San Ginesio, errori sui dati dei contagiati. L'ira di Ciabocco: "più poteri ai sindaci del territorio"
La situazione attuale vede, nel territorio comunale di San Ginesio, 62 persone positive al Covid-19 di cui una ricoverata in ospedale e 64 persone in isolamento domiciliare fiduciario. Continua a correre senza sosta l’impennata dei casi di positività che vede il paese dell'entroterra maceratese come uno dei comuni più colpiti della provincia da questa seconda ondata epidemica che sta causando non poche difficoltà. Oltre alle continue segnalazioni il primo cittadino Giuliano Ciabocco, è anche costretto a fare i conti con dei disagi amministrativi legati ai ritardi nelle comunicazioni ufficiali dei numeri del contagi che stanno ad oggi avendo delle ripercussioni negative sul fronte della gestione dell'emergenza, ma soprattutto per quella inerente ai pazienti.
“Il problema è che mancano aggiornamenti, non dico in tempo reale, ma sufficientemente celeri per prendere dei provvedimenti di conseguenza – spiega il Sindaco - . Non so da chi sia gestito il sistema, ma è un fatto che oggi non fornisce dei dati giusti e veritieri. In questo momento mi risultano presenti come positivi nel comune, delle persone che sono già uscite dalla quarantena in quanto hanno superato i test di controllo tant'è che sono già tornate al lavoro – e aggiunge - non mi risultano invece tutti quei ragazzi delle varie scuole che sono stati oggetto di tampone e che alla preside sono stati segnalati come positivi. Tutto questo ci fa vivere in una situazione di precarietà".
“Per quanto riguarda il discorso delle aperture e chiusure delle scuole - dichiara Ciabocco - ho lamentato questa situazione la settimana scorsa, in quanto l'Asur aveva preso la decisione di chiudere le Primarie di Passo San Ginesio all’una di notte di sabato scorso senza aver nemmeno contattato me come autorità Sanitaria Locale - prosegue - successivamente con l’Asur e ci sono stati poi dei passaggi con relative scuse, ma non servono perchè in questo momento è necessario semplicemente remare tutti verso la stessa direzione e soprattutto avere coordinamento tra i vari enti".
"Avevo scritto all’Asur affinché prima della riapertura facessero i tamponi a tutti i ragazzi, docenti e non che erano interessati dalla chiusura e di essere aggiornato - spiega sconsolato - purtroppo nemmeno questa volta hanno avuto tempo di telefonarmi, ma l'hanno poi fatto di domenica alle 21 comunicandomi che avrebbero riaperto le scuole. Questa mancanza è un passaggio istituzionale, necessario per poter poi affrontare una situazione delicata come quella che abbiamo noi a San Ginesio".
"Stiamo parlando di un crescendo costante e continuo di numeri - osserva il primo cittadino - siamo arrivati a 62 ma non ho neanche la certezza di quello che comunico perché questi dati secondo me non rispecchiano quella che è la realtà e di questa situazione penso ne siano a conoscenza anche gli altri sindaci".
Una difficoltà oggettiva alla quale si sono aggiunte quelle derivanti dalle limitazioni imposte dell'ultimo Dpcm del Governo: "Credo che chi prende queste decisioni dovrebbe prima ascoltare un minimo la voce dei sindaci, almeno per sentire e comprendere quello che succede nei vari territori - sottolinea Giuliano Ciabocco - . Abbiamo avuto un terremoto da dover sopportare e in questo momento, considerando che a fatica stanno ripartendo i cantieri, se si inizia a chiudere quella trattoria o ristorantino, dopo averlo costretto ad adottare tutte le varie e giuste precauzioni sanitarie , non solo si crea un danno a loro a livello economico, ma anche all'intera comunità in quanto non credo sia giusto la sera a mandare via con un piatto di pasta d’asporto le persone che stanno da noi a lavorare nei cantieri - incalza -. Stiamo attraversando dei giorni delicatissimi e data la situazione oggi parleremo con il Prefetto e con tutti gli organi competenti per poter intervenire in maniera concreta di concerto con le forze dell'ordine".
"Se ci siamo assestati su numeri di per se' importanti e non riceviamo aggiornamenti diventa un problema perché, parliamoci chiaro, se risultano positivi 40 ragazzi andiamo sopra i 100 e quindi non è più una situazione dove c'è tanto da scherzarci sopra - osserva il Sindaco di San Ginesio - . Capisco perfettamente il lavoro che sta portando avanti l’Asur e comprendo tutte le difficoltà del caso. Non c'è solamente San Ginesio come Comune, e questo è fuori dubbio, però bisogna anche individuare quelle zone dove il focolaio sta uscendo e per farlo sono necessari dati certi in modo che chi di dovere, sindaco in primis, possa intervenire in maniera efficace e repentina".
"L’assurdo è che ci siamo trovati in questa situazione delicata a fronte di un percorso che era già noto - precisa -. Ricordiamoci che alla fine di giugno tutti dicevano che se ne sarebbe riparlato ad ottobre in quanto la prima ondata era passata. Che cosa è stato fatto da parte del governo? - si domanda il primo cittadino -. Buoni vacanze, monopattini, banchi con le rotelle. Credo che si stia navigando un po’ a vista. Adesso si sta spingendo molto sul discorso della scuola da casa ma quest'estate allora perché non si è spinto altrettanto per portare la banda larga nei comuni dove non c'è? Ora parliamo di lavoro agile ma per chi? Per chi non lavora o per chi invece ha bisogno di interfacciarsi con le persone degli uffici?" Continua a chiedersi Ciabocco.
"Dal mio punto di vista le città di riferimento del Governo, sulle quali si basa per effettuare le sue scelte sono metropoli come Milano, Torino o Roma - dichiara -. Al di là di questo penso che dovrebbero lasciare quel briciolo di libertà ai sindaci dei territori in quanto non sono degli scriteriati ma tengono senza dubbio al benessere e alla salute dei propri cittadini quindi credo che possano benissimo prendere quelle decisioni che ritengono più opportune - ed infine annuncia - a tal proprosito ho disposto la convocazione straordinaria e permanente della giunta comunale fino al 15 novembre, salvo aggiornamenti".
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