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Cronaca Treia

"Tuo figlio è in carcere servono 3mila euro per liberarlo": tentata truffa a una signora di Treia

"Tuo figlio è in carcere servono 3mila euro per liberarlo": tentata truffa a una signora di Treia

Ancora un altro tentativo di truffa telefonica dopo quella raccontata nei giorni scorsi: un copione molto simile che questa volta dall'Anconetano si sposta nel Maceratese, in particolare a Treia. Una signora di 76 anni, Giuliana, è riuscita a non cadere nella trappola di una truffa telefonica che mirava a estorcerle 3000 euro.

Questa la dinamica: la donna ha ricevuto una chiamata da un sedicente carabiniere il quale le ha comunicato che suo figlio aveva investito una donna e che era stato arrestato e trattenuto in caserma. Per questo motivo, il falso militare le ha chiesto di inviare 3000 euro a un fantomatico avvocato che avrebbe potuto liberarlo. Inoltre l'ha invitata a lasciargli il suo numero di cellulare così da farla ricontattare al più presto dall' avvocato- truffatore che presumibilmente avrebbe portato avanti la truffa fino a chiederle le coordinate del conto corrente. Quando la donna ha comunicato di non avere a disposizione quei soldi ma solo mille euro, il falso carabiniere le ha risposto che sarebbero comunque stati sufficienti.

La donna, preoccupata per la sorte del figlio e allo stesso tempo insospettita per la dinamica della telefonata, ha chiesto di poter parlare con lui. Il truffatore le ha passato al telefono un suo complice che si è finto il figlio in lacrime chiedendole disperatamente aiuto: “Aiutami mamma”. A quel punto, però, la signora Giuliana ha confermato quello che inizialmente era solo un cauto sospetto: quella che aveva sentito naturalmente non era la voce di suo figlio, che peraltro era uscito di casa solo mezz’ora prima. Ha capito immediatamente che si trattava di una truffa e prima di riagganciare, ha ammonito il fraudolento dell'immininente denuncia che avrebbe sporto.

La donna ha poi segnalato il fatto ai carabinieri, che, avvisati da altre telefonate nei giorni precedenti, hanno già avviato le indagini per risalire ai responsabili della truffa.

Si tratta dell’ennesimo caso di truffa telefonica ai danni di anziani e non solo: un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso, a volte talmente ben ordito da poter ingannare un numero ampio di persone, specialmente se ci si trova in un momento di fragilità psicologica ed emotiva.

All'apparenza un reminder ridondante e superfluo ma vale comunque la pena ricordare di prestare sempre la massima attenzione alle chiamate o messaggi sospetti e di non fornire mai dati personali o soldi a persone sconosciute o sedicenti enti pubblici ufficiali. In caso di dubbio, è sempre meglio verificare la veridicità delle informazioni ricevute e contattare le autorità competenti.

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