"Ridateci acqua e papere": spunta scritta al laghetto delle Vergini. Renna: "Era in condizioni inaccettabili"
"Ridateci acqua e papere!". Con questa scritta impressa nel laghetto, ormai vuoto, del quartiere Vergini di Macerata una rappresentanza dei residenti ha voluto far sentire la propria voce, a seguito dei lavori di sanificazione e derattizzazione a cui l'area verde del quartiere è sottoposta a partire dal 27 maggio.
Lavori che hanno richiesto lo svuotamento del laghetto per contribuire alla pulizia del fondo ma anche al recupero della fauna periacquatica (anatre, pesci e tartarughe) presente.
"Si tratta di un simbolo del quartiere. Alimentare le paparelle era un gioco e un passatempo per i vecchietti, che ogni giorno se ne prendevano cura. Non hanno mai dato fastidio a nessuno, io ho 21 anni e vivo qui da quando ne ho quattro - dice Marco, uno dei portavoce del dissenso -, le papere ci sono sempre state. Stiamo pensando di organizzarci in vista di altre iniziative a difesa del laghetto".
A spiegare meglio i motivi di quanto sta avvenendo al quartiere Vergini è l'assessore al decoro Paolo Renna: "La nostra intenzione sarebbe stata quella di convocare un'assemblea pubblica per chiarire la scelta di procedere subito con i lavori, ma siamo stati diffidati dall'Asur ad agire il prima possibile visto che le condizioni nelle quali si trovava il laghetto non erano più accettabili - spiega l'assessore -. L'acqua non era solo ristagnante, ma in base alle analisi svolte risultava essere tossica e costituiva quindi un pericolo per l'incolumità pubblica. Pensiamo soltanto a quando un bimbo mette la mano in acqua e subito dopo la porta alla bocca, come avviene in maniera quasi naturale. Non si possono correre certi rischi".
Un'altra problematica riscontrata è proprio quella dell'introduzione abusiva di animali nel laghetto da parte dei frequentatori del luogo e la loro alimentazione: "Gli animali venivano alimentati in maniera non consona, arrecando un danno alla loro salute. Questa pratica ha contribuito, inoltre, alla proliferazione di una colonia di topi".
Proprio per questa ragione l'intera area verrà sottoposta a derattizzazione attraverso l’installazione di 25 dispositivi erogatori di esche da distribuire su tutto il perimetro.
"Se si vuol bene agli animali, non si può farli vivere in questo modo e alimentarli per gioco. Per questo, li abbiamo tutti trasferiti tramite il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) in oasi faunistiche debitamente attrezzate - spiega l'assessore Paolo Renna -. Ne restano da recuperare soltanto due, operazione che verrà completata nelle prossime ore. La nostra intenzione è quella di mantenere il laghetto, proprio per questo stiamo studiando delle possibili soluzioni per garantire un riciclo dell'acqua nello stesso. Di certo per almeno un mese dovranno essere completate le operazioni di sanificazione e derattizzazione".
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