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Cultura Macerata

Macerata Opera Festival 2016: la lirica racconta le tragedie del Mediterraneo

Macerata Opera Festival 2016: la lirica racconta le tragedie del Mediterraneo

Ulisse, la mitica figura creata da Omero, il primo migrante della storia, esce ogni anno dalla dimensione letteraria per materializzarsi in uomini e donne che vivono le sue stesse sorti nel Mare Nostrum.

Proprio il Mediterrano, luogo di incontro e scontro, è stato scelto come tema centrale della cinquantaduesima stagione lirica del Macerata Opera Festival, in programma dal 22 luglio al 14 agosto 2016 all’Arena Sferisterio.

Lo sfondo tragico del Mediterraneo diventa sul palcoscenico “scenario di drammi - ha spiegato Francesco Micheli, Direttore artistico della rassegna lirica - di opere liriche in cui persone comuni diventano martiri ed eroi”. Micheli, un regista che dirige un ente musicale, dal 2012  un’assoluta novità per l’Italia, ha illustrato, in conferenza stampa, il programma e la filosofia della prossima stagione lirica ospitata nello Sferisterio e che ogni anno rappresenta un’eccellenza per la città, ma anche per la tradizione lirica italiana.

IMG_2578 Francesco Micheli, Direttore artistico Macerata Opera Festival

La lirica è un classico che sa parlare alla modernità capace di assumere ogni anno un linguaggio contemporaneo. Il movimento continuo di popoli e culture nelle acque salvifiche o assassine del Mediterraneo è riprodotto dalla stagione 2016, sia da punto di vista produttivo che artistico.

Il Festival, infatti, dialoga con altri teatri di primo rango che hanno chiesto di co-produrre con loro gli spettacoli del Macerata Opera Festival, dove anche quest’anno si esibiranno artisti italiani famosi nel mondo e artisti di fama internazionale.

Tre saranno le opere cardine che ripercorrono il viaggio nel Mare Nostrum: “Otello” di Giuseppe Verdi per la regia di Paco Azorin con cui il 22 luglio si apre il Festival; “Norma” di Vincenzo Bellini, per la regia di Luigi Gangi e Ugo Giacomazzi; e “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi del regista Francisco Negrin.

La prima opera, “Otello”, co-prodotta con il Festival di Peralada, a Girona in Spagna, riproduce la continua messa in discussione della basilare dicotomia occidentale di bianco-purezza e nero- malvagità. Lo scontro si anima sul palco grazie alla voce del tenore americano Stuart Neill nel ruolo di Otello, di Roberto Frontali in quello di Iago, mentre Desdemona sarà affidata al soprano Jessica Nuccio e Cassio dal giovane tenore marchigiano Davide Giusti.

La direzione musicale di “Otello” è affidata a Riccardo Frizza, grande esperto di repertorio italiano e che sarà al Metropolitan di New York con “Maria Stuarda”.

IMG_2566 Romano Carancini, Sindaco di Macerata

Secondo pilastro della stagione 2016 è “Norma”, frutto della collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, concertata da Massimo Zanetti, tra i più apprezzati direttori d’opera italiani all’estero. “Norma”, protagonista dell’omonima opera, viene definita da Micheli come “figlia di Medea che rischia di caratterizzarsi per la stessa colpa della donna che aveva ucciso i suoi figli” ed è interpretata dalla voce della soprano uruguayana Maria Josè Siri. Nello stesso dramma Pollione è Rubens Pellizzari, mentre Adalgisa è Sonia Ganassi e Oroveso è affidato a Nicola Olivieri, che affronta il ruolo tremendo del padre della sacerdotessa.

L’ultima creatura di questa stagione è “Il Trovatore”, la cui direzione artistica è affidata a Daniel Oren, direttore israeliano, mentre l’esecuzione musicale è affidata alla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e al Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”.

In quest’opera è il popolo rom il protagonista della scena, con tutto l’immaginario legato al viaggio e alla magia di cui sono incentrate le vite delle persone rom, oggi la minoranza più perseguitata al mondo.

“Il Trovatore” riporta allo Sferisterio Anna Pirozzi nei panni di Leonora. Al suo fianco si esibiranno Marco Caria nel ruolo del Conte di Luna e Enkelejda Shkosa in Azucena. Infine, a impersonificare Manrico è il tenore dalla voce agile e sicura Piero Pretti.

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In un momento storico molto difficile per la cultura e in cui Festival come quello di Macerata rischiano l’estinzione, il Sindaco Romano Carancini ha ricordato come le risorse che fino a poco tempo fa erano garantite dalla Provincia fossero fondamentali.

“Fino a quando la Provincia aveva competenze e funzioni metteva 400 mila euro, poi si è passati a 200 e oggi a 50 mila. - ha detto - Tagliare un bilancio di previsione da 400 a 200 mila euro è catastrofico.”

Carancini fa appello alla Regione affinché si interessi degli investimenti culturali, ricordando di “aver chiesto incontri e rassicurazioni e sperando nella sensibilità dell’assessore regionale alla cultura.”

Di fronte a una situazione economica sempre più preoccupante Carancini ha lanciato l’appello alla cittadinanza a essere vicina all’amministrazione e “acquistare al più presto tutti i biglietti, in modo da garantire un sicuro recupero delle risorse impiegate”.

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