Catalini, sindaco di Loro Piceno: "Le nostre opere d'arte salvate e portate a Osimo a tempo determinato"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Loro Piceno, Ilenia Catalini:
Il sindaco chiarisce: adesione e sostegno al Manifesto MaMa approvato dai Sindaci del Maceratese. L’Operazione di Osimo è la prima mostra nata in piena emergenza impossibile al momento nei Comuni del cratere, che nulla toglie alla richiesta delle amministrazioni di far iniziative sul territorio del cratere nei prossimi mesi. Basta con polemiche stupide. Il territorio agisca coeso.
Nella giornata di ieri sono state messe in sicurezza le opere del comune di Loro Piceno custodite nel Palazzo Municipale e presso la chiesa di San Francesco, a forte rischio crollo del cannucciato a causa di importanti infiltrazioni d’acqua a seguito del sisma.
Le operazioni di salvataggio sono iniziate ieri mattina alla presenza del Nucleo Specializzato per il recupero composto da storici dell’arte della Sovrintendenza, dai Vigili del Fuoco e dai Carabinieri Nucleo di Tutela. Subito i tecnici hanno rilevato una forte compromissione della copertura in cammor cannae della chiesa, in alcuni punti talmente imbevuta da aver formato pozze d’acqua a terra. Se il tetto non è crollato è solo perché nel menefreghismo della Direzione Regionale di Ancona più volte sollecitata durante l’emergenza, i VV.FF. di Macerata hanno due volte mandato loro uomini sul tetto al fine di risistemare coppi e tegole e chiudere il più possibile i fori createsi dopo le forti scosse.
Il grado di umidità interno che c’è dallo scorso agosto ha iniziato a danneggiare perfino le opere, salvate in extremis da un procedimento di distacco del colore che aveva iniziato ad intaccare la tela dell’altare maggiore, una stupenda Madonna del Rosario di 3x4 metri di Scuola De Magistris.
Tutte le opere sono state portate a Palazzo Campana del Comune di Osimo dove è in allestimento la Mostra “Capolavori Sibillini. L’Arte dei Luoghi feriti dal Sisma” a cura di Vittorio Sgarbi che racchiude tutte le opere della Rete Museale dei Sibillini.
Dispiace sinceramente aver sentito in questi mesi alcune polemiche legate ad un non so quale trafugamento delle opere lontane dai territori. Persino oggi la sottoscritta è apparsa sulla prima pagina di un quotidiano locale con titoloni che facevano riferimento a trasferimenti a Firenze di opere. Io di questo non so nulla e neanche mi interessa.
L’Amministrazione Comunale dopo le scosse del 30.10.2016 ha capito la gravità della situazione di alcuni immobili e non avendo depositi allarmati pronti e sufficientemente capienti ha aderito insieme agli altri Comuni della Rete Museale dei Sibillini ad un progetto che è insieme di finanziamento, tutela, restauro e promozione.
Gli accordi stipulati con la Sovrintendenza, la Regione Marche, l’Istituto Campana e la Rete Museale garantiscono il deposito fino a quando i singoli comuni avranno necessità, assicurazione circa il ritorno delle opere nei paesi di origine, una mostra organizzata da un gruppo di eccellenza dei vari settori culturali ed istituzionali, benedetto dal padrino Vittorio Sgarbi; la possibilità gratuita ed immediata di restauro delle opere danneggiate; l’organizzazione di attività a latere della mostra di promozione tanto ad Osimo che nei Comuni della Rete. Non solo: nelle attività di Osimo lavoreranno i ragazzi della Rete Museale.
Ieri ho avuto la prova che aver aderito a questo progetto ha già dato molto a Loro Piceno: quello di ieri è stato un vero e proprio salvataggio. La tela magnifica dell’altare di San Francesco che da lontano non sembrava danneggiata, qualche tempo in più e i danni dell’umidità sarebbero stati irreparabili. Portarla ad Osimo ha assicurato non solo sottrarla al distaccamento del colore in più punti già attivato, ma aver automaticamente attivato il restauro dell’opera.
E’ un po’ come averle portate al pronto soccorso. L’immediato intervento farà si che dopo la breve degenza l’opera tornerà a casa più bella di come è partita. Otto mesi di lontananza nel periodo in cui sarebbe stato impossibile esporre queste opere a Loro Piceno.
Ad ottobre le opere della sala consiliare del municipio torneranno al loro posto visto che stiamo per partire con i lavori di messa in sicurezza; mentre per le opere di San Francesco proviamo a rilanciare.
Nel corso di una riunione con i sindaci del MaMa ho proposto l’utilizzo della chiesa del Corpus Domini annessa al castello Brunforte molto danneggiato: accogliendo la provocazione del Comitato per la tutela del castello Brunforte e facendo i conti con la situazione reale di danneggiamento, stiamo lavorando per aprire un nuovo importante contenitore. La chiesa di per sé è un gioiello sia architettonicamente sia per le belle tele contenute. Arricchirlo potrebbe essere interessante anche a livello culturale. Le tele dedicate a san Benedetto ivi contenute potrebbero convivere con i capolavori della chiesa di san Francesco i cui soggetti sono tutti ispirati all’altro ordine religioso. Due ordini religiosi che per anni hanno fatto la storia non solo religiosa del comune di Loro Piceno: le domenicane per trecento anni al castello Brunforte e i francescani nel complesso di san Francesco appunto e nella chiesa dei Cappuccini.
Per quanto mi concerne nessun contrasto, dunque, con il Manifesto del MaMa: la ricostruzione richiederà anni ed è giusto investire in depositi e grandi mostre sul territorio. Ma ora è ancora emergenza e dobbiamo dire che nessuno dei paesi del cosiddetto Cratere, almeno quelli del Maceratese, sono pronti e soprattutto fin quando dureranno le scosse c’è un calo fisiologico innegabile. La Rete Museale dei Sibillini ha avuto il merito e l’onere di iniziare un percorso nel pieno dell’emergenza.
Cerchiamo di viverlo come il primo straordinario segno di rinascita del territorio – peraltro di paesi quasi sconosciuti - che apre ad altre e speriamo numerose iniziative culturali dei prossimi mesi. Non serve dividerci in polemiche sterile. Lavoriamo insieme perché il riflettore che illumina un punto sarà da faro per tutti. Non abbiamo fatto rete per anni. Impariamo dall’emergenza il valore della collaborazione.
Personalmente auspico grandi iniziative al territorio della Marca Maceratese: benchè Loro Piceno non avrà bisogno, spero, di depositi lunghi nel tempo, un centro culturale a Tolentino e Macerata capace di attrarre a sé visitatori da ogni luogo, farà solo che bene a tutti i comuni della Marca. Da anni ho sostenuto l’importanza del Museo Buonaccorsi per l’entroterra perché capace di intercettare un targhet di utenza omogeneo. Se avessimo intrapreso prima dei percorsi culturali di promozione, oggi tutto sarebbe già predisposto. Non è mai tardi per iniziare.
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