Cronaca

Luigi Andreani non ce l'ha fatta: fatale una malattia, si spegne a 68 anni

Luigi Andreani non ce l'ha fatta: fatale una malattia, si spegne a 68 anni

Montelupone e Macerata in lutto per la scomparsa di Lugi Andreani. Fatale una brutta malattia che lo aveva colpito da qualche mese. L'uomo, montegiorgese di origine, si è spento questa mattina, all'età di 68 anni, presso la clinica Villa dei Pini a Civitanova. La camera ardente sarà allestita presso la camera mortuaria dell'ospedale di Macerata, mentre i funerali si svolgeranno venerdì 28 aprile alle ore 15:30 presso la Chiesa dell'Immacolata a Macerata.  "Gigi", come lo chiamavamo tutti, era una forza della natura con tanta voglia di godersi la vita. Lavorava in Banca Mediolanum da 38 anni. Stimato e apprezzato dai suoi clienti che si affidavano a lui da molti anni, nonché dai suoi colleghi, alcuni dei quali sono stati avviati in Banca Mediolanum proprio grazie al suo supporto. Appassionato di musica e arte in tutte le sue forme fin da ragazzo. I suoi racconti di gioventù e politica hanno intrattenuto e divertito in molte occasioni i suoi amici e colleghi, mentre nei suoi occhi si leggeva la gioia di condividere le sue esperienze passate. Viveva da diversi anni nella sua amata casa di campagna nel comune di Montelupone. Lascia la splendida moglie Albina, che fino all'ultimo gli è stata vicino, Uliana e due meravigliose nipotine.     

27/04/2023 14:22
Macerata, fatture false per oltre 400mila euro: sotto sequestro finisce anche villa di lusso

Macerata, fatture false per oltre 400mila euro: sotto sequestro finisce anche villa di lusso

Fatture false per oltre 400mila euro: sequestrata anche una villa di lusso. Conclusa, dai finanzieri del Gruppo di Macerata, un’indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un’impresa di commercio all’ingrosso di cuoio e pelli, ora cessata.  L’attività investigativa ha preso avvio da una specifica delega conferita dall’autorità giudiziaria, finalizzata alla verifica di ipotesi di reato penal-tributarie e si è, quindi, sviluppata mediante il minuzioso esame della contabilità aziendale, nonché attraverso ulteriori riscontri operati sul campo. Dagli accertamenti di polizia giudiziaria è stato constatato che il soggetto investigato aveva, insolitamente, effettuato ingenti acquisti di pellame. In realtà, le relative fatture, emesse, per oltre 400mila euro, da un'altra società marchigiana, attenzionata da un reparto del Corpo, si sono rivelate del tutto false, utilizzate e registrate nella contabilità allo scopo di abbattere notevolmente la base imponibile soggetta a tassazione e versare, quindi, meno imposte. Nell'ambito dell'inchiesta, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, chiamato a giudicare, ha emesso – su richiesta della Procura della Repubblica - una misura cautelare reale, disponendo il sequestro, anche nella forma "per equivalente", di beni e valori, fino a concorrenza delle imposte evase, per oltre 265.000 euro. Al termine delle trasversali attività effettuate, gli investigatori hanno rinvenuto e posto sotto sequestro disponibilità finanziarie nonché una villa di particolare pregio situata nel comune di Anzio.  

27/04/2023 10:08
Lutto nel comune di Montecosaro per la morte del consigliere Fabrizio Perugini

Lutto nel comune di Montecosaro per la morte del consigliere Fabrizio Perugini

Il Comune di Montecosaro è in lutto per la morte del consigliere di minoranza Fabrizio Perugini. Direttore commerciale in un'azienda di commercio di prodotti siderurgici, aveva 55 anni e da tempo lottava contro una malattia. Era divenuto consigliere nel 2019 con la lista ‘Uniti per Montecosaro’. Il funerale si svolgerà questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa dell' Annunziata. La comunità intera si è stretta alla famiglia in questo grande dolore per la morte prematura del loro caro, anche tramite il messaggio del sindaco Reano Malaisi che, in rappresentanza dell'amministrazione, ha espresso cordoglio e vicinanza a nome di tutta la cittadinanza.  

27/04/2023 09:27
Petriolo nel dolore, incidente fatale: Marco Staffolani si spegne dopo 4 giorni di agonia

Petriolo nel dolore, incidente fatale: Marco Staffolani si spegne dopo 4 giorni di agonia

È morto all'ospedale di Macerata, dove era ricoverato da quattro giorni in condizioni gravissime Marco Staffolani, il motociclista di 44 anni di Petriolo che ha avuto un terribile schianto in moto sabato sera intorno alle 20:30, lungo la superstrada Val di Chienti poco prima dell'uscita di Morrovalle. Il 44enne è finito a terra mentre percorreva la superstrada facendo un terribile volo: la moto a distanza di centinaia di metri da dove l'uomo è stato soccorso, e il suo casco disintegrato. La polizia stradale di Macerata è ancora al lavoro per ricostruire con esattezza l'accaduto, anche attraverso l'ausilio di testimoni. Per la famiglia, che aveva già subito un grave lutto due anni fa, quando un altro fratello di Marco, Simone - 54 anni - aveva perso la vita in un tragico incidente stradale precipitando con un tir da un viadotto in Umbria, arriva un nuovo dolore. Lo stesso che avvolge tutta la comunità di Petriolo, piccolo comune dell'entroterra maceratese dove Marco abitava insieme alla sua famiglia. Ancora non è stata fissata la data delle esequie funebri. 

26/04/2023 21:10
Porto Recanati, evasione fiscale da 110 mila euro: maxi sequestro per un imprenditore edile

Porto Recanati, evasione fiscale da 110 mila euro: maxi sequestro per un imprenditore edile

Su disposizione della Procura della Repubblica di Macerata, le Fiamme Gialle di Porto Recanati hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca, equivalente per un importo di circa 110.000 euro, all’esito della sentenza emessa dal Tribunale di Macerata nei confronti di un imprenditore operante nel settore dell’edilizia, resosi responsabile di evasione fiscale. Il provvedimento di confisca, che ha carattere di irreversibilità, è stato eseguito dalla guardia di finanza in attuazione dell’accordo di collaborazione sottoscritto a marzo del 2015 tra Procura della Repubblica presso il Tribunale, direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate e il comando provinciale delle Fiamme Gialle maceratesi, finalizzato a rafforzare la collaborazione istituzionale per contrastare le forme più gravi di evasione fiscale. Nel caso in questione, l’attività discende da un accertamento compiuto dall’Agenzia delle Entrate di Macerata, la quale aveva accertato l’omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini dell’Iva, con conseguente evasione di imposta per un ammontare di circa110.000 euro, pertanto superiore alla soglia prevista affinché si concretizzi il reato. Dopo lo svolgimento di tutte le fasi del processo, il Tribunale di Macerata ha emesso la sentenza nei confronti dell’imprenditore, dichiarandolo colpevole del reato di omessa presentazione della dichiarazione Iva., condannandolo alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e 400 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Conseguentemente, sono stati delegati alla Tenenza di Porto Recanati tutti gli ulteriori accertamenti indispensabili per la ricostruzione della capacità patrimoniale e finanziaria del condannato, al termine dei quali, hanno sottoposto a confisca 12.500 custoditi in depositi bancari e un immobile, per un valore di 97.000 euro di proprietà dello stesso.  

26/04/2023 17:03
"Il Vaticano è stato fin troppo paziente": minacce a Pietro Orlandi in una lettera anonima

"Il Vaticano è stato fin troppo paziente": minacce a Pietro Orlandi in una lettera anonima

Martedì 25 aprile è stata pubblicata da Pietro Orlandi su Facebook una lettera scritta a mano, fatta pervenire all'indirizzo di sua madre che l'ha trovata nella sua cassetta delle lettere in Vaticano. Nel condividerne la foto, il fratello di Emanuela Orlandi ha scritto queste parole."Oggi nella cassetta della posta di mia madre in Vaticano è stata lasciata a mano questa lettera in una busta - si legge nel post -. La stupidità di chi l’ha lasciata e presumo scritta è che voleva far credere che fosse stata spedita da altra città, quindi fuori dal Vaticano, perché si è anche preoccupato di mettere un francobollo ma non c’è nessun timbro, quindi...Peccato lascia solo il nome Luciano Dei (sembra, ma probabilmente falso) e nessun contatto". "Questa è la conseguenza di chi ha voluto giocare a fare il giornalista. Mi si può offendere come vogliono, non mi interessa, ma leggere 'll Vaticano è stato anche troppo paziente..." oppure "dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie"...beh", aggiunge Orlandi. Tutti certamente conoscono la storia di Emanuela Orlandi, della sua scomparsa avvenuta oramai 40 anni fa, e la lotta del fratello Pietro, che da allora, insieme alla sua famiglia, ha fatto della ricerca della verità sul caso di sua sorella una ragione di vita. La lettera accusa Pietro Orlandi di falsità e di aver abusato della "pazienza del Vaticano". Una lettera recapitata ad una madre, a proposito di "pazienza", a cui è stata portatata via una figlia, cittadina vaticana, e che da quarant'anni attende di sapere "perchè" e cosa sia successo. Una madre e un fratello che da 40 anni chiedevano e attendevano risposte. L’indignazione espressa nella lettera riguarda quanto riferito de relato da Pietro su Karol Wojtyla nelle ultime interviste. Più volte Pietro, ufficialmente, aveva ribadito che le sue parole non contenevano un'accusa nei confronti di Wojtyla. Le parole, riportate da molti media fuori contesto, se contestualizzate sono chiaramente da ricondurre ad una narrazione svolta durante l'intervista a DiMartedi su La7 . In particolare Pietro aveva raccontato di come, in sede di audizione con il Promotore di Giustizia Diddi, tra le altre cose avesse invitato il pg a fare luce sulle frasi oggi "incriminate", riferite a Pietro Orlandi da soggetti dell'ambiente Vaticano (leggi qui). Moltissimi i commenti e le reazioni degli utenti al post. Molti i credenti tra di loro, la maggior parte schierata a difesa di Pietro, se pur non manca chi lo ha apertamente contestato.

26/04/2023 16:45
Macerata, scontro tra due auto: donna soccorsa in eliambulanza (FOTO)

Macerata, scontro tra due auto: donna soccorsa in eliambulanza (FOTO)

Scontro frontale tra due auto: strada chiusa e tre feriti. È quanto avvenuto intorno alle 15, nella frazione Cimarella di Macerata, al km 32+500 della strada provinciale 362. Sul posto, una volta lanciato l'allarme, sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118. La causa del sinistro è ancora al vaglio degli agenti della polizia locale. Ad essere coinvolte sono state una Ford Kuga e una Fiat Punto. Ad avere la peggio è stata una signora di 96 anni, che si trovava a bordo della Kuga condotta da un uomo di 72 anni. I sanitari, valutata la situazione, hanno richiesto il supporto dell'eliambulanza. L'anziana, estratta dall'abitacolo dai vigili del fuoco di Macerata, è stata successivamente condotta d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona.  Ferite in maniera lieve le altre due persone coinvolte nel sinistro, il 72enne al volante della Kuga e il 62enne conducente della Punto, trasferiti per accertamenti al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. La strada che da Villa Potenza conduce ad Appignano è stata chiusa al traffico per circa due ore in modo da consentire il ripristino delle condizioni di sicurezza.   

26/04/2023 16:23
Perseguitano la ex fidanzata di un amico e la insultano sui social: provvedimento del questore

Perseguitano la ex fidanzata di un amico e la insultano sui social: provvedimento del questore

Perseguitavano l'ex fidanzata di un loro amico, seguendola per spaventarla, insultandola sui social e in pubblico davanti anche a familiari e amici. Per questi motivi il questore di Ancona Cesare Capocasa ha emesso tre ammonimenti per stalking a carico di altrettanti uomini, di origine albanese: se i tre dovessero continuare a molestare la vittima, il reato diventerà procedibilità d'ufficio e saranno indagati per la forma aggravata prevista dall'art. 612 del codice penale.  La donna, residente nell'Anconetano, aveva presentato istanza al questore: dopo che aveva trovato il coraggio di denunciare il fidanzato per le violenze subite, gli amici di lui, per ritorsione, avevano cominciato a seguirla, per spaventarla, ad insultarla sui social e in pubblico. Terrorizzata, la vittima si è rivolta alla polizia di Stato che, a seguito di istruttoria della Divisione Anticrimine, ha elaborato i tre provvedimenti firmati dal questore di Ancona. "Ogni Donna - commenta il questore - ha il diritto di essere libera di autodeterminarsi senza dover subire umiliazioni o pressioni".

26/04/2023 13:12
Donna ferita gravemente alla testa con un mattone: gesto autolesionistico e non aggressione

Donna ferita gravemente alla testa con un mattone: gesto autolesionistico e non aggressione

Non un aggressione, dunque, ma un gesto autolesionistico. La 55enne, collaboratrice domestica di Pesaro, avrebbe fatto tutto da sola, ferendosi gravemente la testa con un mattone. L'episodio è avvenuto in via Montenevoso, verso le 9 di questa mattina.  La vicenda è stata chiarita grazie alle immagini registrate da una telecamera di sorveglianza, che si trova poco distante dalla casa dalla quale è uscita la colf. Inizialmente si era ipotizzato il gesto violento di qualcuno.  Sul posto sono arrivate due ambulanze e anche l'elisoccorso da Ancona che però nell'atterraggio ha avuto un problema e non è riuscita a ripartire. La donna è stata così trasportata con l'ambulanza in codice rosso all'ospedale dorico. Sul luogo è intervenuta anche la polizia per gli accertamenti di rito   

26/04/2023 11:30
Cade con la bici lungo il sentiero: ciclista soccorso dai vigili del fuoco

Cade con la bici lungo il sentiero: ciclista soccorso dai vigili del fuoco

Un ciclista di 62 anni, del Pesarese, è caduto lungo un sentiero a Colbordolo (Pesaro Urbino) e si è infortunato ad una spalla. A soccorrerlo sono intervenuti i vigili del fuoco, verso le 12 di ieri. Sul posto la squadra di Urbino e una squadra Saf (Speleo Alpino Fluviale) da Pesaro: hanno raggiunto e recuperato il 62enne affidandolo poi al personale del 118 per il successivo trasporto all'ospedale di Urbino.

26/04/2023 09:12
Contatta donna per sesso a pagamento poi la rapina e scappa: arrestato 22enne

Contatta donna per sesso a pagamento poi la rapina e scappa: arrestato 22enne

Contatta una donna per una prestazione sessuale in un bed&breakfast e poi, con il volto coperto da passamontagna, l'aggredisce e la rapina. Il presunto responsabile dell'aggressione, un 22enne di origine marocchina, è stato arrestato dai carabinieri per rapina aggravata. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi a Sant'Elpidio a Mare. I militari della locale stazione militari della Stazione carabinieri con quelli della Sezione Operativa della Compagnia di Fermo, della Stazione di Montegranaro e del Nucleo Investigativo, sono intervenuti dopo la segnalazione di una donna domiciliata in bed & breakfast la quale aveva riferito di essere stata aggredita da uno sconosciuto. Era stata contattata da uno sconosciuto per una prestazione sessuale a pagamento; poi l'uomo l'aveva raggiunta e, a volto coperto, l'aveva aggredita e, minacciata con una forbice. Il giovane le aveva sottratto circa 400 euro e un I-Phone 13, prima di scappare in bicicletta. Dopo articolate indagini anche tramite i video girati da alcuni sistemi di videosorveglianza sul posto - dove è stato rinvenuto il passamontagna - i carabinieri ritengono di aver identificato con certezza il responsabile della rapina rintracciato in un'abitazione a Porto Sant'Elpidio. Il 22enne è pluripregiudicato, condannato dal Tribunale di Milano per rapina aggravata e sottoposto alla misura dell'affidamento in prova. I militari effettuavano altresì una perquisizione personale e locale nel suo suo domicilio è stato trovato il cellulare sottratto e gli stessi capi d'abbigliamento indossati al momento della rapina. L'autorità giudiziaria di Macerata che aveva in carico il provvedimento dell'affidamento in prova, ha per questo emesso un decreto di carcerazione. L'uomo è stato trasferito nel carcere di Fermo a disposizione dell'autorità Giudiziaria.

25/04/2023 18:31
Blitz della polizia, sventato rave nel giorno della Liberazione: in mille pronti al party

Blitz della polizia, sventato rave nel giorno della Liberazione: in mille pronti al party

L'intervento degli agenti della Squadra mobile e della Digos della Questura di Ascoli Piceno ha interrotto la notte scorsa un rave party in fase di organizzazione in una cava a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno, nella zona dove oggi si è celebrata la festa del 25 aprile per la Liberazione. Ricevuta la segnalazione di quanto stava accadendo, gli agenti sono intervenuti in forze, con l'ausilio anche di un reparto fatto giungere da Roma, e hanno bloccato sul nascere l'iniziativa. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Ascoli. La polizia ha provveduto a sequestrare un'ingente quantità di attrezzature per la diffusione della musica, importanti quantità di bevande alcoliche e stupefacenti, al momento ritenuti per uso personale. Sono stati individuati alcuni soggetti ritenuti gli organizzatori del rave party, provenienti da Marche e Abruzzo, la cui posizione è in fase di valutazione in queste ore. I responsabili saranno denunciati in base al decreto anti-rave introdotto lo scorso ottobre dal governo Meloni. Secondo i primi accertamenti, circa un migliaio di persone erano pronte a partecipare al party illegalmente organizzato a Colle San Marco. 

25/04/2023 14:47
Auto contro cinghiale nella notte: muore l'animale

Auto contro cinghiale nella notte: muore l'animale

Ancora un incidente stradale causato dall'attraversamento di un cinghiale. Questa volta è accaduto a Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, lungo la provinciale Cuprense, nella notte del 25 aprile. L'animale ha attraversato improvvisamente la strada e un automobilista in transito non è riuscito ad evitare l'impatto. Il cinghiale è rimasto ucciso sulla carreggiata e sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Benedetto del Tronto e gli addetti del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) per la sua rimozione. Illeso il conducente dell'auto.

25/04/2023 13:50
Chiaravalle, due auto di giovanissimi volano giù dal ponte, 23enne in coma

Chiaravalle, due auto di giovanissimi volano giù dal ponte, 23enne in coma

Chiaravalle. È in coma il 23enne originario della Repubblica Ceca, le cui condizioni erano apparse già molto gravi subito dopo l' incidente di cui è rimasto vittima nella serata di domenica. Il giovane si trovava al volante di una Skoda Octavia in transito sul ponte all' incrocio tra via Coppetella e via Clementina, quando è finito nel sottostante torrente Guardendo. Un'altra auto è rimasta coinvolta finendo giù dal ponte; si tratta di una Volkswagen Golf, a bordo della quale si trovavano due coetanei del 23enne, anche loro originari della Repubblica Ceca,  utti colleghi di lavoro residenti ad Agugliano.L' ipotesi è che i due mezzi stessero facendo una gara di velocità o che si siano toccate in fase di sorpasso. Le condizioni del 23enne conducente della Skoda erano apparse subito gravissime:  estratto dall'auto in stato di incoscienza era stato trasferito all'ospedale di Torrette di Ancona. Illeso il passeggero, ferito ma in modo non grave il terzo giovane. 

25/04/2023 09:30
Tolentino, investimento in contrada Pace: interviene l'eliambulanza

Tolentino, investimento in contrada Pace: interviene l'eliambulanza

Uomo investito da un'auto: interviene l'eliambulanza. L'incidente si è verificato nella serata di oggi, intorno alle 21, in contrada Pace, a Tolentino. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto, al vaglio delle forze dell'ordine. Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. Gli operatori dell'emergenza, prestate le prime cure del caso e valutate le lesioni riportate dall'uomo a seguito dell'impatto con l'auto in corsa, hanno ritenuto opportuno allertare l'eliambulanza. L'elicottero del soccorso, atterrato nei pressi del luogo del sinistro, ha provveduto al trasporto del ferito all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso.

24/04/2023 23:50
Nasconde la droga nei fanali di un'auto abbandonata e gira con la pistola: arrestato

Nasconde la droga nei fanali di un'auto abbandonata e gira con la pistola: arrestato

Quasi mezzo chilo di hashish e circa tre etti di cocaina purissima nascosti dentro i fanali e la batteria di un'auto abbandonata nel cortile di casa, ma anche una pistola calibro 9 completa di cartucce tenuta in auto sotto il sedile lato guida della propria autovettura, forse a scopo intimidatorio per 'assicurare' il buon fine di affari di droga. I sequestri sono stati operati dalla Squadra Mobile di Ancona, Sezione Antidroga sabato scorso dopo numerosi servizi di appostamenti e pedinamenti fatti anche di notte. Arrestato per detenzione di arma clandestina priva di matricola e detenzione di varie sostanze stupefacenti a fini di spaccio un cittadino albanese, venditore di auto usate, ritenuto dagli investigatori il capo di una fitta rete di spacciatori di cocaina e hashish nell'Anconetano. Durante le fasi della perquisizione, anche con l'ausilio delle unità cinofile della Questura, gli investigatori hanno rinvenuto la droga e una pistola clandestina, con caricatore rifornito con 7 cartucce calibro 9, potenziate con ogiva a testa cava, e altre 14 cartucce di scorta. Rinvenuti e sequestrati anche 450 euro. L'arrestato, venditore di auto usate, secondo gli investigatori, in realtà era solito rifornire direttamente i pusher locali, non occupandosi dello spaccio al dettaglio.

24/04/2023 19:50
Colmurano, il ricordo dell'ostetrica Clorinda Cestarelli: "Prese in cura mia madre, donna dal cuore grande"

Colmurano, il ricordo dell'ostetrica Clorinda Cestarelli: "Prese in cura mia madre, donna dal cuore grande"

Come spesso accade nei paesi, una persona si conosce solo attraverso il suo soprannome o grazie a un nome convenzionale, che è un modo popolare per "iniziarla" all’esclusivo mondo della piccola comunità. Nel nostro caso, a Colmurano con il nome di Clorinda erano in molti a conoscerla. Mentre, il cognome Cestarelli suscitava in pochissimi un collegamento con lei. Quando però si nominava la sua professione, tutto il paese, come per magia, sapeva di chi si stesse parlando: lei era e rimarrà per sempre…"l’Ostetrica".  Una "denominazione" che un tempo aveva un valore assai maggiore di quello che adesso le si attribuisce, anche perché l’Ostetrica aiutava le gestanti a mettere al mondo i loro figli principalmente nell'intimità dei luoghi dove vivevano, e questo perché la tradizione voleva che il figlio aprisse gli occhi per la prima volta...nel "suo mondo". Era una professione che un tempo solo le donne avrebbero potuto e dovuto svolgere e nella maggior parte dei casi da sole o, con il provvidenziale aiuto di una o due donne che spesso non appartenevano alla "casa", ma amiche o semplici vicine che conoscendo molto bene la situazione cercavano di dare una mano. Il "Dottore" sarebbe stato chiamato esclusivamente nei casi in cui ci fosse stato qualche particolare problema che avesse potuto mettere a rischio la felice conclusione del comunemente chiamato “lieto evento”. Ecco perché per quasi tutti i colmuranesi era "l’Ostetrica" a rappresentare, in più d’un senso, la nascita, la vita, il futuro, la speranza; anche se purtroppo per alcuni sfortunati quel nome non faceva pensare ad altro che alla “morte”, cioè al dolore causato durante il parto dall’irreparabile perdita di chi si amava da molto tempo ma anche dalla perdita del tanto atteso frutto di una unione che sarebbe vissuta nella buona e nella cattiva sorte. Così come, e in casi non così remoti, dalla perdita di tutto, e cioè di una moglie e di un figlio tanto cercati, finalmente trovati, ma dolorosamente perduti per sempre in un atto d’amore. In tempi non troppo lontani un discreto numero di famiglie versava in condizioni economiche non particolarmente agiate e, tra queste, erano molte a risiedere in campagna; a volte in case assai lontane dai seppur piccoli centri abitati; quindi, non era così infrequente che le Ostetriche si dovessero recare in luoghi isolati e desolati che offrivano ambienti decisamente poco adatti a un parto, che per sua natura avrebbe potuto rivelarsi particolarmente “difficile”. Non di rado, provenendo da quei luoghi, Clorinda sarebbe stata costretta a tornare a casa a notte inoltrata, percorrendo strade senza luci…magari sotto un violento temporale e con solo un “canestrino” di uova ancora tiepide stretto in grembo: il prezioso e sotto certi aspetti simbolico compenso di gente che non avrebbe potuto darle niente altro se non l’eterna riconoscenza. Davanti a tutto questo Clorinda aveva reagito forgiando un carattere tutto suo, e non avrebbe potuto fare altrimenti per sopravvivere a tutto quel carico di responsabilità, a tutto quello che i suoi occhi e soprattutto il suo cuore avevano visto e provato. Era una donna decisa, forte, a volte necessariamente dura, ma al contempo dolce, amorevole, comprensiva e disponibile. Per isperata fortuna siamo riusciti a metterci in contatto con una persona che non vuole rivelare il suo nome esclusivamente per non adombrare in alcun modo l’importanza e il valore di Clorinda e della professione che svolgeva. Considerando quello di cui stiamo parlando, non è possibile non condividere la sua scelta. Questa persona ha dato un importante contributo, sicuramente uno degli innumerevoli, che però ci permette di comprendere il grande valore umano dell’Ostetrica di un paese che fu.  "Non ricordo quando, né chi sia stato a rendermi partecipe di un ricordo che avrei dovuto conoscere in altro modo, considerando lo stretto legame che intrattenevo con chi lo aveva vissuto in prima persona, ma che purtroppo, come spesso capitava in quei tempi, sarebbe stato altrimenti nascosto nella storia dei singoli individui semplicemente per la ferrea morale che un tempo tutti rispettavano e che non mancava di produrre una sorta di giustificabile pudore", racconta. "Si trattava di mia madre, che a un certo punto della sua vita cominciò ad avere delle perdite nelle sue "parti intime". A quei tempi non era facile, specialmente per una donna, rivelare quel tipo di disagio, persino a un medico, che raramente era una donna - continua -. Ma per fortuna, a Colmurano, c’era chi poteva ricevere quel genere di confidenza e non solo perché si trattava di una donna, ma principalmente perché si trattava di colei che, come si diceva in paese: 'ne ha viste talmente tante da capire tutto quel che c’è da capire'. Quella preziosa e per certi versi insostituibile persona era l’Ostetrica de Cammurà, alla quale mia madre si rivolse gettando alle ortiche e con estrema leggerezza, qualsiasi tipo di titubanza". "Clorinda, come sempre e come faceva con tutti, prese talmente a cuore la cosa da occuparsene anche personalmente, e fino a che tutto, purtroppo, si concluse drammaticamente - prosegue -. Questo ricordo potrebbe essere considerato assai banale, ma non è così; infatti, prima di trarre conclusioni affrettate ed errate vorrei che retoricamente ci domandassimo: quanti, tra coloro che conosciamo (e a questi aggiungerei noi stessi) prenderebbero talmente a cuore il problema di un'altra persona da giungere al punto di farlo diventare un loro problema e di considerarlo tale fino alla sua soluzione? A questa provocatoria domanda ne aggiungerei un’altra: quanti, tra noi, conoscendo fatti personali e assai delicati, manterrebbero questi segreti fin dentro la propria tomba?".  "Chiedo questo perché ho appena saputo da Romano, il figlio della compianta Clorinda Cestarelli, che sua madre gli aveva a suo tempo rivelato una cosa che sul momento lo aveva particolarmente turbato: 'Quando chiuderai la mia bara, chiuderai con me anche migliaia di segreti'. Ed io, nel massimo rispetto di quelle profonde e toccanti parole mi domando: quante e quali storie sono rimaste celate in quel grande cuore talmente forte da riuscire a sostenerle tutte?".  Ciò che avete letto è solamente un piccolo tributo fatto a un mondo che il tempo ha celato a diverse persone. Un mondo fatto di piccoli paesi dove le Ostetriche rappresentavano molto più di quello che facevano.  .  

24/04/2023 19:10
Insulta i sanitari e con la mano insanguinata strattona un'infermiera: caos al Pronto Soccorso

Insulta i sanitari e con la mano insanguinata strattona un'infermiera: caos al Pronto Soccorso

In stato di alterazione ha prima insultato i sanitari del Pronto Soccorso di Fermo, pretendendo di saltare la fila per essere preso in cura, poi è tornato più tardi, con una mano insanguinata, arrivando a strattonare un'infermiera in servizio. L'aggressione è avvenuta nel pomeriggio di domenica. Il commissario straordinario dell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, Roberto Grinta, ha espresso "solidarietà agli operatori sanitari aggrediti". "I casi di aggressioni verbali e talvolta anche fisiche nei confronti degli operatori sanitari non sono purtroppo isolati ed hanno come principale bersaglio il nostro pronto soccorso, naturale punto di accesso per le situazioni di emergenza ed urgenza - ha commentato Grinta - Ringrazio le guardie giurate e gli agenti della Questura intervenuti con tempestività ieri pomeriggio per riportare la situazione alla normalità e garantire la sicurezza dei sanitari". "Rivolgo ancora una volta un abbraccio e la piena solidarietà a tutti i medici ed operatori del nostro ospedale, conclude - che lavorano con la massima professionalità, con scrupolo ed umanità, malgrado siano sottoposti ad una costante pressione e talvolta si trovino vittima di comportamenti ingiuriosi o addirittura violenti". L’uomo è stato bloccato dalla guardia giurata della Cosmopol. Successivamente sul posto è intervenuta la polizia.

24/04/2023 17:16
Cordoglio a Cingoli per la scomparsa di Feliano Pigliapoco, era il presidente del Victoria Strada

Cordoglio a Cingoli per la scomparsa di Feliano Pigliapoco, era il presidente del Victoria Strada

Lutto a Cingoli. È morto all’età di 60 anni, Feliano Pigliapoco, presidente della società di calcio locale Victoria Strada. Pigliapoco si è sentito male, sabato pomeriggio, mentre era in corso la partita di Seconda Categoria tra la stessa Victoria Strada e il Maiolati United. Immediati i soccorsi, ma quando i sanitari sono intervenuti per l’uomo non c’era più nulla da fare. Attualmente in pensione, Pigliapoco è stato tra in fondatori della Co.Ri.Ma, azienda metalmeccanica maceratese che produceva macchine per la raccolta di pomodoro e barbabietole. “Un dolore troppo forte che lascia senza parole – scrive la società Victoria Strada in una nota - . Ci lascia l’uomo più rappresentativo, l’anima dei colori gialloblù, la storia di questo club, uno sportivo, un caro amico. Ci stringiamo con affetto alla famiglia”. Feliano Pigliapoco lascia la moglie Michela e i figli Mary e Matteo.

24/04/2023 11:30
Macerata, agitazione nel centro storico: degenera lite tra coinquilini. Intervengono le forze dell'ordine

Macerata, agitazione nel centro storico: degenera lite tra coinquilini. Intervengono le forze dell'ordine

Nel primo pomeriggio di sabato sono intervenuti carabinieri e polizia in un vicolo del centro storico di Macerata dove una lite tra coinquilini ha provocato disordini e schiamazzi. Un 25enne originario del Gambia è stato cacciato di casa dai coinquilini, anche loro di origine africana: si è piazzato sotto l'abitazione rifiutandosi di allontanarsi e attaccandosi al campanello per ore. Rumori molesti ed agitazione per i residenti: in molti hanno chiesto l'intervento delle forze dell' ordine. Gli agenti hanno cercato di convincere il giovane ad andarsene senza successo.La situazione si è protratta sino a sabato sera, degenerando. Il gambiano avrebbe opposto resistenza, procurando lesioni a un poliziotto. Portato in questura per gli accertamenti del caso, è tornato nel vicolo per proseguire la protesta, affermando di avere diritto a restare nell’appartamento e di aver pagato una somma per l'affitto. Anche ieri all’ora di pranzo una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Macerata è intervenuta chiedendogli al gambiano se avesse bisogno di cibo o di un posto in cui dormire. Lui ha risposto di non voler alcun tipo di aiuto, ma di avere solo la necessità e il diritto di rientrare nell'appartamento.

24/04/2023 10:30
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