Andrea Angeli racconta "L'Assedio Invisibile", diario di una missione di pace in tempo di pandemia
Andrea Angeli, maceratese da più di trent'anni ed impegnato nelle principali missioni di pace internazionali, cala il suo personale poker letterario.
È infatti in rampa di lancio la sua quarta fatica che uscirà nelle librerie domani dal titolo "L'Assedio Invisibile", volume edito, come le precedenti pubblicazioni, dalla casa editrice Rubbettino .
Il libro ripercorre le traversie di un contingente Nato durante il periodo pandemico- la ‘Kosovo Force’ – che, non potendo di certo eseguire le operazioni in ‘smart working’, è costretto a barcamenarsi tra una emergenza sanitaria dilagante - che non ha risparmiato neanche i soldati di pace - e l'obbligo di tenere le posizioni nei territori più caldi del Kosovo.
Una presenza fondamentale quella della Kosovo Force volta a garantire gli equilibri di una regione nella quale si inserisce anche l’inasprimento di una antica diatriba tra i monaci ortodossi e le autorità kosovare, una situazione esplosiva che l’Italia delle feluche e delle stellette riesce a disinnescare in extremis.
Una missione di pace che trova una parte del suo compimento anche nel monastero di Dečani, ed è proprio attorno a quel gioiello trecentesco dell'arte sacra serba, che si sviluppa una delicata mediazione del comandante Nato italiano Michele Risi e dell'inviato della Farnesina Nicola Orlando.
“Una terra dove un gioiello d’arte e di umanità come il monastero ortodosso di Dečani, che protesse i kosovari durante le scorribande del nazionalismo serbo e serbi durante quelle del nazionalismo kosovaro è stato teatro di una difficile mediazione – racconta l'inviato di guerra nei fronti più caldi, Toni Capuozzo, autore della prefazione del libro – . Non se ne è saputo molto, in un’ Italia alle prese con tanti problemi. È il destino, alle volte, delle buone notizie, quelle che mostrano un sistema Italia che funziona lontano da casa. Per fortuna qualcuno c’è l’ha raccontato”.
Un testo che rappresenta un vero e proprio diario di una operazione di 'peacekeeping' molto particolare arricchito dai punti di vista di tanti personaggi del momento del giornalismo e politica che hanno avuto il piacere di trovarsi al fianco dell’autore: “L'offensiva diplomatica di un alpino e di un ambasciatore - come ha ricordato Francesco Rutelli a commento del libro - che tra mille difficoltà risulta alla fine vincente, scongiurando una nuova pericolosa crisi tra serbi e kosovari”.
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