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Cronaca Tolentino

Tolentino piange la scomparsa del fumettista Guillermo Mordillo

Tolentino piange la scomparsa del fumettista Guillermo Mordillo

In queste ore è stato comunicato che il celebre fumettista argentino Guillermo Mordillo Menèndez è morto all'età di 86 anni nella sua casa a Maiorca. A quanto riferisce l'Efe, l'umorista, pienamente attivo fino all'ultimo, è deceduto a causa di un malore manifestatosi mentre cenava con la sua famiglia.

Mordillo era un grande amico ed estimatore della Biennale Internale dell’Umorismo nell’arte di Tolentino dove aveva tenuto la sua prima esposizione di sue opere in Italia, nel 1969. Proprio durante la sua permanenza a Tolentino, mentre la moglie era in dolce attesa, decise che se gli fosse nato un figlio maschio si sarebbe fatto crescere barba e baffi che poi, visto l’arrivo del primogenito, non ha più tagliato.

E’ tornato a Tolentino nel 1995 quando riceve insieme a Altan il premio Accademia dell’Umorismo e nel 1999 ed ha presieduto la giuria della XX Biennale, disegnando anche l’affiche originale della manifestazione con un delicatissimo omaggio agli anni 2000, carico di speranza e di gioia, intitolato “La vie en rose”.

Mordillo era molto affezionato a Tolentino, tanto che aveva anche donato alcune sue opere originali che oggi sono conservate ed esposte al MIUMOR, il Museo internazionale dell’Umorismo.

Nato nel 1932 nel quartiere di Villa Pueyrredón a Buenos Aires da genitori di origini spagnole, inizia a disegnare a soli 12 anni e sempre durante l’adolescenza, dà vita insieme a Enrique Lipszyc (futuro sceneggiatore di fumetti e ideatore della Escuela panamericana de arte) a un giornalino scolastico. A 18 anni inizia a illustrare libri per l’infanzia e nello stesso periodo, lavora anche nel mondo del cinema come pubblicitario e vignettista.

Questa esperienza porterà Mordillo a trasferirsi, tra il 1955 e il 1960, a Lima in Perù. La svolta arriva nel 1960, anno in cui l’artista si trasferisce a New York: qui inizierà a collaborare con la Paramount dove, come disegnatore, lavorerà alla realizzazione di cartoni animati diventati celebri, come Braccio di Ferro e Little Lulu. Dopo l’esperienza nella Grande Mela, nel 1963 Mordillo decide di trasferirsi a Parigi, dove collaborerà con il quotidiano Paris Match e con la rivista Lui.

Parallelamente, realizza anche cartoni animati per la televisione francese e collabora con il giornale Der Stern e la televisione tedesca. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il Phoenix Prize of Humor nel 1973, il Yellow Kid Award nel 1974, il Nakanoki Prize nel 1977, il Cartoonist of the Year del Salone Internazionale dell’Humor di Montréal nel 1977. La Biennale dell’Umorismo aveva concesso il Premio Accademia dell’Umorismo nel 1995.

Più conosciuto semplicemente come Mordillo, era tra i cartoonist più pubblicati nel mondo, le sue opere originali sono conservate in una banca in Svizzera. I suoi disegni sono caratterizzati da colori vivaci e soprattutto, da uno spiccato senso umoristico ben interpretato dai suoi buffi e serafici personaggi, che non si esprimono a parole ma solo attraverso espressioni e gesti. Ma sono soprattutto gli animali i suoi personaggi più conosciuti: in particolare le giraffe, le cui avventure sono state raccolte in diversi volumi.

Infatti Mordillo è diventato molto famoso tra bambini e ragazzi di tutto il mondo per aver rappresentato gli animali in maniera divertente e ironica, le giraffe dal collo lunghissimo sono certamente il suo segno distintivo, come del resto i suoi personaggi, rotondetti, grandi occhi a palla, espressioni buffe, grande naso che comunicano con le loro goffe espressioni, straordinarie pantomime “senza parole” immediatamente leggibili, interpretando i temi dello sport, della politica, delle relazioni umane.

In ogni sua opera, Mordillo ha sempre fatto trasparire la sua gentile ironia, la sua educatissima satira, la sua sagacia e soprattutto la sua brillante intelligenza.

L’immediatezza delle sue opere, sempre divertenti, gli hanno consentito, oltre che di pubblicare le sue vignette, di dare vita ad una importante e vasta produzione di gadget di tutti i tipi con le sue illustrazioni protagoniste assolute.

 

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