Tolentino, magliette e lacrime per l'ultimo saluto a Emanuele Mosca: "Buon viaggio fratello"
Si sono svolti oggi pomeriggio presso la chiesa parrocchiale dello Spirito Santo di Tolentino i funerali di Emanuele Mosca, il giovane scomparso a soli 21 anni a seguito di un tragico incidente stradale mentre era di ritorno da una cena di compleanno con altri tre amici (leggi qui).
La funzione religiosa è stata celebrata da padre Gabriele Pedicino, e sono stati tanti i cittadini che hanno voluto dare l'ultimo saluto ed essere vicini al dolore della mamma Laura, del papà Giovanni, del fratello Alessandro, e della sorella Ludovica.
"Emanuele, non so se mai hai pensato al tuo funerale, sicuramente non lo avresti immaginato con tutti questi preti - ha esordito nell'omelia padre Gabriele Pedicino -. Questi sono i misteri che avvolgono la nostra vita. Proprio perchè Dio ha a cuore i suoi figli, dobbiamo credere, e non convincerci, che se il Padre ha permesso che accadesse questo, è per un progetto più grande di noi". Padre Pedicino ha ricordato anche la giovani vite spezzate di altri tre giovani tolentinati: Nicola Scisciani, Nicolò Ceselli e Federico Bordi.
Sul feretro sono state adagiate diverse sciarpe dell'Us Tolentino, a testimoniare la grande passione di Emanuele per il calcio: tra le fila cremisi ha militato nel settore giovanile ed era anche appassionato tifoso. "Tu che sei stato un ultras, sei nella possibilità di essere un allenatore per tutti i tuoi cari. L'allenatore della grande partita della vita", ha ricordato padre Pedicino.
Un dolore profondo quello lasciato nei cuori dei tanti amici, seduti tra le prime file della chiesa con una maglietta a lui dedicata con stampata, nel fronte, una sua foto e, nel retro, il nome ("Manuè"). Così come tante sono state le lacrime che hanno accompagnato la funzione religiosa. Presente, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi.
I genitori di Emanuele hanno parlato al termine della funzione, con evidente commozione: "Caro Emanuele, sto vedendo che hai raggruppato parecchie persone" ha notato il padre, Giovanni Mosca. "Vogliamo credere che Emanuele sia morto per tutti voi giovani, per farvi capire quanto sia preziosa la vita e come occorra dedicare il giusto tempo al lavoro, allo studio, al tempo libero e agli amici", ha aggiunto la mamma Laura.
E poi, citando Papa Giovanni Paolo II ("Spalancate le porte al Signore") e rivolgendosi agli altri genitori e agli insegnanti, li ha inviatati a impegnarsi per "aiutare i giovani a custodire il dono della vita, questo grida Emanuele oggi a tutti noi, da lì".
"Buon viaggio fratello", così lo hanno salutato dall'altare gli amici, ricordando la sua passione per le due ruote e rivolgendo un pensiero anche a Diego Ceresani ("rimettiti presto, ti vogliamo bene"), il conducente dell'auto che si è schiantata fuori della carreggiata stradale la maledetta notte del primo ottobre, ricoverato all'ospedale di Macerata e, da pochi giorni, uscito dal coma indotto. Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita del feretro dalla chiesa.
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