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Cronaca Macerata

Cosa si nasconde dietro al Park Sì: Sacchi, FI, chiede un sussulto della maggioranza

Cosa si nasconde dietro al Park Sì: Sacchi, FI, chiede un sussulto della maggioranza

“Molto probabilmente l’acquisizione del Park Sì dalla multinazionale Saba è già cosa fatta e conclusa”. Questa la conclusione a cui è giunto Riccardo Sacchi, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, che riapre la vicenda del Park Sì attraverso la conferenza stampa di questa mattina al Caffè Venanzetti.

Tutto nasce da un’operazione di riscatto anticipato del parcheggio dei giardini Diaz, il Park sì, da parte del Comune. La scelta dell’amministrazione di prenderne in mano la gestione che suscita da tempo numerose polemiche, costerebbe alla collettività tra un milione e 600 mila euro e 2 milioni e 200 e garantirebbe la gestione comunale fino al 2038.

Tuttavia, molti sono i lati oscuri della vicenda. Primo fra tutti, per Riccardo Sacchi, l’assenza di un documento fondamentale: il business plan. “Non c’è traccia di un progetto relativo a come sarà svolta la gestione, - spiega il capogruppo di FI - né da un punto di vista operativo, cancellazione posti auto lungo le mura cittadine, tariffe convenienti, aperture notturne, ingresso dal piazzale dei giardini o interventi di manutenzione, né da un punto di vista economico-finanziario”.

E non solo. Mancherebbe anche un piano degli investimenti. Il Comune non avrebbe fatto bene i conti, o non li avrebbe ancora resi noti, secondo Sacchi.  Quanto costerebbe il nuovo l’impianto di gestione per consentire la fruibilità notturna della struttura, quanto bisogna spendere per la rampa d’ingresso dai giardini Diaz, ammesso che la si voglia realizzare, e qual è il valore degli interventi di messa a norma della struttura: queste le numerose domande senza risposta.

Si tratta di un intervento collettivamente sostenibile? Ci sono le risorse per affrontarlo senza ripercussioni sulle casse del Comune?

Sacchi dimostra di no attraverso un documento, “l’unico documento distribuito che fornisce uno sguardo sul futuro, - spiega - si tratta della valutazione economico-finanziaria del Dott. Piergiacomi, commissionata da APM, che evidenzia “la non sostenibilità dell’investimento”.

Se non si conoscono i dettagli dell’operazione, secondo Sacchi, “Il passaggio in consiglio comunale è da considerarsi non solo pleonastico, ma anche offensivo nei confronti dell’assise comunale, del suo ruolo e delle sue funzioni. Di qui l’invito ad un sussulto di orgoglio da parte dei consiglieri, in primis, di maggioranza”.

Nonostante ciò, “nessuno mette in discussione che il Park Sì con una gestione efficiente sarebbe un bene per la città - conclude Sacchi, ma si domanda - Quello che ci si chiede è perché pagarlo? Perché si dovrebbe pagare qualcosa che al venditore sta producendo perdite invariabilmente da quasi 20 anni? Inoltre, perché dovrei “comprare” qualcosa che al termine del periodo di concessione sarà comunque mio?”.

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