Piromane provoca incendi da Gagliole all'ospedale di Camerino: preso, è un elettricista di 33 anni
Roghi dolosi tra Camerino, Castelraimondo e Gagliole: in manette il piromane autore degli incendi, a conclusione dell'indagine denominata "Cigno Nero".
Nove gli episodi incendiari complessivamente messi a segno da un giovane elettricista di 33 anni, S.A., residente a Pioraco: colpite tre aziende, due esercizi pubblici, un negozio di animali e il pronto soccorso dell’ospedale di Camerino.
I danni causati sono stati calcolati in diverse centinaia di migliaia di euro.
IL FATTO - L'indagine condotta dai carabinieri ha preso avvio quando, nel pomeriggio dello scorso 28 maggio, alle ore 16:30 circa, sono stati dati alle fiamme un furgone cassonato e un camion a rimorchio, dal quale alcuni operai stavano scaricando dei pannelli per la coibentazione di un immobile in costruzione, in via Ugo Betti, nel comune di Castelraimondo.
Solo il tempestivo intervento degli operai presenti nel cantiere, ha permesso di scongiurare il propagarsi delle fiamme alle vicine abitazioni e al materiale pericoloso accantonato nel cantiere.
A poco piu’ di 24 ore da questo episodio, all'una e trenta circa della notte del 30 maggio, venivano dati alle fiamme due carrelli elevatori e un gruppo elettrogeno presenti presso l’officina meccanica di Mauro Pascucci, sita in località Piane di Potenza, nel comune di Gagliole. Il danno stimato si attesta intorno ai 40.000 euro.
Solo il pronto intervento di una squadra dei vigili del fuoco di Macerata ha consentito di arginare le conseguenze dell’azione criminosa.
La stessa officina è stata presa di mira dal piromane anche nella notte del giorno dopo (attorno alle 00:30 del 31 maggio), quando sono stati appiccati ben cinque diversi focolai, utilizzando un acceleratore chimico che ha permesso al 33enne di danneggiare un lavaggio auto, un muletto, un motore ausiliario per betoniere e parte della struttura che ospita l’officina. In questo caso i danni sono ancora in via di quantificazione.
Un'ora dopo e a pochi chilometri di distanza, le fiamme avvolgevano il cantiere di via Ugo Betti a Castelraimondo, teatro del primo evento incendiario datato 28 maggio. In questa circostanza il materiale dato alle fiamme causava ingentissimi danni alla struttura della palazzina in costruzione e solo l’intervento dei vigili del fuoco che avevano precedentemente domato l’incendio divampato nell’officina di Mauro Pascucci, ha scongiurato danni ben piu’ gravi.
Le fiamme infatti avrebbero potuto facilmente raggiungere le otto bombole di gpl da 35 litri ciascuna che erano presenti nel cantiere e la cui deflagrazione avrebbe causato un disastro. In questa circostanza i danni ammontano a circa 80mila euro.
Si passa, così, al primo giugno quando alle ore 22:30 gli obiettivi del piromane diventano un pub di Camerino e l’attiguo negozio di animali, entrambi collocati al piano terra di una palazzina di quattro piani, dove ha sede anche una casa di riposo per anziani e dove sono presenti numerosi appartamenti abitati da famiglie e studenti universitari.
Nel caso di specie, il piromane dopo aver consumato un cocktail al bancone del bar, entrava nel bagno e dopo aver appiccato il fuoco, chiudeva a chiave alle sue spalle la porta dei servizi e si allontanava verso il secondo obiettivo posto a pochi metri di distanza: utilizzando del liquido infiammabile il 33enne ha dato fuoco ad una pila di bancali in legno collocati all’ingresso dei garage della palazzina. I danni sono ancora da quantificare.
Si giunge sino a due giorni fa, 3 giugno, quando ai carabinieri è pervenuta - alle ore 14:15 - l’ennesima segnalazione di un tentato incendio, questa volta all’interno dei bagni dell’area di servizio “2r” in località Carbone, nel comune di Camerino.
L’ultimo di questa serie estenuante di episodi, avveniva poche ore dopo, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Camerino, dove il giovane era stato accompagnato da militari della locale Compagnia Carabinieri per sottoporsi ad uno screening psichiatrico.
In tale occasione, il giovane lasciato solo per pochi minuti all’interno di una stanza del pronto soccorso, riusciva in pochi secondi a manomettere un quadro elettrico dandolo alle fiamme. In ragione di ciò, l’intero reparto è stato sgomberato e messo in sicurezza dai vigili del fuoco di Camerino intervenuti nell’immediatezza.
Nel reparto erano presenti, al momento del rogo, otto operatori sanitari tra medici e infermieri e cinque pazienti in attesa di cure.
LE INDAGINI - La raccolta delle informazioni e il ricorso all’analisi sistematica degli elementi indiziari hanno permesso di indirizzare sin da subito le complesse indagini. Il pedinamento e il monitoraggio costante del possibile autore dei roghi, ha permesso di raccogliere numerosi elementi a carico dell'elettricista 33enne.
La conduzione dell’attività di indagine, protrattasi senza soluzione di continuità in ragione dell’incessante susseguirsi degli eventi incendiari - apparentemente privi di alcun filo logico - ha trovato la propria svolta nella notte del primo giugno quando, a seguito di una perquisizione presso l’abitazione dell’indiziato, è stata ottenuta una prima confessione in merito agli eventi che si erano verificati a Camerino nelle ore precedenti.
Il continuo scambio informativo con la procura maceratese, in capo alla quale era affidata la direzione strategica delle indagini e la raccolta di elementi informativi, ha permesso nel corso della giornata del 2 giugno di ottenere la piena confessione del giovane elettricista che si dichiarava colpevole di tutti gli eventi incendiari di Castelraimondo, Camerino e Gagliole che erano avvenuti tra il 28 maggio e il primo giugno.
Il 3 giugno, però, nonostante l’ammissione di responsabilità, l’indagato si è reso protagonista dell’ennesimo episodio incendiario, questa volta all’interno del bagno di un’area di servizio a seguito del quale i carabinieri lo hanno raggiunto in casa per valutarne la posizione in merito ai fatti.
Nella circostanza, dopo una iniziale reticenza, l’indagato confessava l’ennesimo incendio dicendosi disposto ad essere sottoposto ad un trattamento sanitario presso una idonea struttura.
Nel corso della visita psichiatrica che si stava tenendo nel pronto soccorso dell’ospedale camerte, l’uomo è riuscito in pochi secondi a manomettere un quadro elettrico, mandandolo in cortocircuito, e cagionando l’ennesimo principio d’incendio poi domato dai vigili del fuoco di Camerino.
Si è, quindi, proceduto con l'arresto in flagranza di reato per l’ipotesi delittuosa prevista e punita dall’art.423 del codice penale. L’arrestato è sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Macerata dove è costantemente piantonato.
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