Questione "Campus" a Tolentino: le proposte del consiglio di quartiere Centro Storico
Da Luigino Luconi, presidente del Consiglio di Quartiere Centro Storico di Tolentino, riceviamo
Come tutti i centri urbani, anche Tolentino, nell’arco della sua storia, ha vissuto momenti di trasformazione urbana razionale, indirizzando la fasi di crescita socio-economico, ricordiamo: l’ampliamento di Corso Garibaldi fine 900 e Via della Pace, l’area PEEP e PIP Cisterna. Negli ultimi decenni, si è avviato un processo di scelte urbanistiche inverso, con insediamenti residenziali periferici e centri commerciali, che hanno modificato la vita sociale di tutti i cittadini. Un vero processo di decentramento urbano.
Oggi assistiamo, con il progetto della scuola in periferia, anche al tentativo di decentramento delle scuole, una chiara tendenza alla frammentazione del sistema attuale, che prima del sisma era strutturato in maniera organica al sistema urbano. Occorre invece, realizzare, un progetto di riorganizzazione dell’attuale sistema, integrandolo al tessuto urbano, alla viabilità, e ai servizi pubblico-privati. Per questo vogliamo far conoscere il nostro pensiero, non è una presa di posizione “contro” o “a favore”, ma un esame attento a quanto proposto, per arrivare a un momento di riflessione. Da informazioni, e articoli su quotidiani, siamo a conoscenza delle parti più significative del progetto.
Il “Campus” avrà: aule, spazi aggregativi, laboratori, palestra e alloggi per gli studenti del liceo coreutico. Questo processo progettuale genera perplessità e dubbi: “l’area interessata all’intervento, considerando la popolazione scolastica, permetterà una struttura compressa in dimensioni e soluzioni. Ma allora come deve essere concepito nella tradizione dell’edilizia scolastica un vero campus?
Un progetto funzionale prevede dimensioni ideali e funzionali, suddivisi in blocchi distinti:
Aule didattiche, laboratori, auditorium, spazi sportivo-ricreativi, blocco sevizi, alloggi, moduli tecnologici, parcheggi e viabilità. Questa schematizzazione progettuale di un “Campus scolastico” per noi è indice di riflessione. Per questo presentiamo delle proposte: A - Un Campus, da realizzare nell’area Sticchi, in adiacenza alle strutture sportive presenti nell’area (piscina, campi di gioco coperti e scoperti) e conseguente completamento dell’area urbana. B - Area Fioretti. L’area disponibile permetterebbe la realizzazione di un “Campus” funzionale alle esigenze e necessità reali. Altre ipotesi emerse: Area ospedale di Tolentino - Ristrutturazione con adeguamento sismico della sede storica dell’Istituto - Demolizione e ricostruzione nell’area oggi sede dell’Istituto Filelfo. Il Campus all’interno del tessuto urbano, avrebbe la sua importanza, con una chiara vocazione:
- aprirsi verso il contesto urbano, con un processo di partecipazione alla vita della città, degli studenti e insegnanti, creando rapporti e interrelazioni con il tessuto urbano
- assumerebbe un ruolo di “centralità“ evitando l’isolamento nel quale cadrebbe con la scuola in periferia. Tolentino sarebbe dotato di un modello scolastico, e diventare un vero polo scolastico di alto livello a servizio dell’intero territorio
Riconvertire la storica sede dell’Istituto Filelfo
Come comunicato, nella vecchia sede dei Licei, sarebbe prevista la realizzazione di nuovi spazi commerciali. Qui va presa una posizione netta e contraria. Che bisogno c’è di nuovi spazi commerciali, quando da un censimento da noi effettuato, risulta:
219 negozi aperti e 130 negozi chiusi. Quindi si proceda con un progetto di recupero degli spazi chiusi, proponendo incentivi fiscali: riduzione tipologie tasse per i proprietari e gli operatori. La vecchia sede, ristrutturata, dovrà essere trasformata come centro polifunzionale a disposizione dei cittadini.
La riqualificazione della struttura dovrà contenere spazi per l’accoglienza, la cultura, e museali, spazi espositivi dei prodotti artigianali della nostra tradizione, e dei mestieri, e outlet, per attrarre turisti a visitare il centro storico e la città. Il centro polifunzionale dovrà essere un grande riferimento per imprenditori, turisti e per la popolazione dell’entroterra.
Perché la mia proposta?. “La città e il suo sistema turistico - economico, ha bisogno di nuovi contenitori, considerando le strutture storiche chiuse per il sisma e non sappiamo per quanto tempo ancora. Questa sarebbe la soluzione più giusta e funzionale da raggiungere. Si deve pensare di rimodulare e riqualificare il tessuto urbano del centro, eventualmente impoverito, se sarà realizzata la nuova struttura scolastica periferica. Gli strumenti?
Il decreto di intervento nel cratere, un nuovo PRG e PPCS, un Piano del colore,di arredo urbano e decoro urbano.
Tutti indistintamente dobbiamo fare una riflessione, prima di agire fuori da logiche che nulla hanno a che fare con l’urbanistica e lo sviluppo morfologico della città e del suo territorio. Se la scelta finale sarà indirizzata alla realizzazione della scuola extraurbana chiediamo con fermezza l’attuazione di un programma di riqualificazione del centro, che potremmo definire importante ed epocale.
Per questo, presentiamo le nostre proposte, un contributo di partecipazione, come cittadini che hanno a cuore le sorti della città:1 – La riqualificazione e rimodulazione delle piazze più importanti e storiche del centro. 2 – Riqualificazione di un ambito urbano con demolizione del muro perimetrale presso l’Istituto Filelfo. 3 – Sistemazione di P.zza dell’Unità (+ 30 posti auto), da una proposta del passato, Piano Rogano del gennaio 2000 ”P.P.A.S. – Viabilità sosta e arredo urbano.
Concludo con una riflessione dettata da una dura realtà emersa dalla cronaca del GR1, 16 aprile 2017: “a 8 anni dalla forte scossa che ha distrutto la città dell’Aquila e il suo territorio, gli alunni, gli studenti del capoluogo colpito, vanno ancora a scuola nei container….” dopo tutti questi anni la ricostruzione delle strutture scolastiche promessa in breve tempo, è praticamente inesistente.
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