali aveva già dato indicazione di presenze a una profondità fra i 3 e i 4 metri – prosegue - Sono iniziati dunque i lavori di archeologia preventiva sotto la supervisione della Soprintendenza che ha commissionato lo scavo delle trincee (scorticamenti superficiali del terreno a nastri atti ad individuare presenze sub-orizzontali, come in foto) iniziali a una ditta terza di fiducia. Queste trincee hanno già portato alla luce qualche reperto e, soprattutto, hanno evidenziato le differenze nel terreno che segnalano quasi certamente la presenza di tombe”.
“Recina è una colonia romana risalente al I secolo avanti Cristo: appare dunque evidente che la necropoli ricada in una datazione presumibilmente tardo-romana – sostiene l’assessore specificando la provvisorietà di queste stime -. Potremmo trovarci di fronte ad un ritrovamento databile intorno alla fine dell’età imperiale (V secolo d.C.) o di qualche secolo successivo, fino al X d.C.”.
“Ora che le tombe sono state individuate – dice - gli scavi dovranno necessariamente proseguire e spetterà direttamente alla Soprintendenza ultimare i lavori. Nei primi scavi abbiamo trovato del laterizio sotto forma di detriti, principalmente tegole che in epoca romana coprivano le tombe. Ciò che colpisce è la grande quantità di ritrovamenti individuati: ad est dell’antico perimetro murario di Recina (ultima rilevazione ad opera dell’archeologo belga Frank Vermeulen) si trovava questa imponente città dei morti che, secondo la consuetudine dell’epoca, precedeva la città dei vivi”.
“L’estensione del sito è molto vasta e i lavori non possono iniziare fin quando c’è il rischio di pioggia – conclude - Si pensa che entro marzo, massimo aprile, saranno giunte al termine queste operazioni preliminari di studio e conoscenza per poi procedere con gli scavi effettivi e la ricopertura dell’area. Un rallentamento di 2/3 mesi è quasi sicuro”.
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