Si è conclusa intorno alle 12.45 la bonifica di un ordigno esplosivo a Cingoli.
Sotto il coordinamento della Prefettura di Macerata, personale e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco di Macerata hanno iniziato le operazioni intorno alle 8.50 di questa mattina presso la cava ex Sielpa, denominata Rio Laque, per il supporto tecnico alle operazioni di bonifica di un ordigno esplosivo bellico di 75 mm. di calibro a presunto caricamento chimico biologico, da parte degli Artificieri dell’Esercito del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (BO), in collaborazione con gli specialisti del Centro Tecnico Logistico Interforze di Civitavecchia.
A distanza di sicurezza è stato stabilito il Posto di Comando Avanzato dei Vigili del Fuoco, per il coordinamento delle operazioni tecniche.
Il Nucleo CBRN del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha fornito assistenza tecnica durante tutte le operazioni di bonifica.
Considerata l’orografia del territorio e la difficoltà delle comunicazioni telefoniche, determinante è risultato l’impiego dell’autofurgone adibito ad Unità di Crisi Locale (U.C.L.).
Attraverso opportune verifiche, si è appurato che l’ordigno era a carica ordinaria e non chimico biologica.
Si è pertanto proceduto al brillamento, svoltosi in totale sicurezza.
Proseguono i controlli dei carabinieri della Stazione di Macerata che nella serata di domenica, insieme al personale della Compagnia intervento operativo del Battaglione Carabinieri "Veneto", hanno effettuato diversi servizi nel capoluogo, soprattutto nelle aree notoriamente frequentate da spacciatori e assuntori di stupefacenti.
Nel corso di queste operazioni, è stato denunciato a piede libero per possesso di droga a fini di spaccio un 22enne italiano, originario della Guinea, attualmente senza lavoro e già conosciuto dalle forze di polizia.
Il giovane aveva addosso una modesta quantità di marijuana e oltre 300 euro in contanti. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire un altro piccolo quantitativo di marijuana.
Quattro persone sono rimaste ferite intorno alle 19 di questa sera a seguito di un incidente che si è verificato a Macerata all'altezza dell'incrocio fra via dei Velini e via Ghino Valenti.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia, una Panda e una Fiesta sono entrate in collisione e tutte e quattro le persone che si trovavano all'interno delle due auto sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari del 118.
Sono stati tutti portati in ospedale per accertamenti: le loro condizioni non sono gravi.
Un uomo di Recanati di 35 anni è stato denunciato a seguito degli scontri a margine del derby di Torino fra Torino e Juventus giocato oggi alle 12.30.
Il 35enne, tifoso della Juventus, è stato denunciato dalle forze dell'ordine per aver colpito con una ginocchiata uno degli steward dello stadio. A seguito degli scontri sono state arrestate tre persone, altre cinque denunciate a piede libero. Sequestrati due bastoni e sedici fumogeni.
L'avvocatessa Monia Fabiani non ci sta. Da quando ha assunto la difesa di Innocent Oseghale, l'avvocatessa Fabiani è stata al centro di numerosi attacchi verbali sui social.
Oggi è lei a prendere la parola e a pretendere (giustamente) che gli attacchi che le sono stati rivolti vengano condannati senza se e senza ma in ogni sede.
"I processi non si fanno sui giornali nè nelle piazze o in televisione, ma in Tribunale dati e carte alla mano.
Respingo con fermezza una giustizia sommaria, soggetta a forme di possibile condizionamento, alla pressione mediatica, ad una informazione che corre sul web spinta da pulsioni emotive. Solo un difensore libero ed autonomo è in grado di garantire il rispetto dei diritti fondamentali - in particolare il diritto di difesa - soprattutto di chi ha meno voce per difendersi.
Condivido integralmente l'intervento della Camera Penale di Macerata a difesa del ruolo e della figura dell'avvocato che viene approssimativamente confusa con quella dell'indagato/a; sebbene con amarezza ne constato la mancanza di tempestività. I ripetuti e gravi attacchi apparsi sui social nelle scorse settimane, al mio ruolo di avvocato ed al mio essere Donna, vanno condannati in ogni sede e senza riserve".
Grosso spavento questa mattina per un giovane alla guida di una Fiat Punto che è finita fuori strada ribaltandosi.
Il giovane, all'altezza di contrada Verdefiore ad Appignano, per cause in corso di accertamento ha perso il controllo del mezzo che è uscito di strada finendo la sua corsa contro una pianta dopo essersi ribaltato.
Immediatamente soccorso, è stato trasportato in ospedale: non è in pericolo di vita. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, i vigili del fuoco.
E' stato trasferito nel carcere di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano fino a ieri pomeriggio detenuto a Montacuto (Ancona) per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Lo spostamento sarebbe dovuto all'inopportunità che Oseghale restasse nella stessa sezione d'isolamento, seppure ovviamente in celle distinte, dove si trovano anche gli altri due nigeriani - Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27 anni - fermati per le stesse accuse di omicidio volontario, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere. Anche loro come il 29enne, respingono le accuse.
L'indagine per la morte della 18enne romana coinvolge un quarto nigeriano indagato a piede libero. Ieri Oseghale, aveva avuto un colloquio a Montacuto con l'avv. Simone Matraxia di Ascoli Piceno. Nella sezione filtro del carcere di Ancona c'è anche Luca Traini, 28 anni, di Tolentino, autore della sparatoria a Macerata contro migranti africani per 'vendicare' Pamela. (Ansa)
Il telegiornale di Canale5, sabato sera ha aperto con una triste vicenda che ha dell'incredibile: quella capitata a Mario Davidde, un pensionato 79 enne di Castelsantangelo sul Nera a cui sono arrivate bollette da pagare per oltre duemila euro relative alla casa che non ha più per via del terremoto.
Lo sconforto e la delusione per questa assurda vicenda fanno venire le lacrime agli occhi al signor Mario che esordisce affermando che lui le bollette le ha sempre pagate e vuole continuare a pagarle ma lamenta il fatto che a fronte di importi probabilmente errati, gli sia negata la possibilità di contestare gli addebiti. Le sue email e raccomandate vanno ad infrangersi contro il muro di gomma posto a difesa delle aziende fornitrici.
Gli vengono addebitati un conguaglio di 807 euro per consumi di energia elettrica fino al 2017 e altre fatture per un totale di 1400 euro relative alla fornitura di gas che l'uomo dice di aver contestato civilmente, ricevendo come risposte solamente estratti conto di fatture da pagare. "Io non posso contestare contro una macchina - conclude il signor Mario - che mi risponde sempre automaticamente che hanno ragione loro".
Pamela Mastropietro sarebbe stata vista in compagnia di Oseghale mentre i due facevano la spesa. Una nuova testimonianza arriverebbe da una dipendente di un supermarket di Macerata. La donna avrebbe visto Pamela insieme ad Oseghale il giorno del delitto nel supermercato mentre facevano degli acquisti in tutta normalità.
Quella della cassiera non è però la sola nuova testimonianza. Un altro testimone si aggiunge infatti all'inchiesta della Procura di Macerata e la testimonianza viene da un'impiegata della biglietteria della stazione di Macerata. La donna ha raccontato alla trasmissione "Chi l'ha visto" di ricordare perfettamente la ragazza bionda "che trascinava il trolley" che la mattina del 30 gennaio si è presentata allo sportello chiedendo un biglietto per Roma. Il treno era appena partito e la ragazza andò via. La testimonianza della donna si incrocia perfettamente con quella del tassista che, a metà mattinata del 30, prese a bordo Pamela alla stazione e la portò ai giardini Diaz.
Intanto, viene esclusa definitivamente l'overdose come causa della morte. Pamela è stata uccisa. Brutalmente. Come, perché e da quante persone ancora non è dato sapere, ma certamente gli scenari che si aprono ora sono ben diversi dal panico per l'improvvisa morte di una 18enne per eroina sulla quale si interroga lo zio di Pamela, Marco Valerio che ai microfini della trasmissione "Quarto Grado" ricorda la nipote come una giovane generosa e innamorata della vita. Marco Valerio conclude il suo intervento chiedendosi come mai la ragazza non è stata fermata da nessuno della comunità "Pars" alla quale era stata affidata dato che: "Il buonsenso vorrebbe questo dato che la madre l'aveva affidata a loro".
Una poesia dedicata a Pamela Mastropietro. Riccardo Manzini, scrivendo alcuni versi, ha voluto ricordare la ragazza uccisa e fatti a pezzi lo scorso 30 gennaio.
Versi che ricordano tutto il dolore di cui l'intera vicenda è intrisa e con i quali ci si chiede di chi sono le reali responsabilità della morte della giovane.
Di seguito il testo integrale della poesia:
"Fiori recisi"
di Riccardo Manzini
Chiusi dentro due sacchi i tuoi brandelli,
buttati per la strada da una parte,
come inutili resti da gettare,
senza rispetto, senza umanità.
T’uccideranno ancor, piccola mia,
ancora mille volte lo faranno,
scempio faranno ancora del tuo corpo,
come hanno fatto già bestie feroci,
di cui copiar dovrem la civiltà!
Ti uccideranno ancora quei giornali,
che violeranno ancora la tua vita,
dando alla gente ch’altro non aspetta
i tuoi segreti, la tua intimità.
Ti uccideranno ancora in quei dibàttiti,
che ammorbano da sempre nei salotti,
dove si sa, importa poi soltanto,
quante persone stanno lì a guardar.
Ti uccideranno ancora quei politici
che useranno te senza vergogna;
è tempo d’elezioni, che diamine!
E questa storia è solo da sfruttar!
Branco di iene di sangue assetate,
che infangano persino il tuo ricordo,
paghi non son di averti resa martire
povera agnella, schiava di passion!
Ed il tuo corpo ancor sezioneranno,
come la gente venuta da laggiù,
per osservar i lor riti tribali,
tu crocifissa, tu come Gesù.
E hai lasciato questo brutto mondo,
che in pezzi, COME TE, sta frantumando;
ora che sei placata finalmente,
la tua anima è libera lassù.
Riposa allora, povera fanciulla,
Nessuno adesso ti può fare nulla!
E' un "Punto fermo il ruolo di assoluto rilievo assunto dall'indagato Oseghale" nella morte e nello smembramento di Pamela Mastropietro, la 18enne romana trovata fatta a pezzi in due trolley abbandonati dal nigeriano - uno dei quattro indagati di cui tre fermati - ora in carcere per le accuse di omicidio, vilipendio e distruzione di cadavere. Lo scrive il gip di Macerata nell'ordinanza di convalida del fermo degli altri due connazionali Desmond Lucky e Awelima Lucky.
Le telefonate tra Oseghale e Desmond, per il gip, sono compatibili con la presenza del secondo in via Spalato il 30 gennaio fino alle 16:30, quando potrebbe essere morta Pamela. Il giudice però ritiene un "anomalia" le 90 telefonate fatte da Desmond tra le 12 e mezzanotte a "plurimi soggetti e senza significativi periodi di silenzio", un comportamento che non ci si potrebbe aspettare "da un soggetto reduce da un omicidio e intento a effettuare o adiuvare una traumatica attività di sezionamento di una ragazza". Invece Oseghale "tra le 18:49 e le 22:08 non effettua nessuna telefonata e risponde solo ad una chiamata di Awelima" e in quel lasso di tempo Pamela sarebbe morta e il suo corpo sarebbe stato fatto a pezzi.
(Fonte Ansa)
È morto Vincenzo Galiè, l'abate parroco della parrocchia di S. Bartolomeo di Campofilone che aveva scoperto per primo l'esatta localizzazione della città romana di Truentum (leggi qua l'intervista). Don Vincenzo era ricoverato da circa un anno all'Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena in seguito alle conseguenze di un'ischemia celebrale avuta alla fine del 2016.
Parroco a Campofilone negli ultimi anni, Don Galiè era stato per 30 anni a Montecanepino di Potenza Picena e Cappellano dell'Istituto in cui era ricoverato, ed è questo il motivo per cui i funerali si svolgeranno a Porto Potenza e saranno presieduti dal nuovo arcivescovo di Fermo.
Cultore di storia locale marchigiana, soprattutto dei periodi romano e medievale, attraverso documenti di archivio, testimonianze di storici, ricerca di testi archeologici ed uso del georadar Galiè ha cercato di ubicare città, villaggi, anfiteatri romani e castelli medievali.
Tanti i messaggi di cordoglio di conoscenti, amici e colleghi che lo stimavano per la sua umanità oltre che per la sua cultura.
"Osteggiato, ridicolizzato e completamente ignorato - scrive Carlo Gentili - da un ottuso, "piccolo" mondo accademico, istituzionale ed universitario marchigiano, con i suoi 85 libri è l’innovatore della topografia antica. Quanto doveva essergli riconosciuto in vita, sarà lucente e sfolgorante dopo la sua morte e verrà salutato come il piu’ innovativo e geniale ricercatore, innovatore e scopritore della realta archeologica del mondo romano. Con il suo metodo originalissimo, lo studioso ha localizzato sulla mappa nove città romane sepolte dal terreno (Veregra, Ricina, Pollentia, Interamnia, Cluana, Colonia, Truentum …), quattro anfiteatri, un porto, e due templi. Nonostante le città siano ancora sepolte, lo stesso Galiè ha provveduto ad utilizzare a proprie spese le ricerche al GeoRadar che, leggendo il terreno fino a 5 metri di profondità, hanno confermato la presenza delle antiche realtà romane sotto il terreno. Basta scavare. E’ lo scopritore di Truentum. Un onore essergli stato amico in vita, essere messo al corrente di tutte le sue nuove scoperte, cercando di confortarlo dei pesanti, incredibili, assurdi silenzi del mondo accademico che non voleva comprendere la sua genialità"A dare notizia della sua scomparsa, nella serata di ieri, è stato Don Andrea Bezzini, ex parroco di Potenza Picena (ora a Montecosaro) che nel proprio profilo social ha scritto: "Poco fa il carissimo don Vincenzo è passato da questo mondo al Padre; il pesante Calvario personale che aveva iniziato poco più di un anno fa si è concluso in maniera abbastanza improvvisa all'inizio di questa Quaresima che per lui è già diventata Pasqua, partecipazione all'eternità del Risorto. In pochi istanti si sono riaffacciati alla mente i tanti momenti trascorsi in sua compagnia a Campofilone, Montecanepino e Porto Potenza sempre piacevoli per il suo senso critico, la battuta pronta, il profondo senso dell'ironia che sapeva cogliere nel descrivere avvenimenti e persone. A questo si aggiungeva il suo carattere battagliero che sfoderava soprattutto quando si trattava di difendere le sue ricerche archeologiche, forte di una competenza non comune in questo campo. Poi all'improvviso, pochi giorni prima del Natale 2016, la sua vita è stata improvvisamente stravolta e il malore che non lo ha ucciso lo ha reso però completamente incapace di fare tutto quello a cui si dedicava prima. Il suo carattere gli ha impedito di abbattersi, anche la settimana scorsa l'ho visto sorridente ma, ripensando la sua vicenda, mi tornano in mente flash di Vangelo: "tenetevi pronti perché non sapete ... chi di voi per quanto si sforzi può aggiungere un'ora sola alla propria vita? ... Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita", parole che non mi incutono tristezza, al contrario mi riportano alla realtà della nostra esistenza, mi liberano dalla presunzione delle false sicurezze e mi ricordano che l'unica certezza che non tramonta è lui, il Signore! Tutto il resto, per quanto ci piaccia, ci faccia stare bene e ci renda felici può cessare in un istante. Ciao Don Vincenzo, grazie, arrivederci"".
Come abbiamo detto, i funerali saranno presieduti dall'arcivescovo di Fermo e si svolgeranno lunedì mattina alle 10 a Porto Potenza.
Qua l'intervista a Don Vincenzo Galiè.
Disoccupato partecipa al corteo di Macerata e il giorno dopo si toglie la vita.
È quanto si apprende da un post pubblicato su fb, pieno di rabbia e disappunto, di una conoscente della vittima.
"Apprendo con dispiacere - si legge - dai compagni della GKN di Firenze che Mirko Carovano, si è suicidato di ritorno dalla manifestazione di Macerata (disertata dalle burocrazie Cgil). Le parole non possono esprimere pienamente la sensazione di rabbia mista a impotenza. Solo rancore che cova dentro contro chi ci sfrutta e opprime: politici, imprenditori e direzioni sindacali corotte. Era a Macerata alla manifestazione antifascista e razzista. Poi tornatao a casa ha lasciato la sua bicicletta, si è appartato e si è tolto la vita. Lui è il frutto delle politiche di liberismo che ci hanno portato a questo punto. Purtroppo non è l'unico a togliersi la vita perché senza lavoro. Non se ne può davvero più!".
Dopo i noti fatti accaduti a Macerata, alcune strutture ricettive dove sono alloggiati richiedenti asilo politico o che danno assistenza ad extracomunitari, sono state oggetto di ripetute telefonate intimidatorie a sfondo razziale che sono state effettuate a più riprese nel corso dei giorni scorsi.
Le immediate e intense indagini condotte dalla Digos della Questura di Macerata diretta dal Vice Questore Aggiunto D.ssa Maria Nicoletta Pascucci, hanno consentito di individuare e denunciare gli autori delle chiamate intimidatorie residenti fuori regione. Presso le loro abitazioni la Polizia delle rispettive zone di residenza ha effettuato perquisizioni al fine di accertare eventuali elementi o indizi che possano costituire pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
La scorsa notte, nell’ambito di un incisivo controllo del territorio della zona costiera, gli agenti della “Volante” del Commissariato di Civitanova Marche hanno intimato l’alt ad un’autovettura di grossa cilindrata il cui conducente, invece di fermarsi, si è dato alla fuga. Gli agenti hanno inseguito l'uomo, di origini magrebine che, vistosi raggiunto, si è fermato e si è allontanato a piedi.
L’uomo da immediati riscontri effettuati è già stato individuato.
A seguito di una intensa attività d’indagine, inoltre, la polizia di Civitanova Marche ha deferito all’autorità giudiziaria una cittadina tunisina di 37 anni domiciliata a Civitanova Marche poiché resasi responsabile dei reati di furto, danneggiamento e percosse in danno di una donna residente in provincia di Ascoli Piceno.
Nelle prime ore della mattina di oggi, gli agenti della Questura hanno sottoposto a controllo un'abitazione di Macerata. Lo stabile era stato segnalato dagli abitanti con un esposto presentato in Questura con il quale era stato segnalato un via vai sospetto di cittadini extracomunitari.
Nel corso dell’operazione, all’interno dell’abitazione sono stati rintracciati tre cittadini nigeriani risultati regolari sul territorio nazionale. In casa è stata rinvenuta della sostanza stupefacente del tipo marijuana con ogni probabilità che la stessa fosse destinata al mercato dello spaccio.
Investita poco fa davanti alla stazione di Porto Recanati una donna di 71 anni.
Pare che le condizioni siano gravi. La persona è stata intubata e trasportata all'ospedale di Torrette con l'eliambulanza.
Intervenuti sul posto i Carabinieri, l'eliambulanza, la croce azzurra di Porto Recanati e auto medica.
(Servizio in aggiornamento)
Sequestrate 80 piante di marijuana in una casa già dichiarata inagibile per il sisma.
L'operazione condotta dai finanzieri della Compagnia di Macerata ha portato al ritrovamento di 80 piante di marijuana e ad 80 grammi di sostanza essiccata dello stesso tipo di stupefacente oltre ad attrezzatura varia per la coltivazione in serra
L'abitazione all'interno della quale è stata trovata la serra per la coltivazione della marijuana era un'abitazione dichiarata inagibile a seguito degli eventi sismici. Dopo una serie di osservazioni, i finanzieri hanno infatti eseguito una perquisizione di iniziativa nella casa, che ha permesso di individuare una serra adibita a coltivazione di piante di marijuana, con attrezzature e materiali utili alla produzione ed al confezionamento per fini di spaccio dello stupefacente ricavato.
Complessivamente, sono state sequestrate 80 piante di marijuana e 80 grammi di sostanza già essiccata e pronta per lo spaccio. Sequestrata anche l’attrezzatura ed i fertilizzanti utilizzati per la coltivazione della marijuana, il cui valore si stima essere di circa 20.000 euro.
Nel corso della perquisizionei finanzieri hanno sequestrato oltre 1 chilo di polvere da sparo illegalmente detenuta e ritirato in via cautelare, armi da fuoco (due pistole, tre fucili e una carabina) e armi da “punta e da taglio” rinvenute nell’appartamento del responsabile, cittadino italiano, munito di licenza di porto d’armi per uso sportivo.
Auto a fuoco nella notte.
È successo a Castelraimondo, in via XX settembre, dove poco dopo la mezzanotte, i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio di alcune autovetture.
Le cause dell'incendio sono in corso di accertamento anche se non si esclude l'ipotesi dolosa, ha coinvolto un'Audi A1 parcheggiata in via XX settembre, appunto. Le fiamme si sono poi propagate ed hanno interessato anche una Mercedes e una Fiat Panda parcheggiate nelle vicinanze. I proprietari dei mezzi risultano abitare tutte nella emdesima via. Fortunatamente non c'è stato nessun ferito. Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri.
Nel comune di Morrovalle invece, in Contrada Fontanelle 41/a, l'incendio è scoppiato dopo le 5 e ad essere coinvolta è stata una sola per auto.
Anche in questo caso l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco è valso allo spegnimento ed alla successiva messa in sicurezza dell’autovettura.
Il Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio si esprime sulle indagini che riguardano l'omicidio di Pamela Mastropietro rivolgendosi principalmente agli organi di stampa tutti e chiedendo "un maggior senso di responsabilità".
"La notizia apparsa su vari quotidiani - si legge sul comunicato emesso dal Procuratore Giorgio - e diffusa anche da emittenti radiofoniche e televisive, secondo cui l’ordinanza cautelare in carcere ,emessa il 14 febbraio 2018 dal competente giudice per le indagini preliminari nei confronti di Lucky Desmond e di Awelina Lucky, sarebbe stata adottata per motivi di ordine pubblico, è destituita di ogni fondamento. In realtà , il citato provvedimento restrittivo è stato espressamente adottato – come prospettato da questo Ufficio - solo in ragione del concreto rischio che i due citati cittadini nigeriani possano darsi alla fuga e possano reiterare gravi reati, analoghi a quelli loro contestati".
Inoltre continua "La notizia apparsa su organi di stampa circa dichiarazioni rese dalla signora Micaela Pettinari, convivente con l’indagato Oseghale Innocent, difformi da quelle rese in sede investigativa ai Carabinieri di Macerata, è priva di fondamento, avendo la teste nuovamente confermato ai Carabinieri quanto già detto in precedenza, in modo molto diverso rispetto a quanto pubblicato".
"Nel doveroso rispetto - conclude Giorgio - verso tutti gli organi di informazione per la funzione di interesse pubblico da loro svolta, mi permetto di esprimere l’esigenza che le notizie riguardanti il decesso di Pamela Mastropietro vengano diffuse con senso di responsabilità".