Una scossa di magnitudo 2.9 è stata distintamente avvertita dalle popolazioni colpite duramente dal terremoto nei mesi scorsi.
I sismografi hanno registrato la scossa alle 19.18 con una profondità di appena otto chilometri. L'epicentro è stato localizzato fra Pieve Torina, Pievebovigliana e Muccia. Non si registrano danni a cose o persone.
Un altro arresto per droga nel giro di pochi giorni. Questa volta i Carabinieri della compagnia di Civitanova hanno fatto irruzione ieri in tarda serata nell’abitazione di un uomo, V.M., di 56 anni della zona. L'uomo era da tempo tenuto sotto controllo dai militari.
All’interno della casa hanno trovato 8 grammi di cocaina, un bilancino e materiale per il confezionamento, oltre a 5.700 euro probabile provenienza di traffici illeciti.
L’uomo, già conosciuto alle autorità, si trova ora agli arresti domiciliari.
Momenti di grande apprensione e paura sabato sera prima sul treno Pescara - Foggia e poi in centro a Porto Recanati.
A seminare il panico, un 34enne originario di Foggia, senza fissa dimora. L'uomo si trovava sul treno, quando improvvisamente ha iniziato a girovagare per i diversi vagoni agitando un taglierino e urlando di voler ammazzare diverse persone.
Quando, intorno alle 21, il treno si è fermato alla stazione di Porto Recanati, il 34enne è sceso e si è calato una calza nera sul viso, dirigendosi verso corso Matteotti. Comprensibile lo spavento di chi se lo è trovato davanti e inevitabilmente alla fine qualcuno ha chiamato i carabinieri. Nel frattempo, l'uomo si era fermato in un locale per bere qualcosa e si stava nuovamente dirigendo verso la stazione.
Quando i carabinieri sono arrivati, lo hanno fermato e portato in caserma per tutti gli accertamenti di rito. Se l'è cavata con una denuncia a piede libero per minacce aggravate e possesso ingiustificato di arma bianca.
Una serata da dimenticare quella di ieri per gli abitanti della piazzetta di Via Conchiglia che, come spesso accade, si trovano a far fronte ad episodi che quando va bene si limitano alla maleducazione ma che ieri sera sono sfociati addirittura nel vandalismo.Una residente, sfinita da episodi che si verificano con cadenza quasi regolare, tutti i martedì e sabato, ci racconta quello che ha vissuto ieri sera verso mezzanotte e mezza: "Erano cinque ragazzi poco più che 20enni, vestiti casual con giacca sportiva con cappuccio e scarpe da tennis, uno con le scarpe rosse, oltre ad avere urinato all'angolo della casa, ha preso la grondaia e si è divertito più volte a piegarla, cercando di staccarla, senza riuscirci per fortuna. Hanno inneggiato più volte cori razzisti e di morte verso abitanti di Fermo e poi, dopo aver spaccato varie bottiglie e bicchieri se ne sono andati. Il tutto mentre nella piazzetta c'era tutta quella gente. Erano tutti italiani e dall'accento, se non civitanovesi, erano comunque di qui nei dintorni".Continua poi la ragazza: "Da un mese, per cercare in qualche modo di proteggersi, gli abitanti di quel palazzo hanno fatto installare una telecamera che dà sull'ingresso ma questi delinquenti se ne sono infischiati. Gli anziani hanno paura, si chiudono in casa e il giorno dopo puliscono lo schifo, mi pare strano che nessuno abbia inoltrato domande di protesta".La situazione è veramente al limite ed anche se i residenti non sono organizzati come quelli vicini al Donoma, i problemi con cui devono convivere sono per assurdo quasi maggiori, perché la discoteca almeno è chiusa d'estate.Più o meno negli stessi istanti, qualche minuto dopo, una ragazza è caduta a terra vicino al bar della piazzetta, affollatissimo in quel momento, rendendo necessario l'intervento del 118. Non sappiamo se abbia avuto un malore o se sia scivolata ma è sembrata comunque vigile mentre gli amici si stavano prendendo cura di lei, nell'attesa dell'ambilanza.
"Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l'Italia: basta parole, vogliamo dei fatti". E' il messaggio lanciato nel corso di un presidio davanti a Montecitorio dai comitati delle zone terremotate del centro Italia, tra cui 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. Arrivati con fischietti e striscioni, dicono, dalle 4 regioni colpite in rappresentanza di 131 comuni, i portavoce del presidio lamentano scarsa concretezza nella macchina della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione. Nulla è operativo, i decreti non sono attuativi - spiegano - manca la volontà. In sette mesi hanno portato 25 container travestiti da casette, e hanno fatto pure la sfilata. Non ci sono gli aiuti alle imprese. La scorsa settimana Gentiloni ha parlato di cose che non esistono: il miliardo l'anno nel decreto non c'è. Siamo stanchi di parole: se non otterremo risultati concreti bloccheremo il Paese".
La manifestazione (dal titolo 'La ri-scossa dei terremotati'), riferiscono i portavoce, si è svolta in contemporanea in 10 Comuni del cratere: "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - dicono ancora al microfono - Non ci dite che non ci stanno i soldi, perché per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio. Queste persone non meritano più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi". Tra le felpe di Amatrice e Accumoli e le magliette 'Daje Marche', c'erano striscioni contro la rivista Charlie Hebdo (che pubblicò una discussa vignetta sul terremoto), o 'Abbandonati da 37 mesi senza casa, lavoro e soldi'. In piazza anche dei figuranti in abiti dell'Antica Roma: "Noi - si legge nel loro cartello, abbiamo costruito il Pantheon in 330 giorni: voi in 7 mesi che avete fatto?".
I manifestanti hanno bloccato la SS 'Salaria' a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, dove c'erano circa 200 persone. Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme erano presenti delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore" le scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
"Sono solidale con la protesta in corso in queste ore nei luoghi del cratere sismico". Lo dice all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. Una protesta che condivido, contro un'eccessiva burocratizzazione del sistema che è alla ricerca di una procedura perfetta e, intanto, la mia terra muore". Una protesta - aggiunge - "contro la miriade di procedure per i moduli commerciali, che non possono essere evase. Contro l'enormità degli atti necessari per procedere alle demolizioni". In qualità di presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino (Comuni di Fiastra, Serravalle del Chienti, Muccia, Pieve Torina e Camerino), Gentilucci intanto ha scritto al prefetto di Macerata Roberta Preziotti per evitare l'ulteriore spostamento degli sfollati dai camping e hotel della costa.
Intanto, proprio stamattina è iniziata la demolizione della scuola di Pieve Torina, dove si si comincia a pensare alla ricostruzione. "C'è speranza che la nuova scuola possa essere pronta per il 12 settembre, ospiterà 120 ragazzini - dice il sindaco Alessandro Gentilucci -. Intanto stiamo lavorando per il primo step della nuova sede. Abbiamo anche iniziato a ridurre la zona rossa".
"Invito i colleghi sindaci dei Comuni veramente terremotati della provincia di Macerata a restituire insieme a me le fasce tricolori al prefetto perché è impossibile pagare le ditte che hanno eseguito per le amministrazioni comunali lavori anche importanti". E' l'appello di Luca Giuseppetti, primo cittadino di Caldarola (Macerata), il cui territorio "è zona rossa al 60%, di cui il 90% pesantemente danneggiato". "Ci siamo sobbarcati i problemi dei cittadini e anche delle imprese - si sfoga con l'ANSA nel giorno della protesta dei comitati dei terremotati -. Qui ci sono delle aziende locali che hanno fatto lavori importanti per la preparazione delle aree per le casette". "Il Comune ha fatto delle anticipazioni di cassa, ma le nostre risorse sono limitate - spiega -, avremo dato sì e no il 10% delle somme dovute. Se lo Stato non interviene, queste ditte andranno 'a zampe all'aria. Finora ci sono stati soldi solo il Cas e per l'ospitalità degli sfollati".
Nel pomeriggio di venerdì, all’interno del complesso residenziale “River Village” di Porto Recanati, la Squadra Mobile della Questura di Macerata ha tratto in arresto un cittadino di origini pakistane di 27 anni sorpreso in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il soggetto, già tratto in arresto nel giugno del 2016 quando venne sorpreso in possesso di ben 22 ovuli di eroina, dopo essere stata scarcerato nel successivo mese di novembre, aveva ricominciato l’attività di spaccio nella zona in cui si trova il complesso residenziale River Village.
Considerata la pericolosità e i precedenti del giovane, gli uomini della Squadra Mobile nel pomeriggio di ieri con uno stratagemma sono riusciti ad individuare l’appartamento dove si trovava e ad entrare all’interno dove è stata svolta una perquisizione.
Nella circostanza, all’interno del taschino della camicia che il pakistano indossava sono state rinvenute otto bustine termosaldate contenenti in totale otto grammi di eroina pronte ad essere spacciate, mentre all’interno dell’appartamento, nascosto all’interno di un armadio, veniva rinvenuto un altro involucro in plastica contenente altre due buste termosaldate con all’interno eroina pari a circa 12 grammi, oltre ad un altro quantitativo di sostanza da taglio rinvenuto sopra ad un mobile della cucina.
Le ricerche effettuate anche nella zona sottostante il terrazzo dell’appartamento perquisito, hanno consentito di rinvenire anche materiale solitamente utilizzato per il confezionamento delle dosi a dimostrazione dell’attività criminosa posta in essere dal pakistano, oltre ad alcuni oggetti ritenuti utili al prosieguo dell’attività di indagine.
L’uomo è stato tratto in arresto e ristretto presso il carcere di Ancona-Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Cordoglio a Tolentino per la scomparsa di Daniela Sara Melchiorri. Aveva 62 anni e da cinque combatteva contro una tremenda malattia che nella notte fra mercoledì e giovedì non le ha lasciato scampo. Era sposata con Gioele Corsalini: entrambi sono molto stimati e conosciuti in città dove insieme gestivano un'agenzia assicurativa e si occupavano del Bimby.
Il funerale si svolgerà sabato mattina con funzione religiosa (evangelica pentecostale) nella loro abitazione di via Romolo Cerini. Si prevede un grande afflusso di persone da fuori città e i parenti si scusano anticipatamente per gli eventuali disagi che potranno sorgere.
Incendio di sterpaglie intorno alle 17.30 di oggi a Macerata, in contrada Fontescodella.
L'incendio, a causa del vento si era propagato rapidamente arrivando a lambire il muro di cinta di una abitazione vicina. L’intervento dei Vigili del Fuoco è valso allo spegnimento dell’incendio e alla bonifica dell’area interessata di circa un ettaro. Non si registrano persone ferite o danni a strutture.
Al lavoro sette unità della sede centrale dei Vigili del Fuoco di Macerata con un'autopompa e un'autobotte.
Almeno una decina di persone si sono affrontate a calci, pugni e bottigliate nella notte fra giovedì e venerdì in via Gramsci a Macerata. I fatti sono iniziati all'interno di un locale, dove tre gruppetti di altrettante etnie, per motivi ancora da accertare, hanno iniziato a litigare fino ad arrivare alle mani.
I facinorosi sono stati allontanati dal locale, ma hanno proseguito la rissa in strada, colpendosi anche a bottigliate, fin quando qualcuno non ha chiamato i carabinieri. Alla vista delle divise, hanno provato a dileguarsi, ma alcuni di loro sono stati raggiunti e identificati. La loro posizione è al vaglio degli investigatori. Da quanto si è appreso, in diversi sarebbero rimasti feriti, in maniera non grave, ma nessuno è passato per il pronto soccorso dell'ospedale del capoluogo.
Spettacolare incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze per i protagonisti, nel primo pomeriggio di oggi in località Bachero di Cingoli una Honda Civic è uscita di strada per causa ancora in corso di accertamento sradicando l’insegna e le utenze elettriche ed idriche del ristorante “Antonia”.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Apiro per la messa in sicurezza dell'auto e delle utenze del ristorante
La brutta vicenda di Mirko Rocco, raccontata ieri (leggi qui) è purtroppo una delle tante storie di cronaca che di questi tempi prendono sempre più spazio nei giornali e nei tg.
Ma a volte da un episodio di nera può nascere anche una notizia che ridona un po’ di luce, fornita dalla solidarietà che nasce spontanea. Proprio dopo aver letto l’articolo di Picchio News sull’aggressione dell’imbianchino, il signor C. L. ha subito collegato che il ragazzo aggredito da ignoti era l'affittuario della sua abitazione di Ripe San Ginesio.
Il padrone di casa, senza esitazione ha subito contattato Mirko e, tenendo presente la terribile situazione che stava vivendo, gli ha comunicato che per il mese corrente gli avrebbe sospeso l’affitto, così da rendere meno duro affrontare questo periodo e permettere al ragazzo di riprendersi dalla violenta aggressione subita.
Nel tardo pomeriggio di ieri, in Porto Recanati nei pressi della stazione ferroviaria, personale dipendente, nell’ambito di programmati servizi finalizzati a contrastare il fenomeno della commercializzazione di sostanze stupefacenti, in attuazione di direttive ministeriali a livello nazionale e delle riunioni di coordinamento tenutesi in Prefettura tra tutte le Forze di Polizia sulla situazione di Porto Recanati, traeva in arresto un giovane cittadino italiano di anni 25, perché ritenuto responsabile del delitto di detenzione di una ingente quantità di sostanza stupefacente a fini di spaccio e della detenzione abusiva di due armi di cui una clandestina con matricola abrasa.
Gli investigatori, nella giornata di ieri ponevano l’attenzione su di un giovane che secondo notizie apprese sul territorio era considerato una persona dedita in maniera stabile e continuativa allo spaccio al minuto di hashish e cocaina. Dopo i dovuti ed opportuni accertamenti, nel pomeriggio di ieri, avendo avuto contezza dell’identità del soggetto ed individuato l’esatto domicilio dello stesso, sito in Porto Recanati, si è proceduto alla perquisizione locale allo scopo di verificare la genuinità delle notizie investigative.
La perquisizione ha permesso di trovare all’interno di un bagnetto nella disponibilità dell’odierno arrestato, all’interno di una cassettiera in vimini, un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, del tipo hashish e cocaina, hashish kg 2,340 circa suddiviso in panetti da 100 gr. circa ciascuno e numerosi ovuli del peso di gr.10 circa ognuno, sostanza stupefacente del tipo cocaina, peraltro di eccellente qualità del peso di gr. 118,00 circa, un bilancino di precisione perfettamente funzionante, alcune dosi di cocaina già confezionate, una di hashish nonchè una pistola marca Bernardelli cal.22 con matricola abrasa completa di caricatore caricato con nove colpi ed una scatola di colpi contenente 41 cartucce del medesimo calibro, diversi telefoni cellulari e 3 coltelli.
Allo stesso tempo, all’interno della camera da letto veniva trovato, all’interno di una cassettina in metallo un ulteriore piccolo quantitativo di marjiuana, e anche, nascosto sotto il letto, un fucile da caccia marca Beretta cal.12, privo di munizionamento, illegalmente detenuto.
La perquisizione è stata fatta inizialmente senza la presenza del giovane arrestato, ma alla presenza dei propri familiari. Pertanto dopo il ritrovamento delle armi e della droga mentre la perquisizione era ancora in corso una pattuglia si poneva alla ricerca del giovane, che veniva successivamente rintracciato lungo il corso Matteotti di Porto Recanati all’altezza del viale della Stazione, mentre era in compagnia di altri giovani. Prontamente fermato ed identificato avuta certezza sull’identità, veniva quindi perquisito e notiziato dell’arresto nella circostanza veniva trovato in possesso ulteriori di due telefoni cellulari, nonché della somma di euro 500 in banconote di vario taglio, sottoposta a sequestro poiché ritenuta provento della illecita attività dallo stesso condotta.
(Foto Ludovica Scatola)
Un incidente stasera, intorno alle 21.13, lungo la strada provinciale nel comune di Treia, ha visto coinvolte due auto.
L’intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco, di Macerata e Civitanova, è servito per soccorrere le tre persone coinvolte, ferite lievemente.
Rubavano la merce nelle Marche per poi smerciarla nel Gargano. La banda, composta da dieci persone, tutte originarie del Foggiano, è stata sgominata dai carabinieri di Osimo, dopo mesi di indagini partite da furti di vario materiale e rapine messi a segno tra luglio 2016 e gennaio 2017: colpi in ditte di autocarri e mobili antichi, distributori di carburante o di sigarette, da cui veniva prelevato denaro, ma anche furti di stufe a pellet, pneumatici, generi alimentari, bobine di rame a Ancona, Jesi, Osimo, Montemarciano, Morrovalle, Camerano, Treia, Recanati, Sarnano, Macerata, per un ammontare complessivo di 1,5 milioni di euro.
Associazione a delinquere, furto aggravato continuato in concorso, rapina e riciclaggio i reati contestati al termine dell'operazione 'Gargano'. Il Gip del Tribunale di Ancona ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per sei persone, mentre per altre quattro sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (ANSA).
Aggredito e rapinato mentre sta chiudendo il furgone. E' successo ieri intorno alle 20 a Macerata, nella zona di Fonte Maggiore.
Protagonista involontario del brutto episodio di cronaca, Mirko Rocco, giovane imbianchino di Appignano. Mirko stava chiudendo il furgone per andare a fare un preventivo di lavoro, quando improvvisamente è stato aggredito alle spalle. Il giovane è stato preso a pugni all'altezza della tempia destra, fin quando è caduto a terra e ha perso i sensi. I malviventi gli hanno portato via il portafogli con all'interno 320 euro, il bancomat, le carte di credito e tutti i documenti.
Il fatto è stato denunciato ai carabinieri di Macerata che hanno aperto le indagini su questo inquietante episodio.
Aveva attrezzato all'interno della sua abitazione una replica di un supermercato con merce, molto probabilmente, mai passata regolarmente per le casse dei negozi da dove era stata presa.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata, così, hanno denunciato un uomo di 45 anni del capoluogo con le accuse di furto e ricettazione.
La vicenda inizia mercoledì mattina, quando un militare del reparto Operativo, libero dal servizio, si trova in un supermercato e nota un uomo che, con circospezione si avvicina agli scaffali e preleva merce, ma alla fine non paga.
Il carabiniere, che aveva seguito le mosse del soggetto sospetto, così lo ferma e chiede l'intervento dei colleghi del Nucleo Radiomobile. L’uomo, già noto alle aule di giustizia, aveva rubato merce alimentare per circa trenta euro. La refurtiva è stata subito restituita ai legittimi proprietari.
Ma i carabinieri hanno voluto approfondire la storia e così hanno fatto “visita” all’abitazione del personaggio, scoprendo un frigorifero pieno di cibarie, uno scaffale carico di merce per l’igiene ed anche uno spazio dedicato al bricolage, tutta merce nuova della cui provenienza l'uomo non ha saputo fornire spiegazioni.
Sono in corso accertamenti per risalire ai negozi dai quali la merce è stata prelevata.
Un 44enne di Macerata, già noto alle forze di polizia, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Apiro per furto di energia elettrica
A seguito di accurate indagini, i militari hanno accertato che l'uomo "illuminava" il proprio appartamento con corrente elettrica che arrivava indebitamente da un contatore Enel nei pressi della sua abitazione.
I carabinieri con l'approvazione del personale Enel hanno verificato che il soggetto aveva creato un by-pass forzando uno strumento, in modo tale che la corrente venisse opportunamente deviata sulla propria abitazione senza spese a suo carico.
L'uomo è stato colto in flagranza di reato e posto agli arresti domiciliari. La situazione del contatore è stata ripristinata. Sono in corso le verifiche per accertare il quantitativo di corrente prelevata dallo "scaltro" utente in modo tale da poterla monetizzareall'Enel.
Sabato primo aprile il Comitato Spontaneo "Quelli che il Terremoto" e il Comitato "La Terra Trema noi no" scenderanno uniti in piazza a Roma ed in altri stalli lungo il cratere "per denunciare i ritardi, le lacune, l'assenza di una gestione puntuale ed efficace che negli ultimi 7 mesi ha aggravato la ferita invece di sanarla".
Per dare ulteriore voce alla protesta, e anche per sensibilizzare i cittadini a partecipare alla manifestazione, è stato realizzato anche un breve video.
"Dateci una mano, condividete questo video, #insiemejelafamo #laterratremanoinonoi non ci stiamo a venire dopo, ad essere sacrificabili, ad abbandonare le nostre terre. Questa lentezza, la burocrazia, stanno soffocando ogni speranza di rinascita.Sabato 1 aprile i comitati spontanei “quelli che il terremoto” e “la terra trema, noi no” manifesteranno a Roma: l’appuntamento è davanti a piazza Montecitorio, alle 10. Saremo presenti anche in 10 punti di raccolta lungo il cratere per denunciare la situazione vergognosa del centro italia.Ci Hanno detto non vi lasceremo soli, ma lo hanno fatto: nella maniera peggiore. Aiutateci a ad amplificare la nostra voce, condividete questo video, andate punti di raccolta più vicini a voi esponete gli striscioni di sostegno in ogni città e paese d’italia. Il cuore dell’italia vuole tornare a battere".
La manifestazione si svolgerà a partire dalle 10 a Montecitorio e nei 10 stalli individuati (Amatrice, Pieve Torina, Trisungo, Grisciano, Norcia, L’Aquila, Visso, Salvalagli di Gagliole, Tolentino e Porto Sant’Elpidio), dove le popolazioni si raccoglieranno per dar voce a questa protesta, pacifica, ma determinata al fine di chiedere un netto cambio di marcia nella gestione del post-sisma.
In numerose città italiane verranno esposti – in segno di solidarietà – gli striscioni dell’evento.
A Civitanova, per una incredibile coincidenza, nei due maggiori social cittadini, nello stesso istante, veniva pubblicata da una parte l'iniziativa di Vince Civitanova per un progetto di città a misura di bambino e dall'altra, la denuncia del furto subito proprio da un bambino.
La mamma di un piccolo di tre anni che verso mezzogiorno si trovava nei giardini della chiesa di San Gabriele, racconta infatti che mentre stavano giocando, hanno lasciato a poca distanza il monopattino per fare un po' di scivolo e di altalena ma poco dopo si sono accorti che era scomparso.
La cosa strana è che nei paraggi non c'era nessun altro bambino e a parte degli operai che stavano lavorando per la fibra ottica, si sono visti solo tre o quattro adulti attraversare i giardini. La donna non si capacita di come si possa rubare qualcosa ad un bimbo così piccolo e conclude scrivendo "Spero che chiunque lo ha ora possa adorarlo così come faceva il mio bambino".
Tra i commenti al post, qualcuno dice però di aver visto degli zingarelli nei giorni scorsi in quel posto, lasciando intendere come forse non sia stato un adulto a sottrarre il giocattolo.
I carabinieri del Nucleo radiomobile di Macerata hanno denunciato un uomo, M.M. di 48 anni, originario della Campania ma residente in provincia di Macerata, già noto alle forze di polizia, per furto aggravato.
Nel tardo pomeriggio di martedì, alla centrale operativa del Comando provinciale dei militari è arrivata una telefonata che segnalava un furto ai danni di un'auto parcheggiata in via Trieste a Macerata.
All'auto era stato spaccato un vetro per rubare la borsa contenuta all'interno. I carabinieri, raggiunta la zona e acquisite le informazioni dalla vittima del furto e da alcuni testimoni, grazie anche alle indicazioni di un agente della polizia municipale che aveva raccolto le prime notizie nell’immediatezza dei fatti, si sono messi alla ricerca del soggetto indicato come possibile autore della spaccata.
L’uomo è stato rintracciato poco dopo all’interno della stazione ferroviaria mentre attendeva il treno. Addosso gli è stata trovata parte del denaro contenuto nella borsa che, da controlli svolti nelle vicinanze, è stata rinvenuta in un cassonetto dei rifiuti. Purtroppo dell’altro denaro nessuna traccia.
La vittima ha ringraziato sentitamente i carabinieri per essere potuta rientrare in possesso di parte della somma che gli era stata rubata..
Sono in corso ulteriori accertamenti considerato che nella zona dove è avvenuto il furto, già nei giorni scorsi si erano registrate segnalazioni di analoghi episodi.