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Recanati, una via per Emanuela Loi: omaggio all'agente che perse la vita nell'attentato a Borsellino

Recanati, una via per Emanuela Loi: omaggio all'agente che perse la vita nell'attentato a Borsellino

Con un picchetto d’onore militare, sulle note de “Il silenzio” di Ninì Rosso, suonato con la tromba, Comune di Recanati, in collaborazione con la polizia di Stato, ha intitolato via "Emanuela Loi” alla memoria dell’agente medaglia d’Oro al Valor Civile, Emanuela Loi, caduta in servizio all’età di 25 anni a Palermo il 19 luglio 1992 nel tragico attentato mafioso in cui perse la vita Paolo Borsellino.

La cerimonia, alla presenza del Sindaco Antonio Bravi, del Questore Luigi Silipo e del prefetto di Macerata, Flavio Ferdani,  del presidente del Consiglio Regionale Dino Latini e di numerose autorità militari e rappresentati dell'Amministrazione comunale, si è tenuta nella vecchia via Campo sportivo, proprio al di sotto del palazzo comunale, dove è stata scoperta la targa intitolata a Emanuela Loi.

Una scelta  non casuale in quanto è una via attigua al piazzale che nel 2019 è stato dedicato all’agente di polizia Roberto Antiochia, assassinato anche lui dalla mafia in giovane età.

“Adempiamo oggi al volere del Consiglio Comunale che con una mozione votata all'unanimità aveva impegnato il sindaco e la Giunta a intitolare una via cittadina a Emanuela Loi, una donna dal cognome piccolo, ma dal coraggio grandissimo". - Ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi – .

"È stata tra le prime donne poliziotto in Italia adibite al servizio scorte  con  il triste primato di essere stata la prima agente donna della polizia di Stato a restare uccisa in servizio a seguito dell’attentato mafioso compiuto contro il giudice Paolo Borsellino, poco tempo dopo quello dell’amico e collega Giovanni Falcone".

"Così Emanuela Loi cade nell'adempimento del proprio dovere il 19 luglio 1992, vittima della Strage di via D'Amelio a Palermo insieme a Paolo Borsellino e ai colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Il suo corpo riposa in pace in Sardegna nel cimitero di Sestu ma la sua memoria e il suo esempio di grande coraggio sono ben vivi e continuano a dare frutti: da anni sua sorella Maria Claudia tiene vivo il suo ricordo nelle scuole, anche grazie all'impegno con Libera, associazione contro tutte le mafie”.

 Emanuela Loi, nata a Cagliari il 9 ottobre 1967, è morta a Palermo il 19 luglio 1992 nella strage di via D'Amelio, mentre era in servizio come agente di polizia. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, Emanuela Loi entra in Polizia nel 1989, frequentando il 119º corso presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste. Al termine del periodo di formazione, viene trasferita a Palermo dove le sono stati affidati difficili compiti come i piantonamenti a casa dell'onorevole Sergio Mattarella, la scorta alla senatrice Pina Maisano Grassi e il piantonamento del boss Francesco Madonia.

Nel giugno del 1992 venne incaricata di far parte della scorta del magistrato Paolo Borsellino. La giornata celebrativa in onore  di Emanuela Loi  si è conclusa con il concerto della Banda Musicale della polizia di Stato diretta da Maurizio Billi, organizzato dal Comune e dal Centro Nazionale Studi Leopardiani.

 

 

 

 

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