Prosegue la sequenza sismica davanti la costa delle Marche, dopo la forte scossa di magnitudo 5.7 registrata alle 7:07 di ieri (leggi qui). Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le scosse più rilevanti verificatesi nelle ultime ore sono state una di magnitudo 3.5 alle 23:05 di ieri e un'altra di magnitudo 2.7 alle 00:15.
Entrambe hanno avuto ipocentro compreso tra gli 8 e i 4 chilometri di profondità ed epicentro a circa 30 km da Fano (Pesaro e Urbino). Le scosse registrate dalle 23 in poi della notte appena trascorsa sono state 16 con magnitudo superiore almeno a 2. Queste portano in totale, da ieri mattina, a oltre 80 scosse superiori alla magnitudo 2.0, incentrate soprattutto davanti alla costa centro-nord della regione, in particolare al largo del Pesarese (zone Marotta di Mondolfo-Fano) ma anche più a sud davanti alla costa nord anconetana.
L'ultima scossa in ordine di tempo, alle 8.47 di questa mattina, è avvenuta sempre nello stesso epicentro pesarese e con una magnitudo di 2.1. Prosegue intanto la conta dei danni, ad Ancona, nella serata di ieri, è stata sgomberata una palazzina in via Macerata inagibile temporaneamente a seguito di crepe e fessurazioni che richiedono una verifica, da parte di tecnici e vigili del fuoco, prima di autorizzare l'eventuale rientro delle sette persone residenti.
“Nessun danno grave a persone o edifici. In base agli accertamenti effettuati fino ad ora dagli organi competenti e dalla Protezione civile i danni riscontrati risultano lievi e la situazione è sotto controllo, ma sono ancora tante le verifiche in corso sia negli edifici pubblici e privati". Lo riferisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli al termine della riunione pomeridiana tecnico-operativa del Cor (Centro operativo regionale) dopo le forti scosse sismiche (leggi qui la notizia).
"Ci siamo dati appuntamento, escludendo nuovi eventi, al pomeriggio di domani per fare una nuova ricognizione - aggiunge - a seguito degli ulteriori sopralluoghi. Rimane alta l'allerta e continua il monitoraggio dell'evoluzione della situazione. Ci sono state nella mattinata ripetizioni di nuove scosse, ma non paragonabili a quella di magnitudo 5.7 che stamattina ha svegliato con violenza l'intera regione". Per le scuole "ad ora non ci risultano edifici danneggiati. In ogni caso i rilievi non sono terminati in tutti i Comuni e quindi la decisione sulle aperture degli istituti sono affidate ai sindaci in base alle singole situazioni".
LEGGI ANCHE - Scuole aperte in provincia di Macerata dopo i controlli per il sisma
Alla riunione erano presenti anche l'assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, il responsabile della Protezione civile regionale, Stefano Stefoni che ha coordinato gli interventi dei rappresentanti istituzionali coinvolti: Prefetture, Province, Comuni, Anas, Ferrovie, Forze dell'ordine, Vigili del Fuoco, Sistema operativo delle emergenze.
Si è svolto, nella giornata di oggi, a Palazzo Chigi, un incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e, in rappresentanza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, trattenuto ad Ancona a seguito degli eventi sismici di questa mattina, il capo di gabinetto Fabio Pistarelli e il vice commissario all'alluvione ingegner Babini.
Erano presenti, assieme al sottosegretario Mantovano, il viceministro alle infrastrutture, Galeazzo Bignami e il sottosegretario al Mef, Lucia Albano. L'incontro si è svolto per confrontarsi sulle misure urgenti da intraprendere per famiglie, imprese e comuni colpiti e per il ripristino e la messa in sicurezza del territorio coinvolto dai recenti fatti alluvionali del settembre 2022.
"Dal confronto sono emersi alcuni punti nevralgici sui quali il Governo e la Regione Marche hanno convenuto, si legge in una nota di Palazzo Raffaello. Prima di tutto la necessità di intervenire per la messa in sicurezza dei luoghi e il rispristino delle infrastrutture gravemente danneggiate, un obiettivo da perseguire nel più breve tempo possibile e per raggiungere il quale emerge la necessità di una semplificazione burocratica e legislativa".
"In considerazione della straordinarietà dell’evento che ha colpito le Marche, occorre inoltre avere in tempi molto rapidi certezza di dotazioni finanziarie adeguate per le famiglie e le imprese per permettere loro il ripristino delle abitazioni e delle attività economiche".
"L'impegno del sottosegretario, che ha avuto anche un colloquio telefonico con il presidente Acquaroli ed il capo della protezione Civile Curcio, è portare il quadro delle esigenze all'attenzione del primo Consiglio dei ministri utile con l'obiettivo che le misure ed i provvedimenti siano adottati entro la legge di bilancio prossima".
"Esprimo la mia vicinanza ai cittadini, ai sindaci, al governo della Regione Marche, ancora una volta interessata da un forte sisma, che per fortuna non ha avuto conseguenze per la popolazione e prodotto apparentemente solo danni lievi. Aspettiamo gli accertamenti, ancora in corso, anche nelle aree già colpite dal sisma del 2016". Lo dichiara il commissario straordinario sisma 2016 Giovanni Legnini.
"Non c’era bisogno di questo nuovo evento per ricordarci che le Marche, come le aree interne dell’Appennino e molte altre del Paese, sono caratterizzate da un rischio sismico elevato, che richiede il massimo sforzo sulla prevenzione. Con la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 - aggiunge - stiamo restituendo ai cittadini case e strutture pubbliche sicure, ma dobbiamo pensare anche alla messa in sicurezza degli edifici che allora non furono danneggiati, molti dei quali hanno caratteristiche di forte vulnerabilità".
"Serve un approccio sistemico, che non si limiti alla riparazione dei danni, ma che punti alla riduzione del rischio, anche riorientando a questo fine il superbonus 110% e l’intero sistema delle detrazioni fiscali sull’edilizia" conclude Legnini.
A spiegare la natura dell'evento sismico che ha colpito la costa marchigiana nella mattinata di oggi è l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si è trattato di una scossa di magnitudo 5.7, con epicentro a 30 chilometri dalla costa marchigiana, in Adriatico, susseguita poco dopo da un’altra scossa di forte intensità.
A partire da questo momento sono cominciate una trentina di repliche di magnitudo maggiore di 2, di cui una decina di magnitudo maggiore di tre. Gli strumenti dell’Ingv stanno rilevando ancora repliche.
La distanza dalla costa dell’epicentro ha probabilmente favorito l’impatto meno importante del sisma, evitando così di creare danni ingenti, specialmente lungo i centri abitati della costa. Si prevede che lo sciame sismico continuerà anche nei prossimi giorni.
"Alcune di queste repliche potrebbero essere risentite dalla popolazione, specie quella residente lungo la costa, senza escludere altri eventi di altrettanta entità, anche se al momento è impossibile fare previsioni" spiega l'Ingv.
L’assessore alla protezione civile della regione Marche Stefano Aguzzi ha riferito che “dalle prime ipotesi sembrava che l’epicentro fosse di fronte a Falconara Marittima, poi si è riorientata la rilevazione verso Senigallia e infine Fano. Mentre raggiungevo la Sala operativa ad Ancona, ho sentito il prefetto di Pesaro, i sindaci di Fano e Pesaro. Ho chiesto subito alla Protezione civile regionale di invitare i sindaci della provincia di Ancona e di Pesaro e Urbino di evitare l’apertura delle scuole. Ho sentito anche i presidenti di provincia del sud delle Marche (più lontane dall’epicentro) invitandoli ad assecondare eventuali remore dei sindaci nell’aprire le scuole".
Il terremoto è stato di meccanismo compressivo, cioè legato alle strutture di compressione off shore. Evento simile a un altro terremoto avvenuto nel 1930 a Senigallia, seppure l’epicentro di quello odierno sia localizzato più lontano rispetto alla costa.
Dal raffronto delle testimonianze non sono emersi danni a persone, nonostante le numerose chiamate (oltre mille) al 112, arrivate soprattutto dalla provincia di Ancona e Pesaro e Urbino. La linea ferroviaria, nel tratto da Rimini fino a Varano (Ancona), è stata dapprima interrotta, nell’attesa delle necessarie verifiche tecniche e successivamente riaperta. Nessun danno alle reti stradali e autostradali. Segnalazioni di danni lievi ad edifici. Sono in corso tutte le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco.
Verifiche anche sulle strutture sanitarie, senza finora segnalazioni di danni, e presso le scuole. Il presidente Acquaroli ha raccomandato tuttavia la chiusura degli istituti scolastici specie nelle due province maggiormente coinvolte: Pesaro e Urbino e Ancona. Chiuse anche le Università in via precauzionale.
"Sono in corso le verifiche e i sopralluoghi. Continueremo a monitorare gli eventi nel corso della giornata. Siamo davanti a una serie di scosse che si ripetono dopo la scossa principale. Restiamo in allerta, seguirò dalla sede della Protezione Civile regionale l'evolversi degli eventi. Per quello che concerne le notizie che abbiamo in questo momento, non risultato danni gravi".
Così il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli è intervenuto presso la Sala degli Specchi della Regione Marche per fornire un primo aggiornamento a seguito delle scosse sismiche verificatesi questa mattina a largo della costa marchigiana. Un secondo punto stampa verrà allestito alle 18:00/18:30.
Presente alla conferenza anche l'assessore alla protezione civile Stefano Aguzzi e i tecnici della regione e della protezione civile regionale. "La scossa maggiore è stata quella iniziale di 5.7 della scala Richter, avvertita con una intensità minore nelle città - precisa Acquaroli -. Abbiamo subito allertato il sistema di protezione civile, i vigili del fuoco e i comuni, invitando quelli delle province di Pesaro/Urbino e Ancona a chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Ci sono controlli in corso in tutte le strutture pubbliche. Oltre mille le chiamate al 112 per edifici privati e per segnalazioni di minore intensità".
"Mi sono sentito nell'immediatezza dell'evento con il capo del dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con il quale siamo in costante contatto - ha proseguito Acquaroli -. Non è previsto, per il momento, il loro arrivo nelle Marche. Sui social girano dei video che fanno comprendere l'intensità della scossa. Cito i danni alla stazione di Ancona dopo si vedono cadere dei calcinacci".
"Quest'oggi avevo un viaggio a Roma per un primo briefing con il nuovo Governo in merito ai danni creati dall'alluvione, ma ho scelto di inviare il mio capo di gabinetto perché ritengo più importante seguire la situazione relativa al terremoto dalla sede della Protezione Civile" ha concluso Acquaroli.
Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.7 che ha interessato questa mattina la costa adriatica marchigiana, le squadre dei vigili del fuoco sono impegnate in 50 interventi per verifiche di stabilità a edifici nei territori delle province di Pesaro/Urbino e Ancona.
Al momento non sono segnalate particolari criticità. Impegnati gli elicotteri dei reparti volo di Pescara e Bologna per una verifica dall’alto delle aree interessate dalla scossa sismica. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, da questa mattina è in collegamento con il presidente del consiglio e il capodipartimento di protezione civile nazionale per l'aggiornamento sull'evoluzione della situazione a seguito delle scosse che si sono verificate a largo della costa marchigiana. È in corso il centro operativo regionale nella sala operativa della Protezione Civile regionale.
Evacuata precauzionalmente stamattina la zona della clinica privata Villa Igea di Ancona. Diverse persone, spaventate, sono scese per strada in pigiama. Il traffico ferroviario è sospeso tra Rimini e Varano e Falconara Marittima e Jesi, dove è in corso l'intervento dei tecnici. La riattivazione è prevista dal gestore della rete ferroviaria nazionale per le ore 12:00. Alla stazione di Ancona sono caduti calcinacci sulle scale dei sottopassaggi e lungo i marciapiedi di sosta per l'attesa dei treni.
In provincia di Macerata - al momento - non è stato segnalato alcun danno significativo, al centralino dei vigili del fuoco non sono giunte segnalazioni a riguardo. In alcuni comuni sono state chiuse le scuole in via precauzionale: ecco quali.
++ AGGIORNAMENTO ore 15:20 ++
Prosegue il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco impegnate nelle verifiche di stabilità, e in particolar modo negli edifici strategici e di civile abitazione nella regione dopo la scossa di terremoto di questa mattina. La parte più colpita al momento risulta la zona della costa adriatica. Nella provincia di Ancona risultano circa 120 interventi da eseguire e nel pesarese circa 20 interventi da evadere. Al momento non risultano persone coinvolte, ma solo danni alle strutture.
Dopo gli interventi di somma urgenza, in seguito all'alluvione del 15 settembre scorso, nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, via libera al primo stralcio di 5 milioni di euro per i quali ci sono pareri favorevoli al piano previsto e dovrebbe arrivare presto l'autorizzazione ai pagamenti.
La Regione, annuncia l'assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi, si appresta ora a proseguire con un ulteriore stralcio da circa 40 milioni di euro sempre per i lavori di somma urgenza che, come nel primo stralcio, comprende anche le spese sostenute da sfollati per sistemarsi in altri alloggi a causa dell'indisponibilità delle rispettive abitazioni.
Per gli interventi di somma urgenza, ha chiarito Aguzzi, "abbiamo potuto utilizzare i primi 5 milioni che lo Stato ci ha messo a disposizione: c'è il parere positivo al piano ma ancora non è autorizzata la spesa; arriverà nelle prossime ore e noi apprestiamo a pagare le ditte, in percentuale, per lavori di somma urgenza come ripristino strade, ponti e alvei, ma anche spese per l'ospitalità".
"Ora stiamo predisponendo un nuovo piano che contempla maggiormente le somme urgenze nei territori, a più ampio raggio - ha spiegato - per ulteriori 40 milioni di euro: ci stiamo orientando su un successivo stralcio da 40 milioni di euro".
"Intanto parliamo di somma urgenza poi proseguiremo, a poco a poco, con i ristori alle famiglie e alle imprese e ad altri enti". Chiaramente "non si riescono a coprire tutte le spese di ospitalità e gli interventi di somma urgenza". "L'autorizzazione alla spesa dei 5 milioni dovrebbe arrivare in poche settimane, spero giorni, - ha osservato Aguzzi -, e invece settimane per il secondo stralcio”.
Tagliati fondi relativi all inclusione sociale i cosiddetti “mono-target” destinati a migranti e Rom. Un giudizio "estremamente negativo” quello espresso dal gruppo assembleare del Partito Democratico sulla proposta di atto amministrativo riguardante il Programma Fse+ Marche 2021-2027 approvato dalla maggioranza.
"Tanto negativo - sottolinea il Gruppo dem - che i consiglieri hanno lasciato l'aula prima del voto finale, contestando anche l'inserimento d'urgenza del provvedimento nell'ordine del giorno che non ha permesso un suo adeguato approfondimento e la possibilità di presentare emendamenti".
"Con l'approvazione di questo atto - affermano i consiglieri del Pd - che avrebbe dovuto declinare un programma regionale per stimolare occupazione e inclusione sociale, il centrodestra non ha perso occasione, ancora una volta, di mostrare la sua innata propensione verso una politica di discriminazione che mira a colpire i più deboli.
Infatti, mentre l'Unione Europea individua tra le priorità della programmazione l'inclusione sociale, tema che raccoglie circa il 25% delle risorse comunitarie, la giunta regionale ha deciso di tagliare tutti i finanziamenti mono-target per migranti e Rom".
"Utilizzando una giustificazione speciosa, - attaccano ancora i dem - la giunta Acquaroli afferma che 'la bassa incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti, circa l'8%, ha suggerito la scelta di non attivare gli obiettivi specifici che rendono ammissibili al finanziamento quel tipo d'interventi”.
“Praticamente ci dicono che quell'8% di esseri umani non è ritenuto degno di essere beneficiario di risorse Ue che mirano a garantire inclusione sociale, istruzione, formazione, lavoro. La solita ricetta della destra che, anziché promuovere integrazione preferisce fomentare la divisione tra chi può e non può essere aiutato".
Durante la discussione in aula, il gruppo Pd ha "provato anche a porre rimedio all'errore presentando un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale a sopperire con risorse proprie, in vista del prossimo bilancio di previsione, al finanziamento degli interventi mono-target destinati ai migranti o ai Rom. Un tentativo vanificato dal voto contrario dai consiglieri regionali della maggioranza che hanno bocciato la proposta".
Nel mirino del Pd "anche la mancanza di visione che caratterizza il documento approvato": "Lascia stupiti per l'assenza di idee, di contributi innovativi, di sperimentazioni. Dal 2014 è davvero cambiato il mondo, ma la programmazione, discriminazioni a parte, è rimasta sostanzialmente la stessa. Vista la rapida evoluzione del quadro economico, alcune cose avrebbero potuto essere proficuamente cambiate in meglio”.
Pensiamo, per esempio, a un tema importante come quello relativo alla creazione di impresa, che vede ben 15 milioni di euro dedicati. “Se ci fosse stato un confronto - proseguono i consiglieri del Pd - avremmo consigliato alla giunta di prevedere per i futuri bandi dei contributi unitari più alti dei 15 mila euro a cui eravamo abituati nella precedente programmazione”.
“Tale cifra poteva avere un senso nel settennio precedente, in un contesto economico diverso. Oggi, in un contesto radicalmente mutato, abbiamo un'inflazione galoppante all'11,6% e sappiamo che rischiamo di avere un'altissima mortalità di nuove imprese che non riescono ad adattarsi subito ai nuovi standard a livello di innovazione digitale, sostenibilità ambientale, sociale".
"Per il resto - conclude il Gruppo Pd - rispetto agli obiettivi previsti dalla programmazione europea, prendiamo atto che non sono presenti interventi di modernizzazione e specializzazione dei Centri per l'Impiego, poco per la formazione e l'istruzione, e ancora meno per la conciliazione dei tempi vita e lavoro e la parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione Europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030".
(Fonte Ansa)
Nuovi incarichi per i consiglieri regionali della Lega all’interno delle commissioni consiliari della Regione Marche riformulate alla luce del turnover degli assessorati dopo le elezioni politiche. Alla presidenza della III commissione Ambiente e Territorio approda Luca Serfilippi: il consigliere fanese, già membro della commissione, si occuperà, tra l’altro di temi prioritari come Urbanistica, Infrastrutture ed Energia.
Alla consigliera maceratese Anna Menghi l’incarico di membro della commissione della Giunta per il Regolamento. Doppia nomina per le neoconsigliere Monica Acciarri e Linda Elezi. Acciarri entra a far parte del Forum permanente contro le molestie e la violenza di Genere e rappresenterà il Consiglio nell’assemblea dei soci dell’associazione “Università per la Pace”.
Linda Elezi è stata invece nominata membro del Comitato per l’Itinerario Ebraico Marchigiano e membro supplente nel Consiglio dei Marchigiani all’Estero.
Tragedia, nella notte tra sabato e domenica verso le 3, a San Lazzaro di Fossombrone. Filippo Giovanelli, 18 anni appena compiuti, del luogo, è caduto col suo scooter col quale stava tornando a casa, finendo contro un guard rail, a poca distanza dalla sua abitazione.
Soccorso, è morto poco dopo all'ospedale di Fano dove era stato trasportato in codice rosso. Illesa o quasi la ragazza che sedeva sul sellino posteriore dello scooter. Sul posto, per i rilievi di legge, sono intervenuti i carabinieri.
La notizia della morte del ragazzo ha profondamente colpito la cittadina forsempronese, dove il giovane era molto conosciuto e dove frequentava con assiduità una palestra.
Da oggi le imprese danneggiate dall'alluvione del 15 settembre scorso possono fare richiesta ai confidi gestori del fondo appositamente costituito dalla Regione con il contributo della Camera di Commercio di usufruire del finanziamento agevolato e garantito per il ripristino delle attività economiche.
I confidi che partecipano alla gestione del fondo sono: Uni.Co, Confidicoop Marche; Fider; Italia Comfidi. Sui rispettivi siti sono presenti il regolamento e le modulistiche per l’accesso ai benefici previsti dalla Regione.
"È una prima, doverosa risposta concreta alle imprese che stanno fronteggiando problemi complessi - ha detto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli - Un fondo stanziato con l’assestamento di bilancio, per il quale ha contribuito anche la Camera di Commercio che ringrazio e che servirà a sostenere le prime necessità utili per la ripartenza delle imprese colpite".
"La vicenda drammatica dell’alluvione che ha colpito il nostro territorio è all’attenzione del Governo nazionale, è stata molto importante la vicinanza espressa dal Presidente del Consiglio durante il suo discorso programmatico alle Camere" aggiunge Acquaroli.
"Contiamo di dare un primo rilevante contributo – ha evidenziato l’assessore alle attività produttive Andrea Maria Antonini - alla riattivazione immediata del tessuto socioeconomico così fortemente danneggiato e di alleviare le imprese colpite dal pesante onere della ripartenza. Si tratta di un primo sostegno, in attesa dei rimborsi che si attendono dal Governo - ha concluso Antonini - e che potranno andare oltre le prime disposizioni emanate".
Potranno fare richiesta le piccole e medie imprese che hanno subito danni con sede nei comuni colpiti dall’alluvione delle provincie di Pesaro-Urbino e Ancona, come stabilito dall’ordinanza del Dipartimento Protezione Civile, salve eventuali estensioni del perimetro della zona danneggiata. Il finanziamento bancario ha un valore massimo di 150 mila euro, con durata di 8 anni, di cui fino a 2 anni di preammortamento, e potrà essere estinto a seguito di eventuali contributi statali per i danni subiti.
Il contributo della Regione può raggiungere il valore massimo di 26.500 euro, di cui 22.500 per ridurre gli interessi sul finanziamento e 4.000 per il costo della garanzia. In sostanza fino a 100 mila euro non si hanno costi per ottenere il finanziamento.
La misura è anche il frutto di un accordo della Regione con l’Associazione Bancaria Italiana Marche, grazie al quale le banche sono impegnate a tenere fermi i tassi di interesse non oltre il 5%, nonostante il rialzo del costo del denaro che sta avvenendo a livello europeo, un tasso di interesse che ci consente di massimizzare il numero delle imprese raggiungibili con le risorse a disposizione.
Nella serata di ieri militari della Guardia Costiera di Fano, congiuntamente ai vigili del fuoco del locale distaccamento, hanno sventato un incendio a bordo di un’unità da diporto ormeggiata nel porto di Fano.
Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio, quando è giunta alla sala operativa della Guardia Costiera una segnalazione circa una persona colta da malore a bordo della propria imbarcazione, ormeggiata in porto. La segnalazione proveniva da un passante che, al momento dei fatti, si trovava in banchina e aveva sentito chiedere aiuto.
Scattata la catena dei soccorsi, si è proceduto ad attivare il 118 che, giunto sul posto, attraverso l’intervento del proprio personale sanitario, ha prestato soccorso al malcapitato, ancora cosciente, per poi trasferirlo al locale nosocomio.
Il personale militare dell’Ufficio Circondariale Marittimo-Guardia Costiera di Fano si è assicurato, intanto, che l’unità, senza altre persone a bordo, fosse comunque in sicurezza al proprio posto d’ormeggio, procedendo a raccogliere le prime informazioni sull'accaduto.
Nello svolgimento dell’attività di ricognizione e di ricostruzione di quanto accaduto, il personale militare intervenuto in servizio presso la Guardia Costiera di Fano, recatisi in prossimità dell’ormeggio dell’unità da diporto non custodita, ha avvertito un odore di bruciato con ogni probabilità proveniente dalla stessa unità senza alcuna persona a bordo e ha richiesto il tempestivo ausilio dei vigili del fuoco del locale distaccamento.
Intervenuti a bordo, i pompieri hanno areato i locali dell'imbarcazione e individuato una pentola contenente cibo in avanzato stato di cottura con ancora il fornello del gas acceso, e prima di tornare sulla terraferma, si sono assicurati che tutte le valvole fossero chiuse.
Paura questa mattina a Trasanni di Urbino, dove un 46enne si è barricato per ore in casa per non essere sfrattato, minacciando anche gli agenti con un fiamma ossidrica. L’uomo è stato infine immobilizzato e portato in ospedale dalla polizia per valutare un Tso.
Il 46enne,deciso a non lasciare l'appartamento, si era chiuso dentro inchiodando assi di legno e bancali a porte e finestre, munendosi, inoltre, di una grossa fiamma ossidrica accesa (del tipo utilizzato per stendere il bitume), che non esitava ad utilizzare contro i poliziotti che si stavano avvicinando, fortunatamente senza colpirli riferisce la Questura di Pesaro Urbino.
Gli agenti hanno iniziato così una lunga trattativa per convincere l’uomo a uscire, ma anche per guadagnare tempo prezioso per predisporsi ad un intervento risolutivo. Solo a fine mattinata i poliziotti, approfittando di un attimo di distrazione del 46enne e del fatto che aveva aperto un piccolo spiraglio nel portone per parlare con loro, hanno forzato l'ingresso, facendo irruzione all'interno e immobilizzandolo, senza provocargli lesioni.
L'uomo aveva posizionato in punti strategici alcune bottiglie contenenti benzina, oltre a dei diffusori riempiti con acido muriatico, con ogni probabilità da impiegare contro i poliziotti per un'ultima strenua resistenza.
Il 46enne è stato immobilizzato senza causargli lesioni ed è stato traportato al Pronto soccorso di Urbino, dove saranno valutati anche eventuali provvedimenti sanitari.
Si è tenuto il discorso inaugurale del nuovo governo a maggioranza di centrodestra: la premier Giorgia Meloni ha esposto le sue intenzioni programmatiche toccando molti punti, dall'iniziale dedica alle donne che hanno segnato la storia del paese alla posizione internazionale dell'Italia, non trascurando temi come giustizia, fisco, presidenzialismo e reddito di cittadinanza. Accompagnato dai lunghi applausi della maggioranza, il discorso si è protratto per oltre un'ora, rispondendo alle contestazioni dell'opposizione - muta e immobile in aula oggi - e paragonando l'Italia a una nave in mezzo alla tempesta "seppure la più bella del mondo".
Durante l'intervento, la neoeletta presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dedicato anche delle parole di vicinanza al popolo marchigiano, recentemente colpito dall'alluvione: "Servono investimenti strutturali - dice Meloni - per affrontare l'emergenza climatica, le sfide ambientali, il rischio idrogeologico e l'erosione costiera, e per accelerare i processi di ricostruzione dei territori colpiti in questi anni da terremoti e calamità naturali, come la drammatica alluvione che nella notte tra il 15 e il 16 settembre ha sconvolto la Regione Marche".
"Consentitemi, insieme a tutti voi, di rinnovare qui il cordoglio per le vittime e la vicinanza a tutta la comunità: siamo al vostro fianco e non vi abbandoneremo, contate su di noi". Parole volte a rassicurare il popolo marchigiano, già piegato dall'ultimo sisma del 2016 e ancora in attesa della ricostruzione.
In ultima istanza, la prima ministra prospetta un possibile "Piano Enrico Mattei per l'Africa", un accordo "virtuoso" che dovrebbe favorire la crescita tra UE e Italia, a sostegno dei paesi africani, "in particolare per contrastare le emergenti realtà estremiste islamiche dei paesi subsahariani". Meloni invoca quindi un "ritorno al ruolo strategico che l'italia ha sempre ricoperto nel mediterraneo. Non faremo alcun passo indietro".
"Ringrazio il Presidente Meloni per la vicinanza e l'attenzione che ha dimostrato, nel suo discorso programmatico, nei confronti del territorio marchigiano drammaticamente colpito dagli eventi alluvionali del 15 e 16 settembre scorsi e anche delle aree duramente colpite dal sisma, ha dichiarato il presidente regionale Francesco Acquaroli. È un segnale per noi importante, che testimonia non solo la sensibilità verso le emergenze ma contemporaneamente un approccio a tematiche fondamentali quali la sicurezza del territorio e il cambiamento climatico".
(Fonte Foto: Ansa)
Nelle Marche prosegue l'altalena nel numero di ricoveri (ora 162; +2 rispetto a ieri mentre ieri erano calati della stessa entità) e nell'ultima giornata si registrano 689 nuovi positivi al coronavirus su 1.590 tamponi mentre l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti scende ancora (da 457,38 a 433,78). Lo comunica la Regione.
Altre due persone decedute e il bilancio regionale di vittime con Covid nella regione sale a 4.149. I positivi al coronavirus nell'ultima settimana sono stati 6.523 (ieri erano 6.687) e le quarantene sono scese da 9.930 a 9.471 (-459). Negli ospedali ci sono cinque degenti in Terapia intensiva e quattro in Semintensiva (numeri stabili) e 153 nei reparti non intensivi (+2). Oltre ai ricoverati, ci sono 23 persone in osservazione nei pronto soccorso (ieri erano 24).
Aperta ufficialmente la 57° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna. A fare gli onori di casa e a ringraziare i presenti il sindaco Luca Lisi: "Ringrazio tutti coloro che nel tempo hanno creduto fortemente a questa manifestazione portatrice di ricchezza in tutto il territorio. Quest’anno è un anno eccezionale per la nostra comunità, ricorre il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, nostro più illustre cittadino al quale rendiamo tributo attraverso una mostra permanente".
"Acqualagna è orgogliosa del traguardo raggiunto e come il cavatore prende con cura e amore il prezioso frutto della terra anche noi dobbiamo prendere con altrettanta cura e amore quanto ci è stato affidato” ha proseguito il primo cittadino, che ha chiamato sul palco di Teatro Conti, tutti i sindaci dei comuni del territorio colpiti dalla recente alluvione.
In particolare, e simbolicamente, ha insignito della Ruscella d’Oro la città di Pergola, che ha dovuto annullare la Fiera del Tartufo. A ritirare il premio la sindaca Simona Guidarelli: "Il nostro territorio è stato sconvolto dall’alluvione, abbiamo subito delle ferite profonde, danni di entità diverse, ora c’è bisogno che tutti gli enti a più livelli collaborino per dare risposte. Per noi è stata una grande dimostrazione di solidarietà, speriamo che sia anche l’occasione, che il tartufo possa diventare un canale di collaborazione importante per il futuro come lo è in questo 2022".
Anche il prefetto Tommaso Ricciardi si è complimentato con Luca Lisi per la grande solidarietà mostrata e ha voluto sottolineare quanto sia importante la collaborazione con i sindaci del territorio: “Se questo territorio - ha ribadito il prefetto - non ha riscontrato vittime dell'alluvione è grazie all’immediato soccorso dei sindaci".
L’assessore regionale Stefano Aguzzi dopo avere ribadito l’impegno concreto della regione Marche ai comuni alluvionati ha dichiarato quanto il tartufo prosperi in questo territorio grazie all’integrità dell’ambiente. “Un territorio è integro quando è vissuto, quando si mantiene sano l’ambiente, la natura e in questo caso l’opera dei tartufai”.
Il deputato Antonio Baldelli ha ringraziato il sindaco per l’invito gradito: "Questa Fiera ha attraversato decenni di storia italiana. Significa che gli amministratori che si sono succeduti, sono riusciti a cogliere le opportunità offerte da questo prezioso frutto. Un diamante della nostra terra, principe del made in Italy, che oggi viene cucinato dagli chef di tutto il mondo. Il nuovo Ministero del Made in Italy, per questo sono molto soddisfatto, saprà valorizzare ancora di più il mondo dell’eccellenza italiana, che non è solo moda, ma è anche food e il tartufo lo rappresenta al meglio".
Dopo l’incontro a Teatro, la cerimonia è proseguita in piazza Enrico Mattei per il taglio del nastro e poi ancora in corso Roma per l’inaugurazione della Mostra ‘Mattei 60°’. Inoltre, il sindaco ha accompagnato le autorità nei luoghi della Fiera: al Mercato del Gusto, e in piazza Mattei dando il via all’apertura degli stand dei commercianti di tartufo e poi visita negli stand dei ristoratori, al Risto Tartufo, già affollatissimo. La Fiera prosegue nel prossimo weekend, nel lungo ponte di Ognissanti, per terminare il 13 novembre.
Il governo Meloni è pronto, stavolta per davvero: la leader di Fratelli d'Italia accetta l'incarico affidatogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e presenta la lista dei ministri: sono 24, di cui 6 donne, con due vicepremier.
Il giuramento si terrà nella mattina di sabato 22 ottobre, alle 10 al Quirinale, poi l'esecutivo sarà pienamente operativo. La formazione del governo si è svolta in tempi piuttosto rapidi, come ha sottolineato anche Mattarella, a meno di un mese dall'uscita dalle urne.
Matteo Salvini e Antonio Tajani ricopriranno il ruolo di vicepremier, rispettivamente come ministro delle Infrastrutture e titolare degli Esteri. Carlo Nordio guiderà la Giustizia, Giancarlo Giorgetti il ministero dell'Economia, Matteo Piantedosi sarà al Viminale, Guido Crosetto alla Difesa. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Cambiano i nomi di molti ministeri: ad esempio, lo "Sviluppo economico" diventa "Imprese e made in Italy", le "Politiche agricole" diventano "Agricoltura e sovranità alimentare" e nasce il "ministero dell'Istruzione e del merito". Rivoluzione anche per il Mise che diviene minsitero delle "imprese e del made in Italy", per il ministero del sud si chiamerà anche "del Mare" e infine quello della Famiglia e pari Opportunità si chiamerà anche della "natalità".
"Rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione il buon lavoro al nuovo governo che domani mattina con il giuramento inizierà a svolgere i suoi compiti", ha commentato il presidente della Repubblica. "Mario Draghi ha fatto fronte all'esigenza di guida de Paese, concludendo la sua attività col consiglio europeo, lo ringrazio ancora una volta. Vi ringrazio per l'attenzione con cui avete seguito i lavori per la formazione del nuovo governo - ha aggiunto Mattarella -. Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell'esito elettorale".
Si svolgerà domenica 23 ottobre, alle 10.30 presso Palazzo Chigi, la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Al termine della cerimonia, alle 12.00, si terrà la prima riunione del Consiglio dei Ministri.
Di seguito la lista dei ministri:
Ministeri con portafoglio:
AFFARI ESTERI: Antonio Tajani che sarà anche vicepremier
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
DIFESA: Guido Crosetto
CONOMIA: Giancarlo Giorgetti
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
AGRICOLTURA E SOVRANITA' ALIMENTARE Francesco Lollobrigida
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Paolo Zangrillo
INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI: Matteo Salvini che sarà anche vicepremier
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
UNIVERSITA' E RICERCA: Anna Maria Bernini
CULTURA: Gennaro Sangiugliano
SALUTE: Orazio Schillaci
TURISMO: Daniela Santanché
Ministeri senza portafoglio:
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Gilberto Pichetto Fratin
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
SUD E MARE: Sebastiano Musumeci
SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi
FAMIGLIA, NATALITA' E PARI OPPORTUNITA': Eugenia Roccella
DISABILITA': Alessandra Locatelli
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto
(Fonte ANSA)
Sono state tutte rinviati a giudizio le 19 persone fisiche e le 15 aziende coinvolte nell'inchiesta sulle presunte irregolarità su appalti e subappalti delle casette d'emergenza per i terremotati, le Sae (soluzioni abitative di emergenza)”. La decisione è arrivata ieri pomeriggio, durante l'udienza preliminare che si è tenuta al Tribunale di Ancona davanti alla gup Francesca De Palma.
A processo, che si aprirà il prossimo 9 marzo davanti al collegio penale, andranno diversi imprenditori oltre a vertici ed ex vertici della Protezione Civile regionale delle Marche come l'ex capo del servizio David Piccinini, anconetano di 55 anni, e il dirigente attuale Stefano Stefoni, all'epoca responsabile unico del procedimento, 61 anni, di Civitanova Marche (Macerata).
Stando alle accuse i lavori sarebbero andati a ditte impegnate nella ricostruzione per il sisma 2016 senza però verificarne i requisiti come la certificazione antimafia. A rimetterci sarebbero state poi le opere stesse, eseguite male e in troppa fretta.
A processo andranno anche 15 società, tre sono marchigiane, della provincia di Pesaro Urbino, che si sono occupate dei lavori. Le accuse, per tutti, a vario titolo, sono di truffa, falso, abuso di ufficio e frode nelle pubbliche forniture.
(Fonte Ansa)
L’assessore alla sanità Filippo Saltamartini è il nuovo vice presidente della giunta regionale, mentre i consiglieri regionali della Lega Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi subentrano rispettivamente agli assessori uscenti Mirco Carloni e Giorgia Latini, sempre in quota Lega.
Ad Antonini vanno le deleghe decisive a Sviluppo Economico, Agricoltura, Caccia e Pesca, mentre Biondi è il nuovo assessore a Cultura, Sport, Istruzione e Pari opportunità. Un risultato che soddisfa il commissario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marche: "La decisione è stata presa dopo un lungo confronto con il segretario federale Matteo Salvini, - racconta -, nella Lega Marche ci sono donne e uomini di grande esperienza, ciascuno con competenze tecniche specifiche e fondamentali".
"Abbiamo fatto una scelta che valorizzi sì le competenze, tenendo anche conto anche del giudizio degli elettori, - spiega - dato che Antonini e Biondi sono risultati i più votati nelle rispettive province alle elezioni regionali del 2020".
"Un ringraziamento agli assessori uscenti Mirco Carloni e Giorgia Latini, neoeletti deputati, per il lavoro svolto in giunta - aggiunge Marchetti - In questi anni sono stati un punto di riferimento, una presenza costante sul territorio e hanno contribuito fattivamente a dare avvio alla rinascita delle Marche. Lasciano un’eredità importante, ma sono convinto che Andrea Antonini e Chiara Biondi dimostreranno sin da subito di essere all’altezza ciascuno del proprio ruolo: a loro va un grande in bocca al lupo per la nuova avventura che li attende".
"In Consiglio Regionale entrano in surroga Monica Acciarri per la Provincia di Ascoli Piceno e Lindita Elezi per quella di Ancona - prosegue Marchetti - anche a loro spetta il compito fondamentale di proseguire il lavoro di un gruppo che ha sempre dato prova di essere coeso e produttivo. La squadra della Lega è pronta a fare la sua parte: con impegno e serietà continueremo a lavorare per le Marche, garantendo la stessa attenzione a tutti i territori - conclude Marchetti - nessuno sarà lasciato indietro".