È stato dimesso dall'ospedale di Macerata il 23enne di Gagliole, Ivan Zamparini, che il 6 settembre scorso, sotto l'effetto di stupefacenti (tra cui il Fentanyl) e in preda ad un raptus, ha accoltellato il padre e la madre nella loro abitazione di Gagliole.
A causa delle ferite riportate il padre è stato ricoverato in prognosi riservata e sottoposto ad intervento chirurgico presso l’ospedale di Ancona, la madre invece è stata ricoverata presso l'ospedale di Camerino.
Venerdì mattina i carabinieri della stazione di Macerata hanno notificato al giovane l’ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del Tribunale di Macerata, per i reati di tentato omicidio e lesioni personali gravissime.
Dopo la notifica, Zamparini è stato condotto presso il carcere di Ancona da personale della polizia penitenziaria, che ha assicurato il piantonamento presso l'ospedale di Macerata.
Dall’inizio dell’estate a oggi sono 6 gli ammonimenti di cui 5 emessi d’ufficio dal questore di Macerata nei confronti di altrettanti uomini che avevano avuto agiti violenti. Nella metà dei casi, tra le vittime troviamo anche genitori di figli violenti.
“È questo un fenomeno che in questo momento storico emerge sempre più chiaramente: si tratta di situazioni diverse tra loro, ma spesso accomunate dal fatto che gli atti violenti si scatenano quando le vittime non sono più accondiscendenti rispetto a richieste fatte dai figli - non sempre giovanissimi e quasi sempre senza occupazione - pretese soprattutto di danaro per acquistare sostanze stupefacenti o alcol”, fa sapere la questura di Macerata.
“Anche in questi casi si può ricorrere all’ammonimento che – come è noto - è uno strumento di esclusiva competenza del questore, che ha lo scopo di garantire alla vittima una tutela anticipata e rapida; si tratta di un ‘avvertimento’ rivolto dal questore all’autore di violenza (stalker, maltrattante) di astenersi dal commettere ulteriori atti”.
“Ricorrere all’ammonimento è molto semplice: la vittima può esporre i fatti in qualsiasi ufficio di polizia o presidio dei carabinieri e richiedere l’ammonimento nei confronti dell’autore delle condotte persecutorie, e dopo una veloce istruttoria a cura della Divisione polizia anticrimine che servirà per verificare i fatti, il questore adotterà il provvedimento e l’autore diffidato alla prosecuzione delle condotte”.
Ma oggi vi è di più, spiega ancora la questura: "con la legge 168 del 24 novembre scorso si è ampliata la possibilità per il questore di procedere d’ufficio ad ammonire e quindi intervenire al primo segnale di violenza, anche quando questo viene segnalato anche da terze persone”. "E parliamo di episodi di percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave, atti persecutori, reveng porn, violazione di domicilio o danneggiamento, che sia commesso nell’ambito di violenza domestica”.
“Non sarà necessario che la vittima proponga istanza; la segnalazione dei vicini di casa che assistono ad esempio, o di chiunque venga a conoscenza di situazioni di violenza domestica, possono far aprire un procedimento amministrativo per l’irrogazione dell’ammonimento. Le generalità del segnalante non verranno mai rese pubbliche ma ciò consentirà di aiutare le tante donne in difficoltà che da sole non potrebbero farcela”.
Un grosso albero cade su una vettura in transito e la colpisce sul cofano: l'anziano conducente dell'auto, 85 anni, viene estratto dall'auto e trasportato al pronto soccorso con ferite non gravi. È accaduto nella serata di ieri, intorno alle 21:30, ad Ancona forse anche a causa della pioggia caduta da che potrebbe aver favorito l’abbattimento della pianta.
L'auto, una Fiat Punto, stava transitando in via Grotte, zona Posatora, in direzione Torrette, quando la pianta l'ha centrata, fortunatamente sul cofano e non sul tettino.
La vettura è stata praticamente distrutta dall'impatto e se la pianta l'avesse colpita sul tetto, le conseguenze sarebbero state più gravi. Il ferito è stato estratto dall'abitacolo dai vigili del fuoco e poi soccorso dai sanitari della Croce gialla e dell'automedica del 118, e trasportato in ospedale.
Nella tarda serata del 16 settembre , in contrada Paterno a Tolentino, alcuni residenti del posto hanno sorpreso due giovani i che uscivano dalla chiesa di “Santa Maria Maddalena”, con in mano alcuni oggetti tra cui un quadro, candelabri, libri e un calice.
Vistisi scoperti, i due malfattori hanno lasciato gli oggetti trafugati lungo il percorso per poi darsi alla fuga a bordo di un’Opel Corsa di colore grigio. Le laboriose indagini, condotte dai militari del Comando Stazione di Tolentino e suffragate dalle preziose fonti testimoniali, hanno permesso giungere all’identificazione dei due giovani, della provincia di Perugia, che sono stati denunciati per “tentato furto in concorso".
Ricambi per moto mai ricevuti, 57enne morrovallese cade in una truffa online. L'uomo, pur avendo pagato 300 euro con la propria carta di credito prepagata, non ha mai ricevuto i pezzi per la sua due ruote acquistati tramite una piattaforma e-commerce da un privato.
Le indagini telematiche e bancarie condotte dai carabinieri della stazione di Morrovalle hanno permesso di risalire all’identità di un pregiudicato 57enne di Frascati ma residente a Fiuggi, che è stato denunciato per truffa.
Perde il controllo dell'auto, che si ribalta: conducente trasportato a Torrette. L'incidente è avvenuto, intorno alle 15:30 di oggi, in località Patullo, nel territorio comunale di Camerino. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica del sinistro, che non ha coinvolto altri mezzi.
Una volta lanciato l'allarme, sul posto è intervenuta una squadra vigili del fuoco, che ha estratto la persona al volante della vettura - rimasta incastrata nell'abitacolo - per poi affidarla alle cure del personale del 118. A seguito dei traumi riportati nel sinistro, i sanitari hanno richiesto l'ausilio dell'eliambulanza che ha provveduto al trasporto d'urgenza all'ospedale dorico di Torrette del ferito.
"Hanno chiamato mia madre fingendosi carabinieri, dicendole che avevo investito una bambina e che la piccola era in coma". A confidare al nostro quotidiano la truffa del finto incidente in cui è incappata questa mattina una signora 63enne, è stata sua figlia, una cittadina maceratese.
"Sapevano anche il mio nome", sottolinea la donna che preferisce rimanere anonima in un'intervista che vuole fungere da monito per chiunque cadesse vittima di analoghe situazioni in futuro.
Le truffe si consumano via telefono e il modus operandi è sempre lo stesso: il truffatore si spaccia per un funzionario delle forze dell'ordine e segnala che il figlio o il nipote della vittima designata è rimasto coinvolto in un presunto incidente stradale. A questo punto scatta la richiesta di soldi per far fronte a presunte pratiche legali o per il pagamento di sanzioni al fine di evitare di incorrere in guai peggiori, come l'arresto.
Poco dopo la prima telefonata, avvenuta alle 9:30 circa, al citofono della signora - che abita in via Spalato - si è presentato un giovane che si è identificato come maresciallo dei carabinieri: "Le hanno chiesto la carta d'identità e, successivamente, quanti telefoni avesse in casa per tenere la linea libera, affinché non chiamasse nessuno", racconta la cittadina.
Proprio tramite il dispositivo telefonico della madre il falso militare ha poi contattato il proprio complice, un finto avvocato. La richiesta fatta alla signora per aiutare la figlia è stata di 8mila euro. La donna, totalmente in preda al panico, ha consegnato ai due truffatori una busta con all'interno tutti i soldi (4mila euro in contanti, ndr) e i preziosi che aveva in casa.
Il valore complessivo del bottino è ancora in fase di quantificazione. "Mio padre intorno alle 13 mi ha telefonato disperato per sapere dove fossi - conclude nella sua ricostruzione la donna - e cosa avessi combinato. A quel punto mi ha spiegato tutto ed io ho immediatamente contattato i carabinieri". Alle indagini procedono i militari della locale Compagnia, che stanno lavorando sull'identikit dei due truffatori per risalire alle loro generalità.
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Camerino, impegnati anche in servizi di prevenzione e controllo alla circolazione stradale, hanno sorpreso alla guida della propria autovettura un maceratese, 42enne, che guidava senza patente perché precedentemente revocata.
L’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, essendosi rifiutato di sottoporsi allo specifico accertamento, oltre che per aver dichiarato false generalità ai militari operanti. Il veicolo, al termine del controllo, è stato sequestrato.
Nel pomeriggio di ieri, sono stati svolti a Macerata servizi straordinari di controllo del territorio condotti dai poliziotti della Questura, sia in uniforme che in borghese per il contrasto ad ogni forma di illegalità.
Nel corso dei servizi, i poliziotti della Squadra Mobile hanno eseguito due ordinanze di sottoposizione alla misura alternativa della detenzione domiciliare, emesse dal Tribunale di Sorveglianza di Ancona, nei confronti di due soggetti, di nazionalità italiana, entrambi residenti a Macerata.
Il primo dovrà scontare 10 mesi di detenzione domiciliare per interruzione di pubblico servizio avendo spruzzato, nel 2016, spray urticante all’indirizzo di un autista di un autobus di linea. Il secondo, dovrà scontare 2 mesi di detenzione domiciliare per aver violato, nell’anno 2018, gli obblighi di assistenza familiare nei confronti del coniuge dal quale era in fase di separazione.
Al termine dei servizi sono state identificate 55 persone e sottoposti a controllo 44 veicoli.
Si schianta contro un palo con lo scooter: muore il 47enne Alessio Alessandroni. Gravissimo incidente quello avvenuto nella prima serata di ieri, martedì 1 ottobre, a Trecastelli, dove un uomo ha perso la vita.
Il tragico fatto è avvenuto nella zona tra Monterado e Castel Colonna: qui il 47enne, originario di Cingoli ma domiciliato a Monterado, è andato a schiantarsi contro un palo della segnaletica stradale dopo aver perso il controllo del mezzo.
Sul posto sono giunte ambulanze e carabinieri. Nonostante tutti i tentativi per salvargli la vita, il 47enne non ce l'ha fatta e ne è stato dichiarato il decesso. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che valuterà se disporre l’autopsia per chiarire le cause dell’incidente,
I finanzieri di Porto Recanati hanno sequestrato oltre 2400 articoli contraffatti e insicuri per la salute dei consumatori e denunciato il responsabile. Nell’ambito di un più ampio e specifico piano d’intervento, predisposto dal comando di Macerata su tutto il territorio della provincia, prosegue incessantemente l’attività dei finanzieri della Tenenza di Porto Recanati che, nel corso di una mirata attività di controllo economico del territorio, hanno proceduto al sequestro e al ritiro dal mercato di oltre 2400 prodotti indebitamente esposti in vendita, verosimilmente contraffatti o privi delle indicazioni minime necessarie per la commercializzazione in violazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti.
Nello specifico, le attività svolte hanno permesso di denunciare a piede libero il titolare di una ditta individuale con due punti vendita, dedito al commercio di abbigliamento e articoli vari, che esponeva per la vendita numerosi prodotti, tra cui carte da gioco collezionabili e giocattoli di vario genere, destinati prevalentemente ad un’ampia platea di consumatori minorenni, verosimilmente contraffatti o privi delle etichettature ed informazioni minime previste dal Codice del Consumo o del marchio di conformità europea CE.
Il commerciante è stato denunciato alle Procure della Repubblica Tribunali di Macerata ed Ancona per commercio di prodotti con segni falsi e mendaci. Con riguardo, invece, alle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti, i finanzieri hanno proceduto a segnalare il responsabile alla Camera di Commercio di riferimento per i provvedimenti di competenza.
Alle prime luci dell'alba è stato ritrovato senza vita l’uomo di 65 anni di cui se n’erano perse le tracce ieri a Colle di Arquata del Tronto, quando era uscito a cercare funghi.
Una squadra mista, composta da vigili del fuoco, carabinieri forestali, soccorso alpino ed anche due persone del posto che conoscono bene la zona, l'ha intercettato dopo che era stato individuato il luogo dove si trovava da un drone del nucleo Sapr (sistemi a pilotaggio remoto).
Per il recupero è stato allertato un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara. Durante la notte hanno operato 10 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Marche, con l'ausilio di droni dotati di termocamera ed il supporto aereo dell'Aeronautica Militare con un elicottero HH-139B con sistema di bordo "Artemis" per l'individuazione di segnali telefonici e termocamere; strumentazioni che hanno consentito di restringere notevolmente l'area, in cui poi è stato individuato il corpo del 65enne di Folignano che era uscito a cerca di funghi con il fratello.
I due si erano poi divisi per battere zone diverse con l'accordo di ritrovarsi al punto di partenza in un orario preciso. Un appuntamento al quale ieri pomeriggio il 65enne non si è presentato e il fratello ha dato l'allarme.
È spirato ieri, all'età di 99 anni, nella sua abitazione a Fabriano l'ingegner Francesco Merloni, presidente onorario di Ariston Group. Ne dà notizia la stessa azienda. Merloni, che è stato parlamentare, ministro e capitano d'industria, lascia la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i figli Paolo, presidente di Ariston Group, Francesca e Claudia.
"Imprenditore e Cavaliere del Lavoro, Francesco Merloni - ricorda l'azienda - è stato uno dei protagonisti dell'industria italiana che, raccogliendo l'eredità del padre Aristide, ha dedicato la sua carriera allo sviluppo internazionale dell'azienda di famiglia".
Una vita multiforme, quella di Francesco Merloni: parlamentare, ministro, capitano d'industria. Ma tutte con le Marche come baricentro, Fabriano, in particolare. Il 17 settembre scorso aveva festeggiato i 99 anni circondato dall'affetto della sua famiglia. Era legato indissolubilmente anche alla Fondazione "Aristide Merloni", ente di ricerca di eccellenza nella promozione e nello sviluppo della cultura imprenditoriale territoriale, di cui era presidente.
Figlio di Aristide Merloni, fondatore dell'Ariston e delle Industrie Merloni si era laureato in Ingegneria industriale all'Università di Pisa. Negli anni '50 entrò a lavorare nell'azienda di famiglia. Entra in Parlamento, per la prima volta e come senatore, nel 1972 con la Democrazia Cristiana. È stato rieletto anche in altre sei legislature: cinque alla camera e un'altra al senato.
Nel primo governo presieduto da Giuliano Amato viene nominato Ministro dei Lavori pubblici, giurando il 28 giugno 1992 nelle mani del neo-Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Con la caduta di Amato e l'incarico al Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, Merloni è stato confermato Ministro fino alla fine del Governo Ciampi, 11 maggio 1994. Sua la cosiddetta Legge Merloni, una radicale riforma del sistema degli appalti pubblici, realizzando anche la trasformazione dell'Anas in Ente pubblico economico.
Con la scomparsa della Dc, Francesco Merloni si iscrisse al gruppo parlamentare dei Popolari democratici - l'Ulivo ha continuato. Alle elezioni primarie del Partito Democratico nel 2007 dichiarò di sostenere la candidatura di Enrico Letta, amico personale di lunga data di Merloni, a segretario del Pd. Grande amico anche dell'ex premier, Romano Prodi. Accanto alla sua esperienza politica, ha proseguito la sua seconda vita di successo, da capitano d'industria.
Nello stabilimento di Matelica ha iniziato a produrre bombole e serbatoi per il gas, quindi a Castelraimondo i pannelli fotovoltaici per scaldare l'acqua, a Fabriano gli scaldabagni. In pochi anni nasce Merloni Termosanitari, poi divenuta Ariston Group specializzata in impianti di riscaldamento e climatizzazione. Una multinazionale presente con siti in 17 nazioni, complessivamente sono 29, e che ha chiuso il bilancio 2023 con 3.1 miliardi di euro di ricavi, 212 milioni di euro di utile netto. Gruppo quotato alla Borsa di Milano dal 2021 e quel giorno Francesco Merloni, con suo figlio Paolo a cui nel 2011 aveva passato le redini di Ariston, era presente per suonare la campanella.
Probabilmente la vita che più amava Francesco Merloni era quella con la sua famiglia: la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i figli Paolo, Francesca e Claudia. "Si chiude definitivamente un'epoca", il commento commosso dell'ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, storico collaboratore di tutta la famiglia Merloni.
Si unisce al cordoglio per la scomparsa del cavalier Francesco Merloni l'Amministrazione comunale di San Ginesio: "La scomparsa dell'ingegnere Francesco Merloni provoca un grande dispiacere e una grandissima perdita per la nostra Comunità. La vicinanza di Merloni con il borgo di San Ginesio coincide con uno dei momenti più difficili che abbiamo dovuto affrontare, il post sisma 2016. L’impegno profuso dalla Fondazione “Aristide Merloni” da Lui presieduta ha fatto si che iniziative di livello mondiale e progetti di rinascita sociale fossero calibrati sul nostro specifico contesto e sempre con l’occhio rivolto all’interesse della Comunità. Uno su tutti merita un’attenzione particolare: la creazione e l’attivazione del Punto di Telemedicina (Health Point) che è diventato un modello regionale di gestione della sanità sul territorio. Voglio esprimere anche a nome di tutta la comunità ginesina, le più sincere condoglianze e vicinanza a tutta la famiglia Merloni".
Anche la città di Matelica piange il presidente onorario di Ariston, ex ministro, originario di Fabriano. In quella che è la città di Mattei, Francesco Merloni contribuì a portare lavoro con l’apertura della fabbrica di produzione delle bombole, oggi la Antonio Merloni Pressure Vessels. C’era anche lui, lo scorso marzo, all’inaugurazione della nuova linea produttiva dello stabilimento matelicese. "
L’Italia intera piange un uomo visionario, degno erede del padre Aristide e grande protagonista dell’economia tricolore – commenta il sindaco Denis Cingolani – uno dei più grandi uomini che il nostro territorio ha partorito, sempre vicino alla nostra comunità e attento agli sviluppi dell’intera nazione. Ha lavorato per le sue aziende, ma anche per lo Stato essendo stato ministro dei Lavori Pubblici per ben due volte. Vero protagonista di quel miracolo economico che cambiò radicalmente la nostra nazione, trasformando l’economia locale da agricola in industriale. Saremo sempre grati per la sua opera e soprattutto per il grande amore dimostrato alla propria gente. Qualche mese fa lo abbiamo accolto per i festeggiamenti nella storica azienda della sua famiglia a Matelica, un vero onore averlo ascoltato con i suoi vivi ricordi di un tempo lontano, ma più che mai attuali. Grazie Ingegnere, Matelica la ricorderà per sempre”.
Si ribalta con l’Ape: conducente a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 18: 30 di oggi, in via Madre Teresa di Calcutta a Tolentino.In base a una ricostruzione l’uomo viaggiava in direzione Belforte del Chienti, quando per cause in corso di accertamento ha perso il controllo del mezzo che ha sbandato per poi ribaltarsi.
Una volta lanciato l’allarme, sul posto sono accorsi i sanitari del 118 e i vigili del fuoco. I pompieri hanno provveduto a estrarre dalle lamiere il conducente dell’Apecar, il quale era rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo
Una volta prestati i primi soccorsi, l’uomo è stato trasferito all’ospedale dorico di Torrette in eliambulanza. Per i rilievi e ricostruire quanto accaduto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione. Il tratto stradale è stato chiuso al traffico fino al compimento delle operazioni di soccorso.
I carabinieri della Stazione di Potenza Picena hanno arrestato un 61enne di Latina, residente a Milano ma domiciliato nella provincia di Macerata.
Il provvedimento, emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Genova per un cumulo di pena per insolvenza fraudolenta, possesso e fabbricazione di documenti falsi e calunnia, è stato eseguito nella mattinata di ieri a carico dell’uomo che è stato rintracciato nel centro cittadino dai militari. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Fermo dove dovrà scontare 3 anni e 5 mesi di reclusione.
Si svolgeranno domani, mercoledì due ottobre alle 10:30, nella Basilica di San Venanzio a Camerino, i funerali di Daisy Ronconi, la 37enne morta lo scorso 26 settembre in un terribile incidente stradale lungo la Carrareccia, nel territorio comunale di Macerata.
In base a una ricostruzione effettuata dalla polizia locale intervenuta sul posto, la donna aveva perso il controllo del mezzo per poi finire la propria corsa contro una Land Rover che proveniva dalla direzione opposta. Si è subito azionata la macchina dei soccorsi, ma la 37enne si è spenta poco dopo il trasporto all'ospedale di Torrette.
Daisy, originaria di Urbisaglia ma residente a Camerino con il compagno e la figlia di 7 anni, lavorava come operatrice socio sanitaria a Gagliole. Oltre all'amata figlia e al compagno Francesco, lascia la madre Elisa, il padre Giovanni, i fratelli Sonny e Christian. La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Malasisi in località Torre del Parco di Camerino.
Anche quest'anno, l’operazione "Mare e Laghi Sicuri 2024" ha visto l'Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche impegnato attivamente, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Ancona, per garantire un'estate all'insegna della sicurezza e della protezione dell'ambiente marino.
L'iniziativa, svoltasi dal 15 giugno al 15 settembre, ha coinvolto numerose unità operative e personale del Corpo, con l’obiettivo di preservare la sicurezza della navigazione, dei bagnanti e la salvaguardia dell'ecosistema marino.
Nell’ambito del territorio di giurisdizione dell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova Marche, durante il periodo estivo, sono stati effettuati oltre 1312 controlli su unità da diporto, stabilimenti balneari e aree demaniali marittime. Questi controlli hanno permesso di monitorare l’applicazione delle normative vigenti in materia di sicurezza, prevenzione degli incidenti e tutela ambientale, con l’obiettivo primario di garantire un uso sicuro e rispettoso del mare.
L’operazione ha visto l’impiego di un significativo numero di mezzi e personale, permettendo una quotidiana copertura capillare dell’intera area costiera di competenza. Grazie a questo impegno, sono stati emessi 22 provvedimenti amministrativi e adottate misure immediate in caso di gravi infrazioni, contribuendo così a mantenere elevati standard di sicurezza per tutti coloro che frequentano il mare e le aree limitrofe.
L’attività di controllo è stata accompagnata da una costante opera di sensibilizzazione. Durante l’estate, sono stati organizzati numerosi incontri con i diportisti per fornire indicazioni utili su come navigare in sicurezza e rispettare l’ambiente marino.
Il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, Chiara Boncompagni, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti: "L'operazione 'Mare e Laghi Sicuri 2024' ha dimostrato ancora una volta quanto sia cruciale un’azione congiunta e coordinata per la salvaguardia della sicurezza in mare e la protezione dell'ambiente. Ringrazio tutto il personale della Guardia Costiera che, con impegno e dedizione, ha garantito un'estate sicura a bagnanti e diportisti. È fondamentale proseguire su questa strada, mantenendo alto il livello di attenzione e sensibilizzazione su questi temi".
Un elemento chiave del successo dell'operazione è stato il lavoro sinergico tra l'ufficio circondariale marittimo di Civitanova Marche, gli enti locali, le forze di polizia, le associazioni ambientaliste e i cittadini. Questa collaborazione ha rafforzato il controllo del territorio e promosso comportamenti responsabili da parte di chi frequenta il mare.
Altro aspetto centrale dell’operazione "Mare Sicuro" è stata la campagna "Bollino Blu", un'iniziativa ormai consolidata, volta a razionalizzare l'impegno delle forze di polizia in mare - evitando la duplicazione dei controlli sulle medesime unità da diporto - attraverso il rilascio di un adesivo sullo scafo a seguito del primo controllo ottenuto con esito positivo.
Salvatore Annacondia, noto come "Manomozza", è stato arrestato per estorsione. L’ex boss pugliese, ora 67enne, a seguito della richiesta di un'ingente somma di denaro a un imprenditore del Fermano, avrebbe minacciato di morte l'uomo e la sua famiglia. La vittima, terrorizzata, non si è però fatta intimidire e ha subito contattato la Questura di Fermo, che ha organizzato un’operazione per incastrarlo.
Annacondia, dopo aver perso una mano in un incidente a 14 anni, si è macchiato di 72 omicidi, come raccontato anche in una puntata della trasmissione televisiva "Le Iene", diventando uno dei più noti boss della malavita pugliese e un membro di Cosa Nostra.
È stato per anni un collaboratore di giustizia e ha vissuto a Porto San Giorgio e, successivamente, a Civitanova Marche dove risiede tutt'oggi per questioni di lavoro nel ramo della ristorazione. Dopo aver perso i benefici del programma di protezione, è tornato alla criminalità. A tal proposito, proprio di recente, avrebbe cercato di estorcere denaro a un imprenditore fermano, ma quest’ultimo si è rivolto alla Polizia che gli avrebbe consigliato di fingere di accettare la sua richiesta. Durante l’incontro per la consegna del denaro avvenuto a Civitanova Marche, Annacondia è stato arrestato in flagrante.
A coordinare le indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Fermo, su cui si mantiene il massimo riserbo, è la Procura della Repubblica di Macerata. Annacondia, difeso dall'avvocato Gabriele Cofanelli, attualmente si trova in carcere.
Strattona una ragazza e la fa cadere a terra per rubarle il cellulare: arrestato un cittadino tunisino di 36 anni. L'uomo, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, è stato fermato dai carabinieri dell'aliquota radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche. Dovrà rispondere di tentata rapina e lesioni personali ai danni di una 20enne residente in provincia di Fermo.
Nella scorsa nottata, il 36enne ha avvicinato la vittima lungo viale Matteotti, nella zona del lungomare nord, e strattonandola ha tentato di sottrarle il suo telefono cellulare.
Un passante, che ha assistito alla scena, ha richiesto l'intervento di una pattuglia che è giunta immediatamente sul posto. I militari, dopo aver fermato l’aggressore, l’hanno accompagnato in caserma per l'identificazione e le formalità di rito. Il 36enne tunisino è stato così condotto presso il carcere di Montacuto. La ragazza, nelle fasi più concitate dell’agguato, è caduta a terra procurandosi escoriazioni su varie parti del corpo e riportando personali guaribili in dieci giorni.
Minaccia i familiari della compagna con un machete, poi aggredisce gli agenti intervenuti: arrestato un 27enne. Alle ore 21.00 circa di ieri, la “volante” del commissariato di polizia di Civitanova Marche è intervenuta su richiesta di alcuni cittadini che avevano segnalato al 112, schiamazzi e urla in strada dove erano presenti un uomo e una donna che stavano litigando.
Nel frattempo anche la figlia della donna, impaurita per la presenza del 27ennne armato di un'arma, aveva allertato i poliziotti. Sul posto gli agenti hanno individuato subito il soggetto in stato di agitazione, identificato per un cittadino di origini pakistane di 27 anni, il quale da subito si è mostrato in stato visibilmente alterato dovuto probabilmente all’assunzione di alcool e dall’assunzione di sostante stupefacenti, come asserito successivamente dallo stesso.
Il giovane, quindi, raggiunto nell’abitazione della donna dove si era recato impugnando un grosso machete, ha iniziato subito a insultare gli agenti i quali, entrati all’interno dell’immobile, hanno notato la presenza dell'arma che è stata subito sottratta dalla disponibilità del 27enne.
Gli agenti hanno tentato a più riprese di interagire con il giovane, il quale è diventato sempre più aggressivo fino a quando non ha estratto un coltello dai propri jeans. L'arma è stata poi puntata in direzione di uno dei poliziotti che, a questo punto, ha fatto uso dello spray “Oleocapsicum”, in dotazione, riuscendo a immobilizzare il 27enne che ha continuato a urlare e a minacciare gli operatori di polizia.
Per tali ragioni il giovane, gravato da precedenti di polizia per reati in materia di armi, è stato tratto in arresto per i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e per il porto di strumenti atti a offendere, quindi trattenuto nel commissario di polizia stradale di Civitanova Marche, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto da parte dell’autorità giudiziaria.
Da quanto ricostruito successivamente, il 27enne si era recato nell’abitazione dei familiari della propria fidanzata per chiarire alcune questioni legate al loro rapporto.