La pioggia intermittente del 2 giugno non ha fermato la IX° giornata dell'archeologia sperimentale, l'evento unico nelle Marche che ogni anno, di consueto si tiene il giorno della festa della Repubblica nella splendida cornice dell'Abbadia di Fiastra.
L'evento, "dalla preistoria all'età dei metalli" ha visto, come le passate edizione un'amplissima partecipazione di grandi ma soprattutto piccini, incuriositi e affascinati dalle lavorazioni e dalle tecnologie antiche.
L’evento, organizzato dalla Riserva Naturale Abbadia di Fiastra nell’ambito delle proprie attività di educazione ambientale, in collaborazione con Claudio Pulerà, propone percorsi tematici che spaziano dal Paleolitico all'Età del Ferro.
Si parte quindi dalla scheggiatura della selce e dall'accensione del fuoco, importantissime e basilari tecnologie indispensabili tra paleolitico e neolitico per cacciare, difendersi, scaldarsi, cucinare.
La manifattura dell'argilla e la lavorazione dell'osso e della pietra, le pittura rupestri, l'utilizzo e la costruzione di archi e frecce e strumenti musicali.
Presente anche una dimostrazione di produzione tessile con telaio verticale e una di fusione dei metalli, in particolare del bronzo con fusione a fossa.
Novità dell'edizione appena trascorsa la presenza di un nativo americano con le antiche tradizioni e il tamburo diné-navajo.
Hanno partecipato il LA.DE.Q. Archeoclub di Cupramarittima e Officina Temporis a cura degli archeologi Alberto Rossi ed Elena Ciccarelli.
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