PESARO - Michael Alessandrini avrebbe dichiarato quello che, secondo lui, sarebbe il movente che avrebbe armato la sua mano per sferrare 13 coltellate all'amico Pierpaolo Panzieri.
Michael, il 30enne pesarese in stato di fermo in Romania, accusato dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, ha tentato di parlare telefonicamente con i familiari.
Alla sua chiamata avrebbe risposto la portiera dell’albergo di proprietà della famiglia. Le avrebbe detto di stare bene e avrebbe fatto anche una lista di cose di cui avrebbe bisogno. Nel corso della telefonata, avrebbe spiegato cosa sarebbe accaduto la sera dell' omicidio.
Michael si era invaghito di una ragazza; avrebbe scoperto dalle chat, lette nel telefonino di lei e poi nel cellulare della vittima che aveva preso mentre Pierpaolo preparava la cena, l'esistenza di una relazione tra i due. Ciò avrebbe scatenato il 30enne contro l'amico, sino ad ucciderlo.
Gli inquirenti sino ad ora non hanno trovato riscontro della presunta relazione tra la vittima e la giovane indicata da Alessandrini; la ragazza, per quanto emerso, non avrebbe avuto neppure il numero di telefono di Pierpaolo.
Conclusa la telefonata, la donna ha subito comunicato la conversazione intercorsa al legale di fiducia di Alessandrini che a sua volta ha informato la procura di Pesaro.
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