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Cronaca

Truffa, cocaina e GBL. Il parroco si pente: "Inghiottito dal vortice della droga, chiedo scusa a tutti"

Truffa, cocaina e GBL. Il parroco si pente: "Inghiottito dal vortice della droga, chiedo scusa a tutti"

“Il vortice della cocaina mi ha inghiottito, chiedo scusa a tutti”.

Queste le parole con cui Don Spagnesi comunica il suo pentimento, promettendo di restituire a tutti i soldi sottratti con la scusa di chiedere offerte per aiutare i meno fortunati a superare la crisi economica.

Don Francesco Spagnesi, 40 anni, è finito ai domiciliari il 15 settembre. Dovrà rispondere di appropriazione indebita, truffa, spaccio di stupefacenti che,  stando alla ricostruzione della Procura, avrebbe acquistato all’estero con le offerte dei fedeli della sua Parrocchia. Si parla di decine di migliaia di euro di ammanchi.

Aveva un complice Don Francesco, e  proprio attraverso di lui  gli inquirenti sarebbero arrivati al religioso. L’indagine è partita infatti  dall’arresto di un pratese che aveva portato dall’Olanda un litro di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro. La droga veniva utilizzata durante i festini hard che si svolgevano a casa del complice.

Il Vescovo di Prato ha dichiarato che  Don Francesco era in cura da aprile per problemi di tossicodipendenza, tanto che gli aveva imposto una riabilitazione psicoterapeutica. A giugno il vescovo ha detto poi al sacerdote che lo avrebbe allontanato dalla parrocchia perché si curasse. Le  indagini avrebbero fatto emergere altro, rispetto ad un uso personale di droga per problemi di tossicodipendenza.

I festini organizzati a casa del complice, che poi sembrerebbe essere il compagno di Don Francesco, sembrerebbero essere stati vere e proprie orge, in cui gli ospiti venivano reclutati su siti di incontri sessuali. L’ulteriore accusa mossa sollevata nelle ultime ore al Parroco di Prato è quella di tentate lesioni gravissime: Don Spagnesi avrebbe nascosto la sieropositività ad alcuni partner sessuali; la Procura di Prato sospetta  che possa aver infettato più persone.

Tanta cocaina e dosi di GBL, la droga dello stupro, che veniva assunta consapevolmente dai partecipanti per sballarsi.

A distanza di una settimana dallo scandalo, l’avvocato del parroco, Federico Febbo, fa sapere che “Il massiccio uso di cocaina lo ha distaccato dalla realtà fino a fargli vivere una doppi vita. Don Spagnesi ha detto che vuole disintossicarsi, che vuole iniziare un percorso e per questo già nei prossimi giorni riceverà una visita del personale del Sert”.

Il Parroco avrebbe già consegnato un elenco di suoi parrocchiani  che vorrebbe risarcire  per il danno loro procurato.

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