All'Helvia Recina va in scena la ventiduesima giornata di Eccellenza Marche, con la Maceratese che ospita il K Sport Montecchio Gallo. Esordio sulla panchina biancorossa per Mister Pieralvise Ruani, che deve subito vedersela con una grande avversaria, non a caso la seconda forza del campionato.
Il nuovo tecnico ridisegna la Maceratese con un 4-3-3. In difesa si rivede dal primo minuto Nicolosi. A centrocampo, con Massei squalificato e Tortelli out, Ruani sceglie Pagliari, Gomis e Mancini. Il tridente offesnivo, orfano di Perri, è composto da D'Ercole, Minnozzi e Cirulli.
La Curva Just rimane fuori dal proprio settore per protesta nel primo tempo, lasciando solo uno striscione sui gradoni.
Pronti via e gli ospiti hanno un'occasione con Peluso, che però non riesce a sfruttare a dovere il contropiede. La Maceratese risponde e al 4' minuto trova subito il vantaggio: cross preciso di D'Ercole per Minnozzi che aggancia e trova una gran girata per l'1-0 biancorosso. Il Montecchio reagisce prontamente. Al 12', sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Gagliardini non è preciso in uscita e Bardeggia in mischia ne approfitta per seganre il gol del pareggio. Superata la mezz'ora di gico è ancora Minnozzi a rendersi pericoloso con un tiro a giro che finisce di poco alto. L'attaccante ex Atletico Ascoli, il più attivo nel primo tempo, ci riprova al 35', ma il suo tentativo finisce nuovamente sopra la traversa. Le due squadre rientrano dunque negli spogliatoi sul risultato di 1-1.
Il secondo tempo si apre con l'ingresso dei tifosi della Curva Just.
Passano soli 8 minuti e la Maceratese torna in vantaggio. Ancora Minnozzi, servito alla grande da Cirulli, trafigge il portiere avversario da dentro l'area. Cinuqe minuti più tardi arriva anche il gol del 3-1: propizia ancora Cirulli, che crossa in area e trova la deviazione di testa vincente di capitan Strano. La Rata getsisce bene il doppio vantaggio. Al 40' il Montecchio va vicino al gol con Pelsuo, che di testa mette fuori di un nulla.La rete del 3-2 arriva comuqnue due minuti dopo, con Notariale che rende il finale più acceso. L'arbitro assegna 6 minuti di recupero, in cui la Maceratese serra le file e riesce a difendere il vantaggio. La partita finisce col successo importantissimo per la Maceratese, che esce dal terreno di gioco fra gli applausi del pubblico.
Buona la prima per Mister Ruani, che è risucito subito a dare una bella idea di gioco alla sua squadra. La Maceratese sale a quota 33 punti e vede i playoff a sole due lunghezze. Il K Sport Montecchio rimane a 36 punti e si vede scavalcare dal Montefano.
Inusuale e rocambolesco intervento per la squadra dei vigili del fuoco di Macerata nella serata di sabato allo stadio dei Pini. Erano circa le 20 quando il numero di emergenza ha ricevuto la richiesta di aiuto di un uomo che lamentava di essere rimasto imprigionato nel parco dello Stadio.
L'uomo, maceratese, recatosi nell'impianto per godere il fresco e la tranquillità del parco verde, al momento del rientro si è accorto che la struttura era stata chiusa. Ha quindi controllato anche le altre uscite rivelatesi tutte serrate e, non avendo altra soluzione, ha contattato il numero di emergenza 112 spiegando la situazione.
Non riuscendo a raggiungere nessuno che potesse aprire almeno uno degli accessi al campo sportivo per far uscire l'uomo, sono stati inviati sul posto i vigili del fuoco che, anziche' forzare le serrature creando danni ad una struttura appena restaurata, hanno fatto intervenire la nuova autoscala che, progettata anche per questo, ha permesso di allestire una comoda "navetta" permettendo di traghettare e liberare l'uomo.
Una vicenda che ha suscitato grande interesse nei residenti del circondario, tutti affacciati alle finestre, richiamati dapprima dalle urla dell'uomo e, poi, dalle operazioni di recupero terminate semplicemente con la soddisfazione dell'uomo e la gratitudine verso il corpo dei vigili del fuoco.
Nella città di Macerata un nuovo monumento si erge solenne nel paesaggio urbano del quartiere delle Vergini. Esso commemora i martiri delle foibe e onora la memoria di coloro che hanno perso la vita in uno dei capitoli più oscuri della storia italiana.
Ideato e voluto fortemente da un socio recentemente entrato a far parte del Rotary Club Macerata, il colonnello dell’esercito ing. Marco Maria Contardi, questo monumento è un simbolo tangibile di ricordo e riflessione.
Il progetto del monumento è stato curato con grande attenzione al dettaglio con l'obiettivo di rappresentare la memoria e la dignità delle vittime del martirio. Le sue dimensioni non sono state scelte a caso, bensì con l'intento di rispecchiare l'importanza e la sacralità del tema trattato. Pertanto il progettista ha fatto volutamente uso del un “rettangolo aureo”, una sezione artistica in uso sin dall'antichità per le sue proporzioni ideali, che si ritrova in varie forme d'arte e architettura e incarna armonia e simmetria.
Al centro di questo rettangolo in sezione aurea è riportata la sezione longitudinale di una foiba, una ferita aperta nella storia italiana che qui è simboleggiata dalla bandiera italiana squarciata verticalmente. Questa rappresentazione visiva evoca il dramma delle foibe (grandi inghiottitoi carsici così chiamati in Venezia Giulia), dove l'Italia stessa è stata gettata con violenza e, soprattutto, rappresenta la ferita inflitta alla nostra Patria.
I colori e le dimensioni della bandiera riportati sul monumento non sono stati scelti a caso, ma rispettano fedelmente le prescrizioni governative, conferendogli un'autenticità e una coerenza straordinarie. Il rosso della bandiera, che si trasforma nel sangue dei martiri sul fondo delle foibe, bagna idealmente il basamento del monumento, realizzato in pietra d'Istria. Questa scelta non è casuale, ma intenzionale, poiché simboleggia il legame profondo con la terra d'Istria, amata e martoriata. Il rosso, che nella simbologia della bandiera rappresenta anche l'amore, aggiunge un significato ancora più profondo a questo monumento dalla forte carica emozionale. Dietro la sezione della foiba un vetro stratificato e satinato diffonde un fascio di luce ascendente a richiamo della gloria dei martiri che si innalza verso il cielo. Questa luce riflette anche la speranza e la resilienza di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la giustizia.
Il sito e l'orientamento del monumento sono stati scelti con cura dal Comune, il quale ha individuato un luogo che consente anche di intravedere il Mare Adriatico in direzione dell'Istria. Questa scelta geografica aggiunge un ulteriore spessore di significato al monumento, collegando il passato doloroso al presente e al futuro.
Inaugurato il 10 febbraio 2024 con una cerimonia toccante e partecipata dal Club rotariano e dalla comunità cittadina tutta, questo monumento si erge come un tributo tangibile alla memoria dei martiri delle foibe ed è un vigoroso monito contro l'oblio. Esso è per la comunità un luogo di riflessione, di onore e di impegno affinché le tragedie del passato non vengano mai dimenticate e non si ripetano mai più.
Impegnato anche in missioni all’estero durante la sua carriera militare, in particolare nell’ambito della Missione NATO “Joint Enterprise” nel teatro di operazioni nel Kosovo, il rotariano Contardi, ideatoredel monumento, è un’acquisizione molto strategica per il club, nel quale porta una visione geo-politica allargata e una esperienza di servizio per la pace importante.
Lunedì 19 febbraio Contardi terrà presso la consueta conviviale del Club rotariano di Macerata una conferenza “KFOR – JOINT ENTERPRISE” in cui, a partire dalla sua esperienza vissuta direttamente, illustrerà la presenza di missioni militari internazionali di pace, umanitarie e di stabilizzazione nei Balcani che hanno avuto inizio nel 1991 al fine di attenuare i conflitti determinati dal processo di disgregazione della Repubblica iugoslava e dalla costituzione degli Stati nazionali, a governare le crisi e ad arginare le conseguenze di carattere umanitario.
Gara fortemente sconsigliata ai cuori deboli che regala agli oltre duecento spettatori pervenuti al “Tonino Seri” di Macerata un finale incandescente.
E pensare che la prima frazione di gioco era stata piuttosto equilibrata con qualche occasione in più per gli ospiti ma con una Cluentina ben organizzata che, per sopperire all’assenza per squalifica di Andrea Mancini, il suo giocatore di maggior classe, aveva sfoderato una prestazione grintosa e attenta.
Le sortite dei pollentini iniziano con Romanski che, al 16’, scaglia un tiro da fuori area che, forte macentralissimo, non crea alcun problema a Rocchi; ancora Romanski al 24’ “brucia” Mongiello in contropiede lungo la fascia sinistra ma, non appena si accentra, trova Rocchi in uscita a coprirgli lo specchio della porta e a costringerlo ad un tiro che si spegne sul fondo; al 31’ un tentativo di contropiede della Cluentina viene fermato da un rimpallo che, scavalcando tutti i difensori biancorossi in uscita, spalanca la porta a Ulivello che viene anticipato da Menghini. La prima frazione di gioco si chiude con una bella occasione per Cappelletti che, servito da un “confetto” di Mongiello, salta un difensore ma viene bloccato dall’accorrente Telloni che gli soffia il pallone.
Nella ripresa scende in campo un Casette Verdini più determinato e concreto e la Cluentina, come spesso accade, si abbassa pericolosamente e subisce per venti minuti abbondanti l’iniziativa amaranto. Al 47’ Rocchi respinge una palla scodellata in area proprio sui piedi di Gentilucci che, dal limite e con lo specchio della porta aperto, conclude debolmente trovando la respinta di testa di Scoccia proprio sulla linea; al 50’ Vincenzo Russo batte un corner alla maniera di Palanca con palla rientrante e Rocchi è bravissimo a respingere; un minuto più tardi ci prova Ulivello con una palombella dalla sinistra che Rocchi, ancora una volta, riesce a bloccare togliendo letteralmente il pallone dall’incrocio (forti proteste dei giocatori amaranto secondo i quali la palla avrebbe superato la linea di porta); al 53’ un rinvio del portiere Grifi coglie impreparata tutta la difesa della Cluentina e libera al tiro ancora Ulivello la cui conclusione lambisce la traversa e finisce sul fondo; al 57’ Russo batte a sorpresa un innocuo calcio di punizione e serve il liberissimo Gentilucci la cui conclusione è ancora una volta neutralizzata da Rocchi. Tanto tuonò che piovve: lancio della difesa amaranto per l’eccellente Russo che s’invola lungo la fascia sinistra e, con una conclusione radente ad incrociare, porta meritatamente in vantaggio il Casette Verdini. Stavolta sono i giocatori della Cluentina a protestare giacché l’assist all’autore del gol sembra effettivamente viziato da una posizione di fuorigioco dello stesso: l’arbitro convalida, Rocchi protesta con eccessiva vivacità e viene espulso con l’allenatore Canesin che, per far entrare il secondo portiere Ponzelli, è costretto a rinunciare al terminale offensivo Ribichini.
Dopo la duplice mazzata è lecito aspettarsi una Cluentina in disarmo ed un Casette Verdini in souplesse: avviene il contrario e i biancorossi tornano a giocare, alzano il baricentro e, di fatto, schiacciano gli avversari nella loro metà campo. All’85’ Mongiello, da calcio d’angolo, serve Foglia il cui colpo di testa finisce di poco altro; all’88’ Cammertoni s’invola sulla fascia destra e mette al centro un velenoso pallone respinto dalla difesa amaranto (proteste biancorosse per un presunto tocco di mano in area); al 96’ Roberto Mancini raccoglie un cross perfetto di Mongiello e sigla la rete dell’insperato pareggio quindi va a raccogliere l’ovazione dei suoi sostenitori.
È cosa fatta? Macché! Ci sono ancora pochi spiccioli di recupero da giocare e il Casette Verdini li sfrutta con ammirabile cinismo: palla al centro, sfera a Telloni che serve il subentrato Kakuli che rientra col destro e con il sinistro lascia partire una staffilata che supera beffardamente Ponzelli e regala tre punti preziosissimi alla sua squadra.
Mister Roberto Lattanzi si gode il sofferto successo: “primo tempo equilibrato ma finito in crescendo e ripresa in cui siamo partiti davvero forte con due o tre occasioni nitidissime; avevamo creato tutti i presupposti per far gol poi, una volta passati in vantaggio, la squadra ha avuto un po’ di paura e si è abbassata troppo nonostante la superiorità numerica; per contro, la Cluentina è una squadra forte, Canesin ha saputo disporre bene i suoi giocatori anche se ridotti in dieci: sentivo il loro gol nell’aria e in effetti è arrivato a causa di una nostra ingenuità difensiva: per fortuna siamo riusciti a rimetterla in piedi proprio all’ultimo istante”.
Amareggiatissimo il presidente della Cluentina Marcolini: “l’espulsione per forza di cose ha condizionato la gara che, comunque, avevamo recuperato con l’anima e con il cuore. Dispiace enormemente proprio per questo ma non possiamo far altro che inghiottire la sconfitta, metabolizzarla e prepararci per la prossima gara”.
Capitan Marcantoni parla a nome di tutta la squadra: “dopo un primo tempo equilibrato, siamo rientrati male e ci siamo abbassati troppo fino a concedere un gol che si poteva evitare. Poi siamo cresciuti moltissimo e, nonostante l’inferiorità numerica, siamo riusciti a pareggiare. Il gol subito a trenta secondi dalla fine è qualcosa di inspiegabile. Una mazzata dal punto di vista psicologico alla quale, già da domani, dovremo preparare la risposta con il lavoro e l’applicazione settimanale in vista della difficile trasferta a Potenza Picena di domenica prossima.”
(Foto Martina Grifi, fotografa ufficiale Casette Verdini)
Il bilancio della settimana culturale che si è da poco conclusa presso l’Ite “Gentili” di Macerata è nettamente in positivo, come sottolinea la dirigente scolastica Alessandra Gattari; durante il periodo di corsi di recupero per gli alunni che hanno registrato delle insufficienze nel primo quadrimestre, è stato possibile partecipare a una ricca serie di iniziative concertate tra la presidenza, i docenti e gli alunni stessi: è stata realizzata una rassegna di film, anche in lingua inglese, sono state ospitate personalità di grande spessore per conferenze su tematiche che hanno spaziato dalla legalità alla prevenzione del cyberbullismo, incontri di orientamento con l’Aeronautica Militare e le Università, momenti di riflessione sulle problematiche legate alla sessualità ed alla gestione delle emozioni; approfondimenti sulle questioni di sapore internazionale come le guerre che stanno sconvolgendo il nostro mondo.
Non sono mancati i momenti ludici e ricreativi con esperti esterni che hanno portato nell’Istituto i balli latino americani, la difesa personale e la nuovissima disciplina del “cerchio aereo”. La diirigente sottolinea il senso di comunità che in questo periodo dell’anno viene esaltato con i giovani studenti che si incontrano, collaborano, sperimentano nuove attività insieme ai docenti, ai collaboratori ed a tutto il personale dell’Ite.
Sembra esserci un divario costante tra le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche da un lato, le cosiddette Stem, e le scienze umane dall’altro. È proprio sull'importanza della multidisciplinarietà nell'educazione moderna che si concentra, invece, il progetto europeo “Stem. Skills for Humanities" guidato dall'Università di Macerata con Emanuele Frontoni come coordinatore scientifico.
Cofinanziato dalla Comunità Europea e dall’Agenzia Indire nell’ambito del programma Erasmus+, ha mosso i primi passi nelle settimane scorse con l’incontro di avvio che si è tenuto a Macerata. Collabora un consorzio internazionale che include prestigiose istituzioni accademiche e organizzazioni: il Mitropolitiko College Anoymi Ekpaideytiki Etairia e Innohive in Grecia, l’Università De Lille in Francia, la Mykolo Romerio Università in Lituania, la Politecnica Wroclawska in Polonia, l’Università Internazionale Georgiana in Georgia e l’Università Nazionale Ivan Franko di Lviv in Ucraina.
Il progetto si pone l'obiettivo di sviluppare competenze Stem applicate al campo delle scienze umane, promuovendo un approccio innovativo all'apprendimento che integri le tecnologie più avanzate, come l'intelligenza artificiale, nel curriculum formativo di docenti e studenti del settore umanistico.
Il focus sull'intelligenza artificiale, in particolare, mira a sottolineare come questa tecnologia possa essere utilizzata non solo nei campi tradizionalmente associati alle Stem, ma anche per arricchire e innovare gli studi umanistici. D’altro verso, l’integrazione dei punti di vista delle humanities nella creazione dei nuovi percorsi di Ai contribuisce in modo significativo ad allargare la visione rispetto a questa importante disciplina e competenza.
Il meeting inaugurale, ospitato nell'aula magna del Dipartimento di Scienze Politiche, della comunicazione e delle relazione internazionali, ha fornito l'opportunità ai partner di condividere il piano di progetto e di discutere le strategie per la sua implementazione. Il Dipartimento si occupa anche di coordinare tutte le attività amministrative e organizzative del partenariato.
I partecipanti hanno anche potuto esplorare il patrimonio culturale della città, con una visita guidata a Palazzo Buonaccorsi e ai musei, inclusa la sala dell'Eneide di Palazzo Buonaccorsi, simbolo della sinergia tra scienza, tecnologia e umanesimo che il progetto europeo Stem aspira.
Il 15 febbraio scorso la polizia scientifica provinciale, aderendo all’invito fatto dai rappresentanti d’Istituto in occasione della settimana della cultura, si è trasferita per una mattinata intera nell’auditorium dell’IIS Matteo Ricci di Macerata.
Oltre 400 studenti hanno potuto ascoltare gli operatori della polizia Scientifica di Macerata che hanno raccontato la loro esperienza illustrando gli strumenti a disposizione del reparto più specializzato nelle investigazioni della polizia di Stato.
Dalla simulazione di un sopralluogo per omicidio, al repertamento delle impronte, sino alla dimostrazione della balistica, gli studenti più curiosi hanno potuto apprezzare spiegazioni tecniche su strumentazioni sofisticate e tecnologie moderne a disposizione per la risoluzione dei casi più complicati.
Tanti infine i giovani appassionati che hanno posto domande soprattutto su come si può entrare a lavorare in un settore così specializzato.
Martedì 20 febbraio, alle ore 13, l'Acm (Associazione Commercianti Macerata) terrà una diretta Instagram nella pagina dell'associazione dalla Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti. Verrà effettuata l'estrazione degli omaggi messi a disposizione dai commercianti per l'evento"Baci a Macerata" organizzato dall'associazione stessa in occasione di San Valentino.
Molti clienti hanno partecipato scrivendo delle frasi d'amore e inserendole nelle box che ogni attività commerciale aveva messo a disposizione. Ad estrazione, ad ogni frase verrà assegnato un omaggio, con lo scopo di gratificare quanti più clienti possibili.
“Gli omaggi sono stati ideati col cuore e con la reale intenzione di dire, da parte dei commercianti, noi ci siamo" – spiega il presidente dell’associazione Paolo Petrini - .
“Per questo c'è stata fin da subito la volontà di omaggiare più clienti possibili e renderli davvero soddisfatti. Sarà inoltre premiata la foto con più like scattata negli ‘smack point’ allestiti nei vari negozi. Sarà un momento leggero e importante, pieno di sorprese e nello stesso tempo foriero di un grande messaggio: insieme si possono davvero portare grandi cambiamenti”.
I vigili del fuoco di Macerata aderiscono allo sciopero nazionale di 4 ore proclamato dal sindacato Conapo per domani, sabato 17 febbraio, dalle ore 9 alle ore 13. "Fra le motivazioni dello sciopero c'è l'inaccettabile ritardo nelle promozioni del personale e nei pagamenti degli scatti convenzionali per il quale chiediamo di anticipare i tempi per il futuro, la mancata di notizie sulle date di assunzione di 654 unità del Corpo nazionale già da tempo autorizzate, il mancato adeguamento delle indennità per il lavoro notturno e festivo a quelle degli altri Corpi dello Stato che ricevono un trattamento ben 4 volte superiore al nostro, oltreché buoni pasto con valore ridicolo e non più sufficiente a garantire la consumazione della mensa di servizio da parte dei pompieri che devono prestare soccorso ai cittadini", dichiara Nicola Stellini, segretario provinciale del Conapo Macerata.
"Vi è poi il problema delle carriere degli specialisti aeronaviganti, sommozzatori e nautici dei vigili del fuoco, bloccate da troppi anni e i cui nuclei operano con difficoltà crescenti. La componente telecomunicazioni del Corpo nazionale è sempre più bistrattata dalla nostra amministrazione. Per non parlare del personale direttivo che attende di ricevere retribuzioni stanziate sin dal 2018. L’azione di sciopero - spiega Stellini - interesserà tutte le sedi del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Per la provincia di Macerata sono interessati le sedi del Comando di Macerata e i distaccamenti di Civitanova Marche, Camerino, Tolentino e Visso".
"Va detto – precisa il sindacato Conapo - che dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte del Conapo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha finalmente accolto alcune nostre richieste, bandendo il concorso Capo Squadra 2023 (in ritardo di 1 anno), decretando le promozioni a ruolo aperto (in ritardo di 1 anno), decretando gli scatti retributivi (in ritardo di 1 anno) e regolamentando la ferie solidali (in ritardo di 2 anni) riconoscendo finalmente e con ritardo questo diritto ai colleghi con figli malati o disabili. Ma restano ancora tante, troppe criticità e troppi ritardi da risolvere. I vigili del fuoco meritano più attenzione e non soluzioni in perenne ritardo. Per questo lo sciopero sarà una vera e propria richiesta di attenzione allo Stato da parte del Corpo più amato dagli italiani".
"I cittadini non dovranno temere disagi perché i vigili del fuoco garantiranno comunque e sempre gli interventi di soccorso, il nostro è un grido di allarme verso chi al Ministero dell’Interno si dimentica troppo spesso della nostra categoria. Auspichiamo di ricevere la dovuta attenzione da parte del ministro dell’ interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario con delega ai vigili del fuoco Emanuele Prisco", fa sapere il Conapo.
Trasferta all’Università di Macerata per la Rete universitaria italiana per l'apprendimento permanente, Ruiap, che riunisce oltre trenta Atenei insieme a organizzazioni e professionisti, impegnati nella promozione dell'apprendimento permanente.
Si è tenuto oggi, infatti, con il coordinamento di Gigliola Paviotti, referente Unimc per apprendimento continuo, formazione e impresa, il laboratorio sulle reti territoriali per l’apprendimento permanente.
L’evento, organizzato per la prima volta a Macerata nella suggestiva cornice della Loggia del Grano, ha rappresentato un momento di lavoro comune tra gli Atenei, associati e non, finalizzato a esplorare il complesso quadro dell'apprendimento permanente all'interno del più ampio orizzonte della Terza missione accademica, con relatori provenienti da Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia.
La giornata si è aperta con una visita guidata allo Sferisterio, uno dei più importanti teatri all'aperto d'Italia simbolo della città. Dopo i saluti istituzionali da parte della prorettrice Catia Giaconi e del direttore del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali Angelo Ventrone e un’introduzione da parte di Marcella Milana dell’Università di Verona, si sono alternati interventi di approfondimento su esperienze e buone pratiche delle Reti territoriali per l’apprendimento permanente italiane, così da evidenziare sfide e opportunità che possono essere colte attraverso politiche e servizi adeguati a livello locale e nazionale.
"Questo laboratorio - spiega Gigliola Paviotti - rappresenta un'occasione preziosa per consolidare la collaborazione tra università, territori e istituzioni, con l'obiettivo comune di promuovere un'educazione continua e accessibile per tutti, ponendo così le basi per una società più inclusiva, democratica e innovativa".
Tra gli obiettivi dichiarati della Ruiap, infatti, c’è anche quello di "sviluppare un’offerta formativa centrata sulla persona che apprende, adeguata a una popolazione studentesca diversificata, con programmi di studio disegnati sulle diverse esigenze e in grado di attrarre anche studenti adulti e lavoratori studenti".
"La farsa". Così ha definito l’intrigata vicenda legata al nuovo ospedale di Macerata il consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini, che nella mattinata odierna ha convocato nel ristorante maceratese DiGusto una conferenza stampa per far luce sulla questione e porla all’attenzione dei cittadini.
Insieme al consigliere regionale, hanno preso parte alla conferenza stampa anche Irene Manzi, deputata e componente della segreteria nazionale del Pd, Angelo Sciapichetti, segretario della federazione provinciale del Pd, Narciso Ricotta, capogruppo del Pd in consiglio comunale e consiglio provinciale di Macerata e Ninfa Contigiani, segretaria del circolo Pd Macerata e consigliera comunale.
Si parla ormai da diversi anni della costruzione del nuovo ospedale di Macerata. Era il 2020 quando il sindaco Parcaroli e il governatore regionale Acquaroli vennero ritratti nel famoso "campo di girasoli", atti a effettuare un sopralluogo nella zona che avrebbe ospitato il nuovo nosocomio. Nel luglio del 2022 venne firmato lo storico accordo fra la Regione Marche e il Comune di Macerata per la sua costruzione nel capoluogo di provincia. Si definiva come la nuova struttura "mastodontica" da 400 posti letto, aggiornata e completa di personale adeguato, sarebbe sorta in località “La Pieve” e che i lavori sarebbero iniziati nel 2025.
Nell’aprile dello scorso anno invece, dopo aver minacciato di incatenarsi in caso di mancata costruzione del nuovo ospedale, il sindaco Sandro Parcaroli aveva annunciato come "entro la fine del 2024 sarebbe stata posta la prima pietra" per l’avvio dei lavori.
Arriviamo così alla giornata di ieri quando è arrivato l’annuncio di Parcaroli sull’ok dell’Anac alla progettazione del nuovo ospedale. Secondo quanto riportato dal sindaco "la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione".
Nell'intervento odierno, intitolato appunto "la farsa", Carancini afferma invece come, ad oltre tre anni di insediamento della giunta Parcaroli, del nuovo ospedale non si abbia notizia.
"Non si ha notizia del progetto - dichiara il consigliere regionale -. Deve addirittura ancora essere messa a bando la scelta del progettista. Si dovrebbe poi passare alla redazione del progetto di fattibilità economica e poi successivamente la messa a bando del progetto stesso per scegliere l’assegnatario dell’appalto e per realizzare l’esecutivo. Poi infine devono ovviamente esserci i lavori. Ad oggi non c’è nulla di tutto questo".
Questa mancanza di un progetto effettivo è stata la prima tematica affrontata durante la conferenza. “Siamo agli albori dell’opera pubblica”. Afferma la deputata Irene Manzi, la cui presenza viene sottolineata da Carancini come importante per rappresentare una filiera del Pd. "Quella messa in atto sinora è una semplice politica degli annunci, ma sappiamo che non si fanno le nozze con i fichi secchi. Sinora non ci sono state risposte chiare, né tantomeno delle certezze, rivolte ai cittadini, a cui deve essere garantito il pieno ed efficiente diritto alla salute".
"Una conferenza stampa che ci saremmo augurati di non fare - dichiara invece il segretario Sciapichietti -. La giunta di destra ad oggi non ha conseguito risultati. Quello dell’ospedale è il più grande bluff della provincia”.
"Dopo 3 anni non c’è nessun progetto - ontinua il consigliere Ricotta - Questa è la realtà brutale dei fatti, quella di un sindaco che si è fatto scippare l’ospedale. Inutile che minaccia di incatenarsi o parla di prima pietra: siamo fermi all’anno zero, se non -1".
La consigliera Contigiani si concentra, invece, sulle attuali condizioni in cui verte l’ospedale di Macerata. “Siamo di fronte a una struttura vecchia, che ha fatto il suo tempo e non è più adeguata. In più medici e operatori sanitari stanno fuggendo sempre più dalla sanità pubblica. Tutti parlano di rinnovare, mentre il sindaco si limita a dire che faranno un bell' ospedale. Non si deve pensare alla bellezza esterna dello scatolone, bensì alla sua efficienza”.
Il secondo tema affrontato è stato quello legato invece all’aspetto finanziario che riguarda la costruzione del nuovo ospedale. Come ricordato da Carancini, nel 2023 l’assessore regionale con delega ai lavori pubblici Francesco Baldelli rispose a una sua interrogazione in aula confermando che c'erano i fondi per la costruzione del nuovo ospedale. Fatto smentito dal consigliere dem e testimoniato dall’accesso agli atti in questione.
"Non solo non ci sono i fondi necessari a coprire la costruzione del nuovo ospedale, ma si stanno verificando una serie di fatti al limite della legalità - prosegue Carancini -. La Regione Marche intende infatti attingere alle risorse del sisma per realizzare un nuovo ospedale. Lo fa per giunta in maniera del tutto imbarazzante: trasforma i 6,2 milioni di euro già previsti per il sisma per la città di Macerata (in particolare per la riqualificazione dell’ex Cras), in 110 milioni di euro".
Come riportato da Carancini, nel 2022 l’allora assessore al bilancio della Regione Marche Guido Castelli avrebbe comunicato ad Acquaroli e Legnini di utilizzare le risorse desinate alla ricostruzione post-sisma per il nuovo ospedale di Macerata: "Con l’ordinanza 109 del 2020 venivano destinati fondi per la ricostruzione post-sisma ai vari territori. Al Comune di Macerata andavano 6,2 milioni di euro, con i quali sarebbero stati finanziati i lavori per tre strutture, fra cui l’ex Cras. Parliamo di soldi pubblici, che col tempo hanno subito una vera e propria plusvalenza, accentuatasi con l’innalzamento delle risorse dovuta alla crisi russo-ucraina. Siamo così passati dai 6,2 milioni iniziali a 75 milioni, che sono diventati in seguito 87 e infine 110 milioni di euro. Secondo Castelli 20 milioni sarebbero stati destinati all’ex Cra, mentre i restanti 90 alla costruzione del nuovo ospedale di Macerata".
"A 13 mesi dal suo insediamento come commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, Castelli non ha fatto nulla. Nel frattempo, ci si chiede come sia stato possibile trasformare 6,2 milioni di euro in 110 milioni di euro. Il sindaco non si è mai occupato in maniera sostanziale della vicenda dell’ospedale, mentre il duo Acquaroli-Castelli sta mettendo in piedi un’azione assolutamente inaccettabile", conclude Carancini.
Il 4 settembre allo Sferisterio di Macerata, per Sferisterio Live 2024, in programma il concerto “PFM canta De André - Anniversary”, data organizzata da Ventidieci e Pubbliconcerti in collaborazione con il Comune di Macerata.
Soddisfazione dell’Amministrazione comunale per la partecipazione di questa band storica che contribuisce ad arricchire il cartellone del festival di musica dal vivo organizzato in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio.
Quarantacinque anni dopo il tour “Fabrizio De André e PFM in concerto”, la storica prog band torna sui palchi di tutta Italia con “PFM canta De André Anniversary”, un tour per celebrare il fortunato sodalizio con il cantautore genovese e riproporre una serie di concerti dedicati a quell’evento. Per rinnovare l’abbraccio fra il rock e la poesia, alla scaletta originale saranno aggiunti anche brani tratti da “La buona Novella”, completamente rivisitati dalla band.
“PFM canta De André - Anniversary” avrà sul palco una formazione spettacolare, con tre ospiti d’eccezione: Flavio Premoli (fondatore PFM) con l’inconfondibile magia delle sue tastiere, Michele Ascolese, chitarrista storico di Faber e Luca Zabbini, leader dei Barock Project.
Fabrizio disse: “La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire e eseguire le canzoni. Un'esperienza irripetibile perché PFM non era un'accolita di ottimi musicisti riuniti per l'occasione, ma un gruppo con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l'hanno messo al mio servizio...”.
PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un'unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente nel 1972), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene tutt’oggi. Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria Marconi al 50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha inserito l’album “Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive. Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog Music Awards UK, mentre nel 2019 la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della “musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).
Negli ultimi mesi alcuni cittadini si sono lamentati del fatto che hanno trovato difficoltà ad accedere al canile comunale di Macerata nella misura in cui non è stato consentito loro di varcare il cancello durante l’orario di apertura al pubblico perché i cani mangiavano o dormivano, dunque invitati a tornare un’altra volta su appuntamento, in un momento più opportuno. Una inclinazione alla premura e alla tutela del cane che, tuttavia, ha portato una parte di queste persone a desistere e recarsi altrove, adottando un cane in altre strutture analoghe.
È il caso della signora Gianna, che ha trascorso una vita a prendersi amorevolmente cura dei cani, arrivando ad adottarne molti da molteplici canili (incluso quello di Macerata) nel lungo corso degli anni. Qualche mese fa, sempre presso il canile in questione, ha accompagnato una sua amica la quale, addolorata per la morte del cane, era desiderosa di accoglierne un altro con lei; nella fattispecie, era alla ricerca di un esemplare anziano dal momento che il dispendio di energie verso un cucciolo non si confaceva alla sua età.
Le due donne si sono recate sul posto due volte: "In un primo momento non abbiamo trovato nessuno perché erano cambiati gli orari di visita mentre, la seconda volta, siamo andate nell’orario di apertura al pubblico ma non siamo potute comunque entrare in quanto gli animali erano alle prese con il momento del pasto". Alla fine le stesse sono tornate a casa con un cane anziano ma preso in un altro canile della provincia".
Alcuni mesi dopo l’accaduto, sulla pagina Facebook della struttura maceratese, è stato pubblicato un post dove si annunciava la triste morte di un cane anziano, con problemi di salute, che non ha mai trovato chi lo accogliesse con sé. Questa notizia ha catturato l’attenzione e la reazione di Gianna la quale, prontamente, in un commento sotto il post, ha raccontato la sua vicenda sollevando le sue perplessità ed evidenziando l’incongruenza tra il contenuto del post e l'esperienza avuta.
A queste parole, ci spiega Gianna, “Il profilo della pagina ‘Canile Enpa Macerata 'Gli amici del cane' ha risposto adducendo la motivazione per cui l’orario di apertura al pubblico non per forza deve coincidere con la possibilità di vedere i cani perché se questi mangiano o riposano potrebbero agitarsi facendo abbaiare l’intero canile o indurre persino una torsione dello stomaco".
"Per questo motivo, ci hanno detto che sarebbe stato preferibile prendere un appuntamento". Nel voler replicare, l'utente, ci ha riferito che si è vista negata la possibilità di rispondere ulteriormente nei commenti perché bloccata dalla pagina in questione. Inoltre, si è accorta che, poco dopo, la risposta del canile era stata rimossa.
Col fine di far chiarezza e portare la questione su un piano di dialogo e di confronto, date le nobili finalità di tutte le parti, gestori e cittadini, ci siamo recati nello scenario bucolico e verdeggiante del canile in contrada Acquesalate, dove le operatrici e gli operatori si dedicano con passione e professionalità al loro mestiere.
La risposta su una questione di natura locale, risolvibile con un semplice chiarimento, è stata quella di un rimbalzo a un paio di indirizzi email dell’ente Enpa nazionale. Alla richiesta di poter conversare con un referente, un responsabile, dal vivo o telefonicamente, non ci è stato risposto nulla aprendo così un interrogativo sull'esistenza o meno di referenti Enpa comunali, provinciali o regionali. Dubbio sciolto successivamente, quando abbiamo appreso che il responsabile di struttura è la stessa persona con cui abbiamo parlato al canile e che ci ha rimandato all'indirizzo dell'ufficio stampa.
Premesso che anche la non risposta è una libera e lecita scelta, tuttavia, un interrogativo rimane accesso negli animi di quelle persone che hanno trovato più accidentato l’accesso alla struttura: se l’orario, come indica la finalità della parola, è destinato al pubblico, in che misura un ente può decidere se un visitatore 'può "o non può", in quell’arco di tempo, accedere a una struttura comunale?
Proposta di revoca della presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova. Questa quanto pervenuto alla stessa presidente una lettera firmata dalle consigliere e dagli assessori di maggioranza.
Tale richiesta è stata accompagnata dalle seguenti motivazioni: “Nel corso del suo mandato, la presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova ha programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle Donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene”.
La consigliera De Padova ha spiegato come, a suo modo di vedere, la revoca della carica di presidente del Consiglio fosse stata voluta già dal momento della sua elezione.
“Partiamo dal fatto che il Consiglio delle Donne, che si riunisce ormai da più di quindici anni, ha subito una variazione di regolamento lo scorso anno. Le consigliere di maggioranza hanno deciso di modificarlo, trasformandolo in un Consiglio delle donne di destra e togliendo il voto alle associazioni", ha affermato De Padova. Questo non ha potuto che creare delle difficoltà, con le associazioni che, non potendo votare, non erano motivate a parteciparvi".
"Non ho mai accettato il fatto che le decisioni dovessero per forza passare dalla volontà delle consigliere di destra, con le associazioni che invece non possono esprimere la loro opinione. Pertanto, ho sempre continuato a procedere intendendo il consiglio comunale delle donne come è nato. Di solito dovrebbe rimanere invariato per tutto il mandato, è raro che subisca variazioni in corso d’opera".
"Quanto agli ultimi avvenimenti, invece, essendo stato revocato il Consiglio comunale previsto per lunedì 19 febbraio, ho pensato di convocare per quel giorno il Consiglio delle Donne. Con l’8 marzo alle porte, sarebbe stata un’ottima occasione per discutere dell’organizzazione di qualche iniziativa per la Giornata Internazionale delle Donne, oltre che per conoscere le rappresentanti di quartiere neoelette. Ovviamente avevo già proposto questa idea a tutte le componenti del consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Proprio oggi mi arriva invece questa richiesta, che verrà ovviamente portata in consiglio comunale, di eliminare la presidente del Consiglio delle donne".
"Secondo le motivazioni che hanno portato a questa decisione - spiega - sarei stata accusata di non favorire il confronto all’interno del Consiglio delle Donne, cosa che non corrisponde al vero. Anche per quanto riguarda la convocazione dell'assise del 19 febbraio, avevo comunicato questa intenzione a tutte le componenti del Consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Nel messaggio chiedevo proprio ai membri del gruppo di proporre inziative, non di assumere le mie decisioni, come indicato invece erroneamente nella richiesta di revoca. Tra l'altro la proposta non è stata presa in considerazione, non ricevendo messaggi di risposta".
"C’è sempre stata la volontà di far fuori la sottoscritta - ha proseguito De Padova - già dal momento in cui si è pensato di modificare il regolamento del Consiglio delle donne. Basti pensare che al momento della mia elezione, non ho dovuto superare una sola votazione, ma ben quattro. Come se non bastasse c’è stata poi un’ultima votazione, voluta dall’assessore D’Alessandro, che prevedeva addirittura l’estrazione dei bigliettini. Questo perché si voleva eleggere una persona appartenente alla lista di Fratelli d’Italia”.
"Sinceramente una votazione ufficiale che si conclude con un’estrazione dei bigliettini mi sembra la più grande buffonata mai vista. Questa è la politica maceratese. Spero che il sindaco, così come ha sostenuto tutti i suoi assessori nel momento in cui ne venivano chieste le dimissioni, faccia la stessa cosa con una consigliera della sua lista civica, tra l’altro espressamente richiesta dal primo cittadino stesso".
"Io non conoscevo Parcaroli. Sono stata chiamata da lui e dall’assessore D’Alessandro per essere inserita nella sua lista civica. Mi sono inserita appunto in una lista civica e non in un partito. Proprio per questo non pensavo di prendere ordini e dover assistere a comportamenti quasi 'militari', né tantomeno di dover sottostare a delle regole che definirei di estrema destra. Pensavo di trovarmi in una situazione democratica, ma così non è stato".
Poi la consigliera ha proseguito riportando un episodio specifico. "Era stato votato in consiglio delle donne la presentazione del libro di David Miliozzi E tutto iniziò a tremare. In questa situazione c'é stato un assessore che si è opposto fermamente a questa iniziativa perché considerava il libro di sinistra, quando invece il sindaco e l'assessore Cassetta ci avevano dato il consenso a procedere".
"Questo per spiegare che bisogna comportarsi come dicono certe persone, fare i militari", ha sottolineato ancora De Padova. A questo punto ben venga questa risoluzione. Il Consiglio delle donne ha l’obiettivo principale di eliminare gli stereotipi sociali e culturali che ci portiamo dietro. Non deve servire per far emergere un determinato assessore rispetto agli altri".
"Nel caso in cui la richiesta di revoca della presidente del Consiglio delle donne dovesse essere approvata, non ho dubbi sul fatto che la presidenza verrà assegnata a una rappresentante di Fratelli d’Italia”, ha chiosato De Padova.
Dopo la sconfitta con l’Azzurra Colli, seguita dall’esonero di Dino Pagliari, la Maceratese si appresta ad affrontare il K Sport Montecchio Gallo per la ventiduesima giornata di Eccellenza Marche.
I tifosi della Curva Just, non soddisfatti dei risultati ottenuti nella stagione in corso, hanno fatto sapere che prenderanno posto sui gradoni dell’Helvia Recina solamente dopo l’intervallo, in segno di protesta.
Il presidente Alberto Crocioni ha voluto così recapitare un messaggio alla tifoseria e all'ambiente biancorosso, invitando tutti a stare vicino alla squadra in questo momento delicato della stagione.
"Mi rivolgo a tutti i tifosi della Maceratese ed in particolare ai ragazzi della Curva Just: stateci vicino, come avete sempre fatto, a maggior ragione in questa delicata fase della stagione", ha detto Crocioni. "Non disperdiamo la partecipazione popolare, soprattutto giovanile, che si è appassionata a questi colori e che avete dimostrato ogni domenica e in ogni campo delle Marche. Tante, troppe cose sono state a sproposito dette in questi giorni su cui non intendo soffermarmi".
La Maceratese si trova attualmente al nono posto in classifica con 30 punti, a 3 punti dalla zona play-off e 3 dalla zona playout. Contro il K Sport Montecchio Gallo, seconda forza del campionato, servirà una prestazione gagliarda da parte dei ragazzi di mister Ruani, per provare a ritrovare entusiasmo dopo una settimana alquanto complicata.
Continua il ciclo di quattro incontri sul tema “Meditazione e presenza mentale. Come affrontare le situazioni quotidiane con maggiore armonia interiore”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata.
Venerdì, 16 febbraio, alle 18 nell’aula “Omero Proietti”, al terzo piano della sede universitaria di via Garibaldi 20, si terrà il secondo appuntamento. Dopo il successo del primo, che ha visto la partecipazione di Franco Fabbro che ha proposto un’introduzione all’arte di meditare, questo nuovo incontro sarà tenuto dal poeta e paesologo Franco Arminio sul tema “L’ecologia dello sguardo e il valore del silenzio”. L’attenzione sarà dedicata alla possibilità di rendere più lucida la prospettiva in cui consideriamo la nostra vita e all’importanza dell’ascolto interiore.
Arminio è una delle voci più originali del panorama letterario e civile in Italia. Le sue opere, pubblicate soprattutto da Einaudi e da Bompiani, sono molto apprezzate e discusse. L’iniziativa sarà introdotta da Roberto Mancini, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. Tutti gli appuntamenti del ciclo di incontri sono aperti a chiunque voglia approfondire le opportunità di benessere integrale che sono costituite dal dialogo, dalla meditazione, dall’ascolto, dalla spiritualità.
Sarà Juan Luca Sacchi ad arbitrare il match tra Napoli e Genoa, valevole per la 25esima giornata di Serie A, in programma come anticipo del sabato pomeriggio, alle ore 15:00, allo stadio Maradona. Il fischietto della sezione di Macerata sarà assistito dagli assistenti Preti e Garzelli e dal quarto ufficiale Rutella. Al Var ci saranno Valeri e Marini.
Sarà per Sacchi la seconda volta alla direzione di una partita del Napoli, che con lui ha vinto in entrambe le occasioni: una volta proprio contro il Genoa (6-0, settembre 2020) e contro il Torino (1-0, ottobre 2021). Conta, invece, sei precedenti con il Sassuolo che con lui ha vinto due partite e perse otto. L’ultima partita risale a questa stagione, in Coppa Italia, quando il Genoa è stato estromesso agli ottavi di finale di Coppa Italia dalla Lazio per uno a zero.
La Cna Macerata non si mostra sorpresa di fronte alla scarsa adesione dei ragazzi al Liceo del Made in Italy. Secondo dati resi pubblici recentemente, il nuovo Liceo del Made in Italy ha infatti raccolto appena 375 iscrizioni in tutta Italia, corrispondenti allo 0,08%; solo 8 nelle Marche (nessuno nel Maceratese).
"Questa situazione era prevedibile considerando la mancanza di coinvolgimento delle realtà imprenditoriali nel processo di progettazione e implementazione di questa iniziativa - afferma il Presidente della Cna Macerata Maurizio Tritarelli. Mancano poi i regolamenti su questo nuovo indirizzo, la definizione di tutte le discipline e che tipo di profilo professionale potrà uscire con questo diploma. Insomma, una iniziativa estemporanea che aveva altre finalità rispetto a quanto necessario".
Tritarelli sottolinea quindi l'importanza di una collaborazione più stretta tra scuola e impresa: "Non abbiamo bisogno di una nuova scuola dedicata, ma di un rapporto costante tra istituzioni educative e mondo produttivo. È fondamentale creare percorsi didattici che prevedano esperienze lavorative in azienda, remunerate sia per gli studenti che per gli imprenditori formatori".
Non è un caso, secondo Cna, che il 68% dei giovani trova il primo impiego in una piccola impresa: "Questo non è solo un dato statistico di cui tener conto ma una chiara indicazione per il legislatore su quali debbano essere gli interlocutori se si vuol intraprendere questa strada. Il ruolo degli artigiani imprenditori d’Italia è determinate; le aziende devono essere parte integrante del processo decisionale, in modo da garantire la costruzione di percorsi formativi concreti e in linea con le esigenze del mercato del lavoro".
Riguardo alle nuove iscrizioni alle scuole superiori, la Cna Macerata osserva con interesse l'aumento degli istituti tecnici e professionali: "Questa tendenza conferma la richiesta crescente di competenze pratiche e professionali da parte degli studenti", dichiara Tritarelli. "È importante che il sistema educativo risponda a queste esigenze, offrendo percorsi formativi che preparino efficacemente gli studenti per il mondo del lavoro. Il resto può farlo solo l'esperienza diretta".
La Cna Macerata ha attualmente in piedi due interessanti progetti con diversi istituti scolastici della provincia che prevedono interventi in classe dei funzionari Cna: "La nostra Associazione rimane impegnata a promuovere una stretta collaborazione tra scuole, imprese e istituzioni, allo scopo di dare il nostro contributo affinché si possa arrivare ad un sistema educativo in grado di formare le future generazioni in modo efficace e adatto alle sfide del mondo contemporaneo".
"A seguito del disco verde definitivo dell'autorità nazionale anticorruzione per l'affidamento della progettazione del nuovo ospedale di Macerata, la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione". Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli.
“A seguito della progettazione, il Comune provvederà all’interlocuzione con i proprietari del terreno in questione per l’acquisizione dello stesso - ha continuato Parcaroli -. Con l’ok definitivo dell’Anac si conclude la fase propedeutica alla pubblicazione del bando per l’affidamento della progettazione dello studio di fattibilità. Dimostriamo ai maceratesi che siamo in prima linea per difendere gli interessi della città come confermato anche con la sottoscrizione dell’accordo tra Regione Marche, Comune di Macerata ed ex Asur (oggi Ast). Un ringraziamento alla Giunta regionale, in particolare all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, per la continua attenzione e il proficuo impegno dimostrati nei confronti della nostra comunità, ha concluso il sindaco Parcaroli.
Sono aperte fino al 12 marzo le iscrizioni alla quinta edizione del corso di formazione gratuito "Genere, politica, istituzioni", promosso dall'università di Macerata e aperto a laureati e non. Il corso vuole fornire un insieme di conoscenze e competenze, di ordine teorico e pratico, che riguardino la sfera politico-istituzionale e sociale, anche nei profili innovativi come quelli delle nuove tecnologie digitali e dell'impatto delle politiche sui soggetti riducendo disparità e contrastando le discriminazioni.
Attraverso una didattica interdisciplinare e transdisciplinare, il corso contribuisce a formare, tra le varie, figure quali quella del dell'international gender-expert e gender advisor, esperto in comunicazione di genere, esperto in diversity e inclusion management. Le competenze trasversali fornite risultano di grande utilità nell'ambito della pubblica amministrazione
L’obiettivo generale del corso è lavorare alla riduzione del divario di genere in senso ampio, individuandone le radici e supportando la creazione di una cultura organizzativa non discriminatoria, in ambito pubblico e privato, guardando al benessere dei singoli.
Le attività didattiche saranno articolate in sette moduli tematici che approfondiscono questioni diverse ma ugualmente urgenti, dalla rappresentanza femminile nella pubblica amministrazione alla partecipazione delle donne nell’accademia, dall’ecofemminismo alla violenza sessuale in tempo di pace e di guerra.
Il corso è rivolto a chi è in possesso del diploma di scuola media superiore e vuole dotarsi di conoscenze e competenze trasversali, indispensabili nei complessi ambiti lavorativi attuali, quali quelli relativi all’adozione di un approccio sensibile alle specificità di genere, teorico e applicativo, nella dimensione nazionale e internazionale. L’iscrizione è gratuita. È prevista da parte degli studenti la sola spesa per le marche da bollo.
La didattica è svolta in lingua italiana, in modalità mista, attraverso lezioni e attività in presenza e a distanza, tramite piattaforma digitale dedicata. Il corso inizierà il 15 marzo e terminerà l’11 maggio 2024. Per acquisire l’attestato bisognerà superare una prova finale sulle tematiche oggetto delle lezioni.