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Cronaca Porto Recanati

Porto Recanati, irregolarità e mancati pagamenti agli operai di viale Europa. “Pronti a manifestare” (FOTO e VIDEO)

Porto Recanati, irregolarità e mancati pagamenti agli operai di viale Europa. “Pronti a manifestare” (FOTO e VIDEO)

'Torre Levante - finestre sul mare': è il nome dell’ultimo progetto immobiliare di Porto Recanti, ben visibile in quel di viale Europa n°35 (accanto la stazione dei carabinieri), per un cantiere che ha aperto ufficialmente i battenti il 12 ottobre 2021. Quelli condotti sino ad oggi - o meglio, fino al 10 ottobre 2022, data di consegna - sono stati lavori di ristrutturazione, di cui sin dall'inizio si era fatta impresa esecutrice la Tecnimp SpA (sede legale a Bologna): a quanto pare, in maniera tutt’altro che onesta. Verso il mese di marzo, infatti, l’azienda aveva deciso di cambiare ditta e rivolgersi alla Marche Appalti srl, siglando un nuovo contratto di subappalto e sollecitando anche una certa rapidità d’esecuzione (a seguito i forti ritardi maturati nel frattempo).

“Con la promessa, messa nero su bianco, di essere regolarmente pagati - racconta Endrio Mancini, responsabile amministrativo di M.A. - abbiamo impiegato anche più di 20 dipendenti per portare avanti i lavori su intonaci, finiture interne e tinteggiature. Fino al mese di luglio, poco prima delle ferie, non c’erano stati problemi, finché la Tecnimp ha cessato di saldare l’avanzamento delle attività. La situazione poi si è regolarizzata, ma ormai c’era profonda tensione tra le parti. A settembre ci hanno ulteriormente sollecitato, costringendoci ad impiegare altri operari e svolgendo il doppio delle mansioni previste da contratto, senza nemmeno poter contare su macchinari per il trasporto dei materiali (abbiamo dovuto provvedere ‘fisicamente’ salendo e scendendo i vari piani dell'immmobile!). Ma, nuovamente, hanno smesso di erogare il compenso dovuto”.

Ammonta esattamente a 50mila euro il conquibus trattenuto dall’azienda di Bologna: una cifra significativa per la Marche Appalti e i suoi circa 50 dipendenti totali. Ma non finisce qui: mentre alla 'luce del sole' veniva condotta quella che a tutti gli effetti si è andata trasformando in una battaglia legale, la Tecnimp ha proceduto nell’arco dell’ultima settimana all’inserimento 'sottobanco' di nuova manovalanza. Bypassando, di fatto, ogni genere di procedura burocratica prevista per legge.

“Ad accorgersene sono stati alcuni miei collaboratori che sono passati dal cantiere nel weekend”, spiega Mancini. "Sabato mattina (8 ottobre) erano presenti circa 30 nuovi operai (molti di origine straniera), alcuni di questi sui ponteggi senza alcuna misura di sicurezza. Il sospetto è che già dalle notti precedenti avessero continuato a portare avanti i lavori a nostra insaputa. Nel frattempo, a noi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito”.

Secondo il regolamento degli appalti, infatti, ogni fase di lavorazione deve essere svolta da una sola ditta incaricata, e ogni cambiamento procedurale comunicato tempestivamente alle autorità competenti: il che in termini burocratici riechiede, come si sa, del tempo. Solamente nella giornata di lunedì 10 ottobre - e a seguito del verbale emesso dai vigili urbani, opportunamente contattati dai soci del dott. Mancini - la società appaltatrice T. si è finalmente messa in contatto con la ditta di Civitanova: rescindendo il contratto e offrendo appena il 50% del pagamento previsto.

“Grazie anche all’intervento dei nostri legali - sottolinea il responsabilie amministrativo - abbiamo più volte diffidato la Tecnimp (che fra l’altro abbiamo scoperto non essere l’appaltatore principale) dal proseguire i lavori in corso, che di fatto renderebbe più complicato determinare l’entità di quanto svolto da noialtri: e quindi anche di stabilire un contraddittorio regolare tra le parti”.

Quello che sta accadendo - conclude - ha dell’inverosimile. Molti operai sono fuggiti all’arrivo dei vigili urbani, persino il dirigente del cantiere quando ha visto alcuni miei dipendenti che venivano a chiedere spiegazioni. Noi abbiamo seguito sempre tutte le procedure legali, e a maggior ragione troviamo scellerato che ci si approfitti in questo modo di una piccola società come la nostra. Vogliamo solo essere regolarmente pagati, e rinunciando anche alla penale che ci spetterebbe di diritto. Se questo non avverrà, siamo pronti a manifestare pubblicamente”.

Di seguito, il servizio:

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