Dopo le recenti vicende di Goro, anche a Tolentino si apre la questione migranti.
Recentemente, infatti, si è svolta una riunione del Coordinamento dei Comitati di Quartiere e Contrada durante la quale si è discusso un ordine del giorno ben definito, con una richiesta d’incontro con l’Amministrazione Comunale.
La riunione è stata chiesta in relazione all’articolo 13 del vigente “Regolamento per la partecipazione democratica - Consigli di Quartiere e Contrada". Nel corso della riunione si è anche discusso e parlato di un argomento inerente la "sicurezza". Il riferimento è al previsto arrivo a Tolentino di altri 25 migranti (si vocifera a Colle Redentore, ndr).
Considerando quanto emerso e dettato, negli ultimi tempi da direttive imposte dal Governo in relazione all’accoglienza dei profughi, i presenti hanno manifestato "preoccupazione per il modo e la maniera in cui si è arrivati a questa nuova soluzione". Quindi, sono emerse domande o richieste di chiarimenti.
Le richieste sono state quella di avere la disponibilità per un confronto con i promotori o i responsabili del progetto; conoscere modi e modalità per il controllo di questi migranti; avere la possibilità di conoscere un responsabile dell’organizzazione promotrice dell’iniziativa, come riferimento per qualsiasi richiesta o evenienza che si manifesti verso i residenti; conoscere quali misure sono o saranno adottate per controllare la vita quotidiana dei nuovi inquilini, sia nell’area di pertinenza che nella struttura che sarà adibita per il loro soggiorno; la durata di questo progetto, la conoscenza e informazione sui mezzi e sul personale che seguirà il processo d’integrazione. Diverse anche le domande poste: "quale è il progetto e quali sono i programmi predisposti per attuare una vera integrazione, o è solo un altro esempio di business, la nuova moda della nostra società? Perchè la stessa struttura, che sappiamo ristrutturata di recente, non è stata messa a disposizione, come richiesto, di famiglie locali che hanno avuto le loro case rese inagibili dagli ultimi eventi sismici? Ci stupisce la facilità e la celerità di come invece la struttura sia stata messa a servizio di questi migranti. Perchè è stata scelta questa struttura, che sapevamo già essere sede operativa di una “comunità incontro” per minori? Possono questi nuovi inquilini essere inseriti in progetti di servizio socialmente utili alla comunità? La segnalazione "precisa il Presidente del Coordinamento Luigino Luconi "nasce per la manifestata e crescente preoccupazione dei residenti nelle contrade interessate e dei cittadini, che vedono questo progetto come l’inizio di una nuova strategia di un progetto pilota che potrebbe essere attuato nel nostro territorio. Strategia che rigettiamo, perché questo genere di progetto, così come predisposto, o gestito dalle cooperative o associazioni, è visto come un problema per l'ordine pubblico, con la preoccupazione, legata alla sicurezza e a timori di altro genere, che possa danneggiare le abitudini della vita quotidiana dei cittadini".
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