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Cronaca Recanati

Espulso dall'Italia marocchino residente a Recanati: voleva unirsi all'Isis

Espulso dall'Italia marocchino residente a Recanati: voleva unirsi all'Isis

Younef Faraoussi, il marocchino di 34 anni residente a Recanati espulso oggi dall'Italia perché voleva unirsi all'Isis, era molto attivo sui social, Facebook in particolare, dove aveva approvato a più riprese ''le tesi estremiste di alcuni soggetti schierati in favore dello Stato islamico, e ideologie radicali di matrice jihadista''. E' quanto si legge nel decreto di espulsione a carico del nordafricano, fermato ieri mattina alle 7 da agenti della Digos della Questura di Macerata nell'abitazione recanatese in cui viveva con i genitori. L'uomo, difeso dall'avv. Massimo Pistelli, nell'udienza di convalida del provvedimento svoltasi a Macerata ha sostenuto di essere affetto da disturbi della personalità, e di assumere psicofarmaci. Nel 2015 sarebbe stato ricoverato per questi motivi. Segnalato dalla procura di Milano, Faraoussi era in contatto con due foreign fighters: sul suo profilo Fb c'erano frasi inneggianti all'Isis e alla Sharia, e foto di esecuzioni sommarie condotte dai miliziani dello Stato islamico.

Con provvedimento firmato dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, è stata eseguita l'espulsione di un marocchino, per motivi di sicurezza dello Stato, dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino, con un volo diretto a Casablanca. Si tratta - fa sapere il Viminale - di un 34enne residente a Recanati (Macerata), attestato su posizioni jihadiste, che aveva espresso il proposito di unirsi allo Stato islamico. E' il 31/o espulso del 2017. Dal gennaio 2015 ad oggi sono stati allontanati dal territorio nazionale 163 soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso.

L'uomo aveva precedenti per reati comuni ed era stato segnalato nell'ambito delle indagini svolte dalla Digos di Milano su due foreign fighters, suoi connazionali, partiti da Milano nel gennaio 2015 alla volta dell'area siro-irachena per unirsi allo Stato Islamico e nei cui confronti l'Autorità giudiziaria milanese aveva emesso, nell'aprile 2016, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione con finalità di terrorismo. Inoltre, dai controlli effettuati, è stato accertato che il cittadino marocchino, assiduamente attivo sui social network, condivideva i contenuti estremisti postati da uno dei due foreign fighters e si era attestato su posizioni jihadiste, arrivando a rendere manifesto il suo proposito di prendere parte al conflitto.

( Ansa )

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