Tolentino cambia rotta: mancano gli immobili da acquistare per i terremotati, si chiederanno le casette di legno
Le offerte di immobili da acquistare sono poche, c'è bisogno di ricorrere alle casette. Dopo aver per mesi cercato di scongiurare l'ipotesi di dover urbanizzare altre parti di territorio comunale, a fronte della scarsità di proposte immobiliari ricevute anche il Comune di Tolentino è costretto a passare alle Sae.
Lo si legge in un comunicato emesso dall'ente.
"Le scosse sismiche dell'agosto-settembre 2016 hanno colpito duramente il territorio di Tolentino, dove oltre 4.000 persone hanno dovuto lasciare le abitazioni e di queste molte hanno optato per il contributo per l'autonoma sistemazione, circa 202 sono ospitate nelle strutture alberghiere e circa 230 sono nel villaggio container di Via Colombo.
La normativa prevede che per fare fronte alla necessità di abitazioni di coloro che hanno perso la casa" si legge nella nota "ci sia la possibilità di realizzare strutture provvisorie quali i container, le cosiddette “casette in legno” oltre alla possibilità di acquistare immobili già realizzati non lesionati dal sisma.
A tal proposito il Comune di Tolentino aveva emanato un suo avviso per la manifestazione di interesse a vendere all'Ente immobili in buone condizioni da destinare alle esigenze abitative di chi aveva perso casa tanto che su 50 edifici offerti solo 31 sono stati ritenuti idonei.
Anche il secondo bando emanato dall’Erap non ha avuto una risposta positiva anche per i requisiti fissati.
L'Amministrazione comunale ritiene irrinunciabile sia l'obiettivo primario di fornire un'abitazione a che ha avuto la casa resa inagibile dal Sisma sia quello di evitare, per quanto possibile, nuovo uso del suolo e la creazione di altra lottizzazione per le casette. In questa ottica la Giunta ha emanato un avviso per reperire sul territorio di Tolentino abitazioni in locazione con la garanzia di pagamento del canone da parte dell'Ente stesso anche stimolare i proprietari a metterle a disposizione. Sempre con l’intento di evitare la costruzione di un numero elevato di casette si ritiene di dover percorrere tutte le possibili alternative e una di queste può essere quella della emanazione di un bando per la ricerca di imprenditori/costruttori, in grado di offrire abitazioni realizzabili entro i prossimi 6/8 mesi. In questo caso si tratterebbe di un avviso esplorativo e che per darvi corso occorrerà poi ottenere dalla Regione Marche l'assenso per l'acquisto da parte della Stessa o l'assegnazione dei relativi fondi.
Ad oggi sono pervenute al Comune oltre 200 domande di assegnazione delle cosiddette “casette” – SAE -Strutture Abitative di Emergenza – e gli uffici le stanno ancora istruendo anche perché per l'assegnazione di una SAE (casetta) si richiede che l'abitazione occupata al momento del sisma sia stata verificata e classificata nelle categorie di danno “E” o “F”. Invece molti di coloro che hanno presentato la domanda di assegnazione delle SAE presso le abitazioni che occupavano hanno avuto la verifica speditiva dei tecnici comunali e la verifica delle così dette squadre “FAST” ma per documentare di essere nelle ipotesi di danni “E” e “F” previste dalla citata ordinanza debbono presentare le schede AEDES redatte dai tecnici privati incaricati dalla proprietà. A tal proposito il Comune ha sollecitato tutti i richiedenti le casette a presentare al più presto le schede AEDES delle abitazioni che occupavano al momento del sisma in modo che il Comune stesso venga messo in grado di redigere l'elenco dei richiedenti ammessi e di coloro che debbono essere esclusi perché non aventi i requisiti necessari per l'accesso a tale provvidenza.
Si è deciso quindi di creare una graduatoria di priorità tra tutti coloro che avranno la domanda dichiarata ammissibile. Gli uffici comunali hanno svolto una ricerca tra i comuni colpiti da questo sisma (agosto/settembre 2016) per verificare se ci sono altre delibere di fissazione di tali criteri di priorità tra i richiedenti le casette ma tale ricerca non ha avuto alcun esito salvo che in alcuni casi in cui il criterio di priorità è stato il sorteggio tra tutti gli aventi diritto.
Appare invece più opportuno fissare alcuni criteri per tener conto sia della situazione di disagio che della componente familiare.
Pertanto il Sindaco e la Giunta con apposito atto ha fissato i seguenti criteri di priorità per la formulazione della graduatoria degli aventi diritto: nucleo familiare attualmente fuori Tolentino p.ti 5; nucleo ospite di struttura ricettiva o container p.ti 10; presenza di uno o più disabili (percentuale superiore al 67%) p.ti 15; presenza di una o più persone anziane (ultrasessantacinquenne) p.ti 10; presenza di minori con un solo genitore p.ti 10; luogo di lavoro nel Comune di Tolentino p.ti 5".
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