Il Comune di Civitanova vince un’altra causa legale. La Corte di Appello di Ancona ha respinto la domanda risarcitoria avanzata dalla Immobiliare Maral Srl per un valore di circa 250 mila euro. La sentenza, emessa l’8 luglio, recepisce la linea difensiva dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’avvocato Andrea Calzolaio.Il ricorso era stato presentato dalla Maral nel 2011 e riguardava la destinazione urbanistica di un’area di circa 700 mq situata in centro di cui la Srl è proprietaria, classificata nel piano regolatore cittadino come zona omogenea B (totalmente o parzialmente edificata) destinata ad interventi di completamento. Tuttavia, da oltre trent’anni, su quel terreno grava un vincolo di inedificabilità, proprio per essere stata prevista la sua destinazione a parcheggio già con il Prg approvato nel 1978 e confermata nella variante generale al piano regolatore approvata il 5 luglio 2007. I giudici, alla luce della giurisprudenza, in particolare costituzionale e amministrativa, hanno perciò accolto la tesi del Comune che sosteneva il carattere non espropriativo, ma conformativo della destinazione a parcheggio rigettando la tesi della Maral chiedeva invece al tribunale di accertare che la destinazione urbanistica disposta aveva la caratteristica di un vincolo espropriativo e, respingendo anche la richiesta di indennizzo per 250 mila euro.
Eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e tre degli arresti domiciliari, a conclusione di una complessa indagine inerente il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.Scattata, alle prime ore dell’alba, l’operazione “Orange” che ha visto impegnati i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata per l’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui: due in carcere, a carico di CAPUANO Giuseppe, di anni 42, originario di Santa Maria Capua a Vetere (CE) ma residente a Casette Verdini di Pollenza (MC), e MARTINEZ SURU Josè Antonio, di anni 34, originario di Santo Domingo (Repubblica Dominicana) ma residente a Macerata; tre agli arresti domiciliari, a carico di PAZIEWSKI Kamil Mikolaj, di anni 36, di origini polacche ma residente a Tolentino (MC), BURGIONI Riccardo, maceratese di anni 20, e DE CARO Emanuele, di anni 21, ordinario di Mistretta (ME) ma residente a Morrovalle (MC). Nel corso degli arresti sono state eseguite anche 11 perquisizioni locali, di cui 3 nelle province di Verona e Caserta, con il rinvenimento e sequestro di 830 semi di marijuana, circa 20 grammi di hashish, circa 8 grammi di marijuana, oltre 7 grammi di cocaina, nove cellulari ed altro materiale utile alle indagini.Con l’operazione di oggi, è stato colpito un gruppo operante su tutto il territorio maceratese, specializzato nello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, con ramificazioni in Veneto. Infatti, agli arrestati, si aggiungono altri cinque indagati, di cui due residenti a Verona.L’indagine, che è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica – Dott. Giovanni Giorgio e dal Sostituto Procuratore della Repubblica – Dott. Claudio Rastrelli, ha preso le mosse nell’anno 2015, in seguito alle informazioni apprese dai finanzieri durante un controllo nei confronti di un assuntore residente a Pollenza, al quale avevano sequestrato circa 80 grammi di marijuana, del tipo “AMNÈSIA”.Lo sviluppo investigativo aveva poi portato le fiamme gialle, nel febbraio di quest’anno, all’arresto, all’uscita del casello autostradale di Civitanova Marche, del CAPUANO Giuseppe, trovato in possesso di 1,2 chilogrammi di marijuana abilmente occultati in due pacchi e scoperti con l’aiuto del cane antidroga URO.Attraverso l’esecuzione di intercettazioni, telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti, si è riusciti a ricostruire compiutamente i canali di approvvigionamento e la fitta rete di spaccio degli stupefacenti messa in piedi dal CAPUANO e dal MARTINEZ, principali componenti del gruppo in questione, i quali sono stati tratti in arresto e condotti nel carcere di Camerino, a disposizione del G.I.P..Per gli altri tre soggetti, avendo avuto nella vicenda un ruolo di gregari, ovvero pusher alle dipendenze del CAPUANO, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata – Dott. Enrico Pannaggi, ha ritenuto adeguata la misura degli arresti domiciliari.Ingente il “giro d’affari” messo in piedi: si stima, infatti, in oltre 1 Kg. a settimana lo stupefacente spacciato. Basti pensare che, in un’intercettazione telefonica con uno dei suoi complici, il CAPUANO lamenta il mancato guadagno di 8.000 euro settimanali, dovuto al ritardo di una consegna di droga verosimilmente legato ai controlli antiterroristici in essere presso le frontiere all’indomani degli attentati di Parigi.La lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti costituisce obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, con cui si mira, soprattutto, alla salvaguardia della vita umana.
I vigili del fuoco di Civitanova Marche e i sommozzatori VV.F. di Ancona sono intervenuti questo pomeriggio presso il porto turistico di Civitanova Marche per il recupero di una barca a vela affondata. Per portare a galla il natante di 14 metri è stata utilizzata anche l'autogrù proveniente dal Comando VF di Macerata. I sommozzatori, dopo aver imbracato lo scafo con le fasce della gru, hanno utilizzato dei palloni gonfiabili per agevolare la riemersione dello scafo, quindi con l'uso di pompe si è potuto aspirare l'acqua all'interno della barca per ripristinare il galleggiamento . Non si segnalano persone coinvolte.
Questa mattina ci è stata recapitata una lettera anonima, indirizzata alla nostra redazione e al sottoscritto in qualità di direttore. Non c'erano nè mittente nè oggetto, e, per inevitabile curiosità, l'ho aperta. All'interno c'era un foglio A4 piegato con una frase riconducibile al bando dei parcheggi di cui si sta discutendo a Tolentino e tutta una serie di indicazioni scritte a penna, peraltro piuttosto precise, sempre inerenti lo stesso argomento.Di concerto con la redazione e con l'editore, abbiamo deciso di non divulgare il contenuto della missiva, almeno fino a quando non saranno aperte le buste del bando parcheggi di Tolentino, e contestualmente abbiamo provveduto a informare del fatto i carabinieri di Macerata ai quali abbiamo consegnato in originale la busta e il foglio che conteneva, verbalizzando e formalizzando il tutto.Riteniamo che i passi più giusti da percorrere fossero questi. Nei prossimi giorni, decideremo se sarà opportuno o meno rendere pubblico quanto riportato nella lettera anonima.
Si toglie la vita a 55 anni impiccandosi nella casa disabitata dei genitori, sita in contrada Cavallino a Civitanova. L'uomo, C.M., è stato ritrovato con il cappio alla gola ieri sera dalla moglie intorno alle 23.Non sono ancora certe le cause del tragico gesto: gli operatori del 118, una volta sul posto, hanno solo potuto constatarne il decesso. Sul luogo sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Civitanova che stanno ora indagando sul movente e stanno cercando di ricostruire le ultime ore dell'uomo.Predisposta dal pm l'ispezione cadaverica.
Tre mesi a domiciliari inflitti ad un giovane di Corridonia per non aver rispettato alcune prescrizioni a seguito di reati legati al mondo degli stupefacenti.I Carabinieri della locale stazione hanno notificato, in queste ore, il provvedimento di carcerazione ai domiciliari per tre mesi di detenzione domiciliare, emesso dal magistrato di sorveglianza di Ancona. Destinatario del provvedimento un giovane residente a Corridonia, il quale - in passato - era stato riconosciuto colpevole di non aver ottemperato ad alcune prescrizioni imposte a seguito di violazione in materia di stupefacenti. Il ragazzo, non avendo rispettato ulteriori percorsi che la legge prevede, dovrà ora scontare la pena nella sua abitazione ai domiciliari.
I militari della stazione dei Carabinieri di Cingoli hanno denunciato due cittadini stranieri, di origine nordafricana, per aver raccolto materiale ferroso, destinato poi al commercio, senza la relativa autorizzazione.I militari avevano ricevuto alcune segnalazioni in merito a due soggetti che si aggiravano in molte zone del comune del maceratese in cerca di materiale ferroso da raccogliere e, quindi, rivendere. I carabinieri hanno organizzato vari servizi di controllo ed appostamento, per alcuni giorni e sono, dunque, riusciti a cogliere sul fatto i due cittadini extracomunitari, proprio nel momento in cui stavano raccogliendo materiale ferroso. La loro intenzione era certamente quella di monetizzare, vendendolo. Ma i due, naturalmente, non erano in possesso della necessaria autorizzazione per lo svolgimento di questa attività. Ora dovranno rispondere alla magistratura della violazione ad una legge speciale sulla tutela dell’ambiente.
Denunciato un 50enne residente nella provincia di Ancona per un volo radente avvenuto nel comune di Cingoli.I fatti risalgono allo scorso maggio, quando in una mattinata soleggiata, molte persone che avevano deciso di trascorrere la giornata passeggiando nei pressi del campo sportivo di Cingoli, sono stati attirati dal classico rumore di un motore di un aereo. Non hanno fatto in tempo neppure ad alzare lo sguardo verso il cielo perché, in realtà, hanno visto distintamente la sagoma del velivolo passare in modo estremamente radente allo stadio stesso e, quindi, a molti di loro.Sono stati subito allertati i carabinieri della stazione di Cingoli. I militari hanno avviato le indagini, studiando i piani di volo. Da ciò hanno scoperto che un 50enne era regolarmente decollato da un vicino aereoclub della provincia di Ancona ed era poi tranquillamente atterrato a fine mattinata, proprio nel lasso di tempo segnalato dalle persone. Accertata la violazione delle norme che regolano tale attività, il pilota non poteva volare così basso - il 50enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per inosservanza di provvedimenti in materia.
Grazie all’intuito di un commerciante di Matelica al quale si erano rivolti gli specialisti della 'truffa dell'asfalto', per sei uomini, un irlandese e cinque polacchi, è scattata la denuncia per tentata truffa in concorso.Negli ultimi anni, specie nel nord Italia, il fenomeno della 'truffa dell’asfalto' si è più volte verificato. I protagonisti, sono sempre gli stessi, ovvero un gruppo di cittadini anglosassoni (per lo più irlandesi) che, vestiti in maniera distinta, si presentano come ditte che hanno terminato di recente dei lavori in appalto ed a cui sarebbe avanzato del bitume disponibile per lavori di asfaltatura proponendo a titolari di attività produttive (piccoli imprenditori, agricoltori, artigiani) che necessitano di lavori di manutenzione in aree di parcheggio oppure stradali, il rifacimento del manto a prezzi stracciati. Spesso le vittime accettano la proposta vantaggiosa che tuttavia non si limita a tappare qualche buca o rifare qualche via d’accesso alla proprietà ma in un vero e proprio lavoro di rimessaggio stradale, giustificato dal fatto che il suolo stranamente è poi apparso peggiore di quello che sembrava.I soggetti, alla fine del lavoro, si rivolgono al proprietario della ditta e avanzano, spesso in malo modo, esose pretese economiche che non sono sicuramente adeguate nè al lavoro nè, tantomeno, agli accordi stabiliti preliminarmente. In altre circostanze, avviene il contrario e a seguito di un accordo per l’asfaltatura di un determinato metraggio, dopo aver riposto una piccola quantità di catrame, asseriscono di averlo terminato e di passare il giorno dopo, falsamente. In entrambi i modus operandi adottati, le vittime vengono truffate di diverse migliaia di euro.Durante la mattinata odierna, un commerciante di Matelica è stato contattato da un uomo di origine anglosassone il quale, esprimendosi in italiano stentato, gli prospettava la possibilità di asfaltare il piazzale antistante la sua ditta asserendo di avere la necessità di smaltire una rimanenza di bitume derivante da un analogo lavoro effettuato in un altro cantiere. L’imprenditore, però, fiutando che potesse trattarsi di un inganno, ha contattato il 112 della Compagnia Carabinieri di Camerino, diretta dal Capitano Vincenzo Orlando, il cui rapido intervento ha permesso di individuare e bloccare un furgone Ford Transit con targa irlandese con a bordo 6 stranieri, un 42enne irlandese e cinque polacchi di età compresa tra i 28 ed i 36 anni, tutti in Italia senza fissa dimora. Tuttavia, all’atto dell’arrivo dei Carabinieri della Stazione di Matelica, l’uomo che aveva dapprima parlato con l’imprenditore e che quindi aveva posto in essere l’iniziale attività truffaldina, è riuscito a dileguarsi a bordo di un’autovettura Renault Clio di colore nero con targa francese. Per tutto il “team” di operai pronto ad effettuare i lavori è scattata la denuncia per tentata truffa aggravata ed il foglio di via obbligatorio per il Comune di Matelica, mentre sono in corso ulteriori accertamenti per individuare il complice che è riuscito a fuggire.L’invito resta, ovviamente, quello di fare attenzione e, nel caso ci si imbattesse in tali proposte, di prendere immediato contatto con il 112.
Si è spento a 82 anni per un infarto, nella notte, Luigi Mattucci, nato a Macerata, vissuto per molti anni a Torino, ma poi richiamato nelle Marche dalla bellezza di Cingoli. Fine conoscitore della comunicazione e una carriera, sempre in ascesa, in Rai, prima di andare in pensione, ha ricoperto - quale ultimo incarico - la poltrona di direttore di RaiSat.Nato, un po' per caso, a Macerata, perché da alcuni anni il padre ricopriva il ruolo di segretario all'università di Macerata. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, cambio di vita per la famiglia Mattucci, quando il Politecnico di Torino decide di assumere il padre di Luigi. Mattucci, socialista da sempre, amico di Bettino Craxi, è stato anche compagno di Liceo del futuro cardinale Tarcisio Bertone. I tecnicismi tipici degli ingegneri, gli stavano decisamente stretti. E, quindi, la vera svolta della sua vita arriva con l'ingresso in Rai nel 1958, prima in Piemonte e poi, una carriera repentina e sempre in ascesa, fino ad arrivare alla Direzione generale fino a chiudere come direttore di RaiSat. Nel frattempo, Luigi Mattucci aveva trovato, comunque, il tempo di rimanere in ambito accademico, insegnando per un paio di anni all'università di Macerata, facoltà di Scienze della comunicazione. <Luigi - racconta Anna Smorlesi, moglie del dottor Paolo Lampa - è sempre rimasto profondamente attaccato alla Regione di nascita, tanto da decidere di acquistare una casa a Cingoli, in località Troviggiano. L'abitazione gliela abbiamo venduta io e mio marito>. Proprio la signora Anna, questa mattina, ha scoperto il corpo esanime dell'amico. "Sono passata intorno alle 8:30 e l'ho trovato morto". Allertati i soccorsi, sul posto è giunta un'ambulanza del 118, insieme ai carabinieri della locale stazione. I sanitari hanno constatato il decesso avvenuto per un arresto cardio-circolatorio in conseguenza di un infarto. "Ieri sera, 26 luglio, intorno alle 19:30 abbiamo parlato per l'ultima volta. Era entusiasta di completare tutti i preparativi per il matrimonio della figlia, Luisa, previsto per sabato 30 luglio, nella chiesa di Troviggiano. Era rimasto solo, da ieri mattina, proprio perché la figlia era andata a Roma ad accogliere i suoceri che stavano atterrando da San Paolo del Brasile". I figli, oltre a Luisa, anche Dino, sono in arrivo a Cingoli. A seguito dell'autorizzazione del magistrato, è stato possibile fissare i funerali dell'82enne che si svolgeranno venerdì 29 luglio alle 10 nella chiesa di Troviggiano. Il feretro sarà, quindi, tumulato nel cimitero della località cingolana, accanto alla tomba della moglie, scomparsa l'anno scorso.
Si è spenta la notte scorsa all'ospedale di Macerata Maria Toni, amministratore unico della ditta Toma di Appignano, azienda produttrice di divise professionali. Maria Toni è stata la fondatrice dell'azienda: il nome Toma è infatti l'acronimo delle prime due sillabe del suo nome.La signora Maria è stata anche la prima maceratese che si iscrisse oltre 40 anni fa a Confindustria Macerata, una pioniera delle quote rosa in un ambiente all'epoca diffidente verso le self made women. Accanto a lei il figlio Gianni Marcone che, nel 1986, ha assunto la direzione commerciale dell'azienda per conquistare i nuovi mercati stranieri che oggi costituiscono una fetta significativa del fatturato. Nel 2009 Maria Toni venne insignita del titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Napolitano.In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l'azienda ha espresso il proprio cordoglio: "È con profondo dolore che comunichiamo che la scorsa notte è venuta a mancare la signora Maria Toni, la fondatrice della nostra azienda. Per questo la nostra attività resterà chiusa per lutto, nel pomeriggio di oggi e nell’intera giornata di domani 28 luglio 2016. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno manifestando affetto e cordoglio in queste ore".I funerali sono in programma per domani, giovedì 28 luglio, alle ore 10, nella Chiesa di San Giovanni Battista ad Appignano.
Ancora un raid dei ladri ai danni di un'azienda. A colpire, la notte scorsa, i soliti ignoti che hanno preso di mira una ditta di Pollenza, ora parzialmente in disuso e priva di sistemi di allarme. I malviventi hanno avuto gioco piuttosto facile, quindi, nel rubare materiale per la lavorazione di alimenti e attrezzi da lavoro, per un valore di alcune migliaia di euro.Ad accorgersi di quanto accaduto, è stato il proprietario dell'azienda questa mattina quando ha notato segni di effrazione alle porte di ingresso e ha avvertito i carabinieri di Pollenza che hanno dato avvio alle indagini.
Raid sulle auto in sosta nella zona di San Marone intorno alle 15.30 di oggi. Un uomo ha sfondato i finestrini di diversi mezzi parcheggiati per rubare quanto c'era all'interno. Almeno cinque le auto colpite dal malvivente che è stato colto sul fatto da un cittadino. L'uomo ha provato a rincorrerlo, ma ad attendere il ladro, poco distante c'era un complice con una macchina sulla quale i due si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Ingenti i danni subiti alle auto subiti dalle malcapitate vittime, nessuna delle quali aveva lasciato oggetti di valore dentro i mezzi ma che non sono state risparmiate dal raid dei due malviventi.
L'autista di un furgone è finito in ospedale a seguito di un singolare incidente verificatosi intorno alle 16.30 a Civitanova nel sottopasso della Castellara.L'uomo, mentre era alla guida del mezzo, ha cercato di imboccare un sottopasso rivelatosi troppo basso rispetto al furgone che, così, è andato a incastrarsi dopo aver sbattuto contro il bordo inferiore del tunnel. Nel contraccolpo, l'autista è rimasto ferito e per lui si sono rese necessarie le cure in ospedale a Civitanova. Vista la gravità delle sue condizioni, per l'uomo, un 43enne, si è reso necessario il trasferimento a Torrette.Durante le fasi di rimozione del furgone, il traffico veicolare ha subito inevitabili rallentamenti.
A casa faceva decisamente troppo caldo e così, malgrado fosse ristretto agli arresti domiciliari, decide di andarsene al bar con gli amici. Ma i carabinieri lo scoprono e lo arrestano di nuovo. Così come era successo, per lo stesso identico motivo, non più di due settimane fa.L'evasore "seriale" è un 23enne sottoposto al regime dei domiciliari a Corridonia. Il giovane è finito nuovamente in manette ieri sera, quando è stato rintracciato dai carabinieri di Monte San Giusto. Alla centrale del Comando dell'Arma di Macerata ieri sera arriva la segnalazione di una persona evasa dagli arresti domiciliari e subito sono partite le ricerche.I carabinieri di Monte San Giusto, si mettono subito all’opera e, nei pressi di un bar della zona, riconoscono il soggetto segnalato. Il 23enne, ormai abituato a sentirsi scattare le manette ai polsi, non ha opposto alcuna resistenza. Oggi è in programma l'udienza di convalida presso il tribunale di Macerata.Come detto, il giovane era stato già arrestato, sempre dai carabinieri di Monte San Giusto, circa 2 settimane fa per lo stesso reato.
Un giovane è stato salvato mentre stava per annegare questa mattina nelle acque di fronte allo stabilimento balneare Hosvi di Civitanova Marche.Il ragazzo, un 22enne residente a Macerata, si è tuffato per raggiungere a nuoto gli scogli, ma improvvisamente, forse a causa di un attacco di panico, ha rischiato di affogare. Il giovane è stato subito soccorso dai due bagnini dello stabilimento balneare che l'hanno riportato a riva. Poi ha ricevuto le cure dalla Croce Verde accorsa sul luogo. Il ragazzo, di origine egiziana, è stato trasportato all'ospedale di Civitanova per ulteriori accertamenti: le sue condizioni sono serie.
Un maxi colpo da 60 mila euro. E' questo il bottino che una banda di malviventi è riuscito a portarsi a casa domenica scorsa, dopo che i malviventi sono penetrati in una villa di Civitanova Alta e si sono appropriati dei gioielli custoditi nella cassaforte.I banditi, sulle cui tracce si trovano le forze dell'ordine, sono entrati nella casa intorno alle 18, quando non c'era nessuno. Una volta dentro la villa, passando per una finestra del primo piano, hanno concentrato la loro attenzione esclusivamente sulla cassaforte che si trovava in camera da letto, senza cercare soldi o altri oggetti di valore in altre stanza. Tutto farebbe pensare a un piano già studiato e i ladri siano andati, per così dire, "a colpo sicuro". Secondo le indagini sono entrati e usciti dalla villa, sita in contrada San Domenico, in un lasso di tempo molto breve in modo da lasciare il minor numero possibile di tracce.
Incidente stradale questo pomeriggio, intorno alle 18, a Recanati, all'altezza di contrada Chiarino. A scontrarsi frontalmente, una Fiat 500 XL con a bordo un uomo e una Fiat Panda con all'interno due ragazze. Uno scontro violento in cui hanno avuto la peggio le due giovani che sono state trasportate all'ospedale di Civitanova Marche dove i medici hanno riscontrato diversi traumi. Non sono, comunque, in pericolo di vita. Illeso il conducente della Fiat 500 XL.Sul posto, allertati da alcuni automobilisti in transito, sono arrivati i vigili del fuoco e la polizia stradale. Come da prassi, l'uomo al controllo con l'etilometro che ha dato esito negativo.Disagi e rallentamenti alla circolazione inevitabili si sono registrati durante i rilievi per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e per rimuovere i mezzi dalla sede stradale.
Orgogliosamente sottolinea di non aver partecipato alla firma del protocollo d'intesa con il quale stamattina, in Prefettura, alla presenza del sottosegretario con delega alla pubblica sicurezza Bocci, i sindaci della provincia di Macerata hanno sottoscritto l'impegno affinchè banche e associazioni di categoria vengano incontro ai cittadini che decidono di investire nella cosiddetta sicurezza passiva per difendersi dai furti in abitazione (qui). Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini anche stavolta mette l'accento sulle difficoltà del territorio a respingere un numero sempre maggiore di atti predatori e definisce l'iniziativa di questa mattina "uno spot al renzismo con il sigillo della Prefettura e dei Sindaci"."Nell’ultimo anno c’è stata la triplicazione dei furti nelle abitazioni nelle Marche. Il Procuratore generale" dice Saltamartini "ha lanciato l’allarme di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. L’organico delle Forze dell’Ordine è ridotto all’osso e sempre di più i cittadini ricorrono al fai da te. Aumentano i cittadini che sostengono la modifica dell’articolo 52 del codice penale sulla difesa legittima. Sono in aumento i timori che anche l’Italia possa essere colpita da atti di terrorismo. I Sindacati dei poliziotti lanciano l’allarme sulla scarsità delle risorse esistenti per affrontare i rischi di un attacco terroristico agli obiettivi sensibili e il Ministero dell’Interno dispone l’obbligo di circolare armati anche se liberi dal servizio. C’è n’è quanto basta affinchè il Sottosegretario Bocci con delega della pubblica sicurezza avesse portato nell’incontro con i Sindaci a Macerata quelle risposte che da mesi, invano, abbiamo chiesto: il collegamento delle telecamere dei Comuni con la Banca dati del Ministero dell’Interno per prevenire reati o atti di terrorismo e consentire alle Forze dell’Ordine di intervenire tempestivamente; l’unificazione dei numeri di emergenza soprattutto tra polizia e carabinieri ed evitare la dispersione delle risorse (poche) disponibili; l’impiego della polizia municipale dei Comuni nei controlli coordinati del territorio ed aumentare l’ombrello protettivo sulla sicurezza urbana e non; risposte sul ripianamento organico di polizia e carabinieri che viaggiano con organici non più giovani ma soprattutto depauperati del 20-30%.Nulla di tutto questo.Dopo quello sul "controllo del vicinato", una specie di avanguardia senza mezzi, cultura e preparazione affidata ai cittadini, questo è il secondo protocollo innovativo in materia di "sicurezza fai te": lo sconto sull'interesse dei mutui per l’acquisto dei sistemi di allarme.Alla firma c’erano tutti: associazioni di imprese, banche e soprattutto tutti i Sindaci (meno uno) della Provincia di Macerata. Ma se anche le Istituzioni come la Prefettura praticano il Renzismo, allora per l’Italia e per i cittadini c’è poco da fare.Rileggendo solo i fatti di reato degli ultimi giorni sono assalito da un senso di frustrazione profonda se penso che queste sono le Istituzioni che devono governare fenomeno così complessi come quelli di cui ci occupiamo.Spero vivamente di sbagliare e spero per non abusare di una formula del bar dello sport secondo cui potremmo anche essere "alla frutta". In quel caso" conclude Saltamartini "la responsabilità è solo di chi nelle urne ha scelto la mia, come le altre persone a rappresentarle".
Scatta l'allarme sul telefonino del titolare di un'azienda e due ladri vengono colti sul fatto. E' successo ieri pomeriggio, quando i carabinieri della Stazione di Appignano, in collaborazione con i colleghi del Norm, hanno denunciato per furto due cittadini albanesi, un 43enne già conosciuto e un 45enne incensurato.I due malviventi, entrambi residenti fuori provincia, si erano introdotti all’interno di una fabbrica della zona di Appignano, approfittando di una porta che era rimasta aperta. Nel pomeriggio di ieri il titolare dell’azienda, ha ricevuto il segnale d’allarme e ha subito contattato i carabinieri. Sul posto sono giunte sia la pattuglia di Appignano che quella del Radiomobile che hanno sorpreso i due uomini con diversi attrezzi da lavoro che stavano per portarsi via. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. Ora i due dovranno rispondere alla magistratura maceratese di furto in concorso.