In fuga a Santo Domingo, scovati e rimpatriati 8 latitanti: tra loro un 64enne del Maceratese
Fuga dorata a Santo Domingo per otto latitanti, finisce con il rimpatrio in Italia.
Dopo mesi di indagini e attività congiunta di Interpol Italia e Interpol Santo Domingo sono stati scovati sull'Isola caraibica 8 latitanti italiani, sette uomini e una donna, con alle spalle diverse storie criminali. L’operazione Open World, che doveva concludersi già a marzo e congelata per lo scoppio della pandemia, si è chiusa ieri con il rientro degli 8 latitanti. Le imputazioni vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle truffe agli anziani, al traffico internazionale di droga, alla bancarotta fraudolenta, con pene che oscillano dai circa 4 agli oltre 13 anni di reclusione.
Tra gli otto latitanti c’era anche Sergio Cerioni, 64enne di Montecassiano, condannato per spaccio in Italia, e poi fuggito come gli altri 7 a Santo Domingo, dove si era dedicato alla ristorazione.
Tra gli arrestati anche Teresa Amante, 57 anni, che ha la pena più lunga da scontare: condannata in sette procedimenti in diversi posti d'Italia (Genova, Roma, Palermo, Rapallo, Albenga) per reati di truffa aggravata, estorsione e furto per oltre 13 anni di reclusione. La Amante è stata rintracciata in un residence riservato a 150 km dalla capitale Santo Domingo, dove aveva documenti intestati ad un'altra cittadina italiana.
C'è poi Oliviero Zilio, 67enne imprenditore edile padovano ex vicepresidente del Padova Calcio, condannato ad oltre 4 anni per bancarotta fraudolenta e reati finanziari: ha costruito un resort a circa 60 km da Santo Domingo, dove viveva e dove è stato fermato.
I buoni rapporti tra gli uomini dell'Interpol Italia e i colleghi della Repubblica Dominicana hanno consentito che non fosse vanificata la maxi operazione a causa del blocco degli spostamenti in tutto il mondo, imposto a marzo dall'emergenza coronavirus.
(foto credit Adnkronos)
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